2010 Iceland

...(21lug) Finalmente di parte il giorno 21/7 alle 23.45. Questo viaggio è stato davvero "partorito". E nato come "ripiego" anche se è assurdo dire una cosa del genere.

Dovevamo andare in Namibia ma poi i costi ci hanno dissuasi. L'Islanda era però lì, in un angolino della nostra mente. Prima era "lei" una meta impossibile, ma da due anni i costi sono diventati accettabili e così anche se in un solo mese abbiamo messo su la ricerca forsennata per tutto, volo, alloggiamenti, letture per organizzare un giro in due settimane.

Una "faticata" davvero !!! Ma finalmente come dicevo il giorno della partenza è arrivato quindi con 40°C prepariamo una valigia con roba invernale. Incredibile ! Si parte !!!

Si arriva a Reykyavik in piena notte... ma quale notte ??? Qui ci sono ventidue ore di luce !!!

Comunque presa la macchina a nolo ci dirigiamo nel nostro primo albergo il Keflavik B&B, ci addormentiamo a piombo...

...(22lug) Al risveglio subito operativi con cartina alla mano. La meta di oggi è il circolo d'oro e cioè il parco di Thingvellir, Geyser e Gulfoss.

Il tempo non promette niente di buono, ma noi siamo attrezzati. Al parco di Thingvellir non riusciamo a visitare tutto causa pioggia, ma quello che si vede è già molto interessante.

Qui c'è una spaccatura della crosta terrestre, il punto in cui si congiungono la dorsale americana e la placca euro-asiatica. Non ci perdiamo d'animo e dopo un'ottimo pranzo al ristorante Lindlin (buonissimo) ci spostiamo verso Geyser.

E' davvero uno spettacolo da vedere ed io rimango stupita come mamma e papà nel vedere ribollire queste pozze di acqua bollente ...e poi il famoso Stokkur che ogni sei minuti spinge il suo getto verso l'alto di almeno dodici metri !!!

Un pò stanchi, ma entusiasti ci rechiamo nell'ultimo posto che chiude il circolo d'oro: la cascata di Gulfoss.

Non ci aspettavamo uno spettacolo del genere. Questa cascata è davvero imponente. Continuo a stupire mamma e papà perchè nonostante sia stanca continuo a camminare nel sentiero che conduce alla cascata. E lì tra l'imponenza della cascata e l'arcobaleno che si forma tra i getti di acqua, rimaniamo senza parole.

Tornati alla macchina crollo e ci dirigiamo alla nostra location per la notte. Il posto è molto carino si chiama "Frost and Funi", ma la particolarità è che all'esterno ci sono ben tre piscine di acqua termale e la vista su una collina da cui fuoriescono vapori dal terreno. Sembra un paesaggio irreale !!!

In tre secondi siamo già col costume e ci buttiamo nella piscina più piccola che è tutta per noi. L'acqua è a 38°-40°. Da non credere. all'inizio sembro reticente ad entrare vista la temperatura ma poi non voglio quasi più uscire. Che relax indimenticabile !!!

...(23lug) Dopo la colazione oggi si parte per le cascate di Seljalandsfoss. Ma lungo la strada siamo colpiti dal paesaggio intorno a noi. Il tempo un pò muta i colori ma è bello lo stesso. Arriviamo alla cascata che tra l'altro si trova alle spalle del famoso vulcano che quest'anno ha tenuto in scacco il mondo intero.

La cascata è bellissima e ci si può camminare anche dietro. Un sentiero sdrucciolevole conduce proprio dietro il getto. Io sono bravissima e conduco davanti a tutti. Continuo a chiedere del vulcano... Mamma e papà mi dicono che stasera dormiremo proprio sotto di lui !!! Sono entusiasta. "Ma il vulcano rutta stasera ?" ...questa è la frase celebre.

Ci si ferma per pranzo all'hotel Anna, piacevole sosta. Abbiamo in testa la prossima meta: le cascate di Skógafoss. Anche questa è molto bella.

Ci accingiamo a percorrere un bel sentiero che la sovrasta e anche qui dò segno di essere una buona "scarpinatrice". Il sentiero è veramente suggestivo. Una patina di muschio riveste le pietre laviche ovunque. Notiamo lungo il sentiero ancora la presenza di cenere vulcanica dell'Eyjafjallajokull...

Torniamo a Skógafoss visitiamo il museo che un vecchio islandese ha messo su raccogliendo in 71 anni di vita tutti i reperti della sua terra. Veramente carino. Ci sono anche bellissimi esempi di case tipiche islandesi e manufatti locali.

Anche vicino alla fattoria dove alloggiamo per la notte ci sono due antichi fienili. Ceniamo nella nostra fattoria (Drangshlid) e poi a nanna. Papà e mamma si concedono la loro prima fumata islandese. Poteva mancare il mitico narghilè ?

...(24lug) Al mattino si parte per una nuova avventura, direzione Dyrholey. Questo posto è davvero una sorpresa. Tra l'altro stamane un raggio di sole fa da capolino e quindi ci regala uno spettacolare scorcio dell'arco. Facciamo le corse sulle spiaggia nera. Ci dirigiamo quindi a Vik. Anche qui un salto sulla spiaggia nera per osservare i faraglioni che sembrano dei Trolls pietrificati.

Riprendiamo la strada verso il parco di Skaftafell. Il tragitto è lungo. Il tempo non è clemente. I paesaggi sono belli comunque.

Arriviamo a Skaftafell nel primo pomeriggio, ma visto che piove, aspettiamo che il tempo cambi un pò. Sappiamo che nelle vicinanze c'è una piscina ed io scalpito per andarci. Ma prima di dirigerci li, siamo colpiti da una deviazione che ci porta verso una lingua del ghiacciaio del Vatnajokull, il più grande d'Europa. Il punto si chiama Svinafelljokull. Rimaniamo a bocca aperta. Sembra di toccare il ghiacciaio.

Tappa successiva è un'altra lingua del ghiacciaio, questa volta partendo dal parco. Io dò soddisfazione perchè nei sentieri mi animo di uno spirito da esploratrice e così vediamo un punto più ampio della lingua del Vatnajokull.

Adesso però tocca a mamma e papà mantenere la promessa e così mi portano a Svinafell dove si trova una piscina all'aperto di 28°. Ce ne sono due piccole termali di 38°, così anche papà e mamma si ristorano dalla lunga giornata in macchina. Infine raggiungiamo la nostra fattoria, il Gerdi (carino), ma lungo il tragitto ci sono due soste con vista sul ghiacciaio e la baia di Jokulsarlon.

Questa sarà una delle gite dell'indomani ma vederla è una sensazione unica: una laguna piena di iceberg !!! La giornata è stata lunga ed anche i chilometri in macchina. Mangiamo al ristorante museum della fattoria Hali (buonissimo) e poi finalmente a nanna. In realtà papà e mamma trovano il tempo anche per una fumata !!!

...(25lug) Questa giornata sembra partita un pò male perchè il tempo è di nuovo coperto e tendente a pioggia, non fa presagire nulla di buono. Noi abbiamo in mente una gita proprio sul ghiacciaio con gli skidoo (motoslitte). Un pò titubanti ci avviamo alla fattoria Smirlabjorg dove ci viene a prendere un ragazzo della Glacier Jeep. Con il suo fuoristrada raggiungiamo il rifugio Jokasel (tempo funesto).

Una volta lì, ci procurano delle tute e caschi per andare sulle motoslitte. Io vado con papà e la mamma da sola. Si parte. Fa freddo e il timore è di non vedere assolutamente nulla. Percorriamo un pò di chilometri incodati, ma ad un certo punto, incredibilmente arriviamo ad un punto in alto sul ghiacciaio e qui si apre davanti a noi un cielo terso ed azzurrissimo, che ci lascia senza parole.

Corriamo veloci con i nostri skidoo sulla neve e finalmente il sole ci scalda e ci regala una vista magnifica sul ghiacciaio. Io sono già andata sui quad, mi diverto un mondo anche sulle motoslitte e vorrei persino guidarla. Anzi presa dall'enfasi della guida schiaccio lo stop di emergenza, lo skidoo si impianta e la mamma ci tampona da dietro. Ma per fortuna andava piano.

Facciamo un bellissimo percorso in vari punti del ghiacciaio e alla fine si rientra alla base. Ridiscendiamo con la super Jeep.

Dopo aver mangiato allo Smirlabjorg, ci decidiamo a fare gita alla laguna di Jokulsarlon.

Devo dire che non avevo mai visto nulla di simile. Come dico io abbiamo utilizzato "una barca con le ruote", si perchè questi mezzi anfibi sono dotati di ruote, ma allo stesso tempo fungono da imbarcazione. Siamo andati con le ruote in acqua, inspiegabile !!! Abbiamo fatto questo tour tra i ghiacciai, osservando le varie forme e anche colori perchè alcuni sono addirittura azzurri. Veramente unico !!!

Sono entusiasta. Ad un certo punto la guida ci fa anche assaggiare il ghiaccio. Io addirittura vengo coinvolta nella rottura del ghiaccio con un martelletto. Dopo la gita e mille fotografie torniamo alla nostra tana il Gerdi. Si rimangia alla fattoria e poi crolliamo dopo una bellissima giornata piena di emozioni.

...(26lug) Questa giornata è stata senz'altro la più negativa per il tempo e per le cose viste. Ma per fortuna è finita bene in un posto da ricordare.

Come dicevo il tempo non è stato dalla nostra. Infatti nel lungo tragitto di spostamento verso la meta serale, Seydisfjordur, era prevista una tappa all'isola di Papey a cui abbiamo rinunciato e anche la vista dei fiordi orientali ci è venuta a mancare. Comunque nonostante tutto i paesaggi sono belli.

Per fortuna come dicevo, il tragitto tra Egilsstadir a Seydisfjordur è davvero spettacolare, pieno di cascate e di scorci sul fiordo ricoperto di muschio. Il paesino si rivela essere incantevole, pieno di case di legno multicolore e anche il nostro albergo è costruito in un'antica abitazione d'epoca. Qui c'è anche una piscina termale dove ovviamnete ci soffermiamo a crogiolarci ed io a divertirmi come una matta.

La sera ceniamo nel carinissimo hotel Aldan.

...(27lug) Dopo un'abbondante colazione all'hotel Aldan, partiamo che è ancora presto. Oggi la strada è lunga e piena di cose da vedere. La prima tappa è nel parco di Jokulsargljufur alla spettacolare cascata di Dettifoss.

Percorriamo un bel sentiero che io non faccio fatica a seguire, anzi stimolata dall'idea di essere una vera guida, seguo tutti i paletti gialli e conduco i miei genitori prima alla cascata di Dettifoss che ci lascia senza parole per l'imponenza e la portata d'acqua e poi a 1,4 km. andiamo anche alla cascata di Selfoss. Il paesaggio è magnifico.

Queste gole dove si sono formate le cascate si sono originate dopo un'alluvione provocata da un'eruzione vulcanica che è avvenuta sotto il ghiacciaio e che ha rovesciato a valle una quantità d'acqua tale che ha creato questi paesaggi lavici unici.

Io sono molto in gamba perchè non mi perdo d'animo. Continuo a seguire i sentieri stimolata dai racconti di mamma e papà. Proseguiamo a malincuore, ma dopo poco un'altra cascata ci folgora, si chiama Hafragilsfoss. Questo parco ci entusiasma perchè il paesaggio lavico fatto di mille forme ci induce a guardare ovunque. Risaliamo sino ad Asbyrgi. Io ? crollo !!!

Vicino ad Asbyrgi c'è un'imponente affioramento che si chiama Eyian. Lo superiamo e ci inoltriamo in un'altra zona del parco. Mamma e papà accendono il narghilè davanti ad un panorama stupendo, ma tra il mio risveglio ed il vento decidono di lasciar perdere..

Si inizia un nuovo percorso. Il posto si chiama Hljodaklettar ed il sentiero è di 2,4 km.

Di nuovo dò sfoggio di capacità da guida turistica o montana. Ci sono formazioni laviche molto belle costellate da grotte laviche. Per gli islandesi queste formazioni laviche sono nelle loro fantasie dei Trolls pietrificati. In particolare ne vediamo due degne di nota, ma con una struttura a nido d'ape ed un'altra che è una vera e propria grotta.

Da qui ci rimettiamo in auto e arriviamo ad Husavik. Qui una bella luce ci accoglie dandoci un'idea di questa cittadina davvero carina. La zona intorno al posto è degna di attenzione per le case colorate e le barche ormeggiate. E' davvero pittoresca. Ceniamo in un'antica costruzione del posto, ristorante tutto in legno e poi a nanna. Stasera siamo davvero esausti.

...(28lug) Visto che Husavik è nota per essere la capitale del whale-watching, stamattina partiamo alle 8.45 x l'avvistamento delle balene. La gita dura circa tre ore ed in effetti vediamo diverse balene e tanti delfini. Fa parecchio freddo ma siamo attrezzati con le tute che ci forniscono quelli dell'imbarcazione.

E' sempre bello vedere questi enormi animali, peccato che nella nostra esperienza (ci ricordiamo bene anche ad Hermanus in Sud Africa) non ci sia mai capitato vedere far loro delle evoluzioni in acqua. Ma saranno fotomontaggi quelli che si vedono in giro ?

Oggi è previsto un'altro spostamento verso una zona diversa. Si tratta del lago di Myvatn. Arriviamo, pranziamo al Vogafjos, una bella fattoria le cui vetrate danno sul posto dove mungono le mucche. E' davvero particolare. Ci accompagnano al nostro bungalow che è davvero carinissimo. Lasciamo le nostre cose e non perdiamo tempo perchè finalmente il sole ha deciso di farsi vivo e non vogliamo perdere l'occasione di vedere le cose con questa luce.

Per prima cosa saliamo sul cratere di un vulcano che si chiama Hverfell. Questo vulcano ha la caratteristica sagoma ad anello e domina tutto il paesaggio lavico intorno. E' stupendo essere qui sopra. Il sentiero corre lungo tutto il bordo del cratere. Io dopo essere salita un pezzo di sentiero depongo le armi. E così l'unico che riesce a salire sul punto più in alto è papà.

Dopo il vulcano decidiamo di fare un piccolo sentiero nel gigantesco campo di lava di Dimmuborgir con pilastri dalle forme bizzarre, archi naturali, grotte ed altre formazioni create da successive eruzioni verificatesi nella zona. Sentieri ce ne sono davvero tanti, ma per oggi abbiamo già camminato abbastanza. In ultimo facciamo un percorso con la macchina, incantati dai paesaggi che vediamo fino a che ci troviamo davanti ad una cosa stupefacente: i campi di Hverin.

Questa è davvero una cosa che ci rimarrà impressa nella mente. Il paesaggio lunare è costellato di pozze di fango ribollenti, soffioni, depositi sulfurei, sorgenti di acqua bollente (1oo°) e fumarole.

In tutta quest'area aleggia un odore pungente di zolfo ed io continuo a dire "Ma cos'è stà puzza" ???

Non ci sono parole sufficienti per descrivere questo posto. Complice una luce stupenda, scattiamo una miriade di foto.

Ma la giornata non è finita, dobbiamo ancora stupirci al "Natural Bath" che è una piscina termale incredibile. Dicono che sia la risposta del nord alla laguna blu di Reykjavik. E noi siamo qui per provare a vedere la differenza.

La piscina è a dir poco stupenda. L'acqua raggiunge qui i 38° come minimo e in alcuni punti arriva ai 41°. Sono entusiasta. Ma soprattutto papà e mamma dopo una giornata così, non uscirebbero più.

Crollo appena mi poso sul cuscino. Ma papà e mamma devono concludere la giornata con una fumata... Stasera c'è anche un bel tramonto. Contenti si ficcano sotto le coperte e finalmente nanna.

...(29lug) Dopo un'ottima colazione al Vogafjos, partiamo per la nostra giornata. Oggi si va nella zona del vulcano Krafla. Qui per prima cosa saliamo sul cratere Stora-Viti, una volta raggiunto l'orlo si vede una pozza d'acqua turchese che si è formata al suo interno. I paesaggi intorno sono altrettanto belli e anche qui ci sono ovunque bocche fumanti.

Facciamo il giro completo del cratere raggianti perchè oggi il sole ci accompagna. Il posto è incantevole.

Dopo il cratere ci spostiamo nella zona dove iniziano due sentieri nei campi di lava del Krafla, la zona è ancora considerata attiva !!!

Il Krafla è un vulcano ma tutta la zona si considera del Krafla. Percorriamo il cratere di Leirhnjukur. Qui è pieno di pozze di fango ribollenti e bocche di vapore e bisogna assolutamente riamanere sul sentiero segnato. Dopo questo, decidiamo di andare ancora avanti e percorrere anche il sentiero Hofer. Tutto il paesaggio è impressionante.

Per fortuna io ce la faccio a camminare, stimolata anche dalla vista di altri bimbi. Non ci sono parole ! Ancora una volta rimaniamo sbalorditi da ciò che vediamo.

Arrivati alla macchina crollo e mamma e papà ne approfittano per fare un salto alla Grjotagja che è una fenditura nel terreno con una grotta piena d'acqua a 45°c.

Ci spostiamo nella zona sud del lago dove abbiamo prenotato un giro a cavallo. Finalmente riusciamo a cavalcare uno dei tanti cavallini che abbiamo visto in giro per l'Islanda. Il giro dura un'ora, costeggiando il lago e passando in sentieri battuti stupendi. Ne sono entusiasta. Questa è la prima volta che faccio un giro così lungo. Oggi abbiamo davvero fatto mille cose. Per fortuna ho dormito, ma papà e mamma sono al limite.

Dopo cena, visto che ci mancava la piscina per concludere, decidiamo di andare al Natural Bath per un bagno notturno. Il tempo si è messo al peggio e la nebbia avvolge tutta la piscina creando un'atmosfera quasi irreale. Inutile dire che è bello anche così, anzi sembra quasi che dal nulla possa spuntare qualcuno dei famosi folletti o Trolls islandesi. Ora la giornata è proprio finita.

...(30lug) Stamattina optiamo per un giro a piedi vicino al lago, il percorso si chiama Hofoi, ma non ci piace un granchè. Decidiamo allora di scalare un sentiero sopra Hverin che avevamo visto ma che non avevamo ancora fatto. Il sentiero conduce fino al passo Namaskaro che ha una piastra di orientamento sulla vetta.

Visto che ci eravamo organizzati per un pranzo al sacco, come del resto tutti i giorni, pranziamo sulla vetta dopo una salita di trenta minuti.

Arrivati in cima ci gustiamo un gustosissimo pane e tonno, ma soprattutto una vista magnifica a 360° sul paesaggio fumante dei dintorni.

Si scende e questa volta si va a casetta per farmi riposare. Anche mamma e papà riposano a modo loro (narghilè e aggiornamento del diario di viaggio).

Segnalazione importante: durante questi giorni, si è rotto il narghilè ma papà ha trovato una ...curiosa soluzione !!!

Per il pomeriggio si decide di tornare a Dimmuborgir per fare un'altro sentiero nei campi di lava. Poi come promessomi torniamo ...alla piscina termale. Non si può non chiudere la giornata non andando in quella pozza fumante a rilassarsi !!! Oddio con me, relax è una parola senza significato...

Devo assolutamente segnalare una frase che ha detto a mia madre mentre mi asciugava i capelli: "Mamma, con questa spazzola ti fai i broccoli ? Mi insegni anche a me ?"

...(31lug) Oggi salutiamo defintivamente il lago di Myvatn che ci ha regalato tante emozioni. Ci dirigiamo verso Akureyri, facciamo un giretto, ma non ci sembra un posto dove sostare a lungo. In realtà per noi oggi la strada è lunga.

La prossima sosta è stata davvero carina. Si tratta di Glaumbaer. E' una fattoria col tetto in torba che risale al XVIII sec., piena di mobili d'epoca, accessori e utensili del tempo. Ci fermiamo anche a mangiare nella bellissima Askafgi, una caffetteria in cui si respira l'atmosfera del tempo che fù. Il posto è perfetto per una sosta.

Da qui dopo parecchi chilometri arriviamo a Hvammastagi dove ci fermiamo per la notte in una guesthouse molto carina, Hanna Gunnu. Questa era l'unica prenotazione che ci mancava. Per fortuna abbiamo trovato posto in fretta. Dopo un bel bagnetto in piscina, ceniamo in una fattoria adibita a maneggio molto scenografica. E così dopo avermi messo a nanna, papà e mamma con tramonto annesso si concedono una bella e "divertente" fumata.

...(1 Ago) Stamattina ci accoglie un bel sole e così stravolgendo i nostri piani decidiamo di percorrere un pò di chilometri nella penisola di Vatness alla ricerca delle foche, perchè in effetti sembra proprio che in questo punto dell'Islanda ci sia una delle colonie più vaste.

Il paesaggio è incantevole e dopo una ventina di chilometri cerchiamo di provare un'avvistamento. Ne vediamo uno !!! ...e molto lontano !!! Ritentiamo in un altro punto e qui dopo essere stati attaccati da una miriade di uccelli artici, ne vediamo quattro o cinque che prendono il sole su degli scogli non proprio vicinissimi alla costa.

Ritorniamo sui nostri passi, con ovviamente gli uccelli artici che ci inseguono. Sembra di essere in un film di Hitchcock. Ne sono veramente divertita dalla cosa e continuo a chiedere quale mai sarà il motivo del loro atteggiamento.

Ci mettiamo in macchina e via verso Stykkisholmur. Arriviamo qui per l'ora di pranzo. C'è il sole e prenotiamo subito la gita in barca per andare a vedere le isolette laviche del fiordo e i pulcinella di mare. Alle 14.30 siamo già sull'imbarcazione. Il giro dura due ore. Ci affascinano questi paesaggi e finalmente vediamo un certo numero di pulcinella di mare che nidificano più facilmente nelle isole dell'Islanda che sulla terraferma.

Apprendiamo che gli uccelli artici (assassini) si chiamano Kyra e vediamo tanti altri uccelli che popolano questi luoghi. Le isolette sono tutte di pietra lavica e come sempre rimaniamo stupiti nel vedere quello che la natura riesce a creare.

Risaliti nella nostra ormai mitica Corolla, arriviamo fino ad Olafsvik e da qui tagliamo la penisola di Snaefellsnes in due e ci dirigiamo ad Arnastapi, dove faremo base per due notti. La fattoria di Snaefell è davvero carinissima e il posto in sè si rivela pieno di sorprese per la spettacolarità del paesaggio.

Dopo cena anche se il tempo non è bellissimo, facciamo un giro a piedi sulla costa e qui si aprono davanti a noi queste scogliere laviche stupende con migliaia di nidi di gabbiani.

Il paesaggio è un incanto: prati verdi che finiscono a ridosso della scogliera, l'immagine dei cavalli islandesi che corrono su questi prati e da sfondo una luce infinita, quella del sole di mezzanotte.

Tornando a casa per la nanna ci "scontriamo" nuovamente con questi strani uccelli artici. Mi diverto un mondo e tra le risate generali di tutti e tre che scappiamo inseguiti dai Kyra, ce ne andiamo a dormire.

...(2 ago) Eravamo pieni di aspettative per questa giornata, visto il posto che ha molto da offrire. Ma il tempo ha vanificato ogni progetto e così rimbalziamo da un posto all'altro vista la pioggia battente. La giornata non decolla e così finiamo per tornare al ristorante della fattoria per scrivere un pò e mangiare la zuppa del posto. Visto che c'è una piscina con acqua geotermale, si decide di andare un pò lì sperando che smetta di piovere.

Quando usciamo si decide di fermarci sui vari punti di vista della costa segnalati e per fortuna smette di piovere. Procediamo da Arnastapi verso ovest rimanendo ogni volta colpiti da ciò che ci si para davanti. Queste coste sono davvero stupefacenti per le forme bizzarre, le grotte che si sono formate e alcuni tratti della scogliera sembrano quasi dei Trolls che prendono vita.

Questa penisola ha un non so chè di misterioso e infatti e anche piena di grotte sotterranee. E' stata di grandissima isipirazione a Julie Verne che vedendo questi luoghi, ha scritto: "Viaggio al centro della terra" e si capisce perchè. Peccato che il ghiacciaio che dovevamo visitare, lo Snaefellsjokull purtroppo è inaccessibile. Ci accontentiamo di quello che vediamo, ma ci rimane il rimpianto di non aver visitato questa penisola stupenda col sole.

Dopo tutte le soste fatte, ci viene una gran fame e troviamo una caffetteria ad Hellnar che è davvero un gioiellino. Si chiama Fjoruhusid è piccolissima, ma ha una vista stupenda sulla scogliera lavica con tanto di grotta annessa.

Dopo cena decidiamo di lasciare un bel dolmen anche in questo luogo. Ne abbiamo lasciati diversi in Islanda, ma questo è il più grosso di tutti.

Tornando ad Arnastapi, complice la luce che qui come ho già detto c'è anche di sera, percorriamo i sentieri lungo la scogliera e tra uno stupore e l'altro ci accorgiamo che questo tratto di coste è pieno di enormi fenditure dove nidificano i gabbiani.

Alcune sono vere e proprie voragini nel terreno che finiscono con archi lavici. Non finiamo più di stupirci ed arriviamo fino al faro. Infine i soliti Kyra ci "accompagnano" per modo di dire fino alla fattoria e nel tragitto rimaniamo incantati dalla vista di un cavallino tra la sua mamma e papà.

questa giornata che sembrava nata male, è finita regalandoci ancora una volta sensazioni uniche. Mamma e papà dop avermi messo a letto, concludono la serata con narghilè, ed è quasi mezzanotte ...con la luce. E' incredibile !!!

...(3ago) Partiamo a malincuore da questa penisola. Stamattina ci saremmo voluti soffermare ancora un pò, ma il tempo stamane è davvero funesto. Si parte allora destinazione Reykjavik.

Non sono previste soste e così per pranzo siamo nella capitale. Nel pomeriggio andiamo alla nostra guesthouse (1912 guesthouse). Veramente carina e vicinissima al centro.

Si fa un giretto per la città. Visitiamo la chiesa principale, guardiamo un pò i negozi e poi ci fermiamo a cenare allo Svarta Kaffid dove servono una zuppa buonissima in ciotole fatte di pane: stasera si va a letto stravolti, sarà che alla fine del viaggio le forze cominciamo a mancare ?

...(4ago) Oggi è il nostro ultimo giorno in questa terra stupenda. Visto che l'aereo è alle 17.00 abbiamo tutto il tempo di andare finalmente a vedere la famosa blue Lagoon. E così dopo aver salutato Reykjavik (che non ci ha particolarmente emozionato), arriviamo alla famosissima piscina.

Questa si rivela essere all'altezza delle aspettative e per quanto densa di turisti è capace di intrattenere gradevolmente tutti. Ci facciamo avvolgere da queste acque sulfuree e il paesaggio attorno con queste pietre laviche ovunque è come sempre unico. Dopo aver amabilmente sguazzato, ci accingiamo ad andare all'aeroporto.

Abbiamo quella sensazione nel cuore di lasciare ancora una volta un pezzo di noi anche qui. Questa natura incontaminata così selvaggia e la coabitazione nel contempo di ghiaccio e fuoco, due elementi così diversi, hanno creato paesaggi unici davvero difficili da eguagliare in altre parti del mondo.

Arrivederci Islanda e grazie per averci fatto scoprire che Reb può diventare un'ottima escursionista !!!

Nat