Lezione 17

Tempo è: Tempo prima dimensione dello Spazio

24/11/2021

Una premessa importante è quella che la concezione del mondo tridimensionale a cui noi siamo abituati, non è universalmente percepita come tale, non è oggettiva ne tanto meno è fondata su delle ragioni fisse e immutabili.

Il mondo, il nostro modo di capirlo e intenderlo, deriva da una serie di componenti variabili.

Darsi un appuntamento: In tutte le epoche le due variabili fondamentali per definire un appuntamento erano e sono tutt’ora lo Spazio e il Tempo

Il secondo però:

- In epoca medioevale/rinascimentale era uno strumento percepibile e individuabile solo in punti precisi (campanili, meridiane)

- In epoca industriale diviene più diffuso, disponibile e quindi personale. Il tempo viene scandito in maniera trasversale, similmente alla società scandita dallo zooning dei valori

- Nell’epoca dell’informazione il tempo è digitalizzato. Non è più limitato in alcun punti, bensì è diffuso capillarmente in ogni parte della contemporaneità. È ubiquo!

A. Il tempo è la prima dimensione dello spazio

Non si percepisce ne esiste lo spazio se non scorre il tempo e ciò è chiaramente comprensibile nella condizione limite di un mondo ad una sola dimensione.

Immaginiamo così di vivere immersi in una dimensione

esclusivamente lineare. Come conoscere e descrivere un mondo che se vissuto

dall’interno (tramite la vista) si presenta come un punto?

L’unico modo di descriverlo è tramite uno spostamento da un punto A ad un punto B, e l’unica unità di misura calcolabile ed utile a descrivere quello spazio, è il tempo di percorrenza tra quei due punti lungo la linea del nostro universo. Così il tempo diventa dimensione conoscitiva, descrittiva ma anche generativa dello spazio.

B. Lo spazio è un intervallo percorribile

Concetto che lega inscindibilmente quest’ultimo al tempo. Spazio e Tempo si generano insieme e variano l’uno al seguito dell’altro. Per questo in fisica parliamo di Spaziotempo.

Ricordiamo che entrambi sono governati da una relazione che poggiandosi sulle caratteristiche del fotone, vedere la percorrenza di 299792485 metri in 1 secondo.

C.

Il punto è ciò che non

ha né Spazio né Tempo

Il punto non ha uno spazio percorribile. Ecco perché strutture come i buchi neri, pur avendo masse infinite e curvature infinite, essendo singolari – dei punti – essi sono privi di spazio e di tempo.

Ma facciamo un altro esperimento dimensionale:

Scendendo in un mondo bidimensionale, possiamo tracciare su un foglio (piano) una retta AB e individuare come T il tempo necessario per percorrerlo lungo la retta, da A a B.

Ma se noi piegassimo il piano fin quasi a far toccare A e B, la retta sul piano rimarrebbe tale e anche T, e si andrebbe a generare una distanza t tra i punti A e B al di fuori del piano. Quella distanza in una terza dimensione corrisponde ad un tempo diverso (minore) da T.

È qui che ci rendiamo conto che il Tempo è una dimensione dello spazio, bidimensionale, ma anche tridimensionale ed è legato allo spazio.

In aggiunta:

D. Ogni sistema di riferimento inferiore è contenuto in uno superiore – il punto della linea; la linea nel piano; ecc…

E. Da un sistema inferiore si può visualizzare la proiezione del sistema superiore – la linea monodimensionale è la proiezione di una figura bidimensionale; una figura bidimensionale è la proiezione di un volume tridimensionale; ecc…

F. Ogni sistema di riferimento è valido al suo interno e ha uno spazio e un tempo autonomo

La figura del salto è fondamentale per percepire un'altra dimensione e per comprendere e per vedere allo stesso tempo la propria. Ma il portato del salto non è solo percettivo, è soprattutto l'inizio della comprensione delle regole di altri sistemi di riferimento, di altri spazi, di altri tempi e soprattutto di altri sistemi di valori.

Immaginando di compiere noi il salto alla dimensione superiore alla nostra, ripetiamo che la quarta dimensione non è il tempo ma è una dimensione geometrica che estende la geometria XYZ.

Nel XIX secolo il matematico Bernard Riemann teorizza lo spazio 4D come estensione della nostra dimensione: Se lo spazio a tre dimensioni da cui partiamo è uno spazio cubico, traslando un cubo avremmo uno spazio idealmente racchiuso in un ipercubo che inizia e finisce con un cubo con sedici vertici invece di otto (come un cubo all’interno di un cubo). Questo è la visualizzazione possibile nel mondo 3D di un oggetto 4D.

Per questo oggetto, in questa dimensione a 4 coordinate, sono validi tutte le formulazioni che abbiamo elencato prima (A,B,C,D,E,F) ma a queste va sommata una settima formulazione G che ci aiuti a comprendere quale sia la navigabilità di questa dimensione.

G. In ogni sistema di livello Superiore coesistono infiniti sistemi di riferimento di livello inferiore

In quella lineare la navigabilità è solo quella del binario; in quella a due è evidentemente piatta; in quella a tre è anche verticale ma la navigabilità del mondo a quattro dimensioni è esattamente quella del salto.

Se in un mondo 2D posso cambiare continuamente linea e in quello 3D posso cambiare continuamente piano, in quello 4D posso cambiare continuamente volume, ossia cambiare sistema di riferimento tridimensionale.

La navigabilità di base di un mondo 4D è quella che permette di saltare da un mondo 3D ad un altro mondo 3D e questo "salto" non è solo spaziale, è spazio-temporale.