Anna Maria Colavitti, Sergio Serra
Università di Cagliari
Sunto
Il contributo intende approfondire il rapporto di correlazione tra le dinamiche della rendita urbana e il fenomeno della diffusione insediativa, particolarmente evidente nei contesti metropolitani. L'Unione Europea propone l'azzeramento, entro il 2050, del consumo netto di suolo naturale, attraverso misure regolative e incentivanti messe in atto dagli Stati membri. A livello internazionale è ormai condivisa l'esigenza di perseguire uno sviluppo urbano sostenibile e di ridurre il margine d'azione della speculazione fondiaria. L'obiettivo del contributo è di valutare l'efficacia dell'approccio regolativo adottato dalla pianificazione paesaggistica in Italia. In particolare le riflessioni critiche si focalizzano sul contesto regionale sardo e sul caso studio della città metropolitana di Cagliari. Il Piano Paesaggistico della Regione Sardegna mira a ridurre la pressione insediativa sul sistema ambientale e territoriale, limitando l'espansione urbana per la costruzione di nuove residenze solo in presenza di un reale fabbisogno abitativo che non può essere soddisfatto mediante interventi di recupero e riuso di aree compromesse. Lo studio valuta l’incremento delle aree urbanizzate nel territorio della città metropolitana di Cagliari e la coerenza tra dinamiche demografiche, dimensionamento del fabbisogno abitativo e programmazione dei nuovi interventi di espansione residenziale nei piani urbanistici comunali adeguati al Piano Paesaggistico Regionale. La ricerca indaga la permanenza di un interesse speculativo verso la programmazione di nuove espansioni residenziali, al solo scopo di generare rendite, e il grado di condivisione dell'obiettivo di contenimento del consumo di suolo da parte delle amministrazioni locali e delle comunità insediate.