Lezione 2

Il ruolo strutturale dell'Informazione: La Terza Ondata

06/10/2021

OGGETTIVITÀ E SOGGETTIVITÀ

Spostamento dalla società industriale alla società dell’informazione. Dall’oggettività alla soggettività.

La serialità, la standardizzazione erano tutti movimenti orientati verso l’oggettività. I bisogni erano soggettivizzati. Gli standard erano oggettivati.

La società dell’informazione tende invece alla soggettività. I prodotti, i bisogni, tendono tutti a divenire soggettivi.

Queste due analogie possono essere applicate all’architettura

Il valore fondamentale di un oggetto nell’epoca oggettiva è quello della sua funzione: “Io esisto perché funziono.”

Nella società soggettiva, l’aforismo diviene; “Io esisto in quanto informo.”

Lauto di Henry Ford era sempre uguale, dello stesso colore. Oggi l’auto è fortemente soggettivizzata, nei colori, nelle forme e nelle essenze.

Ad inizio secolo l’orologio più prestante e più preciso era l’obiettivo massimo di quelle poche marche apicali che si contendevano il mercato. Oggi, che l’orologio è precisissimo e costa pochissimo, punta tutto sulla oggettivizzazione e sulla narrazione.

Alvin Toffler è il sociologo che con il suo lavoro (La Terza Ondata) da inizio a questo cambio di passo dalla società oggettiva alla società soggettiva tra la fine degli anni 70 e inizio degli anni 80.

Cosa diceva Toffler: Questa terza ondata viene dopo la fase agricola (2000 a.C. – 1750 d.C.) che è seguita dalla fase industriale (1750-1950). Oggi, fin dagli anni 50 ad oggi, siamo nella fase dell’informazione.

Il suo ragionamento ha origine economica e si poggia sulle riflessioni di Karl Marx. Focalizzarsi sugli strumenti produttivi.

La prima fase agricola si focalizzava sul possesso della terra e dei beni agricoli. Queste erano gli elementi propulsivi ed organizzativi della società anche nei suoi aspetti sovrastrutturali.

Nell’epoca industriale, il possesso dei mezzi di produzioni determinano incremento di valore. Anche qui questi valori definivano la sovrastruttura dell’epoca.

Se questi due ragionamenti sono veri, e lo sono, nella nostra epoca il bene massimo è informazione ed essa proietta nella società i vuoi valori strutturanti.

Chi sono i ricchi?

Nell’epoca agricola i ricchi sono i possessori di terra. Più terre si possedeva e più si era facoltosi e su questo possesso si organizzava la società.

Nell’epoca industriale i ricchi sono i grandi possessori delle industrie e dei mezzi di produzione. Il possesso della terra c’è ancora ma non è né fondamentale alla ricchezza né tantomeno è propulsivo della società.

Nell’epoca informatica i grandi ricchi sono (in una certa fase) chi produceva hardware. Poi chi produceva i software (Bill Gates). In una terza fase sono stati chi produceva servizi (di comunicazione e di distribuzione).

CIONONOSTANTE

Se ci pensiamo, anche nell’epoca industriale ci sono sempre stati i beni agricoli. Oggi, ci sono sia i beni agricoli e i beni industriali. Quindi l’algoritmo di Toffler ha forse dei buchi?

Spiegazione:

Presa una mela:

Una agricola (2000-1750) 90% di bene Terra, 7% bene industriale, 3% bene informativo

Una industriale (1750-1950) 50% di bene Terra, 35% bene industriale, 15% bene informativo

Una informatica (1950-…) 25% di bene Terra, 30% bene industriale, 45% bene informativo

Cosa fa la maggioranza della popolazione nelle varie epoche?

Se nella prima fase stragrande maggioranza della popolazione era dedita all’agricoltura. Così nell’epoca industriale. Nella terza epoca Toffler dice con precisine che nel 1956 la popolazione terziaria ha superato di una unità la popolazione agricola ed industriale messe insieme.

Oggi, l’informazione è costante di tutti i processi di scambio commerciale e non solo. I dati che si forniscono nei sistemi di servizi sono utili alla oggettivizzazione dell’esperienza che noi facciamo degli scambi.

Google, la cosa più vicina a Dio che luogo abbia potuto creare

Alcune sue caratteristiche:

· Google è onnisciente

· Google è onnipresente

· Google è “infinito” – in costante crescita

· Google è onnipotente

· Lei vie di Google sono infinite – le vie, i percorsi digitali sono infiniti

· Google è creatore di “sottomondi”

· Google è sempre in ascolto

· Google, come Dio, è semplice!

Come lavorano in Google?

Il gioco e il lavoro. Come il gioco alla lotta dei cuccioli è la preparazione alla caccia, così lo stimolo alla creatività degli spazi di gioco nell’azienda stimola alla creazione di “spazi” e strumenti creativi nuovi. Processo creativo che avviene sempre dal basso verso l’alto.

Il tempo è diviso in un 70% di ore di lavoro e in un restante 30% in cui si è liberi di “creare”, dagli spazi di gioco agli spazi digitali nuovi.

Creatività e gioco: Microsoft a Milano – Herzog e DeMeuron. Smaterializzare lo spazio di lavoro. Far si che ci siano delle interazioni e delle sinergie nuove tra i dipendenti. Sale meeting e spazi “evocativi”.

Spesso le innovazioni avvengono in spazi ristretti e spesso ermetici, in cui non si accede se non si è parte del team. Alcune aziende avvicinano i dipendenti anche nei momenti più semplici della loro vita non solo lavorativa. Pause caffè, spostamenti casa-lavoro, sono tutte occasioni di socializzazione e quindi, spesso, di creatività.

LEGGERE: Costruire e abitare. Etica per la città, Feltrinelli – Richard Sennett

L'anello di retroazione dell'informazione

Informazione

Un secondo livello, la conoscenza. Si generano modelli, e tramite il modello è una forma di conoscenza.

Un terzo livello è quello della cultura. Cos’è la cultura? Un insieme di fondamenti sul reale che hai desunto su di esso attraverso delle esperienze conoscitive di cui si ha avuto esperienza.

Infine, arriva l’intuizione. Ciò che rende possibile l’intuizione su un dato e su un oggetto con occhi e pensieri nuovi, e ciò permette di ricominciare il giro della creatività