2018 New York (U.S.A.)

...(21 Lug) Oggi si parte per il nostro mitico viaggio !!!

Siamo carichi, in testa mille cose da fare e l’adrenalina ci fa stare su di giri. Arriviamo nei pressi dell’aeroporto dove lasciamo la macchina (perplessità visti tipi che ci accolgono). Ottimo volo con Emirates fino a New York.

Arriviamo finalmente al JFK, ma troviamo subito non un taxista ma un avvoltoio che ci convince a non fare la coda per i taxi gialli, lunga ed estenuante, ma ad affidarci a lui. Ci porta a destinazione, anche se lungo il tragitto buca una ruota e arriviamo esausti al nostro albergo. Gli diamo ben novanta dollari (rubati) ma non vediamo l’ora di ritrovarci in albergo.

Il "Brooklyn Hotel" è un hotel molto semplice, ma pulito. Mamma va comprare due patatine e da bere e poi crolliamo.

...(22 Lug) Tentiamo un approccio con la colazione in albergo ma desistiamo. Siamo operativi !!!

Ci rechiamo alla metro, acquistiamo la "Metrocard" e ci gettiamo a capofitto nella "Grande Mela". Oggi optiamo per la zona di "Lower Manhattan".

Abbozziamo una prima timida passeggiata in mezzo ai grattacieli...quanto siamo piccoli !!!

Cerchiamo un posto carino per fare colazione. Passeggiata lungo il Pier finché non arriviamo all’imbarco del "Battery Park" per vedere la Statua della Libertà ed "Ellis Island".

Rimaniamo colpiti da questo tour. La vista della Statua della Libertà ci emoziona più di quanto credessimo. Forse perché ci siamo immaginati cosa provassero gli emigranti che sbarcavano in America alla vista della statua.

Fu un regalo fatto dalla Francia agli Stati Uniti per il centenario della "Guerra di Indipendenza" ed è riconosciuto universalmente come simbolo di libertà e democrazia.

L’imbarcazione gira intorno alla statua, ma poi è visitabile anche a piedi. Per cui facciamo tutte le foto di rito e poi risaliamo sulla barca per "Ellis Island". Inutile dire che la vista su New York da qui è spettacolare.

Ci rechiamo quindi ad "Ellis Island" che è nota come l’isola dell’immigrazione perché usata come punto di ingresso negli Stati Uniti da milioni di immigrati, i quali dovevano passare una visita medica per poter sbarcare. Alcuni sostavano anche parecchi giorni. Qui si possono visitare i dormitori, le sale di accesso e ci sono video e foto che documentano l’arrivo di milioni di persone (circa sei milioni). E' un vero museo e lo visitiamo commossi volentieri.

Si torna "Battery Park", ma ora la fame è molta. Ci cerchiamo un posticino per mangiare e troviamo una viuzza piena di localini. Appena vediamo "ristorante messicano" ci si illuminano gli occhi. Mangiamo benissimo a base di nachos, tacos e altro. Riconciliati con il nostro stomaco, facciamo una breve passeggiata fino alla "Trinity Church", situata tra Wall Street e Broadway.

Decidiamo di recarci al "World Trade Center" che è un grande centro commerciale. Ci perdiamo letteralmente all’interno. Soprattutto io che comprerei tutto. Facciamo un salto da "Victoria Secret" dove compriamo una maglia ed una tuta. Torniamo in albergo un pò esausti, quindi decidiamo di mangiarci un hamburger nella nostra zona. Il locale è carino ma l’hamburger lascia molto a desiderare. Ma siamo talmente stanchi che sogniamo solo un sogno ristoratore...

...(23 Lug) Oggi la giornata è brutta, piove. Ma noi abbiamo un programma che si può modificare senza problemi e così decidiamo di andare museo di storia naturale, quello del famoso film con Ben Stiller "Una notte al museo".

Prendiamo la metro, ma sorpresa mamma non trova la "metrocard". Panico, l'ha persa !!! Oggi non è iniziata benissimo. Visto che piove molto ci fermiamo a fare colazione in un posto: "Pain Quotidien" che ci fa pagare 35 dollari per una colazione assurda. "Scriverò una recensione su Tripadvisor" dirà mamma arrabbiatissima !!!

Finalmente arriviamo al museo di storia naturale. Non ci entusiasma particolarmente. Ce l’aspettavamo un pò più interattivo. Le sale sottostanti sono addirittura obsolete, solo quelle ai piani superiori sono più moderne.

Il museo è famoso per le sue ricostruzioni di habitat di mammiferi africani, asiatici e nordamericani. Il percorso di tutto un piano è dedicato all’evoluzione dei vertebrati, inclusa quella dei dinosauri (forse le sale più belle). Ma non usciamo da lì entusiasti, come dal museo di storia naturale di Londra. Quello sì che ci aveva tolto il fiato !!!

Usciamo da lì affamati e ci rechiamo al "Shake Shack" dove mangiamo uno dei migliori hamburger di New York !!!

Per fortuna il tempo è migliorato anche perché è nostra intenzione attraversare "Central Park".

Questo è uno dei parchi cittadini più conosciuti al mondo ed è un vera e propria oasi per i newyorkesi. Sul fondo si stagliano gli splendidi grattacieli. Lo giriamo in buona parte a piedi soffermandoci ad ammirare il laghetto, la fontana "Angel of Waters", "Strawberry Fields" chiamata così in memoria di John Lennon. C’è anche un bel mosaico (donato dalla città di Napoli) che riporta la scritta "Imagine". Il "Belvedere Castle" è uno dei punti più alti del parco per ammirare il panorama.

Dopo questa sosta decidiamo di salire sul "Top of the Rock", per avere il primo vero assaggio di un grattacielo. Già la salita con l’ascensore fa un certo effetto, ma quando sei su ed hai tutta la vista di New York, si rimane davvero senza fiato. Ha un’altezza di duecentosettanta metri e l’ultimo piano e all’aperto con barriere trasparenti che consentono una vista meravigliosa a 360° sulla città. Da qui presi dall'entusiasmo scattiamo una marea di foto e Reb non rinuncia ad uno dei suoi Musical.ly !!!

Anche se stanchi ci tuffiamo in "Time Square", uno dei maggiori incroci di Manhattan. E' ormai diventata simbolo della città ed è nota a tutti per i grandi sfavillanti ed immensi cartelloni pubblicitari animati e digitali. Ci soffermiamo a testa in su a guardarci intorno. Troviamo un posto a sedere e da lì ci godiamo lo spettacolo. In questa piazza c’è anche sempre qualcuno che si esibisce, non c’è da annoiarsi sicuramente !!!

Proviamo ad andare a mangiare da "Bubba Gump" ma c’è una coda enorme. Dopo aver passeggiato ancora un pò, troviamo un posto anonimo dove prendiamo nachos e Margarita !!!

Torniamo in albergo dove all’esterno riusciamo persino a fumare e poi crolliamo stremati !!!

...(24 Lug) Oggi si fa colazione da Starbucks, per la gioia di Rebecca. In effetti ci va meglio di ieri, ma sempre "carissimo" !!!

La nostra meta oggi è l'Empire State Building. Alto 381 metri, questo grattacielo è uno dei maggiori simboli della città ed è stato uno dei più alti del mondo. Fa un certo effetto essere quassù ed è inutile dirlo: la vista è spettacolare !!!

Giorgio è molto eccitato. Per lui questo "mitico" grattacielo è anche la sede dei Fantastici Quattro, il quartetto di eroi preferito della sua infanzia. Ci facciamo un mucchio di foto per immortalare il momento.

Usciti dal lì percorriamo la "Fifth Avenue" piena di negozi di tutte le marche e arriviamo fino da Eataly dove non resisto al nostro caffè. Entriamo anche alla Lego, perché ovviamente siamo tre bambinoni !!!

Di fronte a noi il palazzo a forma di ferro da stiro, il "Flatiron Building" alto ottantasei metri. Arriviamo fino alla Union Square ma la nostra meta è il "Chelsea Market" !!!

Prima ci fermiamo in un posto che ci ispira molto per il cibo. Ci ripromettiamo di tornarci.

Il "Chelsea Market" è un mercato culinario ricavato dell’ex fabbrica di biscotti Oreo. Già solo per questo lo adoro al primo impatto. In effetti è davvero bello, immenso ed ordinato, è come essere in un grande loft. E' un ottimo set fotografico per noi. Ci aggiriamo nel mercato e molti angoli e scorci sono degni di attenzione. Ci facciamo tentare da un ottimo hot dog che mangiamo rigorosamente in tre, ma alla fine vista la fiumana di gente ovunque, decidiamo di tornare nel posto carino di prima, almeno per mangiare pad thai e hamburger seduti !!!

Dopo esserci rifocillati, torniamo al "Chelsea" dove facciamo almeno una tappa per il dolce in uno dei posti indicati sulle guide (Amy's), per gustare uno stratosferico Cup Cake !!!

C’è un altro piccolo mercatino, all’interno del mercato stesso in cui, su indicazione di papà trovo un set completo per fare le unghie in maniera creativa.

Visto che non abbiamo camminato abbastanza ci rechiamo ad "High Line". Si tratta di un parco di circa 2,5 chilometri, costruito al posto della ferrovia sopraelevata in disuso. L’idea è davvero geniale ed il parco è davvero carino e particolare. La passeggiata è molto piacevole. Ci sono diversi scorci sulla città, in alcuni punti ci sono anche delle terrazze panoramiche.

Siamo davvero esausti ma visto che il tempo è davvero variabilissimo questi giorni, decidiamo di fare anche una puntatina al ponte di Brooklyn per scattare qualche foto.

Mamma e papà mi stanno davvero perdendo e così torniamo in albergo dove mi rilasso e i miei "tutor" si fanno una fumata. Per cena decidiamo di tornare in "zona ponte". Io sto cominciando ad odiarlo. Ci facciamo un mega hamburger "Shake Sheck" e mi trascinano in una "passeggiata" (basta passeggiate !!!), intorno al ponte per le foto di rito notturne.

Torniamo in albergo, siamo cottissimi !!!

...(25 Lug) Stamattina piove. Non è che abbiamo proprio fortuna con il tempo, vabbè !!!

Facciamo colazione nella famosa catena "Pret a Manger", ma non ci va benissimo. Colazione scadente, personale distratto (servono chi vogliono loro), non vediamo l’ora di uscire. Beh, almeno ci facciamo quattro risate lasciando "speciali consigli" al locale per migliorare il servizio.

Ci dirigiamo verso il World Trade Center. Il nostro obiettivo è il museo del 9/11 Memorial. Scarichiamo anche una app per poter seguire meglio il percorso.

Il Memorial si trova dove un tempo sorgevano le torri gemelle distrutte durante gli attentati dell’11 settembre del 2001. All’interno si ritrova la triste storia di quel giorno e parte delle storie ed il ricordo solenne delle povere vittime che hanno perso la vita quel triste giorno. Ci sono persino i resti di parte dei grattacieli, i filmati, i ricordi, le foto, i messaggi, tutto ciò che serve per non perdere memoria di quello che è avvenuto e ricordare il sacrificio anche di chi ha fatto il possibile per salvare gli altri, come innumerevoli vigili del fuoco, ma anche gente comune.

Siamo rimasti molto colpiti e commossi nel rivivere tutto ciò e uscendo di lì per un pò siamo rimasti come frastornati.

Uscendo abbiamo lasciato un messaggio e all’esterno abbiamo visto un albero che era sopravvissuto al crollo, che era stato portato altrove, durante la costruzione del memoriale e poi ripiantato. E' diventato il simbolo di quel luogo per essere sopravvissuto con coraggio alle brutture che si sono avvicendate.

Dopo questa lunga visita è ora di pranzo e ritorniamo a Stone Street per mangiare messicano (Guacamole e Nachos).

Prendiamo poi la metro e ci rechiamo nei pressi del quartiere di Soho dove gironzoliamo per le vie per cogliere gli scorci giusti per qualche foto e assaporare un pò l’aria di un quartiere diverso.

Dopo una breve sosta decidiamo di andare nella zona del ponte di Brooklyn, per ritrovare i posti in cui sono state girate anni fa, le scene di un film da noi molto amato, "C’era una volta in America" di Sergio Leone e troviamo proprio la via della locandina del film. Bel momento. Le foto anche intorno al ponte comunque si sprecano.

Torniamo in albergo. Facciamo sosta da "Pizza Hut", per una pizza untuosa e poi via verso l’albergo per preparare le valigie per l’indomani e per il tanto sospirato riposo !!!