Lezione 22

Alla base del BIM: Modelli gerarchici

17/12/2021


Cosa vuol dire nella sua essenza un “Building Information Modeling”?

Generazione e organizzazione dei dati dell’edificio durante tutto il so ciclo di vita (Progettazione, Costruzione; Gestione; Demolizione + le altre importanti fasi intermedie)

Il progetto che viene ha crearsi è fortemente integrato. Sono molti i software per fare modelli BIM. Sketchup; TopSolid; Revit; ArchiCAD; e il più importante e sofisticato di tutti è CATIA (principalmente impostato sui sistemi NURBS, ma che ha anche una modalità BIM)

Nei paese più avanzati, il BIM è già lo standard di PRESENTAZIONE del progetto. Da diversi anni.

All’interno di Revit, le componenti parametriche (simili a quelle di Grasshopper per Rhinoceros) sono uelle di un plug-in chiamato Dynamo.

Ma altri plug-in di controllo e gestione di dati a livello parametrico esistono anche in ambito strutturale, o anche in ambito energetico.

Attraverso questi software, si possono ottenere delle renderizzazioni estremamente verosimili. I “limiti” sono solo nella scheda grafica. Utile da conoscere il software ENSCAPE.

RICAPITOLIAMO UN PO IL LAVORO DEL CORSO

I ciclo: entrare nel mondo del web. Avvicinamento alla teoria sia alla sociologia dietro la comunicazione. Quali e quanto lunghe le rivoluzioni socio economiche dietro ai cambi di paradigma architettonica. – Il sito

II ciclo: Il mondo raster. Evoluzione del computer. Come molti argomenti sono concettualmente validi anche senza internet o pc. Presentato il tema d’anno. L’architettura che diventa immagine raster ricca di significato. – L’autoritratto

III ciclo: Il mondo del vettore. Entità non immagini “incise”. NURBS entità descritte da formule matematiche. Il mondo dei Layer. Gli strati e l’influenza di questo pensiero. Eisenman, Tchumi, Libeskind. Focus su Eisenman, il nativo vettoriale. Grasshopper.

IV ciclo: Il mondo delle 3 dimensioni. La relativizzazione della nostra visione tridimensionale del mondo. Il tempo come generazione generativa dello spazio. Frank Owen Gehry, nativo tridimensionale e plastico.

V ciclo: Database e Spreadsheet. Idea di organizzazione dinamica delle informazioni. Input-Output. Il concetto di “what if”. Record&Fields (Elementi e Caratteristiche). La Geografia e il GIS. Gli “Open Data” e i “Big Data”. Il concetto di Modello (Oggettivo, Prestazionale, Strutturale, Diagrammatico). Ben Van Berckel, il “nato col computer”.

VI ciclo:

PREMESSA ALLA LEZIONE:

Nel BIM, ragioniamo per forme Primitive e instances (Ricorrenze), delle “copie”. Alla modifica delle instaances, rimane vero il legame con la Primitiva, che rimane uguale.

Questa primitiva si può moltiplicare ed essere arricchita con delle informazioni (colore, materiale, caratteristiche). Modificare il primitivo, modifica tutte le instances. Questo processo si chiama “Instantation”, ossia la propagazione delle modifiche.

Allora posso fare più livelli di primitivi. Un livello detto Base e un livello detto Tetto. Creato un terzo livello intermedio o più libelli, io crea dei modelli gerarchizzati e organizzati ad albero che analogamente al foglio elettronico organizza delle informazioni che modificate singolarmente causano delle modifiche genarli e interattive.

Dunque, fatto un parallelo tra il modello del foglio elettronico matematico “classico” e un modello spaziale e/o architettonico.

La Primitiva diventa un Record di un Database. Questo record può avere molti Fields. Immaginiamo che inizialmente questi fields siano sopra tutti dati numerici.

Quando io determino più livelli, io ho lo stesso numero di record e quindi un sistema di dati che legati tra loro definiscono un sistema circolare e intelligente che modifica tutti i valori numerici coinvolti nei fields.

Nella realtà però cosa succede? Le informazioni sono già inserite! I progetti di qualunque tipo, hanno già tutte le loro informazioni. Sono delle primitive piene di dati e con una descrizione geometrica. Fornita direttamente dalla ditta.

Ciò detto, diventa facilissimo controllare i valore e i parametri numerici (economici, termici, ecc…). Se vogliamo una porta o un’altra. Possiamo fare delle prove cambiando semplicemente il modello scelto. La primitiva differente porterà tutte le modifiche senza fatica per il progettista.

Proprio la ricchezza dei dati che sono presenti in ogni elemento inserito all’interno di un progetto BIM rende possibile il controllo totale del progetto in TUTTE le sue fasi.

TORNANDO ALLA LEZIONE:

Definiamo instance, la chiamata dell’oggetto, la sua “ricorrenza”!

L’oggetto contiene la sua descrizione unica ed originaria (anche chiamata “Primitiva”) della sua geometria. Contemporaneamente, in quanto entità, esso è anche un record che contiene numerosi fields di varia natura convenzionale.

Oggetto è frutto di nidificazione, ciò presentare al suo interno delle instance di livello inferiore. L’oggetto però potrà anche essere chiamato come instance di livello superiore e conservare così l’insieme della sua struttura gerarchica (come materiale vivo e interconnesso)

L’insieme Instance/Oggetto crea dunque la struttura informativa e procedurale di un modello gerarchico che è caratteristica propria di un BIM.

In ogni legame può essere interrotto. Il legame instance/primitivo rende completamente manipolabile in autonomia un determinato oggetto.

Abbiamo quindi scoperto queste caratteristiche di questo sistema: Efficiente, Intelligente, Semantico, Interattivo.