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Porcia

Porcia

Porcia

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Per le matrone romane, occuparsi di politica è considerato oltraggioso. Ma quando il marito Bruto sembra tramare qualcosa di importante, Porcia non può restare inerme. Vuole sapere, vuole collaborare, vuole far sentire la propria voce. Dopotutto, lei è figlia di Catone, un esponente molto noto della fazione repubblicana: le virtù del padre sopravvivono in lei… E per dimostrarlo decide di sottoporsi a una prova davvero coraggiosa.

Autrice: Letizia Nuscis.

Voci: Letizia Nuscis (narratrice), Alvise Merelli (Bruto), Alessandro Rucco (Plutarco), Chiara Valeri (Porcia).

Montaggio e produzione: Elena Missaggia, Valentina Rossi.

Porcia (trascrizione italiano)

Sigla. Benvenuta o benvenuto, questo è Matronae, il podcast che restituisce la voce alle donne dell’antica Roma. In questo episodio parleremo di Porcia, l’unica donna a sapere della congiura per assassinare Cesare.

 

Narratore. Roma, I secolo a.C.

Le guerre civili tra la fazione conservatrice e quella ‘progressista’ stanno sconvolgendo la Repubblica, minacciandone la sopravvivenza. Ma come si è arrivati a questo punto di non ritorno?

Già da diverso tempo la potenza romana è indebolita da difficoltà che la erodono dal suo interno. La crisi agraria e dell’esercito, la gestione degli alleati e degli schiavi, e l’amministrazione delle province minano come tarli la stabilità della Repubblica. Anche l’assetto istituzionale è continuamente messo in discussione e piegato alle esigenze personali dei potentati.

 

[rumori di sottofondo: voci concitate, come in assemblea]

 

Narratore. Nell’aristocrazia senatoria maturano due schieramenti contrapposti, con obiettivi politici divergenti. Queste fazioni cercano i propri leader nei viri militares, i signori della guerra. Mario e Silla, Cesare e Pompeo, forti dell’appoggio dell’esercito e delle proprie clientele, bagnano Roma col sangue delle guerre civili per portare alla vittoria la propria fazione e governare la Repubblica.

 

[rumori di sottofondo: campo di battaglia (grida, rumore di armi che si scontrano, passi, urla di dolore,..)]

 

Narratore. Il 9 agosto del 48 a.C. le forze di Pompeo Magno vengono sconfitte da Giulio Cesare. Dopo la battaglia, i pompeiani sono costretti a consegnarsi a Cesare o a fuggire in Spagna e in Africa. Conclusa la guerra civile, nel 44 a.C. Cesare viene nominato dittatore a vita, carica che sancisce definitivamente il suo totale controllo su Roma.

Queste circostanze inducono un gruppo composito di politici romani, guidati da Marco Giunio Bruto, a ordire la congiura contro Cesare.

Bruto è nipote e genero di Catone Uticense, uno tra gli esponenti di punta della fazione conservatrice, suicida dopo l’affermazione al potere di Cesare.  Nel 45 a.C. Bruto assume l’eredità politica e ideologica dello zio, tramite le nozze con la figlia di Catone, Porcia.

 

[rumore di sottofondo: festa, musica da banchetto e voci allegre]

 

Narratore. Il matrimonio nell'antica Roma è molto diverso da quello dei giorni nostri. Non ci si sposa per amore, ma per fini politici, interessi economici, esigenze giudiziarie. Sono i padri a decidere dell'unione delle figlie, preziose pedine da muovere nella rete di relazioni fra le potenti famiglie. I matrimoni romani sono monogamici, ma, al tempo di Bruto e Porcia, divorziare e risposarsi sono pratiche ricorrenti e si può chiedere la mano della consorte anche quando una o entrambe le parti sono ancora sposate. Dopo il divorzio o la morte del marito, ci si aspetta che le donne si risposino rapidamente per sfruttare la propria fertilità.

 

[rumore di sottofondo: voci maschili e femminili]

 

Narratore. Secondo la tradizione romana, fin dall'età arcaica, la politica e l’uso della parola in pubblica sede sono una prerogativa esclusivamente maschile. Le donne, invece, devono seguire un comportamento che le esclude dall'esercizio della politica e confina la loro esistenza nei due ruoli di moglie e madre. L’ambito di competenza della matrona è la famiglia: la domus, ossia la casa, identifica il perimetro fisico e ideologico delle attività femminili.

 

[rumore di sottofondo: campo di battaglia (grida, rumore di armi che si scontrano, passi, urla di dolore,..)]

 

Narratore. Le guerre civili che colpiscono Roma nel I secolo a.C. allontanano dalla scena politica i suoi tradizionali protagonisti. Numerosi esponenti della classe dirigente perdono la vita sui campi di battaglia. Molti altri rimangono per lungo tempo lontani dall’Urbe, perché al comando di eserciti o impegnati nella gestione delle province. Innumerevoli sono i fuggiaschi. Questa situazione permette a nuovi soggetti di affermarsi sulla scena politica. Tra di essi vi sono anche le matrone. Così le donne possono ora far sentire la propria voce e intervenire nella politica a tutela degli interessi dei propri familiari, sia in luoghi pubblici, sia nei contesti domestici.

 

[rumore di sottofondo: voci sussurrate, passi, porte che si aprono e si chiudono]

 

Narratore. Anche Porcia si spoglia della fragilità femminile per assumere compiti e responsabilità maschili. Mentre il marito sta organizzando in segreto e tra infiniti timori e incertezze  l’uccisione di Cesare, Porcia ne coglie l’inquietudine e si adopera per guadagnarne la fiducia ed essere messa a parte dei suoi progetti. 

Come racconta Plutarco:

 

[rumore di sottofondo: passi, mani che rovistano, coltellino sfoderato, lama che incide la carne e gemito di dolore soffocato]

 

Plutarco. «Porcia vuole mettere se stessa alla prova. Congedate le ancelle, rimane sola nella stanza da letto e, con un coltellino di quelli che i barbieri usano per tagliare le unghie, si incide la coscia in profondità. Dalla ferita sgorga molto sangue. Dopo un po’ di tempo, violenti dolori e brividi di febbre le attraversano il corpo. Bruto è agitato e preoccupato. Porcia, nella fase più acuta del dolore, lo incalza:» (Plut. Brut. 13.5-11)

 

Porcia. «Bruto, io, figlia di Catone, sono entrata nella tua casa non certo per diventare semplicemente una concubina con cui dividere il letto e la tavola, ma per partecipare anche alle tue gioie e ai tuoi dolori. Certo, sei un marito irreprensibile, ma, da parte mia, quale prova concreta del mio amore e della mia gratitudine posso darti, se non mi è consentito condividere le tue ansie segrete e le inquietudini che dovrebbero spingerti a confidarti con me? So bene che la natura femminile può apparire troppo debole per serbare un segreto. Ma vi sono, Bruto, donne dal carattere forte, donne che hanno ricevuto un’educazione rigorosa e sono abituate ad intrattenersi con persone di livello. Io sono figlia di Catone / e moglie di Bruto: sinora non vi davo importanza, ora so con certezza di saper tollerare il dolore. » ( Plut. Brut. 13.5-11)

 

Plutarco. « Così dicendo, gli mostra la ferita e gli racconta della prova cui si è sottoposta. » (Plut.)

 

[rumore di sottofondo: vesti che vengono spostate]

 

Narratore. Porcia è una matrona rivoluzionaria a difesa della tradizione repubblicana. L’oligarchia romana al potere si regge su virtutes ereditarie. I padri trasmettono ai figli maschi non solo il patrimonio genetico, ma anche virtù, qualità, competenze, capacità necessarie per essere un buon politico e militare. Porcia si differenzia dalla tradizionale matrona romana, dedita alla casa e al telaio. Eccezionalmente, al pari di un figlio maschio, Porcia si dichiara erede politico e ideologico del padre. Io, figlia di Catone. Le virtutes di Catone sopravvivono in lei.

Valerio Massimo conferma Plutarco, attribuendo queste parole a Porcia:

 

Porcia. «Questo non è stato un fatto accidentale (…) ma una prova sicura del mio amore per te in questa nostra situazione: sì, ho voluto sperimentare con quanta serenità mi sarei uccisa, se il tuo progetto fosse fallito. » (Val. Max. III 2.14-15)

 

Narratore. Nella testimonianza di Cassio Dione, Porcia prosegue:


Porcia. «Dimmi dunque con piena fiducia tutto il tuo segreto, perché né il fuoco, né la frusta, né i pungoli mi potranno costringere a rivelare qualcosa: vedi che riguardo alla tortura io non sono una donna. Se continui a non fidarti di me, allora per me è meglio morire che vivere, oppure nessuno mi creda più figlia di Catone o tua sposa.» (Dio XLIV 13.4)


[rumore di sottofondo: passi e voci concitate, vesti sollevate, pugnali sfoderati e urla di sorpresa e di dolore]


Narratore. Alle Idi di marzo del 44 a.C., nella curia di Pompeo si compie ciò che Bruto e i difensori della Repubblica hanno tramato. Cesare viene trafitto da ventitré pugnalate, sconvolto dall’essere stato tradito anche da Bruto. Bruto e gli altri congiurati fuggono in Oriente. Porcia rimane a Roma. La separazione è dolorosa, ma è la scelta migliore: ora Bruto si trova in una posizione pericolosa. Il loro matrimonio si concluderà solo con la morte: qualche anno dopo, nel 42 a.C., Bruto si suicida dopo essere stato sconfitto da Antonio e Ottaviano, l’erede di Cesare. 

Prima di lasciare per sempre Roma e la moglie, Bruto aveva detto di Porcia:


Bruto. «La natura femminile non le permette di compiere azioni virili, ma i suoi sentimenti per la patria la porteranno a distinguersi come noi uomini.» (Plut., Brut., 23.7)


Narratore. Alla notizia della morte di Bruto, Porcia non vuole sopravvivergli, fedele fino all’ultimo al marito e all’ideale politico repubblicano. Anche il suo è un suicidio politico: Porcia si toglie la vita ingerendo i carboni ardenti del focolare domestico, simbolo della matrona romana della tradizione. Le fonti antiche definiscono ‘’castissimi’’ i carboni che le danno la morte. La castitas, la fedeltà coniugale, è una virtù del modello ideale della matrona romana.

La memoria di Porcia e delle sue gesta sopravviverà nei secoli. La matrona, figlia di Catone e sposa di Bruto, diventerà una figura dal forte valore simbolico, rappresentando con Bruto un dittico ideale.


Titoli di coda. Podcast prodotto dall'Università Ca' Foscari di Venezia, GIEFFRA e VeDPH.

Para las matronas ocuparse de política se considera un ultraje. Pero cuando parece que su esposo Bruto está tramando algo importante, Porcia no quiere quedarse con los brazos cruzados. Quiere saber, quiere colaborar, quiere alzar su voz. Al fin y al cabo, ella es hija de Catón, un exponente muy conocido de la facción republicana: las virtudes de su padre sobreviven en ella... Y para demostrarlo, decide someterse a una prueba de valentía.


Autora: Letizia Nuscis.

Traductoras al español: Elena Cestaro, Aurora Simeoni, Elisa Zanotel. 

Voces: Elena Cestaro,Aurora Simeoni, María Ramos Romero, Giulia Rasente, Elisa Zanotel.

Editora y productora: Elena Missaggia.

Porcia (edición española)

Cortina musical. Bienvenida o Bienvenido, esto es Matronae, el podcast que devuelve la voz a las mujeres de la antigua Roma. En este episodio vamos a hablar de Porcia, la única mujer que sabía de la conspiración para asesinar a César.


Narrador. Roma, siglo I antes de Cristo.

Las guerras civiles entre los conservadores y los “progresistas” están asolando la República y amenazan la supervivencia. ¿Pero, cómo se ha llegado a este punto de no retorno? Desde hace mucho tiempo el poder de Roma se ve debilitado por dificultades que la erosionan desde dentro. La crisis agraria y la del ejército, la gestión de los aliados y de los esclavos y la administración de las provincias minan la estabilidad de la República. También la organización institucional sigue siendo cuestionada y se doblega a las exigencias personales de los más poderosos. 


[ruidos de fondo: voces agitadas, como en una asamblea]


Narrador. En la aristocracia senatorial se forman dos facciones contrapuestas con objetivos divergentes. Estas facciones buscan sus propios lideres entre los viri militares, o sea, los señores de la guerra. Mario y Sila, César y Pompeyo, que cuentan con el apoyo del ejército y de sus aliados, bañan Roma con la sangre de las guerras civiles para llevar a la victoria a su facción y gobernar la República.


[ruidos: campo de batalla (llantos, ruidos de espadas, pasos, gritos de dolor…)]


Narrador. El 9 de agosto del 48 a.C. las tropas de Pompeyo Magno son vencidas por Julio César. Después de la batalla, los pompeyanos deben entregarse a César o huir a España y África. En el 44 a.C. César obtiene el cargo de senador vitalicio, lo que ratifica definitivamente su control total sobre Roma.

Dichas circunstancias inducen a algunos políticos romanos, encabezados por Marco Junio Bruto, a urdir una conspiración contra César.

Bruto es sobrino y yerno de Catón de Útica, uno de los principales exponentes de la facción conservadora que se suicidó tras la llegada al poder de César. En el 45 a.C. Bruto acoge la herencia política e ideológica de su tío casándose con la hija de Catón, Porcia.


[ruidos de fondo: fiesta, música de banquete y voces alegres...]


Narrador. El matrimonio en la antigua Roma es muy diferente de lo que conocemos hoy. Uno no se casa por amor, sino por finalidades políticas, intereses económicos, exigencias judiciarias. Es el padre el que decide la unión de las hijas, que representan preciados peones para mover en la red de relaciones de las familias más poderosas. Los matrimonios romanos son monógamos, sin embargo, en la época de Bruto y Porcia divorciarse y volver a casarse son prácticas recurrentes, y se puede pedir la mano del cónyuge aunque ambas partes estén todavía casadas. Después del divorcio o de la muerte del marido, las mujeres tienen que volver a casarse rápidamente para aprovechar su fertilidad.


[ruidos de fondo: voces masculinas y femeninas]


Narrador. Según la tradición romana, desde la época arcaica, la política y el uso de la palabra en lugares públicos son derechos exclusivamente masculinos. Las mujeres, en cambio, deben mantener un comportamiento que las excluye del ejercicio político y limita su existencia a los roles de mujer y madre. El ámbito de influencia de las matronas es la familia: la domus, es decir, la casa identifica el perímetro físico e ideológico de las actividades femeninas.

 

[ruidos de fondo: campo de batalla (llantos, choque de armas, pasos, gritos de dolor...)]

 

Narrador. Las guerras civiles que azotan Roma en el siglo I a.C. alejan de la escena política a sus tradicionales protagonistas. Varios representantes de la clase dirigente pierden la vida en los campos de batalla. Otros permanecen mucho tiempo lejos de la urbe, ya que están al mando de ejércitos o comprometidos con la gestión de provincias. Incontables son los fugitivos. Esta situación permite a nuevos sujetos afirmarse en la escena política. Entre ellos, también están las matronas. Así las mujeres pueden ahora alzar su voz e intervenir en la política para proteger los intereses de sus familiares, tanto en lugares públicos, como domésticos.

 

[ruidos de fondo: susurros, pasos, puertas que se abren y cierran]

 

Narrador. Porcia también se desnuda de la fragilidad femenina para asumir tareas y responsabilidades masculinas. Mientras el marido está organizando el asesinato de César, en secreto y en medio de un sinfín de temores e incertidumbres, Porcia percibe su inquietud y obra para ganarse su confianza y llegar a formar parte de sus planes.

Como relata Plutarco:

 

[ruidos de fondo: pasos, manos que revuelven, cuchillo desenfundado, hoja que se clava en la piel y quejido sofocado de dolor]

 

Plutarco. «Porcia quiere ponerse a prueba. Habiendo despachado a las sirvientas, se queda sola en la alcoba y con un pequeño cuchillo de los que los barberos suelen utilizar para cortar uñas, se provoca un profundo corte en el muslo. De la herida brota mucha sangre. Al cabo de un rato, dolores violentos y escalofríos de fiebre azotan su cuerpo. Bruto está nervioso y preocupado. Porcia, en su fase de dolor más aguda, lo interpela:» (Plut. Brut. 13.5-11)

 

Porcia. «Bruto, yo, hija de Catón, no entré en tu casa para ser simplemente una concubina con la que compartir cama y mesa, sino para participar también de tus alegrías y penas. Ciertamente, eres un marido irreprensible, pero, por mi parte, ¿cuál prueba concreta de mi amor y de mi gratitud puedo ofrecerte, si no se me permite compartir tus ansiedades secretas y los miedos que deberían empujarte a confiar en mí? Sé muy bien que la naturaleza femenina puede parecer demasiado débil para guardar un secreto. Sin embargo, hay mujeres, Bruto, de carácter fuerte, mujeres que recibieron una educación estricta y que están acostumbradas a relacionarse con personas de alto nivel. Yo soy hija de Catón y esposa de Bruto: antes no le daba importancia, pero ahora sé con certeza que puedo soportar el dolor.» ( Plut. Brut. 13.5-11)

 

Plutarco. «Entonces le muestra la herida y le habla de la prueba a la que se sometió.» (Plut.)

 

[ruidos de fondo: roce de tejido]

 

Narrador. Porcia es una matrona revolucionaria que defiende la tradición republicana. La oligarquía romana al poder se rige por virtudes hereditarias. Los padres transmiten a sus hijos no solo el patrimonio genético, sino también las virtudes, cualidades y habilidades necesarias para ser un buen político y militar. Porcia se diferencia de la tradicional matrona romana comprometida con el hogar y el telar y excepcionalmente, al igual que un hijo varón, se declara heredera política e ideológica de su padre. «Yo, hija de Catón». Las virtudes de Catón sobreviven en ella.

Valerio Máximo corrobora a Plutarco, atribuyendo estas palabras a Porcia:

 

Porcia. «No ha sido un accidente (...), sino una prueba segura de mi amor por ti en esta situación: sí, quería experimentar con cuánta serenidad me habría suicidado si tu proyecto no hubiera tenido éxito.» (Val. Max. III 2.14-15)

 

Narrador. Según el testimonio de Dion Casio, Porcia continúa:

 

Porcia. «Confíame, entonces, tus secretos con plena confianza ya que ni el fuego, ni el látigo, ni los azotes podrán obligarme a revelar nada: ya ves que en lo que respecta a las torturas no soy una mujer. Si sigues sin confiar en mí, entonces prefiero morir que vivir, o nadie me creerá hija de Catón ni tu esposa.» (Dio XLIV 13.4)


[ruido de fondo: pasos y voces agitadas, roce de túnicas, dagas desenvainadas y gritos de sorpresa y dolor]


Narrador. A mitad de marzo del año 44 a.C., se cumple en la curia de Pompeyo lo que Bruto y los defensores de la República habían tramado. César es apuñalado veintitrés veces, horrorizado por haber sido traicionado incluso por Bruto. Bruto y los demás conspiradores huyen hacia Oriente. Porcia se queda en Roma. La separación es dolorosa, pero es la mejor opción: Bruto se encuentra ahora en una posición peligrosa. Su matrimonio sólo acabará con la muerte: unos años más tarde, en el 42 a.C., Bruto se suicida tras ser derrotado por Antonio y Octaviano, el sucesor de César.

Antes de abandonar Roma y a su esposa para siempre, Bruto dijo de Porcia:


Bruto. «La naturaleza femenina no le permite realizar acciones viriles, pero sus sentimientos por la patria la llevarán a distinguirse como un hombre.» (Plut., Brut., 23.7)


Narrador. Al enterarse de la muerte de Bruto, Porcia no quiere seguir viviendo, fiel hasta el final a su marido y al ideal político republicano. El suyo también es un suicidio político: Porcia se suicida ingiriendo los carbones ardientes del hogar, símbolo de la matrona romana tradicional. Las fuentes antiguas definen como "castísimos" los carbones que le dan la muerte. La castitas, la fidelidad conyugal, es una virtud del modelo ideal de la matrona romana.

El recuerdo de Porcia y de sus hazañas perdurará a lo largo de los siglos. La matrona, hija de Catón y esposa de Bruto, se convertirá en una figura con un fuerte valor simbólico, representando junto a Bruto un díptico ideal.


Créditos finales. Podcast producido por la Universidad Ca' Foscari de Venecia, GIEFFRA y VeDPH, en el marco del proyecto SPIN 2023: Women's Oratory in the Roman world: the gender Dimension in ancient Speeches.

Porcia (english translation) 

Theme song. Welcome, this is Matronae. The podcast that restores the voice to the women of ancient Rome. In this episode we will talk about Porcia, the only woman who knew about the conspiracy to assassinate Caesar.

 

Narrator. Rome, 1st century BC.

Civil wars between the conservative and 'progressive' factions are disrupting the Republic, threatening its survival. But how did it get to this point of no return?

For some time now, Roman power has been weakened by problems that erode it from within. The agrarian and army crisis, the management of allies and slaves, and the administration of the provinces undermine the stability of the Republic like woodworms. The institutional set-up is also continually challenged and bent to the personal needs of the potentates.


[background noise: excited voices, as in assembly]


Narrator. With divergent political goals, two opposing factions mature in the senatorial aristocracy. These factions look to their leaders in the viri militares, the warlords. Marius and Sulla, Caesar and Pompey, bolstered by the support of the army and their own clienteles, bathe Rome in the blood of civil wars to bring their faction to victory and rule the Republic.


[background noises: battlefield (shouts, sound of clashing weapons, footsteps, screams of pain, ...)]


Narrator. On August 9, 48 BC, Pompey the Great's forces are defeated by Julius Caesar. After the battle, the Pompeians are forced to surrender to Caesar or flee to Spain and Africa. With the civil war concluded, in 44 BC. Caesar is appointed dictator for life, a position that definitively establishes his total control over Rome. These circumstances lead a group of Roman politicians, led by Marcus Junius Brutus, to hatch a conspiracy against Caesar.

Brutus is nephew and son-in-law of Cato Uticense, a leading member of the conservative faction who committed suicide after Caesar came to power.  In 45 BC. Brutus takes on his uncle's political and ideological legacy through his marriage to Cato's daughter Porcia.


[background noise: party, banquet music, and cheerful voices]


Narrator. Marriage in ancient Rome is very different from marriage in the present day. People do not marry for love, but for political ends, economic interests, judicial needs. It is the fathers who decide on the union of daughters, valuable pawns to be moved in the network of relationships between powerful families. Roman marriages are monogamous, but, in the time of Brutus and Porcia, divorce and remarriage are recurrent practices, and one can ask for the hand of one's spouse even when one or both parties are still married. After divorce or the death of a husband, women were expected to remarry quickly to take advantage of their fertility.

According to Roman tradition, since the archaic age, politics and the use of speech in public are an exclusively male prerogative. Women, on the other hand, must follow a behavior that excludes them from the exercise of politics and confines their existence to the two roles of wife and mother. The matron's sphere of competence is the family: the domus, or home, identifies the physical and ideological perimeter of women's activities.


[background noise: battlefield (shouts, sound of clashing weapons, footsteps, screams of pain,..)]


Narrator. The civil wars that hit Rome in the first century B.C. and removed its traditional protagonists from the political scene. Numerous members of the ruling class lose their lives on the battlefields. Many others remain far from the Urbe for a long time because they command armies or are engaged in the management of the provinces. Countless are the fugitives. This situation allows new individuals to establish themselves on the political scene. Among them are also matrons. Thus, women could now make their voices heard and intervene in politics to protect the interests of their families, both in public places and in domestic settings.


[background noise: whispered voices, footsteps, doors opening and closing]


Narrator. Porcia, too, sheds her feminine fragility to take on masculine tasks and responsibilities. While her husband is secretly and through infinite fears and uncertainties organizing the assassination of Caesar, Porcia grasps his disquiet and works to gain his trust and be brought into his plans.

As Plutarch recounts:


[background noise: footsteps, hands rummaging, pocketknife unsheathed, blade cutting into flesh, and stifled groan of pain]


Plutarch. «Porcia wants to put herself to the test. Dismissing the handmaids, she remains alone in the bedroom and, with a small knife of the kind barbers use to cut nails, she cuts her thigh deep into herself. Much blood gushes from the wound. After a while, violent pains and shivers of fever run through her body. Brutus is agitated and worried. Porcia, in the most acute stage of pain, urges him on:» (Plut. Brut. 13.5-11)


Porcia. «Brutus, I, Cato's daughter, entered your house certainly not to become simply a concubine with whom to share your bed and table, but to participate also in your joys and sorrows. Of course, you are an irreproachable husband, but, for my part, what concrete proof of my love and gratitude can I give you, if I am not allowed to share your secret anxieties and concerns that should prompt you to confide in me? I know well that the feminine nature may appear too weak to keep a secret. But there are, Brutus, women of strong character, women who have received a strict upbringing and are accustomed to entertaining with people of rank. I am Cato's daughter and Brutus' wife: so far I attached no importance to it, now I know with certainty that I can tolerate pain.» (Plut. Brut. 13.5-11)

Plutarch. «So saying, she shows him the wound and tells him of the test she underwent.» (Plut.)


[background noise: robes being moved]


Narrator. Porcia is a revolutionary matron defending the republican tradition. The ruling Roman oligarchy rests on hereditary virtutes. Fathers pass on to their male sons not only the genetic heritage, but also virtues, qualities, skills, and the abilities necessary to be a good politician and military man. Porcia differs from the traditional Roman matron, devoted to the home and the loom. Exceptionally, like a male child, Porcia declares herself to be the political and ideological heir of her father. "I, daughter of Cato". Cato's virtutes survive in her.

Valerius Maximus confirms Plutarch, attributing these words to Porcia:

 

Porcia. «This was not accidental (...) but a sure proof of my love for you in this situation of ours: yes, I wanted to experience how serenely I would have killed myself, if your project had failed.» (Val. Max. III 2.14-15)

 

Narrator. In the testimony of Cassius Dione, Porcia continues:

 

Porcia. «Tell me therefore with full confidence all your secret, for neither fire, nor whip, nor goads will be able to force me to reveal anything: you see that about torture I am not a woman. If you continue not to trust me, then it is better for me to die than to live, or no one will believe me to be Cato's daughter or your bride anymore. » (Dio XLIV 13.4)

 

[background noise: excited footsteps and voices, raised robes, unsheathed daggers, and screams of surprise and pain]


Narrator. On the Ides of March in 44 B.C., what Brutus and the defenders of the Republic have been plotting is carried out in Pompey's curia. Caesar is pierced by twenty-three stab wounds, distraught at having been betrayed by Brutus as well. Brutus and the other conspirators flee to the East. Porcia remains in Rome. The separation is painful, but it is the best choice: Brutus is now in a dangerous position. Their marriage will end only in death: a few years later, in 42 B.C., Brutus commits suicide after being defeated by Antony and Octavian, Caesar's heir.

Before leaving Rome and his wife forever, Brutus had said of Porcia:

 

Brutus. «The female nature does not allow her to perform manly actions, but her feelings for her country will lead her to distinguish herself as we men do.» (Plut., Brut., 23.7)

 

Narrator. Upon hearing the news of Brutus' death, Porcia does not want to survive him, loyal to the last to her husband and the republican political ideal. Hers is also a political suicide: Porcia takes her own life by ingesting the coals of the domestic hearth, a symbol of the Roman matron of tradition. Ancient sources describe the coals that give her death as ''chaste.'' Castitas, marital fidelity, is a virtue of the ideal model of the Roman matron.

The memory of Porcia and her deeds will survive through the centuries. The matron, daughter of Cato and wife of Brutus, will become a figure of strong symbolic value, representing with Brutus an ideal diptych.

 

End credits. Podcast produced by Ca’ Foscari University of Venice, GIEFFRA, and VeDPH.

Bibliografia di riferimento

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