2011 Cuba

...(15 Lug) ...finalmente si parte per Cuba. Prendiamo il volo da Milano Linate alle ore 11.30 e dopo lo scalo a Madrid, con AirEurope atterriamo all'Havana alle 19.30. La trafila burocratica all'aeroporto è un pò lunga, ma si supera. Dopo aver cambiato qualche Cuc, via all'indirizzo dove alloggeremo qualche giorno nella casa particular al Vedado.

E' sera e non ci rendiamo bene del contesto intorno. Ci viene ad aprire la padrona di casa. Si chiama Yanila. Ci mostra la casa che è un pò antica. Questo è per noi il primo impatto con una casa particular. Non sai cosa aspettarti dalle case particular. Mamma Ha letto molto al riguardo ma sicuramente ci vuole un pò di spirito di adattamento. Yanila è gentile, ci dà qualche spiegazione ed offre a mamma e papà un buon Cuba Libre. C'è anche suo marito Azelo. Dormiamo il viaggio è stato lungo.

...(16 Lug) ...facciamo colazione con i tempi cubani. Qui è tutto rallentato rispetto ai nostri tempi, dobbiamo abituarci. Conosciamo due ragazze che sono ospitate lì da noi e con loro prendiamo un taxi che ci porterà alla piazza del Capitolio. Ci colpisce subito questa piazza imponente, con il Capitolio che si erge maestoso e le macchine anni '50 che vanno avanti e indietro. Sembra di essere entrati in una macchina del tempo e di essere stati catapultati in un altro momento storico. Ci colpisce anche il caldo e capiamo subito che la giornata sarà impegnativa.

Ci avviamo verso l'Havana Vieja e subito lo scenario cambia. Rimaniamo stupiti dalla quantità di case fatiscenti, sembrano quasi aver subito un bombardamento. L'impatto è molto forte. Non ci aspettavamo tutto questo degrado. Arrivati però nella Plaza Vieja rimaniamo stupiti per la bellezza di questa piazza coloniale, tutta ristrutturata. E' bellissima e a noi rievoca sensazioni di posti già incontrati. Ci fermiamo a lungo a gustarcela appieno.

Dopo un po di foto sotto il sole implacabile, arrivano dei ballerini sui trampoli che ci rapiscono con la musica e l'eleganza dei loro movimenti. non riesco distogliere lo sguardo da loro e alla fine mi prendono anche in braccio. La musica ci prende e avremmo voglia di ballare. Ma c'è tempo !!!

Ci facciamo anche una bella pausa al caffè Escorial. Mentre sostiamo incantati, decidiamo di fermarci per pranzo alla taverna della Muralla. Anche qui cè musica e la guida (Lonely Planet) dice che cè un'ottima birra. Due buoni motivi per fermarsi. Dopo esserci rifocillati di cibo e musica, riprendiamo il giro delle piazze.

Percorriamo via Mercadares e incontriamo nuovamente i ballerini, le vie sono piene di persone e colore. Arriviamo a Plaza de Armes. Qui ci sono edifici coloniali e barocchi. Gente che compra libri usati con le immagini del Chè e libri che parlano di Fidel.

Passiamo poi a dare un'occhiata a Plaza della Catedral e Plaza San Francisco.

Come prima giornata è già più che sufficiente. Torniamo a casa per un riposino, anche perchè fa troppo caldo. Per stasera abbiamo deciso di mangiare da Yanila. Abbiamo tempo per le notti cubane !!! Mangiamo con altri che alloggiamo lì. Cena a base di pesce e un pò di chiacchere con i presenti. Io vado a nanna e mamma e papà accendono il narghilè. Il primo di una lunga serie...

...(17 lug) ...stamattina prendiamo il taxi e scendiamo al Capitolio. Vogliamo provare il cocotaxi. Facciamo un bellissimo giro passando per il barriocino, plaza della revolution (dove sostiamo per le foto di rito tra le immagini di Josè Martì, Camillo Cienfuegos e Chè Guevara, gli eroi della revolution). Passiamo poi per il cimitero, il parco che costeggia il fiume, il Malecon e il Paseo del Prado.

Dopo un breve giretto in centro, mangiamo di nuovo alla taverna della Muralla. Musica a go-go e poi via in taxi verso casa per un breve riposino.

Verso le 17.00 prendiamo appuntamento con Pepe (che gestisce un'altra casa particular) con cui avevamo contatti dall'Italia, per parlare del noleggio macchina. Torniamo in centro e ceniamo al ristorante Mura su plaza de Armes dove incontriamo le nostre compagne di casa. Facciamo un giro a piedi e poi con i cocotaxi ci facciamo portare sul Malecon alla ricerca di un locale per ballare, ma tra il caldo e la stanchezza finiamo per bere qualcosa sulla terrazza dell'Hotel National che ha una bella vista sul Malecon.

...(18 lug) ...Oggi abbiamo in programma di andare a playa d'Este, al mare. Decidiamo di fare colazione fuori così ci rechiamo nella piazza del Capitolio e troviamo un bar fornito di brioche. Prendiamo il pullman per playa dell'Este, il T3 e sul pullman incontriamo Carlos cubano che conosce bene la nostra lingua e ci consiglia di scendere alla spiaggia Tropicoco. Arriviamo sulla spiaggia che non ci sembra un granchè. Il mare invece è bellissimo e praticamente passiamo mezza giornata in acqua.

Carlos ci racconta un pò di Cuba e della difficoltà del viverci con uno stipendio da 20 Cuc al mese (lui è un professore di informatica). Lui non ce la fa e quindi fa anche il cameriere in una paladar. Ci dice della sua voglia di viaggiare, ma dell'impossibilità di farlo. I cubani non possono uscire dal loro paese a meno che non ricevano un invito o se sposati con una persona di nazionalità diversa. Incredibile per noi pensare a una tale negazione della libertà di un uomo. Salari assolutamente irrisori e se vogliono andare su internet, trenta minuti al mese e ovviamente con tanto di filtro sui siti visti. Il confronto è spaventoso e capiamo la frustrazione di Carlos. Ci scambiamo indirizzi e mail.

Andiamo a mangiare in un chiosco e poi col bus (preso al volo) ci ritroviamo al centro dell'Havana.

Torniamo da Yanila, riposino e nel pomeriggio ci facciamo portare da un taxi davanti al museo della revolution e delle belle arti.

Con un ciclotaxi ci facciamo portare a plaza Vieja e qui proviamo la prima pizzeria cubana a 10 peso nazionali. Decidiamo di andare alla ricerca di una casa particular da prenotare in Havana Vieja per il 5 agosto quando torneremo dal nostro giro intorno all'isola. Non troviamo nulla anche perchè o non c'è posto o non ci piacciono. Rinunciamo. Cerchiamo una paladar e troviamo Dona Eutimia vicino alla plaza della Catedral. Mangiamo benissimo, il locale è carino, accogliente e il pesce è buonissimo.

Ci fermiamo in plaza della Catedral, stasera suonano musica classica e questa musica sembra fondersi perfettamente in una serata con le luci della cattedrale e le forme delle costruzioni intorno.

Giriamo un pò a piedi per le vie, ovunque suonano salsa o jazz ed io vorrei ballare. In questi locali non c'è problema, puoi fermarti a ballare anche per strada, ma non ci sono posti dove suonano i gruppi più prestigiosi dove io possa entrare perchè sono una nina e non se puede !!! Che peccato !!! ...ci dobbiamo accontentare !!! ...Beh, è tardi prendiamo un cocotaxi (li adoro) e andiamo a casa per la nanna.

...(19 lug) ...oggi colazione a casa di Pepe, e che colazione, caspita !!! Pensavamo di andare a prendere la macchina ma dopo una lunga chiacchierata con Pepe che ci dà saggi consigli decidiamo per ora di rinunciare alla macchina. Per almeno i primi percorsi prenderemo il pullman. Viazul copre bene gli itinerari che avevamo in testa di fare e poi vedremo quando e se prendere la macchina. In effetti da qui ci costava troppo e Pepe ci ha davvero dissuaso dicendoci che avremmo comunque trovato taxi disposti a portarci ovunque a ben altre cifre.

E così Arian (un amico di Pepe) ci porta alla stazione degli autobus, facciamo il biglietto per il giorno successivo, destinazione Vignales. Rilassati e convinti della nostra decisione andiamo a plaza San Francisco e visitiamo il monastero. Che bello, ci piace davvero un sacco e da quassù c'è un gran bel panorama. Foto, foto e ancora foto.

Quando scendiamo rincontriamo i ballerini del primo giorno. Io ballo e alla fine torno in braccio al ballerino trampoliere. Papà si distrae a guardare le grazie delle cubane che ballano, ma anche mamma ha da guardare !!!

Prendiamo un ciclotaxi (scusate ma mi piacciono tanto e alleviano un pò la fatica dovuta dal caldo) e andiamo al mercato di San Josè. Lo visitiamo tutto, tante bancarelle con souvenir per turisti, ma nella quantità di cianfrusaglie vediamo anche tanti quadri di artisti che meriterebbero qualcosa in più. Alcuni ci piacciono proprio tanto ma i colori sgargianti non troverebbero una collocazione adeguata a casa nostra. Ci avviamo per andare a mangiare qualcosa, ma prima ci fermiamo ad una casa particular per chiedere se ha posto. Nulla per quelle date...

Magiamo alla taverna della Muralla. Questo posto ci piace proprio, sarà l'atmosfera della plaza Vieja, sarà la musica ma ci mette allegria. In più oggi conosciamo due ragazze cubane che ci danno qualche consiglio. Chiacchieriamo un pò e poi via di nuovo in giro. In realtà mamma realizza che non ha più la preziosa guida Lonely Planet e a questo punto del viaggio è un dramma. Cerchiamo di capire dove possa averla lasciata, torniamo anche alla casa particular, ma alla fine la ritroviamo al mercato.

Tirato un sospiro di sollievo, con un cocotaxi raggiungiamo l'Havana Club dove si trova il museo del Rum (...o del Ron per i cubani).

Facciamo la visita guidata con una ragazza stupenda. Papà non capisce una parola della visita, ma noi la troviamo molto interessante. Alla fine mamma compra anche la maglietta dell'Havana Club.

Ritorniamo a casa su una Pontiac del '56, macchina mitica con un cubano simpatico che ci fa anche fare le foto. Dormitina e mamma e papà, narghilè...

Torniamo da Pepe per vedere un pò l'itinerario con lui e le case particular che ci ha prenotato lungo il percorso, con possibilità però di cambiare idea lungo la via. Lasciamo una bella mancia a Pepe che tanto ci ha aiutati, ma ci teniamo a dire che lui non ci ha chiesto nulla e anzi è stato carinissimo e molto ospitale. Peccato non aver potuto pernottare a casa sua, perchè da Yanila non abbiamo ricevuto lo stesso calore. Si sono stati disponibili ma il calore è un'altra cosa. Ci congediamo da Pepe con l'intenzione di rivederlo a fine vacanza.

Arian ci accompagna fino a playa San Francisco e da lì dopo una sosta per vedere una casa coloniale di un Conte (il custode ha cercato di venderci i sigari) andiamo a mangiare in una paladar dei corsari. Molto bella la terrazza e anche la musica suonata da un ragazzo che ci delizia con la sua voce. Mentre mangiamo, stiamo benissimo, persino il caldo sembra clemente ma è solo un'illusione creata dall'atmosfera...

...(20 lug) ...stamattina si parte, ma prima non rinunciamo all'ottima colazione da Pepe. Arian ci accompagna a prendere "las maletas" da Yanila. La salutiamo e via alla stazione degli autobus...

Il tragitto in autobus procede tranquillo. Mamma e papà giocano un pò con me, un pò guardiamo il panorama e alle 13.00 arriviamo a Vinales. Alla stazione c'è Deylin che ci aspetta (il nostro contatto di Pepe) anche se alla fine non era da lei che dovevamo andare. Con le case particular è così, se non c'è posto nella casa scelta, ti dirottano da un altro, o fratello o sorella o conoscente. Il che può significare che ti può andare bene come no. Inizialmente siamo rimasti un pò perplessi dal cambiamento e poi anche lo stile delle case particular molto spartano ed essenziale non sempre incontra il gusto di tutti e così nonostante la gentilezza di Deylin, abbiamo sinceramente pensato di cambiare casa.

Ma alla fine guardandoci intorno la "nostra" casa ci è sembrata più carina di altre. Deylin poi si è data subito da fare per farci sentire a casa ed era sempre lì se avevi qualsiasi necessità. I suoi succhi rimarranno nella nostra memoria per molto tempo. Nel pomeriggio dopo una passeggiatina nel paese ed aver guardato un pò in agenzia le escursioni proposte, ci riposiamo un pò e poi decidiamo di andare all'Hotel Eremita con un taxi perchè abbiamo letto che c'è una bella piscina con vista sui mogotes.

La vista merita senz'altro, la piscina invece ci lascia molto perplessi per la pulizia, ma ci dicono che quel giorno hanno avuto problemi con i filtri...

Ci rilassiamo comunque. Questa sera ceniamo da Daylin. Dopo cena facciamo un giretto serale, ma il paesino non offre molto. C'è comunque musica, ci ambientiamo un pò. Torniamo alla base e dopo essermi addormentata, i "grandi" si fanno una fumatina sulle nostre sedie a dondolo guardando un bel cielo stellato e il banano davanti a loro.

...(21 lug) ...oggi si va a cavallo, ma prima facciamo un'ottima colazione a base di frutta, succhi indimenticabili e dolcetti di Deylin. Alle 9.00 un omino in bicicletta, viene a prenderci e dopo una bella camminata sotto il sole raggiungiamo i nostri cavalli.

Iniziamo il nostro giro e subito rimaniamo colpiti dalla bellezza del paesaggio. I mogotes (montagne di calcare) si stagliano all'orizzonte, sembrano dei pan di zucchero. Tutto intorno un bellissimo paesaggio bucolico ci accompagna lungo il tragitto. Le coltivazioni di canna da zucchero, le palme, in alcuni tratti persino pini che si sono adattati a questo clima, incredibile a dirsi.

Rimaniamo affascinati e questa passeggiata ci regala serenità. Arriviamo alla Cueva del Silenzio. E' una grotta calcarea, visitabile a tratti, con piccole stalattiti di calcare. C'è anche un piccolo laghetto all'interno ma non c'è abbastanza luce per fare il bagno. Ritorniamo sui nostri passi e percorriamo sentieri in mezzo alla natura. La terra sotto i nostri piedi è rossa, sembra argillosa.

Ci fermiamo per una pausa alla fattoria di un campesino. La chiamano "finca" e lì ci dissetiamo con un ottimo mojito (ci mette miele al posto dello zucchero di canna). E' davvero buono e a me taglia una noce di cocco per farne bere il succo.

Passiamo un momento davvero piacevole, tra una chiacchera e l'altra un sigaro preparato sul momento (davvero bello vedere come prepara il sigaro con le foglie di tabacco essiccate) e un pò di foto qua e là. Peccato che questo momento è stato rovinato dal campesino stesso che ha approfittato della piacevolezza che si era creata per spillarci un pò di soldi tra i cocktail bevuti e i sigari che abbiamo acquistato. Peccato perchè alla fine in quel momento ai suoi occhi siamo sembrati solo galline dalle uova d'oro e non persone che cercavano un contatto vero con le persone del posto. Ma non importa perchè Cuba non ha persone solo come lui.

Chiusa questa amara riflessione, resta il fatto che la gita è stata davvero bella e anche se il caldo ci ha un pò piegato, siamo tornati a casa contenti.

Ad accoglierci come sempre Deylin con io suoi succhi a base di mango, mamey o guayaba, dolcissimi come lei.

Dopo un pranzetto veloce a base di pizzette cubane, ci siamo riposati un pò e poi visto che non l'avevamo ancora fatto, abbiamo preso un taxi e siamo andati all'Hotel Iaminez, assolutamente da segnalare per la più bella vista sui mogotes. Lo scopo è proprio quello di vedere il paesaggio da quel punto di vista e devo dire che merita davvero.

Stasera abbiamo chiesto a Deylin di cucinarci l'aragosta in umido. Ci è piaciuta ma nel confronto con altre, non ha vinto quella di Daylin...

Comunque la giornata non è ancora finita e così decidiamo di andare a sentire un pò di musica e veniamo ripagati da un complessino che regala momenti di spensieratezza. Io e mamma ci lanciamo in qualche ballo !!! Mojito, Naranja Orange e via a nanna !!!

...(22 lug) ...oggi si parte per Cayo Levisa. Abbiamo prenotato la gita con l'havanatour. Prendiamo il pullman alle 8.30 e percorriamo una bella strada panoramica che ci permette di ammirare questi paesaggi incantevoli. Il verde è quasi accecante, il tempo si è fermato nei villaggetti che incontriamo lungo la strada, i buoi servono ad arare i campi come una volta, la gente ci saluta come ci conoscesse. Mi vengono in mente le parole di Pepe che della gente di Vinales dice "gente de corazon" e capiamo perchè (a parte il campesino).

Prendiamo il battello alle 10.00 e alle 10.40 siamo sull'isola. L'isola ci stupisce per la bellezza. E' un misto di posti già visti in Messico. Spiaggia bianchissima, palme giganti e mare spettacolare e finalmente direi anche quel tipico aspetto caraibico che non avevamo incontrato invece a Playa d'Este.

I bagni si sprecano e messa la maschera, vediamo anche quattro stelle di mare, enormi, rosse e stupefacenti !!! Un serpentello di mare ci fa scappare. Bagni, sole e atmosfera da sogno.

Ci vorremmo fermare per una notte, ma è tutto occupato e così siamo costretti a rinunciare. Pranziamo a base di pesce e un complessino ci fa compagnia durante il pranzo. Passeggiamo sulla spiaggia e ancora bagni.

Alle 17.00 riprendiamo il battello. A malincuore lasciamo questa bellissima isola che ci ha regalato questa splendida giornata. Io crollo sul pullman. Torniamo da Deylin che ci accoglie coi suoi strepitosi cocktail di frutta, quanto li rimpiangeremo...

Ci mettiamo d'accordo con il suocero, Josè che guida un taxi per farci portare un pò a zonzo l'indomani per Vignales. Dopo cena facciamo un salto in piazza, ma stasera c'è musica commerciale e quindi ci ritiriamo per una sana dormita.

...(23 lug) ...oggi si gira in taxi. Josè ci lascia prima alla cueva dell'Indio, la grotta calcarea è molto bella anche perchè termina con un suggestivo giro in battello. Io sono molto eccitata e mamma e papà mi incitano raccontandomi storie e favolette.

Procediamo con la cueva de Vinales. Carina ma niente a che vedere con la precedente. Questa termina con un ristorante quindi troppo turistica. Passiamo all'hotel Ermita per fare i biglietti per il pullman che domani ci porterà a Cienfuegos e per ammirare una bella vista panoramica sui mogotes.

Dopo ci fermiamo alla casa del Venguero dove visitiamo una secadora de tabacco e rivediamo come fanno i sigari. Ci fermiamo anche all'hotel Herminez per rivedere la vista panoramica più bella sui mogotes. Dopodichè ci dirigiamo verso la cueva di St. Thomas.

...la guida ci consegna i caschetti con le luci perchè il percorso è buio e dura novanta minuti. Percorriamo una strada in salita per arrivare all'imboccatura della grotta, impegnativa ma non è nulla rispetto a quello che ci aspetta. La grotta è bellissima, Io sono bravissima e incredibilmente nonostante la difficoltà e con l'aiuto della guida riesco a fare tutto il percorso senza problemi.

Da noi in Italia non mi avrebbero sicuramente permesso di entrare. All'interno della grotta c'era un'umidita incredibile, circa il novantotto percento e vi assicuro che si sentiva. Anche la macchina foto di papà ha perso qualche colpo. Usciamo dalla grotta e torniamo a casa per la doccia. Siamo stravolti ma ne valeva la pena. Abbiamo anche una fame da lupo e così compriamo quattro pizzette cubane (pagate 32 pesos nazionali, poco più di un euro) e poi meritato riposino.

Dopo la siesta decidiamo di farci portare all'hotel Jaminez x rilassarci in piscina dove rimarremo fino al tramonto. Josè verso sera viene a prenderci e ci facciamo lasciare in una paladar per mangiare. Si torna a casa per preparare le valigie, domani si parte.

...(24 lug) ...Oggi giornata di spostamento. Dobbiamo lasciare Vinales per recarci a Cienfuegos. Salutiamo Deylin un pò tristemente. E' stato bello conoscerla, ci ha fatto davvero sentire a casa. Il tragitto in pullman scorre via veloce tra un gioco e l'altro con mamma e papà e la distrazione del paesaggio.

Arriviamo a Cienfuegos e ci viene a prendere un ciclotaxi per portarci dal contatto di Pepe. Anche questa volta non è la casa scelta da Pepe, ma di una familiare. Lei si chiama Ana Maria, ma non ci piace dall'inizio sia il suo atteggiamento (troppo finto e interessato) sia la sua casa. Vista la pessima impressione chiediamo di vedere altre case a Punta Gorda, ma sarà il caldo o lo sfinimento, finiamo per cedere e torniamo lì.

Facciamo un giro per Cienfuegos che è carina ma tristemente un pò vuota. Ci fermiamo su una panchina e una bimba cubana si avvicina per giocare con me. Raccoglie dei fiori e da questi mi fa una collana attaccando un fiore all'altro sfruttando il miele che lasciano. Rimaniamo sbalorditi come da una cosa così semplice i bimbi riescano a fare un gioco bellissimo. La mamma si chiede come i nostri bimbi che hanno tutto forse a volte non riescono a giocare così semplicemente con quello che gli fornisce la natura.

Facciamo un giretto e un tizio ci chiede se vogliamo vedere la piazza dall'alto e così entriamo in una struttura fatiscente ma da cui si gode una vista bellissima sulla piazza. Ci fermiamo poi a bere un mojito e per me una naranja orange in un bar e lì conosciamo Alessandra e Stefano con cui scambiamo impressioni sul viaggio. Ci diamo appuntamento a Trinidad e loro gentilmente ci chiedono se vogliamo andare insieme a visitare il Nicho visto che loro hanno la macchina.

La sera andiamo a mangiare in una paladar ma niente ci che. Prendiamo un ciclotaxi per fare un giretto notturno sul malecon, ma sarà per tutte le sensazioni negative della giornata, ma Cienfuegos non riesce ad entusiasmarci. torniamo al nostro "tugurio" dove passiamo una notte pessima...

...(25 lug) ...La colazione è allineata con la casa. Pessima. Prendiamo la decisione di noleggiare la macchina, quindi andiamo con un coche de caballo fino al noleggio. Noleggiamo una piccola Atos e decidiamo di fare una sosta a Rancho Luna su consiglio di un italiano. Questa sosta è decisamente da dimenticare. Spiaggia brutta, sporca, servizi pessimi e mare quasi fangoso. Ci si dimentica di essere ai Caraibi.

Decidiamo di non perdere altro tempo e ci dirigiamo verso Trinidad. Arriviamo che è primo pomeriggio, cerchiamo una casa, ma questa volta decidiamo che non ci accontenteremo. Ne vediamo di diverse sotto una pioggia battente. Andiamo da Yolanda che ha una casa molto carina. Ci dà una camera enorme e la casa ci piace molto, è piena di piante e lo stile è coloniale.

Per la notte successiva abbiamo invece prenotato da Rogelio e Barbara. Riposino ristoratore e poi facciamo due passi. La luce che c'è non gli rende giustizia, ma anche al primo impatto Trinidad già ci piace. Andiamo al Sol y Son un ristorante carinissimo dove ceniamo molto bene accompagnati dalla musica e da ottimi cocktail. Io ordino una Pina Colada sin alcool e mi ritrovo affascinata a guardare un signore dietro al bancone che li fa e mi "perdo" letteralmente a guardare ogni gesto del cameriere.

Finita la cena ci rechiamo sulla scalinata della cattedrale dove lì ogni sera si esibiscono gruppi e ballerini nella "Casa della musica". Ci fermiamo volentieri, c'è una bella atmosfera, gente che balla, gente che si ritrova, il tutto candito da ottima musica.

Ad un certo punto si esibiscono anche ballerini di rumba. La rumba è davvero una danza particolare importata dall'Africa ed è fatta con grande passione e coinvolgimento. Può contenere molti significati, mima la gestualità degli schiavi quando lavoravano, gli animali a caccia, i rituali dell'amore e l'accoppiamento, ne rimani affascinato perchè chi balla muove tutto il corpo in un ritmo vorticoso e coinvolgente. A volte usano anche costumi molto colorati e tra il ritmo e i colori anche io non stacco gli occhi dai ballerini.

Torniamo a casa stanchi ma contenti. Mamma e papà hanno ancora le energie per una fumatina e una pioggia torrenziale gli fa compagnia.

...(26 lug) ...dopo un'ottima colazione da Yolanda usciamo per un giretto. Vogliamo trovare un altro posto per dormire perchè dopo Rogelio non sappiamo dove alloggeremo. C'è però un caldo infernale che ci limita nei movimenti. Nonostante questo ci diamo da fare anche per trovare un posto per poter cambiare i soldi. Tra una cosa e l'altra si fa l'una. Purtroppo stamane Trinidad non ce la siamo goduta molto. Pensare che per strada c'erano persino i "Los Pinos" che sono un gruppo storico di Cuba. Sono ormai sei personaggi anziani ma fortissimi. Suonano benissimo ma il caldo non ci permette di fermarci troppo a lungo.

Accaldatissimi andiamo nella casa di Rogelio, dove spostiamo le valigie. Rogelio ci tratta benissimo e ci dà anche la stanza più grande che ha. La camera è stupenda con mobili antichi e curata nei minimi particolari. La casa in passato ha ospitato un'antica farmacia e più recentemente è stata sede del consolato spagnolo. Davvero una stupenda casa coloniale. Foto a gogò e superdoccia.

Usciamo a mangiare due panini (i più cari della vacanza) sempre con il sottofondo musicale. Torniamo per riposare un pò, il caldo è soffocante. Mamma e papà si fanno una fumata mentre io dormo godendosi la vista sul terrazzo che dà sulla via e su plaza Major. Che bello !!!

Al mio risveglio andiamo nel famoso locale Canchanchara dove ci prendiamo l'omonimo aperitivo appunto e dove si esibisce un percussionista molto bravo. Ci fa partecipare attivamente al suo concerto mostrandoci ogni strumento che accompagna le percussioni per completare il suono. E così ognuno dei presenti prende uno strumento (i più strani con nomi difficili da ricordare) e lo accompagna nella sua esibizione. Io ne sono molto colpita e anche dopo il suo spettacolo mi intrattengo con il signore per provare. Lui dice che ho molto orecchio e che dovrei assolutamente studiare musica. Sicuramente lo farò.

Torniamo a cenare al Sol Y Son. Anche qui c'è un gruppo che fa musica ed io simpatizzo con la cantante che mi dedica un brano dei Buena Vista Social Club. Dopo questa full immersion di musica non poteva mancare la "Casa della musica" dove rivediamo anche gente già vista durante il viaggio. Un cubano invita anche la mamma a ballare la salsa. Papà vigila...

Torniamo a casa decidiamo di fare un salto sulla terrazza, c'è una magnifica stellata e di sottofondo sentiamo ancora la musica che arriva dalla piazza. Ehi !!! ma quella è proprio la mia canzone preferita !!!

...(27 lug) ...a malincuore lasciamo stamattina la casa di Rogelio. Ci ha trovato posto da Graziella. Non è la casa di Rogelio ma è comunque confortevole.

Oggi la giornata è totalmente dedicata alla visita di Trinidad. Seguiamo un percorso suggerito dalla guida che passa attraverso il mercato artigianale. Per fortuna il tempo è splendido e con questa luce scattiamo un mucchio di foto. Visitiamo il museo Lucia's Contra Banditos che era un antico convento adibito a museo. Dall'alto si gode una vista molto bella.

Da lì ci rechiamo al museo romantico ma prima di entrare papà scatta un mucchio di foto a me in compagnia di bimbi cubani che si divertono a posare per lui in pose scherzose. Conosciamo anche un signore che incredibilmente conosce tutte le province del Piemonte e ci declama una bellissima poesia in spagnolo, visitiamo anche il museo romantico.

Usciti da lì ci aggancia una delle tante persone (interos) che cerca di farci mangiare in una paladar. Accettiamo anche perchè vuole portarci proprio in una che avevamo visto dall'alto. Mangiamo due pizze ma le strapaghiamo rispetto alle pizzette cubane. Non importa tanto ci piace l'idea di stare su quella terrazza e poi anche oggi fa un caldo pazzesco.

Proseguiamo il nostro tour a piedi. Trinidad è davvero stupenda. E' piena di casette colorate coloniali, ricorda a mamma e papà tanto Antigua Guatemala anche se è molto più grande. E' piena di scorci panoramici. Ci fermiamo di continuo ad ammirare gli angolini dove il tempo sembra essersi fermato. La gente è seduta fuori dalle case e passando ci saluta e ci chiede di dove siamo. E' contenta se ci fermiamo a chiacchierare con loro.

Ad un certo punto passiamo vicino a dei bimbi che stanno giocando con un pallone sgonfio. Papà subito si ferma a giocare con loro ed io dietro a lui. Mamma decide di scattare qualche foto. E' un momento molto intenso. I bimbi sorridono divertiti per questo fuori programma ma accettano volentieri di giocare con papà e con me. "E' un momento che mi è rimasto dentro per la sua semplicità e spontaneità. La mamma di quei bimbi in quel momento ha cercato il mio sguardo e mi ha sorriso. Non ci sono barriere qui, convenevoli, rigidità di gente "ingessata" nel suo mondo. Qui è così, la gente ti guarda complice e se gli piaci ti invita ad entrare a casa sua. Da noi è impensabile una cosa del genere !!! Forse è per questo che Trinidad mi è entrata dritta nel cuore".

Proseguiamo il giro fino alla piazza delle tre croci. Rientrando ci fermiamo a prendere un gelato a secchiello che mangeremo sul letto. Io crollo. Fa troppo caldo e giustamente sono esausta. Mamma e papà si concedono un buon narghilè. Mentre si rilassano pensano al da farsi per il giorno successivo e così prenotiamo la gita in catamarano a Cayo Blanco all'agenzia Cubanacan.

Per la serata decidiamo di cenare al ristorante gemello del Sol y Son e come sempre anche qui la musica ci fa compagnia. Questo ristorante molto carino che dà proprio su plaza Major è allestito dentro come una casa vera e così ci ritroviamo a cenare in camera da letto (davvero particolare).

Torniamo anche stasera sulle scale della Casa della Musica. In realtà stasera vogliamo vedere anche un altro locale e così ci avventuriamo al Palenque de los Congos Reales. Anche qui troviamo dei bravissimi ballerini di rumba. Io li guardo un pò sbalordita. In effetti è un ballo che come ho già detto non può non colpirti per la sua particolarità.

Ritorniamo di nuovo alla Casa della Musica per cercare Alessandra e Stefano con cui avevamo appuntamento tramite SMS. Li ritroviamo da Cienfuegos e ci fa davvero piacere fermarci a chiacchierare sulle rispettive esperienze di questi giorni. Ci lasciamo con l'intenzione di rivederci la sera successiva. Torniamo alla nostra casa e via a nanna.

...(28 lug) ...facciamo colazione e ci spostiamo nella casa di Maria, figlia di Rogelio dove staremo due notti. Lasciamo i bagagli e ci avviamo a Playa Ancon dove ci dobbiamo imbarcare con un catamarano per Cayo Blanco.

Sulla strada dalla Boca alla Marina di Ancon ci attraversano la strada granchi di tutte le dimensioni. Non avevamo mai visto una cosa simile e rimaniamo a bocca aperta. Vediamo granchi di dimensioni enormi che hanno chele che possono davvero bucare le gomme di un auto !!! Quando ci avevano detto che queste cose accadono, non ci avevamo creduto.

Ci imbarchiamo alle 9.30. Il catamarano è molto grande, ma le persone a bordo sono davvero troppe. La giornata è stupenda. Io non sto ferma un attimo. Sarà l'eccitazione. Dopo un'ora e mezza arriviamo a Cayo Blanco tentiamo di fare un pò di snorkelling ma c'è troppa corrente.

...arriviamo sull'isola che raggiungiamo con una barchetta. L'aspetto è selvaggio. La spiaggia è bianchissima e il mare turchese. Ci facciamo subito un bel bagno. Al ristorante dove mangeremo c'è una bella sorpresa !!! Paguri di tutte le dimensioni e iguane che scorrazzano davanti al nostro ristorante e che ci accolgono. Le iguane abituate evidentemente alla presenza dell'uomo si fanno anche accarezzare. E' uno spettacolo incredibile anche perchè noi avevamo visto dei paguri in Mar Rosso, ma non di queste dimensioni e in gran quantità come qui.

Siamo talmente colpiti da questo spettacolo della natura che quasi non abbiamo più fame e scattiamo un numero imprecisato di fotografie.

Dopo pranzo ci tuffiamo in questo mare stupendo e riusciamo anche a vedere un bel gruppo di pesci colorati. Sono talmente presa a guardare i pesciolini che non mi accorgo che sto nuotando completamente da sola e senza braccioli. Wow, sono bravissima !!! Trascorriamo davvero un bel momento !!!

Dopo un tempo che ci pare molto esiguo, ci chiamano per rimbarcarci. La gita è bella ma è durata troppo poco. Rientriamo a Trinidad ma senza vento, il catamarano si muove con lentezza e in più il caldo è davvero soffocante. Sono distrutta e crollo in macchina sulla strada del ritorno.

Arrivati nella bella e confortevole casa di Maria, mamma e papà approfittiando del mio riposino si fanno una bella fumata. Coinvolgono anche Maria e Endy che rimangono stupiti dal narghilè. Si fanno preparare un succo superbuono al mango e si rilassano.

Per la cena ci fermiamo qui e mai scelta fù più felice. Mangiamo una delle cene più buone della vacanza (con quella dell'Havana). Il menù scelto è aragosta e camarones per noi, per me pollo, preceduti da antipasti di pesce favolosi, una zuppa di fagioli da urlo ed alla fine dolce... e via, scoppiamo !!! Tutto squisito.

Chiediamo a Maria di parlare con il suo vicino, esperto di cavalli il signor Munoz per vedere se possiamo organizzare una gita il giorno successivo a cavallo. Parliamo un pò con questa simpatica persona che ci intrattiene parlandoci a lungo del suo cavallo che ci "presenta" visto che lo tiene dietro casa. Ha una grande passione per i cavalli in generale, ma ci dice che preferisce non far cavalcare i bimbi visto che gli animali sono imprevedibili e non si vuole prendere questa responsabilità. Peccato, ci spiace tanto rinunciare ma capiamo il motivo, lo salutiamo e ci congediamo.

Usciamo a camminare un pò, guardiamo il movimento in piazza e rincontriamo Alessandra e Stefano a cui raccontiamo la giornata trascorsa in barca. Siamo veramente distrutti, cotti dal sole e quindi raggiungiamo velocemente la casa di Maria e crolliamo in dieci secondi...

...(29 lug) ...dopo un'ottima colazione (non avevamo dubbi) ci dirigiamo a Topes de Collantes. La zona si rivela verdissima e piena di palme reali altissime. Ci fermiamo al primo mirador e poi tra tanti sali e scendi troviamo un chioschetto di frutta dove conosciamo Alex, che ci convince ad assaggiare prima la manzana-pera, un frutto che cresce solo a topes e poi prepara un succo con questo frutto a mamma e papà e un batida (frullato) di banana per me. I più buoni della vacanza.

Per cinquanta centevos beviamo dei succhi fantastici. Ci allontaniamo da qui per recarci ad un altro mirador da dove c'è una bellissima vista sul lago. Percorriamo la strada a ritroso e decidiamo di fermarci di nuovo dal nostro amico fruttivendolo. Ci fermiamo un pò a chiacchierare con lui e ci racconta la sua vita lì, che è difficile sì ma ci regala alla fine una perla di saggezza dicendoci "il lavoro è vita", è dignità". Beviamo in sua compagnia altri succhi (di mamey e pina) e un pò a malincuore lo salutiamo per continuare il nostro giro.

Questa volta ci fermiamo a visitare la casa del caffè coi suoi antichi strumenti. Visitiamo una piantagione di caffè, ma scappiamo via velocemente assaliti da fameliche formiche !!! Abbiamo però imparato a riconoscere la pianta del caffè.

Riprendiamo la via dei sali e scendi fino a che torniamo a casa di Maria. Io riposo un pò e gli eroici si rilassano nel bellissimo patio di questa casa con narghilè e mojito.

Ci fermiamo a cena di nuovo da Maria e mangiamo benissimo. Passiamo da Rogelio e Barbara per salutarli e fare una foto insieme. Questa è l'ultima sera a Trinidad per cui passiamo al Palenque per vedere i ballerini di rumba, ma purtroppo arriviamo a fine spettacolo e così torniamo alla Casa della Musica. Ci sediamo sulla scalinata per gustarci un pò di musica e ci facciamo un pò di foto spiritose per non dimenticare quel momento.

Pe fortuna abbiamo modo di vedere anche Alessandra e Stefano e ci salutiamo con loro con l'impegno di rivederci nelle nostre rispettive città.

Si torna a casa per la nanna, ma anche qui prima di congedarci, facciamo delle foto con Maria, Endy e la figlia con cui ho giocato volentieri un paio di sere. Noi bimbi anche se di lingue diverse troviamo sempre il modo di capirci...

...(30 lug) ...ultima colazione da Maria (sigh !!!) che salutiamo con rammarico. Siamo stati proprio bene. Salutare Trinidad è stato davvero dura perchè qui lasciamo un pezzetto di cuore.

Oggi lo spostamento sarà lungo ma sono previste delle soste. La prima sosta è alla valle dello Ingenios, dove spicca la torre Iznaga altissima, da cui l'antico proprietario terriero controllava la piantagione e gli schiavi. Lo scopo non ci entusiasma, ma la torre in sè ha un bellissimo colpo d'occhio su tutta la valle. Stupendo !!!

Riprendiamo la strada per Sancti Spiritus dove è prevista un'altra sosta. La cittadina è assolutamente insignificante e la pizza che mangiamo per pranzo è acida. Così scappiamo via verso Ciego de Avila ma una pioggia torrenziale non ci abbandona per lunghi tratti. Apprendiamo solo più tardi che su Santiago de Cuba imperversava un uragano !!!

Ad un certo punto ci tocca persino guadare un vero e proprio fiume d'acqua che si è formato in un paesino che dobbiamo per forza attraversare. Momento di panico perchè se l'auto si ferma sicuro siamo spacciati, ma per fortuna la nostra piccola Atos non ci abbandona. Che tempra !!!

Avevamo deciso di fermarci a Moron per la notte, ma visto che anche questo paesino è assolutamente anonimo, decidiamo di procedere fino all'agenzia Cubanacan che si trova poco prima del pedaggio per Cayo Coco a vedere se c'è posto per dormire in un resort. Troviamo posto in un all-inclusive a Cayo Guillelmo. Il posto si chiama Iberotel Daiquiri. L'agente della Cubanacan è davvero stordito e ci fa perdere un sacco di tempo e alla fine scopriamo che non si può neanche pagare con carta di credito ma solo con contanti e così optiamo per dormirci una sola notte.

Alle 17.30 arriviamo finalmente al resort. Abbiamo ancora tempo per un lungo bagno in un mare stupendo e prendere confidenza con la struttura. Qui è all-inclusive e dopo tanti giorni a contatto con la vera Cuba ci sta tutto molto stretto. Il posto è bello ma la qualità del cibo è pessima. Comunque ci stiamo il tempo giusto per vedere un pò la spiagge D.O.C. per eccellenza. Dopo cena arriviamo fino al locale affianco per vedere gente che balla in acqua !!! Guardiamo le stelle, bellissime e vicinissime e poi a nanna perchè siamo distrutti !!!

...(31 lug) ...dopo la colazione (pessima) fuggiamo verso il mare che merita davvero. Stiamo tutta la mattina a "sguazzare" e a correre su e giù sul pontile in legno che ci regala un bel colpo d'occhio sulla spiaggia e sul mare. Mamma mia quanti salti dal pontile !!!

Dopo pranzo ci rechiamo a Playa Pilar che resterà nei nostri ricordi come la spiaggia più bella di tutta Cuba (si dice che sia la più bella spiaggia dell'America latina). Rimaniamo senza parole, tra i colori del mare, della sabbia e del cielo. Ci godiamo infiniti bagni, passeggiate, sole e panorami mozzafiato. E' veramente una meraviglia !!!

Ci fermiamo in albergo per una doccia di "rapina" e snack e poi via verso Moron. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a fotografare i fenicotteri rosa. Io mi addormento e mamma ne approfitta per leggere la storia di Cuba sulla Lonely Planet.

Troviamo una casa particular comoda. Stasera siamo ben stanchi e ci trasciniamo in una specie di pizzeria. Pizza da dimenticare e giù, troppo sonno !!!

...(1 ago) ...mentre facciamo colazione mamma mi scorge essere incuriosita dalla signora che ce l'ha preparata. Risolto il mistero, somiglia a nonna "Cia"...

Oggi ci aspetta lo spostamento verso Remedios. La strada è meglio di quello che ci aspettavamo, il paesaggio è molto verde e vario.

Arriviamo a Remedios ma la casa particular prenotata da Maria è occupata. Ormai ci siamo abituati. Ne vediamo alcune e alla fine finiamo proprio in quella che ci aveva indicato Pepe. Casa Estaucia è una bella casa coloniale tutta immersa nel verde. Peccato che i padroni di casa non siano particolarmente calorosi. Il tempo non è molto bello per girare per Remedios e così dopo aver mangiato un panino nella piazza del paese decidiamo di avviarci verso il mare.

La strada verso Cayo Santa Maria (anche qui una strada che attraversa il mare) è lunga circa cinquanta chilometri. Ci fermiamo a Playa Las Salinas. Ma la spiaggia è davvero sporca. Ci delude molto così dopo esserci sciroppati quei chilometri decidiamo di tornare a casa. Dormo lungo il tragitto e mamma finisce per leggere la parte storica di Cuba.

Arriviamo a casa, doccia e via per cena. Avevamo prenotato in un'altra casa particular in cui non avevamo trovato posto a dormire, ma davvero carina. Qui mangiamo benissimo, mamma e papà aragoste ed io filetto di pesce. Che bontà !!!

Facciamo due passi ma il paese è davvero fin troppo tranquillo. Non ci sono locali e l'unica musica che si sente è quella in piazza sparata dalle casse. Mi diverto lo stesso e trova una bimba molto più piccola di me con cui ballare. Siamo carinissime insieme. Salutiamo bimba e papà e via a nanna. Stasera i miei genitori si sono pianificati un narghilè !!!

...(2 ago) ...oggi si va al mare, precisamente Playa Perla Blanca a Cayo Santa Maria, arriviamo in questa spiaggia praticamente deserta e finalmente una spiaggia degna di questo nome. E' davvero bella, ma per essere "precisini" Playa Pilar la supera in bellezza. Il mare è caldissimo e bellissimo e così ci crogioliamo tra bagni e sole accecante. Passeggiamo anche un pò, ma dopo quattro o cinque ore siamo davvero cotti !!!

Si torna verso casa . Sono distrutta. Giunti a destinazione decidiamo di fare una fumata pomeridiana. Visto che è ancora presto decidiamo di visitare un pò Remedios con la sua piazza e la sua bellissima chiesa e incontriamo il papà di quella bimba della sera prima. Si chiama Mattia e ci porta a fare un giro per Remedios sul suo bicitaxi. Ci porta persino a casa sua per farci conoscere la sua famiglia. Rivediamo la figlia e conosciamo il figlio più piccolo. Andiamo in giro con lui ed è un momento molto toccante, non tanto per le cose da vedere ma per l'umanità di questo ragazzo e per la familiarità che si respira.

Ci prende le banane più buone per farcele assaggiare e ci regala il torrone di Remedios, la specialità del posto. Alla fine del giro ci prendiamo un mojito nella piazza principale e lui mi porta ancora a fare un giretto col ciclotaxi.

Ad un certo punto papà si sofferma davanti ad una barberia ed ha la brillante idea di farsi fare la barba !!! L'immagine di papà, sdraiato su quella poltroncina con il barbiere che faceva su e giù con il suo rasoio rimarrà come uno momenti più belli della vacanza. Che ridere !!!

Torniamo a casa per cena, ma purtroppo la cena è pessima. Usciamo di nuovo a fare una passeggiata, ma e pà narghilè e indovinate ? ...nanna !!!

...(3 ago) ...oggi giorno di visite e spostamento, andiamo a visitare il museo della canna da zucchero dove ci illustrano i procedimenti per arrivare al prodotto finito, come si faceva una volta con i vecchi strumenti e con gli strumenti attuali. Incredibile la mia faccia mentre la canna da zucchero entra dentro una pressa dalla quale esce un liquido dolcissimo dal gusto molto "naturale".

Ripassiamo per Remedios e andiamo a salutare Mattia che ci saluta quasi con le lacrime. Che momento tenero !!!

Ci avviamo verso Santa Clara dove visitiamo il museo "sacro" del Chè Guevara e dopo una pausa pranzo a base di pizzette cubane, cerchiamo la fabbrica di sigari che risulterà chiusa. Da segnalare la rottura di una lente degli occhiali da sole di papà. Vi lascio immaginare le risate che ci ha fatto fare...

Pausa gelato alla guaraya, buonissimo.

Ci rimettiamo in strada e raggiungiamo Cienfuegos, questa volta ci cerchiamo un posto decente per dormire visto che la volta precedenrte era stato da dimenticare. Andiamo a Villa Logarto, che non ha posto e finalmente spunta "Villa Estensia", proprio accanto, gestita da Keyla e sua madre Miriam. C'è anche la figlia di otto anni Marian con cui lego subito.

L'ambiente è molto carino con una veranda che ha una stupenda vista mare con le solite sedie a dondolo. La casa è fatta di legno ed è tutta gialla. Anche Keyla è subito carina e disponibile. Ci prepara una limonata buonissima. La seconda cosa da fare è la prenotazione della gita di domani a El Nicho e così andiamo in agenzia, ma prima una sosta da Coppelia dove mangiamo due ottimi gelati a cinque pesos cubani. In agenzia prenotiamo e poi via verso la casetta gialla dove mamma e papà si concedono una rilassante fumata.

Decidiamo di rilassarci un pò nella piscina di Villa Lagarto e prenotiamo cena lì, visto che da Keyla non si cena per "vacaciones".

A me non sembra vero di aver trovato qualcuno con cui giocare e mamma e papà fanno fatica a distogliermi dalla mia nuova amichetta. Ci prepariamo e ci gustiamo l'ottima cena a Villa Logarto con vista mare e cielo stellato. Contesto bellissimo, cena ottima ma cara. Chiaccheriamo un pò con degli italiani e poi andiamo nel centro di Cienfuegos alla ricerca di un pò di musica cubana. Rimaniamo delusi perchè non c'è nulla a parte il teatro dove lo spettacolo è già iniziato e un'altro locale dove io non sono ammessa. Si va a dormire, troppo stanchi !!!

...(4 ago) ...ottima colazione da Keyla con vista mare, dopodichè si va a riconsegnare la macchina che ci ha fatto compagnia per dieci giorni. Il tipo del rent a car ci accompagna all'agenzia di viaggio e dopo un'interminabile attesa (soliti tempi cubani) finalmente partiamo per la gita a "El Nicho" !!!

Intorno a noi, bel panorama ma la strada è tutt'altro che accidentata e scopriamo che è stata messa a posto tre mesi prima e che la Jeep non ci serviva affatto...

Comunque lasciando perdere i particolari delle solite informazioni errate della Lonely Planet e dell'agenzia, ci godiamo il contesto naturale che è quello che conta. Una guida lungo il percorso ci mostra le piante del posto, ci spiega un pò di cose sulla canna da zucchero e il caffè. Tutto ciò rende piacevole il tragitto che ci porta ad una serie di piscine naturali e alla famosa cascata.

Finito il percorso con la guida, torniamo alle piscine e ci tuffiamo in queste acque belle fresche ma piacevolissime visto il caldo che fa. Ci divertiamo un pò tra nuotatine e tuffi.

Tornando sui nostri passi incontriamo dei ragazzi italiani con cui chiaccheriamo un pò. Torniamo dall'autista con la Jeep per tornare a casa e sulla strada ci scappa una sosta pizzette cubane...

Tornati a casa dopo una doccia chiedo a Keyla se ci trova una paladar per cenare. Ci rilassiamo sul portico con succo di guayaba e mojito. E' talmente bello godersi questo posticino che ci fa sentire come a casa...

In più io sono molto contenta di giocare un pò con Marian. Stasera siamo a cena da Enrique, un amico Keyla. Ottima cena, compagnia divertente e soprattutto inaspettatamente musica cubana. Mentre ceniamo infatti arriva un complesso che ci coinvolge così tanto che ci ritroviamo a ballare e cantare con loro e con i ragazzi accanto a noi di tavolo. Vado persino a suonare i tamburi incitata dai tre del complesso. Ci divertiamo molto. Il padrone di casa è davvero uno spasso e torniamo a casa allegri e contenti.

Dopo essere crollata mamma e papà si fanno l'ultima fumata dlla vacanza seduti sulle sedie a dondolo con la luna che li guarda. Bellissimo !!!

...(5 ago) ...dopo una buona colazione di Keyla e i saluti con questa bella famigliola, il taxi ci porta al pullman che oggi ci riporterà all'Havana. Si parte per chiudere questo nostro giro nel posto da cui è iniziato tutto.

Arriviamo all'Havana e incredibilmente incontriamo Pepe che insiste per portarci a casa sua per un caffè e per farsi raccontare il nostro giro. Scopriamo poi con lui che l'albergo in cui dovremo andare per le due notti successive non ha la carta di credito e così visto che siamo rimasti con pochi contanti cerchiamo un'altro albergo che ce l'abbia.

Alla fine grazie al suo aiuto troviamo una soluzione, ci rechiamo in albergo, tra l'altro carinissimo, un albergo coloniale del XVIII secolo. Mangiamo alla taverna della Muralla (si ritorna da dove si è partiti) e dopo un pò di musica portiamo Io faccio un riposino. Mamma e papà si rilassiano nel patio dell'albergo con mojito e sigaro cubano.

Verso sera usciamo e ripercorriamo piacevolmente plaza Vieja che ci sembra ancora più bella, la plaza della Catedral e torniamo da Dona Eutimia per mangiare dove ritroviamo il nostro tavolo della prima volta...

Mangiamo benissimo e dopo una passeggiatina per le strade dell'Havana vieja e gelato "divorato" in tre, torniamo alla base.

...(6 ago) ...stamattina ci spostiamo di albergo (quello con la carta di credito) a malincuore lasciamo il Beltran, visto che tra l’altro ci avevano anche dato una suite stupenda grazie alla simpatia della signora nei miei confronti.

Col ciclotaxi portiamo le valigie all’altro albergo. Finalmente liberi andiamo in ciclotaxi fino alla fabbrica del tabacco che però troveremo chiusa.

Passiamo davanti al Capitolo e nonostante sia chiuso da non si sa quanto tempo, i custodi ci dicono che pagando ci possono fare visitare la sala centrale. E così entriamo e ci troviamo di fronte ad una sala bellissima e nel centro del salone una statua immensa, La statua della Repubblica (la terza statua più grande al mondo). Questo salone doveva essere davvero bello, come d’altronde tutta la struttura, peccato che è tenuta davvero in modo indecoroso.

Dopo la pausa caffè con un ciclotaxi torniamo a plaza vieja. Una sosta per pranzo alla taverna della Muralla.

Il sole è talmente forte e caldo che non permette altro movimento oggi. Dopo una breve passeggiata ci spingiamo fino all’albergo dove stremati ci riposiamo un pò. Durante il riposino c’è stato uno dei temporali peggiori da che siamo qui a Cuba (meno male che non eravamo fuori). Piove a secchiate !!!

Aspettiamo che smetta per fare la vista che aspettavamo da tempo, Il Castillo del Morro e la Fortaleza della Caban con la cerimonia del canonazo. Visitiamo prima il Morro al tramonto con vista stupenda sull’Havana. Davvero indimenticabile !!!

Il Castello ospita anche un museo con alcuni ritrovamenti delle imbarcazioni che si sono arenate. Il Castillo e la Fortaleza fungono da baluardo per la difesa della città. Il panorama è davvero stupendo da qui con il tramonto !!! Ci spostiamo alla fortezza dove ogni sera si celebra una cerimonia alle 21.00 in punto. Una cerimonia molto carina e suggestiva.

Torniamo a cena da Dona Eutimia, anche se passiamo per salutare Carlos alla paladar dove lavora ma non l’abbiamo trovato. Ultima passeggiata e via a nanna.

...(7 ago) ...oggi è l’ultimo giorno all’Havana, almeno così credevamo...

Stamattina ci rechiamo subito alla cattedrale di San Cristobal per visitarla. Ci è piaciuta molto, così anche la piazza al mattino. C’è gente che suona e ti mette allegria da subito. Fa già caldissimo. In questi giorni si muore, tutti i cubani dicono "esto es verano-verano" !!! Caspita se lo è, siamo già sudati fradici alle 9.30 del mattino. Camminando come lumache arriviamo al Castello della Real Fuerza. Anche questa si nota particolarmente per la cinta muraria ben tenuta. Tipica fortezza spagnola. Esausti torniamo all’albergo per fare check-out e ovviamente doccia.

Abbiamo già un programmino in testa e preso un cocotaxi ci facciamo portare in una zona del Vedado dove sappiamo che ogni domenica si assiste a spettacoli di musica afro-cubana. Arriviamo in questo posto particolarissimo (Callejon de Hamel) e rimaniamo affascinati e quasi soggiogati dall’atmosfera che vi regna. Qui si ode solo musica e i protagonisti assoluti sono gli afro-cubani coi loro ritmi, i loro balli, le loro voci che impregnano anche i muri pieni zeppi di murales e simboli della Santeria. Rimaniamo rapiti da tutto questo contesto e per quasi un’ora assistiamo allo show dei corpi e delle voci. Tutto in un clima assolutamente rilassato e tranquillo. Qui c’è di tutto, il turista, il cubano, il santone, il bambino...

Fa solo un caldo tremendo, ed è l’unica nota stonata perché non ti permette di fermarti di più.

Torniamo allora nella zona dell’Havana vieja, ma solo per un saluto, ci ritiriamo in albergo dove ci fermiamo un po’ in attesa di andare all’aeroporto.

In aeroporto purtroppo ci attende una brutta sorpresa. Il nostro volo non parte e in più ci fanno stare una notte in più in albergo. Non ci voleva. Coi voli aerei non siamo fortunati...

"Ma quello che più conta è avere una nuova grande avventura da raccontare, un bagaglio in più di saggezza che questo viaggio ci ha regalato. Ci sono state anche note stonate in questo viaggio. Qui non è tutto come a volte ce lo immaginiamo. C’è un popolo sofferente, povero che cerca di raggirare il turista. Ma c’è anche il popolo che ti aiuta, ti apre le porte, ti saluta per strada e vuole conoscerti. C’è la Cuba per il turista con le spiagge da copertina, ma c’è anche la Cuba sporca e trascurata che ti lascia perplesso. C’è il sorriso di un bambino che ti guarda con quegli occhioni scuri che ti fugano dentro e non ti lascia più, ma c’è anche l’jinterios che ti vuole solo spremere fino all’ultimo cuc. C’è il popolo del "corazon" quello di Vinales, che racchiude il vero spirito cubano, la vera disponibilità e il "campesinos" che ti deruba col mojito al miele e i sigari che solo lui sa fare. Ci sono Pepe, Deylin, Rogelio, Maria e Keyla che ti fanno sentire a casa o come in famiglia e la signora di Cienfuegos che grida solo "Liiiiinda" ma che ti rifila un postaccio per dormire. C’è Mattia che ci regala la sua semplicità e il suo buon cuore per un pomeriggio, scorrazzandoci col suo bicitaxi e il fruttivendolo che ci fa assaggiare i più buoni cocktail della nostra vita e che ci regala perle di saggezza dicendo che se c’è lavoro c’è vita per tutti. C’è una Cuba che non ti piace perché troppo trasandata e sporca, ma c’è anche la Cuba che ti rimane dentro con la sua musica e i suoi ritmi senza tempo. Ci portiamo a casa tutto questo e anche di più, consapevoli che forse per Reb questo viaggio era davvero un "po’ troppo", ma alla fine anche lei come noi avrà la consapevolezza che ha conosciuto qualcosa di vero ed unico, che forse fra qualche tempo non sarà più.

E ricorderò con estrema gioia i volti e le situazioni. Reb con i bimbi cubani, Reb con i tamburi a Trinidad dove smaniava perché le regalassimo il tamburo per suonare come quel signore alla Canchanchara . Ricorderò anche la povertà che ho visto. Non so se questo popolo ha avuto così tanto beneficio dal socialismo, però ammetto che è un popolo fiero della sua storia e della rivoluzione estremamente voluta e combattuta. Non so se tornerò a Cuba, ma so che sarà indelebile il ricordo di queste tre settimane vissute intensamente..."

Nat