2018 Andalusia (Spain)

...(31 Dic) Si parte finalmente !!! Abbiamo temuto molto perché mi ero beccata l’influenza, ma si sa io sono il T-Rex ed ho una bella fibra e quindi eccoci a Siviglia !!!

Arriviamo puntualissimi e ci rechiamo col taxi al nostro incontro col proprietario dell’appartamento "Macarena". E' un appartamento carino con qualche pecca, ma il proprietario è precisissimo e ci fornisce preziose informazioni per districarci in questa città tutta da esplorare.

Siamo nel pieno del quartiere del "Barrio Santa Cruz" che è uno dei posti più vivaci e frequentati a Siviglia. Usciamo per fare un primo giro perlustrativo. Finiamo nella mitica piazza dove si trova la cattedrale e la famosa Giralda. L’impatto è davvero notevole perché la chiesa e la sua torre sono davvero belle.

Decidiamo di fare un giro a cavallo, ma prima compriamo patatine e birra per fare un aperitivo a "caballo" !!!

Iniziamo il giro e rimaniamo subito colpiti dalla bellezza di questa città ben illuminata e valorizzata. Partiamo dalla cattedrale, costeggiamo il "Museo delle Indie" dove sono racchiusi i documenti dell’Impero spagnolo nelle Americhe.

Arriviamo sul Guadalquivir e osserviamo la torre dell’oro per poi proseguire verso il parco di Maria Luisa. Un parco davvero carino in cui ci sono bellissimi giardini e alberi secolari.

Ad un certo punto il signore che guida il cavallo mi chiede se voglio guidare un pò... E figuriamoci se io me ne sottraggo !!!

Arriviamo fino in piazza di Spagna che è veramente bellissima. Davvero una visione d’insieme spettacolare. La piazza è semicircolare ed è decorata in mattoni a vista, marmo e ceramica che danno un tocco rinascimentale barocco alle sue torri. Il canale che attraversa la piazza è attraversato da quattro ponti che rappresentano i quattro antichi regni di Spagna. Appoggiate alle pareti si trovano una serie di panche e di ornamenti in ceramica in cui sono raffigurate le 48 province spagnole in ordine alfabetico. La progettazione della piazza fu di Annibale Gonzales. Vi lavorarono mille operai e fu costruita dal 1914 al 1928.

Dopo aver fatto un bel giro con il nostro calesse guidato da me, torniamo verso la cattedrale costeggiando altri edifici storici, quello dei tabacchi e degli usi e costumi. Soddisfatti torniamo nella piazza della cattedrale e affamati ci cerchiamo un posticino per mangiare. Ovviamente i locali aperti sono presi d'assalto dai turisti, ma finalmente dopo un pò di attesa troviamo un posto carinissimo all’aperto, vicino al "fungo riscaldante" proprio con la vista sulla Giralda !!!


Dopo un’ottima cena, ci attardiamo ancora a passeggiare tra i vicoli e i locali. Pensiamo poi di farci un riposino nel nostro appartamento per far riposare soprattutto me reduce dall’influenza. Mamma e papà si fanno un narghilè (ultimo dell’anno 2017), ma siamo pronti a tornare in pista per accogliere la mezzanotte !!!

Alle 23:30 usciamo quindi per recarci in piazza Nueva, che sembra essere il punto nevralgico per turisti e spagnoli per aspettare l’anno nuovo. E così in mezzo ad una folla enorme ci aggiriamo tra le due piazze di riferimento, tutte piene di addobbi per la festività. Cerchiamo l’uva che non abbiamo comprato prima, perché qui è tradizione che gli spagnoli mangino dodici acini d’uva come portafortuna per l’anno nuovo. Un acino al secondo per gli ultimi dodici rintocchi prima della mezzanotte. Ovviamente l’uva dovevamo comprarla prima per fare il rituale tutti e tre, ma per fortuna ci sono riuscita io, grazie ad una ragazza che me l’ha regalata.

E' stato un momento divertente, io che mi ingozzavo come un piccione e mamma e papà che scandivano i secondi. Comunque dopo ciò, abbiamo ancora girovagato un pò in mezzo alla gente festante e poi abbiamo ceduto al "Churros al cioccolato" ingrassosissimo !!!

Tornati in appartamento stanchi ma contenti, abbiamo rispedito papà a prendere l’acqua e poi abbiamo risalutato l’anno vecchio e via... supernanna meritata !!!


...(1 Gen) Oggi è il primo dell’anno e noi andiamo alla scoperta di Siviglia, ma prima facciamo un’ottima colazione in un forno.

Ci ritroviamo passeggiando davanti alla "Giralda". Purtroppo oggi molte attrazioni sono chiuse e i sivigliani ancora dormono, ma noi siamo operativi e così ci mettiamo d’accordo con un ragazzo che ci porta in giro col Segway a vedere i monumenti principali di Siviglia. Ovviamente io sono entusiasta, ma anche per mamma e papà è un modo molto divertente di visitare la città.

Con entusiasmo ci lanciamo con i nostri Sewway e la città è ancora quasi deserta, per cui ci muoviamo benissimo. Facciamo tappa davanti alla cattedrale, il museo delle Indie, il palazzo del tabacco, ora sede dell'università, il parco di Maria Luisa e l’immancabile piazza di Spagna che anche con la luce del giorno si mostra in tutta la sua bellezza. Qui ci perdiamo a farci una marea di foto (come sempre).

L’ora sul Segway vola via rapida e ci ritroviamo a piedi a girare la città. Troviamo un posto carinissimo con a tema il toro che in questo locale è raffigurato ovunque, si chiama "Baratillo" e qui assaggiamo le nostre prime "tapas" della vacanza. Buonissime, "amore al primo morso". E ovviamente sangria !!!


Decidiamo di andare a visitare la "Plaza de Toros", che per fortuna è aperta. In effetti facciamo una bella coda perché i turisti sono tutti qui !!!

L'arena fu costruita nel 1749. Anche la facciata esterna è molto caratteristica. E' conosciuta come la "Maestranza" e all’interno si può visitare il museo taurino. E' una delle più importanti di tutta la Spagna e attualmente si svolge la "Feria de Abril", uno dei festival di corrida più famoso al mondo. Può contenere fino a dodicimila spettatori.

Facciamo la visita con la guida e poi ci ritroviamo nel bel mezzo dell’arena a respirare l’emozione di trovarsi al centro di questo posto tanto vissuto ed osannato dagli spagnoli.


Dopo la visita facciamo tappa alla "Torre dell’Oro" sul Guadalquivir e poi ripieghiamo al nostro appartamento per un riposino con narghilè sul divano.

Decidiamo di andare alla "Casa della Chitarra" per vedere uno spettacolo di flamenco, ma mentre siamo ancora in camera rompo gli occhiali (che dramma !!!). Brontolando metto quelli di mamma e ci rechiamo allo spettacolo. Abbiamo la fortuna di sederci in prima fila perché c’era stata una disdetta. Lo spettacolo inizia con i virtuosismi della chitarra spagnola che ci coinvolgono e rapiscono. Il musicista è davvero bravissimo. Poi intervengono una ballerina ed un cantante. Bravi entrambi ma questo è un pò poco incentrato sul ballo e molto sul canto e la chitarra, per non ne rimango entusiasta.

Usciamo con una fame tremenda e dopo una lunga coda riusciamo a sederci all'Estrella, un locale tipico per le tapas. E' un posto piccolo ma molto caratteristico e le tapas e sono davvero buone. Facciamo un'ultimo giretto a piedi per smaltire la cena e poi nanna !!!


...(2 Gen) Lasciamo l’appartamento e con le nostre valigie e andiamo a fare colazione al forno. Poi a piedi arriviamo fino al noleggio auto e così prendiamo una Punto per recarci a Cordoba.

La strada per fortuna non è lunghissima e dopo un’ora e mezza siamo a Cordoba. Ci rechiamo al nostro albergo residence, si chiama "Casa de Aceite" ed è un posto splendido. E' un’antica casa coloniale col patio interno, tutto ben curato nei dettagli. Il nostro appartamento è completo di tutto ed in camera troviamo persino il "vino tinto" e degli snack. Così prima di metterci in marcia ci facciamo un aperitivo con quest'ottimo vino e poi via alla scoperta di Cordoba.

L'albergo è in una ottima posizione per cui ci ritroviamo subito a percorrere i vicoli colorati di questa cittadina. L'impatto è davvero ottimo. Cordoba ci piace subito.


Ci dirigiamo senza indugio verso la cattedrale che è l’obiettivo principale delle visite qui: la chiama la "Mezquita", perché in origine era una moschea e in seguito vi fu costruita la cattedrale. Infatti è una costruzione mussulmana con l’aggiunta di stili del periodo rinascimentale, gotico e barocco.

La moschea fu costruita nel 785 d.C. ed era costruita con undici navate con capitelli in stile romano e visigoto. Lo stile degli archi fu quello originale e questo fù adottato come simbolo dell’architettura mussulmana. La particolarità della struttura è data dalla costruzioni di una cattedrale cristiana all'interno di una moschea.

Appena entriamo rimaniamo abbagliati da questi numerosi archi, colonne e navate che lasciano lo spettatore senza parole. A noi piace tantissimo. Mamma ricordava quando l’aveva vista anni fa, quanto l'avesse sbalordita, ma rivederla è stata per lei una bella emozione. E così ci aggiriamo ammirandola in tutti i suoi dettagli e facendo foto da varie angolazioni. Anche il giardino esterno è davvero bello, solare e pieno di aranci. Le porte esterne sono bellissime, tutte insieme in stile arabeggiante, in particolare la porta dell "Perdono".


Usciti da lì, entriamo in un negozio in cui hanno anelli d’argento molto belli e papà decide di regalarne uno a mamma in tipico stile andaluso. Ne è davvero contenta !!!

Dopo ci rechiamo sul ponte romano sul Guadalquivir, il cui nome in arabo significa "Fiume Grande". Questo ponte è stato costruito da Augusto ed è stato scenario di numerose battaglie. Esso è costituito da 16 arcate. Dal ponte si gode di una bellissima vista.

Da lì decidiamo di recarci all’Alcazar dei Re cristiani. Anche questo edificio è in stile arabo, circondato da giardini immensi. Ma la cosa che veramente ci colpisce è aggirarci nei vicoli di Còrdoba, che sono davvero caratteristici. Le abitazioni bianche con piccole giardinetti sul davanti, le stradine strette, i vasi azzurri che ora non hanno tanti fiori, ci fanno pensare a quanto deve essere meraviglioso questo posto in primavera. Già così è bellissimo. La caratteristica conformazione del quartiere richiama quelli presenti in tutta la regione, ma a Còrdoba la "Juderia" ha un fascino particolare. E così ci aggiriamo in questo quartiere entrando nei negozietti e assaporando con gli occhi ogni cosa.

Ci cerchiamo anche un posticino per mangiare qualcosa (calamari ottimi) e poi torniamo nel nostro appartamento. Ma prima io scopro un negozio pieno di oggetti carini. Finalmente un pò di relax con narghilè (mamma e papà) nel nostro bellissimo patio. Per un attimo ci sembra di essere a "Casa Lucia" a Merida !!!

Prenotiamo un posto per andare a cena che sembra avere ottime recensioni. Il posto è buono, ma non ottimo come ci aspettavamo. Facciamo ancora una passeggiata serale per gustarci questa bellissima cittadina con le luci notturne. Ha davvero un fascino particolare. Domani ci aspetta il trasferimento per Granada !!!


...(3 Gen) Recuperata la macchina ci mettiamo in viaggio per Granada. Ma prima mamma mi fa fare tappa in un negozio di oggettistica (le mie solite cianfrusaglie).

Ci mettiamo in viaggio e dopo circa tre ore siamo a Granada. Arriviamo al nostro albergo, che è carino ma ci aspettavamo qualcosa di più.

Prenotiamo i biglietti per l’indomani all'Alhambra e poi ci lanciamo alla scoperta della cittadina.

Ci imbattiamo in una salita impegnativa per salire in cima all’Albaicin, il quartiere arabo che ha conservato le strette strade, i cortili e le terrazze risalenti al dominio medievale dei Mori. L'Albaicin sorge su una collina di fronte all'Alhambra da cui è separato dal fiume Darro, ma a noi non emoziona particolarmente...

Ci piace di più la parte bassa, dove ci sono alcuni piccoli negozietti che ricordano alcuni quartieri arabi. Ci fermiamo comunque in una piazzetta dell'Albaicin a mangiare qualche tapas che ci lascia un pò delusi.

Nella parte bassa del quartiere però ci riprendiamo con una fumatina (mamma e papà) mentre io tento di farmi fare un tatuaggio all’hennè sulla mano.


Dopo questa pausa decidiamo di avviarci verso la cattedrale, ma prima ci fermiamo a visitare la cappella reale di Granada voluta da Isabella e Ferdinando. I due sovrani decisero di comune accordo, che dopo la morte i loro resti dovessero essere conservati a Granada.

Questa città era per loro un simbolo importante, il luogo in cui si era completata la riconquista della Spagna e la cacciata dei mori. Ascoltiamo tutto con le preziose cuffie.

Finalmente arriviamo alla cattedrale, massima espressione dell’arte rinascimentale in Spagna. Dopo questi giretti facciamo pausa con birra e prosciutto crudo in una piccola taperia, dove per stanchezza per poco non perdiamo la macchina foto. Infatti papà uscendo lascia la borsa nel locale, ma dopo duecento metri si accorge del "fattaccio" e tutti e tre scattiamo in una corsa contro il tempo degni di un velocipede. Recuperata la borsa (meno male) torniamo in albergo.

Siamo un pò cotti, soprattutto la mamma che ha una mezza influenza in corpo. Ma non demorde. Appena ci riprendiamo usciamo alla ricerca di un posticino dove fumare narghilè e mangiare i tipici biscottini arabi. Concludiamo così la serata.


...(4 Gen) Oggi è il giorno dell’Alhambra. Saliamo fino in cima alla collina su cui si erge. Per fortuna abbiamo già fatti biglietti.

Il complesso è molto grande e abbiamo persino un orario per visitare il palazzo vero e proprio vista l’affluenza dei turisti.

L’Alhambra è una vera e propria città murata che fa parte a se. E' il simbolo della città ed è considerato il maggiore monumento dell’architettura e dell’arte araba. Uno dei pochi complessi monumentali islamici arrivati intatti a noi.

Muhammad Ben Nazar iniziò la costruzione dell’Alhambra, "la fortezza rossa", nel 1238. All’interno sono distinte tre parti, l’Alcazaba, Los Palacios Nazaries e il Generalife.

Noi cominciamo a visitare l'Alcazaba, che è la parte più antica, dove si ergono due torri da cui si gode la vista su tutta Granada. Peccato che c’è nebbia perché è ancora presto, ma noi scattiamo comunque un sacco di foto. Io sono continuamente distratta dalla presenza di una moltitudine di gatti: la mia passione !!!

Il complesso è davvero grande e così visitiamo anche il Generalife, che era appunto la villa con sontuosi giardini e fontane che i re musulmani usavano come luogo di riposo e ritiro. Peccato che di questa stagione non è tutto fiorito, sicuramente l’impatto sarebbe stato ancora più bello.


Quando arriva il momento di visitare il palazzo Nazaries, mamma si accorge di aver perso uno dei tre biglietti e dopo tanta attesa le prende lo sconforto. Per fortuna c’è modo di avere una copia del biglietto perduto, per cui con una corsa forsennata recupera il prezioso biglietto !!!

Ma prima di questo momento, riusciamo a pranzare in totale relax su una bella terrazza con vista sull'Alahambra. Finalmente dopo le varie peripezie, riusciamo ad entrare nel palazzo Nazaries che è davvero la parte più bella in assoluto di tutto il complesso.

Entrando rimaniamo folgorati dalla vista di queste splendide camere, cortili, patii, soffitti in legno intagliato, le piastrelle e i motivi geometrici con le iscrizioni in arabo. Il "Palacio del los Leones" è uno dei più belli, con la fontana in marmo che incanala l’acqua attraverso la bocca dei dodici leoni in marmo. Tutto intorno a noi ci lascia a bocca aperta. Ci facciamo anche un sacco di risate perché siamo letteralmente circondati da cinesi e giapponesi armati di macchine fotografiche. Anche noi però con le foto non scherziamo affatto !!!

Finita la visita siamo davvero un pò stanchi e così andiamo a rilassarci nel posto del narghilè. Mamma è davvero cotta dall’influenza. Ma chi la ferma ???

Dopo una sosta per acquistare un narghilè da competizione, andiamo a riposare un pò in camera. Quando usciamo ci troviamo un posto carinissimo dove si assaggia il mitico prosciutto andaluso tagliato al coltello. Pensiamo di fare qui solo una specie di aperitivo ma quando usciamo per cercarci un posto per mangiare, andiamo davvero in difficoltà, perché i locali che ci piacciono traboccano di turisti e così dopo aver cercato per quasi un’ora, torniamo nel posto dell’aperitivo ad assaggiare qualche tapas al volo ed un ottimo vermouth. Purtroppo non siamo riusciti a farci una vera cena a Granada, ma pazienza. Torneremo in un’altra occasione. Stremati torniamo in camera.


...(5 Gen) Oggi si torna a Siviglia. Dopo colazione torniamo alla macchina e lasciamo Granada. Dopo circa tre ore di viaggio arriviamo a Siviglia. Riconsegnata la Punto ci avviamo sotto la pioggia alla "Casa Imperial" dove alloggeremo per le prossime ed ultime due notti.

Il posto è incantevole. E' una casa coloniale con un patio bellissime e tanti angoli in tipico stile andaluso. Davvero un incanto. Rimaniamo estasiati dal posto e papà scatta tantissime foto. Ma la fame è tanta quindi ci rechiamo in un posto che c’era stato indicato dal proprietario della "Macarena" ma che era sempre chiuso, la "Bodega de la Alfa Alfa".


Entrati nel locale ci fermiamo al bancone per attendere il nostro turno e ci facciamo intrattenere da un simpatico cameriere che fa subito amicizia con me e mi regala i tappi per la mia preziosa collezione...

Aspettiamo con una tapas ed il vino tinto il nostro turno e quando arriva l’ora mangiamo le migliori tapas del nostro viaggio andalusa. Ci prenotiamo anche per la sera. Il locale oltre ad essere carinissimo, ha un'atmosfera conviviale e rilassata.

Davvero ok !!!


Per il pomeriggio abbiamo già un programma, ci aspetta: "La Cabalcata de los Reyes". Qui è una tradizione, una sfilata sui carri molto attesa in cui le strade di Siviglia si riempiono di dolcetti e caramelle. Io non sto più nella pelle, non vedo l’ora di assistere al passaggio dei carri. Ci mettiamo in un’ottima posizione armati di sacchetti e l'eccitazione sale fino all’arrivo dei carri.

E' incredibile la presenza di gente e bambini e tutti con l’obiettivo di raccogliere più caramelle possibili. E così per tutto il passaggio dei carri, diventano bambini anche mamma e papà. E così mi diverto un mondo !!!

Finita la parata facciamo un breve giro nei negozietti dove mamma compra degli orecchini e poi facciamo una sosta alla nostra "Casa Imperial". Io guardo il mio bottino tutta felice, abbiamo raccolto 557 caramelle (Le ho contate tutte ah ah ah). Mentre io conto i miei tutor fumano un pò godendosi l'atmosfera andalusa del nostro albergo.

Usciamo di nuovo per cena e torniamo alla "Bodega" dove mangiamo di nuovo benissimo. Facciamo poi una passeggiata by night per smaltire la cena. Stanchi torniamo in albergo.


...(6 Gen) Dopo una buona colazione al solito "Forno Artesiano" partiamo con la nostra prima visita di oggi, ovvero la "Casa di Pilato". La visita al palazzo si rivela molto interessante e sicuramente il palazzo è bellissimo.

E' un tipico palazzo andaluso, ma in esso si coniugano lo stile rinascimentale e quello mudejar. Ci sono ovunque bellissimi "azulejos" (piastrelle decorate) in stile mudejar, bellissime sale con interni decorati e soffitti incantevoli.

Ci aggiriamo nelle varie sale, facendo tante foto simpatiche, poi con la guida visitiamo anche la parte di sopra del palazzo. Riprendiamo il giro diretti a Piazza di Spagna.


Lungo la via, inaspettatamente riusciamo ad entrare nella cattedrale che è ufficialmente chiusa per le visite, ma ci fanno entrare perché c’è la messa. Riusciamo a vederne solo una piccola parte, con nostro grande dispiacere, ma meglio che nulla.

La cattedrale di Siviglia è la più grande cattedrale gotica del mondo. E' altissima, con cinque navate con vetrate ed un grande rosone. Vediamo quello che è possibile, dovremmo tornare per visitarla bene in un altro viaggio. Ci dirigiamo verso piazza di Spagna e lungo la strada ci fermiamo a comprare una maglia al negozio dell’Hard Rock Cafè.


Finalmente arriviamo nella piazza, dove scattiamo un sacco di foto. La piazza è bellissima con i suoi decori, gli azulejos, i ponticelli e la sua forma particolarissima.

Continuiamo il tour a piedi ed entriamo anche nell’Hard Rock Cafè. Ci inoltriamo nei bellissimi vicoli del "Barrio di Santa Cruz" e affamatissimi ci fermiamo in un locale a mangiare all’aperto.

Torniamo a riposare un pochino alla "Casa Imperial" dove fumiamo un narghilè. Per stasera abbiamo un ottimo programma, su insistenza della mamma torniamo a vedere uno spettacolo di flamenco, ma prima andiamo a mangiare delle tapas al "Bar de Alfa Alfa". Ottime !!!

Finalmente inizia lo spettacolo e questa volta si rivela essere coinvolgente e appassionato, con ottimi ballerini. Ne usciamo soddisfatti. Facciamo ancora una passeggiata nelle piazzette illuminate a festa e poi si torna a nanna...


...(7 Gen) Ultimo giorno a Siviglia. Oggi ci aspetta l’Alcazar che ho prenotato dal giorno prima per non fare troppa coda. E' un palazzo reale bellissimo, costruito dai Mori, uno dei migliori esempi di architettura mudejar, stile che si sviluppò durante il regno cristiano della Spagna, ma che utilizzò influenze islamiche. I successivi monarchi aggiunsero modifiche in altri stili.

All’interno visitiamo, patii, stanze e cortili. E' enorme !!! Passiamo parecchio tempo all’interno, facendo un salto nel tempo.

All’uscita avremmo voluto visitare la cattedrale e la "Giralda", ma anche oggi sono chiuse.

Facciamo un giro nelle vie dello shopping, ma il tempo vola e arriva l’ora di pranzo. Torniamo a mangiare alla "Bodega", non potevamo mancare prima di tornare a casa. Le tapas sono eccellenti !!!

Torniamo a recuperare i bagagli alla "Casa Imperial" e recuperiamo un taxi.


Ormai la vacanza è finita ma il sapore in bocca che ci hanno lasciato queste bellissime cittadine andaluse, non è solo quello delle tapas e della sangria, ma sentiamo di aver assaporato e vissuto un’atmosfera sospesa nel tempo, fra le case coloniali la dominazione dei Mori con uno stile inconfondibile e lo spirito andaluso passionale e coinvolgente. Siamo stati benissimo e qui siamo tornati con il cuore anche un pò nel nostro amato Messico. Ora si torna a casa a sognare la nostra prossima meta...

Hasta pronto !!!