2018 Mexico
...(26 Lug) Arriviamo in aeroporto prestissimo. Salutiamo New York per dirigerci a Città del Messico.
Un taxi ci porta a "Casa Azul", un bed&breakfast molto molto carino, in una zona un pò decentrata, ma il posto è tutto in stile coloniale come piace a noi ed il proprietario Maurice si rivela essere "prezioso" per i consigli che ci dà. Ci offre anche un buon caffè e ci consiglia la "Taqueria Arte", già solo per questo lo amiamo.
E' il primo approccio con il Messico e la "Taqueria Arte" è davvero fantastica. Proviamo diversi piatti, uno meglio dell’altro.
Riconciliati con il mondo prendiamo un taxi e preleviamo, ma il traffico di Città del Messico ci sommerge in tutta la sua immensità. Questa è la dolente nota di questa città affollatissima. Scendiamo dal taxi e proseguiamo a piedi e prendiamo un gelato.
Facciamo un giro nella piazza, cambiamo i soldi e prendiamo un caffè, visto che piove, in un caffè-galleria pieno di quadri interessanti ed oggetti stravaganti.
Proviamo a sfidare il tempo, dietro la cattedrale ci infiliamo in un locale in cui suonano dal vivo. Prendiamo una Pina Colada, una "con" ed una "senza alcol". I ragazzi sono davvero molto bravi e ci convincono a ballare con loro. Trascorriamo un bel momento.
Prendiamo un taxi per tornare in albergo (non agganciamo un Uber come all'andata).
Gli Uber sono dei taxi liberi, con tariffe molto convenienti che ti portano dove chiedi, basta scaricare l’apposita app e contattarli. L'unico problema è che devi avere il Wi-Fi !!!
Comunque riusciamo a tornare a "Casa Azul", tempo di riassettarci e via, torniamo a mangiare alla "Taqueria Arte". Buonissima !!!
Siamo un pò stanchi e mamma e papà tentano un "pessimo" narghilè. Poi nanna !!!
...(27 Lug) Iniziamo la giornata con ottima colazione a base di enchilada, hueovos rancheros "sunny side up" e bacon.
Partiamo per il centro con il nostro Uber e ci rechiamo al "Palacio National", un bell’edificio in stile barocco. All’interno salendo sulla bella scalinata, si notano i meravigliosi murales di Diego Rivera, uno dei principali artisti messicani, nonché marito di Frida Kahlo. Questi murales danno una panoramica della storia del Messico dall’epoca pre ispanica all’età moderna. I murales attraggono l'attenzione del visitatore per i colori, la grandezza e le persone rappresentate. Si racconta la storia del Messico con le immagini.
Procediamo camminando fino al "Templo Major", la grande piramide. Era il tempio principale della città, fulcro della vita religiosa e civile dell’impero azteco. Qui si svolgevano tutte le cerimonie connesse con il calendario e le incoronazioni. Il tempio fu distrutto in 1521 con l’invasione di "Cortes".
Dopo il giretto, decidiamo di prendere un caffè sulla terrazza che dà sulla piazza da cui si gode di un bel panorama.
Percorriamo la via del centro piena di negozi, dove non riesco a sottrarmi allo "shopping compulsivo", mentre mamma e papà guardano continuamente in sù per ammirare i bei palazzi barocchi. Passiamo anche davanti al "Palacio delle Belle Arti". Arriviamo persino fino all’antica tequeleria di "Tio Pepe" consigliata dalla Lonely Planet, ma non ne rimaniamo particolarmente affascinanti.
Invece su consiglio del nostro prezioso Maurice, ci fermiamo a mangiare in un bellissimo posto che si chiama "Azul Historico", anche se è tardissimo. All’interno di questo complesso perfettamente addobbato in stile coloniale, ci sono negozietti con artigianato. Mangiamo bene e poi ci rechiamo nella piazza dove decidiamo di salire sul bus "Drop On Drop Off", per un giro panoramico. Vediamo nel percorso diversi edifici storici, piazze e monumenti.
All’altezza del museo di antropologia decidiamo di scendere ma non per visitarlo, oggi solo per prendere un Uber per tornare a "Casa Azul".
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto ed un caffè da Starbucks optiamo per la metropolitana. Siamo gli unici turisti in mezzo ad una fiumana di gente, ma non ci sembra così terribile.
Arriviamo in albergo stanchi, ci facciamo un narghilè (mamma e papà), ci rilassiamo e saltiamo la cena, sazi del pranzo delle 16:00...
...(28 Lug) Dopo un’ottima colazione chiamiamo un Uber per farci portare nel quartiere di San Angel.
Ci lasciano in piazza San Giacinto e scesi dalla macchina rimaniamo senza parole. Intorno a noi magnifiche residenze, colorati mercati e strade acciottolate. Questo quartiere ci sembra "magico" a prima vista e racchiude la vera essenza del Messico. Tutto intorno a noi ci attrae, i colori delle case coloniali, i mercati (oggi c’è anche quello grande del "sabado") le piazzette e i cortili.
La piazzetta di San Giacinto è piena di quadri, tutti esposti intorno alla fontana centrale. Acquistiamo subito una magliettina carinissima per Reb con l’immagine di Frida Kahlo "bambina", davvero dolcissima.
Intorno alla piazza ci sono anche diversi negozi di artigianato di qualità. Non sappiamo dove guardare prima e per riprenderci dallo stupore, ci fermiamo a prendere un buon caffè in un bar della zona.
Riprendiamo a camminare nelle vie laterali ma ben presto torniamo nella piazza principale e ci tuffiamo nei negozi di artigianato. Prima però compro a Reb un anellino con il simbolo dell’infinito (la sua ultima "ossessione"). In uno di questi vediamo una statua di terracotta che simboleggia la morte al femminile. Giò vorrebbe portarsela a casa, ma è troppo voluminosa. Reb fa anche amicizia con un gatto in negozio.
Uscendo da lì entriamo in mezzo al mercato dei quadri. Artisti di tutti i tipi espongono i loro quadri qui. Il resto del tempo lo passiamo fra negozi che ci rubano il cuore per i pezzi di artigianato davvero originali e il bazar del "sabado".
In mezzo a tutto ciò non possono mancare, la frutta, il cibo, gli odori, la musica e i bellissimi colori di questo splendido paese.
Decidiamo di fermarci a mangiare dal "Barbacoa" nella piazza, ottima scelta.
Andiamo anche nella piazza più avanti dove si trovano altri negozi e altri locali ubicati in bellissimi cortili. In uno di questi entriamo e prendiamo un cocktail.
Alla fine dobbiamo chiamare un Uber per farci portare al "Museo di Antropologia". Purtroppo siamo costretti a saltare il quartiere di "Chapultepec" dove si trova anche la casa di Frida. Ma davvero non abbiamo altro tempo, che peccato ci piange il cuore !!!
Arriviamo al museo di antropologia con ancora negli occhi colori di San Angel. Questo museo è uno dei più famosi e importanti di tutto il Messico e in esso sono conservati dei reperti di arte precolombiana più belli al mondo.
Ci sono circa venti sale e si spazia dalla civiltà Maya, Azteca, Teotihuacana, Olmeca, Tolteca, Zapoteca, tutti popoli che hanno abitato il territorio messicano nel corso dei secoli.
Il museo ci rapisce completamente per la bellezza delle sue sale e alcuni reperti. Per noi sono parte di ricordi già acquisiti perché molti siti li abbiamo visitati interamente. Per mamma e papà è come mettere un puzzle insieme. Davvero una bella sensazione, ritrovare pezzi di inestimabile valore ed altri mai visti ma solo immaginati.
Ma di fronte al calendario azteco rimaniamo davvero senza parole. Abbiamo visto una riproduzione nel museo di storia naturale a New York, ma era davvero una brutta copia. Questo è davvero unico.
Per gli Aztechi mette in relazione il sistema solare e l’universo. Strutturato in cerchi concentrici, l’anello più esterno è costituito da due serpenti con la testa di essere umani. Le piume sulla testa dei serpenti sono del Dio Quetzalcoatl. All’interno vi sono sette archi piccoli ed uno più grande, quest’ultimo riferito al sole e gli altri alle Pleiadi. Rimaniamo ad osservarlo affascinati.
In realtà tutto il museo ci colpisce molto, ma anche oggi la stanchezza comincia a farsi sentire. Nelle stanze superiori ci sono ancora rappresentate diverse tribù dei giorni nostri.
Prendiamo un taxi con cui torniamo a "Casa Azul". Ci rilassiamo con un narghilè nel terrazzino e poi raggiungiamo la "Taqueria Arte".
Non ce la facciamo a non mangiare lì. Poi finalmente nanna !!!
...(29 Lug) Dopo colazione viene a prenderci Guglielmo. Oggi è il nostro tassista per la visita al famoso sìto archeologico di Teotihuacan. Non vediamo l’ora. Ne abbiamo parlato tante volte e finalmente arriva il momento di visitarlo.
Arrivati al parcheggio assistiamo ad uno spettacolo inedito il volo dei "Voladores". Questi uomini si gettano nel vuoto dall’alto di un palo alto trenta metri. Il capo della danza suona il flauto dall’alto del palo e i quattro "Voladores" si gettano nel vuoto con le mani tese verso il cielo, trattenuti da una corda legata in vita, ognuno deve girare tredici volte intorno al palo, in tutto cinquantadue giri, come il numero di anni di un ciclo di calendario. Rimaniamo a bocca aperta a guardarli. Ma mai come vedere il sito.
Gli aztechi la definirono la "Dimora degli Dei". Quando la scoprirono era stata abbandonata da più di settecento anni, ma non si sa quale civiltà abbia eretto la città. Si sa che la costruzione iniziò verso il 300 a.C. e la piramide del sole nel 150 a.C.
Tra il 150 d.C ed il 450 d.C. ci fu il periodo di massimo splendore e la città ospitava fino ha 200.000 persone.
Arrivati al centro delle rovine, percorriamo un viale immenso lungo quattro chilometri, la "Calzada de los Muertos", che collega i principali edifici. Ai lati di questa strada si trovano varie piattaforme che si pensava fossero tombe.
Nel percorrere questo viale, io non posso fare a meno di entrare in alcuni dei cunicoli, ma le vere attrazioni sono le piramidi che si stagliano imponenti davanti a noi.
Prima saliamo sulla "Piramide del Sole" con una fiumana di gente e ci mettiamo un bel pò ad arrivare in cima. Questa è alta ben settantacinque metri. In cima facciamo tantissime foto, soprattutto io che mi faccio immortalare in tutte le posizioni.
La "Calzada de los Muertos" culmina con l'altra piramide, quella della Luna. Questa è alta quarantadue metri e sembra essere legata ai sacrifici umani. Anche da quassù la vista è impagabile e siamo ricompensati dalla fatica. Riusciamo a farci una foto anche con la bandiera del Messico.
Il tempo vola qui dentro e in un attimo ci accorgiamo di dover rientrare. Ci sarebbero altri edifici da vedere ma ci sono lunghe code e così desistiamo.
Prendiamo un ghiacciolo per rinfrescarci. Dentro il sito ci sono venditori di fischietti che imitano il verso del giaguaro, ma dopo tutto il giorno non li sopporti davvero più e così papà ci fa morire dal ridere andando vicino ad uno di questi dicendo la mitica frase: "Ma quand’è che la finisci con sta cazzata" ???
Usciti dal sito andiamo alla ricerca di un posto per mangiare. La "Gauta" è occupato, un posto che ci aveva consigliato Maurice. Incappiamo allora in una trappola per turisti. Ma assaggiata le prima cosa fuggiamo !!!
Torniamo a casa Azul per recuperare i bagagli. Ringraziamo Maurice per l’ospitalità ed ovviamente torniamo alla "Taqueria Arte" per chiudere con il vero cibo messicano !!!
Salutiamo dispiaciuti anche questo posticino e Guglielmo ci accompagna alla stazione dei pullman. Qui prendiamo un ottimo bus direzione Puebla. Il pullman è confortevole e le due ore passano tranquillamente. Partiamo alle 17:20...
Arrivati a Puebla un taxi ci porta al nostro albergo "Hotel Casa Reyna", un posto da favola. Pensare che questo albergo è costato molto poco ed è davvero bellissimo !!!
Lasciati i bagagli, ci avviamo per un giro perlustrativo della cittadina. Da subito ci colpisce Puebla per le sue casette coloratissime in tipico stile coloniale e le viuzze acciottolate. Ma non abbiamo ancora visto lo "Zocalo", il centro nevralgico e pulsante. Mamma chiede ad un signore la direzione, perché io e papà stavamo già cedendo alla stanchezza. Si apre davanti nostri occhi una bellissima piazza con tutti gli edifici intorno, i portici, il giardino al centro e ovviamente la gente che pullula nei locali.
Di colpo ci passa la stanchezza e decidiamo di "cedere" ad un ottimo gelato cocco-mango squisito !!!
Facciamo ancora una passeggiatina e poi torniamo in albergo. Mamma e papà decidono di andare sul tetto dell’hotel da cui si gode una vista bellissima sulla cittadina e i suoi campanili. Davvero un narghilè romantico !!!
...(30 Lug) Dopo una buona colazione continentale usciamo per il vero giro per Puebla. Riconfermo le sensazioni della sera precedente. Ci soffermiamo a fare delle belle foto vicino alle casette e ai negozietti.
Arriviamo nella piazza dello "Zocalo" e decidiamo di salire sul bus panoramico per fare un giro per la città per renderci conto anche dall’alto quanto sia affascinante. In effetti il giro si rivela un’ottima scelta.
Puebla è chiamata anche città degli angeli. I colori vivi ti colpiscono ad ogni angolo. Ma non solo quello, le chiese barocche sono tante, i mosaici, le ceramiche, i mercati e i palazzi coloniali.
Arriviamo sulla parte alta di Puebla e qui si trova il "Fuerte de Loreto" che fu teatro di scontri tra l’esercito francese e i cittadini messicani che nella famosa battaglia del 5 maggio 1862 ne contrastarono l’invasione. L'orgoglio della popolazione ebbe la meglio sugli imperialisti e passò alla storia. Furono poi sconfitti successivamente, ma per loro quell'episodio è rimasto nel cuore per l’unità nazionale e ogni anno lo celebrano con feste.
Da quassù si intravedono anche vulcani che fanno da cornice a Puebla.
Tornati dal nostro giro andiamo a vedere la cattedrale in tipico stile barocco e coloniale. All’interno si trova la famosa "Capilla de la Virgen del Rosario". Dopo le foto di rito ci rendiamo conto di essere affamati. Litighiamo sul posto dove mangiare ed alla fine mangiamo in un posto "consigliato" ma che non ci soddisfa affatto.
Torniamo in albergo per un riposino, in realtà puntiamo alla piscina che è davvero bella e lì trascorriamo un'oretta tra bagni, idromassaggi e narghilè.
Usciamo ritemprarti dal momento di relax e ci rechiamo al "Barrio dell’Artista", una via in cui diversi artisti espongono quadri, ma sono quasi in chiusura, ma noi ne approfittiamo per farci un pò di foto (quando mai !!!)
Stasera non vogliamo sbagliare per la cena e ci richiamo allo "Zocalo" dove scegliamo un posto che ci ispira con un'ottima vista sulla piazza. Il ristorante si chiama "Mi Viejo Publito" e qui assaggiamo il vero ed unico "Chili en Nogada", un piatto tipico di questo posto.
In realtà questo piatto è solo per mamma e papà. Io mi butto sulla grigliata. Il "Chili en Nogada" è un piatto nazionale del Messico servito per festeggiare l’indipendenza dalla Spagna. Il piatto nasce proprio a Puebla e i suoi colori, bianco, verde e rosso sono quelli della bandiera. Un peperone verde (chili) ripieno di carne di maiale e frutta, accompagnato da salsa di noci (Nogada) e melograno.
Dopo averlo gustato, prendiamo il primo "Mezcal" del nostro viaggio. Davvero buono !!!
Torniamo a "Casa Reyna" soddisfatti e subito a nanna nella nostra bellissima camera.
Avevo dimenticato che la sera prima sul tetto ci siamo cimentati in una sfida di corsa io, mamma e papà. Classifica: Primo papà, seconda io ed ultima la mamma, ahime !!!
...(31 Lug) Stamattina dopo colazione prendiamo un Uber per recarci a Chalula dove si trova la piramide più alta del mondo !!!
Arriviamo al sito ed andiamo al piccolo museo adiacente per vedere com’era in origine la struttura della piramide. Misura 500 mt. per lato ed è alta 64 mt. La base è quattro volte più grande della piramide di Giza. Tradizionalmente è considerata dedicata al serpente piumato.
La piramide oggi appare come una collinetta naturale ricoperta d’erba, suddivisa in quattro gradoni, ma in origine aveva 365 gradini come molte altre piramidi, per simboleggiare i giorni dell’anno.
Gli archeologi ipotizzano la sua costruzione al 300 a.C. Ma più che l’esterno, che è molto da immaginare, ci colpisce la visita sotterranea. Un tour negli stretti cunicoli sotterranei ci porta nel cuore della piramide più antica e qui ci divertiamo a farci foto.
La visita all’esterno è breve e come dicevo non ci strappa il cuore, come la vista di altri siti.
Ci cimentiamo in una bella salita perché sulla sommità della piramide, si staglia la bella chiesa di "Nostra Senora de los Remedios". Da qui c’è un bellissimo panorama oltre che il santuario da visitare. Dietro la chiesa si erge maestoso il vulcano "Popocatepetl". Da qui ci si capisce che Cholula ha molto altro da offrire, ma purtroppo noi non abbiamo tempo per visitare anche la cittadina.
Prima di salire avevamo assaggiato un bel frullato di mango, ora assaggiamo anche un frullato al cocco. Inutile dire che questi sapori sono unici !!!
Torniamo e visitiamo la "Capilla del Rosario" nella chiesa di Santo Domingo. Essa è considerata la massima espressione del barocco messicano. Risale al XVII secolo ed è molto visitata dai messicani. Ricchissima di decorazioni e simbologia, merita una visita.
Passiamo ancora per il "Barrio dell’Artista" finché giungiamo a "Casa Reyna" dove mangiamo un ottimo pranzetto messicano.
Arriva anche l’ora di salutare Puebla. Ci rechiamo alla stazione degli autobus dove prendiamo un pullman ADO (categorie superior, che io adoro da subito) super comodo per fare le nostre cinque ore verso Oaxaca.
Mentre percorriamo le vie di Puebla col pullman la salutiamo già con nostalgia. Ci è piaciuta davvero tanto !!!
Le cinque ore scorrono via veloci su questo bus super comodo, intrattenuti da film ed un pò di pennichella.
Arriviamo ad Oaxaca alle 19:40, prendiamo un taxi che ci porta al nostro hotel, "Casa di Tiatere". Il posto non ci sembra un granché e in effetti non lo è. Ed è pure caro rispetto all’offerta media di questi posti.
Lasciati i bagagli facciamo il solito giro perlustrativo per la cittadina. Il centro storico è a due passi e Oaxaca ci sembra subito molto bella e molto vivace. C’è un sacco di gente in giro, messicani e turisti. Notiamo i tantissimi locali e come sempre le casette colorate ovunque.
Ceniamo che sono ormai le 22:00. Siamo un pò storditi e stanchi. Ci fermiamo in un locale che ci ispira, "l'Expedition Tradicion", davvero un ottimo locale dove si mangia e si beve ottimamente. Anche il Mezcal !!!
Piove a dirotto quando usciamo dal locale e ci dirigiamo correndo nel nostro hotel dove mamma e papà non rinunciano alla loro solita fumatina...
...(1 Ago) Dopo una colazione non entusiasmante al "Tiatere", usciamo per una bella passeggiata per Oaxaca. Visitiamo la chiesa di Santo Domingo che è davvero bella. La sua costruzione (fine XVI secolo, inizi XVII) coinvolse i migliori artigiani di Puebla. Ha una facciata barocca, ma anche l’interno merita una visita.
Riprendiamo la nostra passeggiata e dopo un pò ci fermiamo per un caffè in una galleria di artigianato locale.
Davvero bella questa galleria che ospita tantissimi "alebrijes", animali in legno intagliati e colorati di colori vivacissimi. Questi si trovano un pò ovunque in tutto il Messico, alcuni sono anche a buon mercato, altri hanno prezzi esorbitanti, a seconda del pregio dell’opera e dell’intagliatore. Per i messicani gli "alebrijes" sono animali totemici, del loro folklore, che incarnano lo spirito guida, una sorta di angelo custode o demone benevolo che assiste la vita di una persona portando iscritto il destino.
Quindi ne vediamo di bellissimi ma carissimi. C’è anche una parte dedicata alle ceramiche. Sembra di stare in un museo, in realtà è un caffè galleria davvero particolare.
Ci sposiamo poi allo "Zocalo", dove si trova anche la cattedrale di "Nostra Signora de la Assuncion".
Girovaghiamo nella piazza che pullula di gente, compriamo dei pettini decorati da una signora. Poi, rimango colpita da alcuni ritratti che dei ragazzi fanno per strada ai turisti e così chiedo a mamma e papà di potermene far fare uno !!!
Lasciamo la mia foto per finire il ritratto, noi ne approfittiamo per fare un giro al mercato Juarez, pieno di specialità gastronomiche e frutta. Per loro lo sono anche le "chapulines", le famose cavallette di Oaxaca.
Per loro sono una vera prelibatezza, ma noi fatichiamo ad assaggiarle. Vale però la pena di vedere la mia faccia, che mangio qualsiasi cosa, ma in questa "desisto".
Dopo esserci divertiti nel mercato a scansare i vari inviti dei messicani a mangiare le "chapulines", torniamo in piazza per ritirare il mio bellissimo ritratto. Davvero bello !!!
Visto che abbiamo un gran fame, andiamo nel locale "Casa de la Abuela", proprio sopra la piazza. Questo ha una gran vista sulla cattedrale, ma rimaniamo un pò delusi.
Facciamo ancora un giro nella piazza della danza e poi torniamo in camera.
Io e papà facciamo il bagno in piscina con la pioggia (due pazzerelli). Mamma ha un pò freddo e rimane a guardarci. Dopo un narghilè usciamo per recarci al mercato dell’artigianato che è davvero carino (soprattutto i cuoricini) e compriamo un pò di regalini.
Continuiamo a girovagare per Oaxaca che in effetti è piena di negozietti di artigianato (alcuni bellissimi).
Per cena torniamo "all'Expedition Tradicion". Mangiamo benissimo e riassaggiamo il Mezcal (ottimo). Torniamo in camera sotto una pioggia incessante !!
...(2 Ago) Dopo colazione partiamo per Monte Alban, prendendo un taxi. Qui non c'è Uber.
Il sito archeologico di Molte Alban è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Fù fondato nel 500 a.C. dagli zapotechi.
Arrivati nella piazza rimaniamo davvero senza parole. Gli edifici sono davvero ben tenuti e la giornata è davvero bellissima. Ci ritroviamo al centro della "Gran Plaza", la piazza principale e decidiamo di salire sugli edifici circostanti per goderci il panorama. Purtroppo oggi abbiamo litigato ed il sito ce lo guardiamo ognuno per i fatti propri.
Per fortuna ci sono pochi turisti e questo fa sì che ci si possa godere meglio il sito. In questa zona si trova anche il tempio dove sono stati rivenuti "Los Dantantes", le famose figure scolpite su pietra, tra i reperti più antichi dell’area.
Anche qui come in altri siti archeologici in Messico c’è una piattaforma messa in posizione diversa rispetto alle altre (l’edificio J), che era una usato come osservatorio astronomico. Davvero bellissimo e ben tenuto.
Torniamo ad Oaxaca con lo stesso taxi e andiamo a mangiare su una terrazza molto carina.
Decidiamo di andare a piedi in esplorazione di una zona di Oaxaca non ancora vista. Scopriamo altri negozietti di artigianato davvero belli, entriamo anche in un albergo bellissimo e ovviamente ci "spariamo le pose" per un sacco di foto.
In uno di questi negozietti mamma regala a papà un "Cuore Votivo", uno di quelli bellissimi che ci sono qui in Messico per deporre lascia di guerra. Il negozio si chiama "Season of my Heart".
Torniamo nel nostro albergo per un meritato relax e poi narghilè. Si mette a piovere.
Una volta riposati un pò ci rimettiamo a girare per negozietti. In uno facciamo una deliziosa "pausa pizza". Devo dire che la pizza è davvero simile alla nostra e facciamo un sacco di complimenti al ragazzo che gestisce il locale.
Per stasera prenotiamo in un ristorante rinomato di Oaxaca, ma quando arriviamo ci dicono che la prenotazione non risulta. Avevano telefonato quelli del nostro albergo. Vabbè ci tocca aspettare.
Il locale è davvero bello, ma alla fine si mangia bene ma non come ci aspettavamo. Degna di menzione invece la "Cascada de Chocolate", che strappa a tutti e tre un ovazione. Io me la mangerei tutta da sola !!! Lo so, sono la solita "cicciona" !!!
Si torna in albergo per una nanna ristoratrice !!!
...(3 Ago) Oggi ultimo giorno ad Oaxaca. Dopo colazione da dimenticare, decidiamo di andare in una panetteria dove avevamo fatto un piccolo breack il pomeriggio prima. Si chiama "Pan Am" ed ha brioches e succhi da urlo !!!
Si torna in giro per Oaxaca e troviamo un ottimo negozio di artigianato. Ma prima di questo facciamo una sosta anche in un negozio sportivo.
Nel negozio di artigianato ci piacerebbe comprare un sacco di cose carine e alcune le prendiamo. Qui papà regala a mamma un cofanetto fatto a mano (bellissimo) e anche qui compriamo i cuori votivi che sono davvero stupendi. Io mi cimento nella creazione di "cosine mie" visto che c’è un angoletto ricreativo per i ragazzini più intraprendenti. Portiamo via anche uno stupendo giaguaro (alebrijes).
Gironzolando ancora per la città vediamo "Hotel Catedral" che ci ispira molto e ci fermiamo per pranzo. Location e cibo da dieci !!! Tutto davvero ottimo. Incappiamo anche in un piatto che io rifiuto di assaggiare, ma che a mamma e papà piace molto. E' un peperoncino ripieno, mar io lo guardo dubbiosa. Alla fine chiamo il cameriere e gli chiedo se dentro ci sono anche le famigerate "chapulines". Ebbene sì ho ragione io !!! E così rido di loro che invece ignari, le hanno mangiate senza saperlo e gli sono pure piaciute !!!
Passando vicino lo Zocalo ci imbattiamo in un "tranvia" che fa un piccolo tour della città ed invece è una trappola per turisti. Perché il tour è insignificante, ma il signore che lo guida è degno di menzione per la musica preistorica che ci propina per tutto il tour. La prendiamo sul ridere e alla fine, alla discesa dal terribile tram, siamo ricompensati per la nostra "sopportazione" dalla vista di una parata in costume in pieno centro che decidiamo subito di seguire.
Le ragazze che sfilano con i loro costumi e copricapi tipici di queste zone, tirano ai passanti le caramelle e dolcetti come nella "Cavalcata de los Reyos" a Siviglia.
La festa è appena iniziata ed è davvero coinvolgente, persino con i botti sulle spalle come ad Antigua !!!
Ci offrono anche il Mezcal in una canna di bambù. Siamo tra lo stordito ed il divertito per tutto questo clima festoso che non ci aspettavamo. Tutto ciò rende ancora più malinconico il pensiero di dover andar via.
Facciamo l’ultima sosta al bar dell’artigianato dove compriamo dei bicchieri molto carini. Alla fine dobbiamo andare a recuperare le valigie per prendere il pullman ADO per San Cristobal. Stasera trascorreremo la notte in pullman.
Speravamo di trovare l'ADO platinum, ma con mia immensa disperazione non c’era più posto e quindi ci tocca viaggiare su un ADO standard. La prendiamo a ridere, ma davvero un bus pò più confortevole ci avrebbe evitato di sentire tutte le curve del mondo, che abbiamo vissuto sulla nostra pelle.
Curve, curve e ancora curve per arrivare a San Cristobal de las Casas !!!
...(4 Ago) Arriviamo a San Cristobal verso le otto, dopo una nottata "indimenticabile" !!!
Prendiamo un taxi che ci porta in albergo. Un posto carissimo, vicino al centro, in perfetto stile coloniale. Non abbiamo ancora la camera, ma riusciamo a cambiarci e andiamo in piazza per una super colazione a base di uova.
Mamma e papà sono di nuovo qua dopo esattamente vent’anni. Che emozione e che impressione. Erano davvero due ragazzini !!!
Da una prima occhiata superficiale ci sembra uguale e diversa allo stesso tempo San Cristobal !!!
Facciamo un primo giretto perlustrativo nelle vie principali. Ci ritroviamo davanti alla cattedrale che tanti anni fa li aveva emozionati.
Qui c’è stato il terremoto, non tanto tempo fa e la chiesa è evidentemente da mettere a posto. Prendendo una via della passeggiata ci rendiamo conto di quanti locali siano stati aperti in questi anni. E' impressionante !!!
Ci fermiamo anche al cioccolato "Nativa" dove ovviamente assaggiamo una tazza di cioccolata buonissima.
Siamo davvero stanchi e così decidiamo di farci un super massaggio rinvigorente. Sublime !!!
Passiamo al nostro albergo "Diego Mazagories" ma dopo poco usciamo per dirigerci al mercato di San Cristobal, giretto veloce e guardiamo all’esterno la chiesa di "Santo Domingo".
Ci dirigiamo in via Guadalupa, anche questa piena di localini. Ci fermiamo alla "Tiendita di Mezcal", dove prendiamo Mezcal e patate piccanti. Le mangio anche io. Prenotiamo alla "Lupe" per la sera.
Decidiamo di andarci rilassare un pò in albergo. Mamma e papà fumatina ed io in camera col telefono, altrimenti ..."non sono mai social" !!!
Si esce per cena con direzione "La Lupe". Cena messicana doc, proprio come piace a noi. Usciamo dal locale sazi e contenti.
E' davvero pieno di locali e di musica ovunque. Non ce la ricordavamo così. Arrivati in piazza ci sono addirittura due spettacoli, uno classico con i mariachi e un’altro che inneggia al serpente piumato.
Torniamo in camera quasi strisciando, davvero esausti ma contenti !!!
...(5 Ago) Facciamo colazione alla "Lupe", molto buona. Per oggi avevamo prenotato un taxi per farci accompagnare nei paesi vicini. Conosciamo Manuel, il nostro taxista, un uomo davvero simpatico e cordiale. Ci porta a Zinacantan, in cui facciamo una sosta piacevolissima in una tienda dove delle signore del posto intrecciano tessuti e ci fanno assaggiare delle ottime tortillas.
Facciamo poi un giro per il mercato e qui distribuisco un pò di caramelle per i bimbi. Che belli che sono. Con quegli occhioni grandi ed intensi. Alcuni bimbi continuano a seguirci perché regalo anche delle pinze per i capelli. Ci permettono anche di fare qualche foto insieme.
Da qui poi ci spostiamoci a Chamula dove eravamo stati tanti anni prima mamma e papà. A San Juan non c’è nulla ma l'atmosfera che si respira e le persone che ci vi abitano sembrano rimaste in tempi lontani. Bisogna vederla per crederci.
Manuel ci invita a visitare la chiesa che oggi è pieno di gente, ci sono molte cerimonie e ci accalchiamo per non perderci nulla.
La chiesa è molto bella nel suo genere, i colori all’esterno sono belli e vivaci, le maioliche sono di un verde molto acceso ed inserti di colore fanno da contorno ad un bianco che riflette sotto il sole cocente.
All’interno della Chiesa si svolgono anche vari rituali. Il pavimento è zeppo di aghi di pino, non ci sono sedie, la gente si siede per terra. Molti hanno sacchetti. A terra ci sono bottiglie d’acqua e Coca-Cola. Candele accese ovunque. La Coca-Cola serve per emettere "rutti" e questi servono a far fuoriuscire il male dal proprio corpo.
Le galline che tengono nei sacchetti servono per i sacrifici. Tra tutta la gente e le varie cose da vedere siamo quasi storditi uscendo dalla chiesa.
Usciamo dalla chiesa e troviamo Manuel ad attenderci. Ci suggerisce un giro al mercato e qui compriamo i runner per le nonne.
Si mette a piovere e corriamo verso la macchina appena in tempo.
Rientriamo a San Cristobal e Manuel ci fa fare una tappa al "Mirador" da cui si gode un bel panorama su San Cristobal.
Facciamo una bella passeggiata dopo aver salutato Manuel calorosamente. Ci soffermiamo nei bei negozi che ci sono lungo la via Guadalupa. E' impressionante quanto è cambiata San Cristobal dopo vent’anni !!!
Arriviamo fino al fondo della via dove si trova sulla sommità di una scalinata la "Iglesia de Guadalupe". Facciamo qualche foto poi torniamo nella via e ci compriamo due sciarpe che io ho soprannominato le "tende". A mamma e papà comunque piacciono moltissimo.
Andiamo in albergo, mamma e papà decidono di lasciarmi in camera per farsi un aperitivo con vino tinto e assaggini vari. Ottima scelta. Davvero un momento carino oltre che gustoso.
Tornano in albergo per una fumatina. Riceniamo alla "Lupe" e facciamo l’ultimo giro per la cittadina. Poi super nanna !!!
...(6 Ago) Stamattina lasciamo San Cristobal. Facciamo colazione in albergo. Ci viene a prendere il figlio di Manuel con cui abbiamo concordato una cifra per andare al "Canyon del Sumidero" e poi in aeroporto.
Nel tragitto in macchina passiamo dai 2200 mt. di San Cristobal ai 400 circa di Chapa de Corzo.
Arriviamo all’imbarco e prendiamo una lancia che ci permette di fare tutto il tragitto tra le pareti a strapiombo. Le pareti arrivano oltre i mille metri ed è per questo che si chiama "Canyon", mentre sotto i mille metri si chiamerebbe gola.
Il tragitto è molto piacevole e facciamo anche avvistamenti interessanti: un coccodrillo, cormorani, scimmie, fenicotteri e altri uccelli che ci seguono a pelo d’acqua.
L’origine del Canyon è databile allo stesso periodo di quello del Gran Canyon americano, con l’apertura di una fenditura nella crosta terrestre della zona e dall'erosione successiva del fiume "Grijalva" che l'attraversa.
Rimaniamo molto colpiti dalla bellezza di questo luogo, anche se purtroppo ci sono segni di inciviltà (rifiuti che galleggiano).
Arriviamo fino alla diga e rientriamo. La gita ci è piaciuta molto, ne valeva la pena.
Eravamo d’accordo con il figlio di Manuel che ci saremmo rivisti all’attracco delle barche, ma lì non troviamo nessuno. Aspettiamo un pò, cerchiamo li intorno ma non lo troviamo. Rimaniamo un pò interdetti anche perché nella sua macchina abbiamo lasciato praticamente tutto. Ma sono convinta che è solo un ritardo. Infatti dopo un pò arriva con Manuel.
Li salutiamo entrambi e poi ci fa fare una piccola deviazione a Chapa del Corzo dove c’è una piazzetta molto carina, dove si può visitare "el Fuerte Medejan", un esempio di costruzione in terracotta moresco, realizzato dagli spagnoli poco dopo il loro arrivo.
La forma riproduce un pò una corona. Scattiamo qualche foto, mangiamo un gelato e poi Julio Cesar ci "recupera" per portarci in aeroporto. Scambiamo quattro chiacchiere con Julio in macchina prima di arrivare in aeroporto e ci racconta della sua famiglia ed il suo lavoro con i turisti. Ci salutiamo con calore e prendiamo il volo per Cancún !!!
Arriviamo per le 17:00. Per le 17:30 partiamo con il nostro taxista, che avevamo prenotato via mail, per farci portare fino a "Chiquilà", dove arriviamo intorno alle 19:40. Alle 20:00 prendiamo finalmente il battello per Holbox dove arriviamo dopo 20 minuti...
Ci godiamo il tramonto sul battello e non vediamo l’ora di approdare sull’isola. Arrivati non troviamo subito una "Golf Car" disponibile. Sì perché in quest’isola non ci sono macchine, ma solo Golf Car, davvero un posto fuori dal mondo.
Anche qui mamma e papà sono sati quando io ero piccola e ci tornano davvero volentieri. In cinque minuti arriviamo in albergo, "l'Holbox Dream", davvero molto carino. Ci facciamo una doccia e facendo due passi arriviamo al centro di questo isolotto e mangiamo all'ottimo "Taco Quelo", consigliato dalla ragazza dell'albergo.
La cittadina, dal 2010 ovviamente è cresciuta ma mantiene quell’aspetto selvaggio che ricordavamo, anche perché le strade non sono asfaltate. Stremati finalmente andiamo a nanna !!!
...(7 Ago) Oggi è il primo vero giorno ad Holbox, quindi ci dedichiamo ad un pò di sole e mare.
Facciamo colazione nel nostro albergo (ma niente di che). La spiaggia davanti al nostro albergo è davvero bella. Facciamo bagni, qualche passeggiata con foto da cartolina.
Durante una passeggiata prendiamo qualche informazione sul "Tiburon Balena". Arriviamo fino al "Mawinbi", una struttura gestita da italiani. Prendiamo accordi ma rimaniamo in stand-by perché non sanno darci certezze sui posti disponibili sulla barca.
Facciamo un ottimo pranzo a base di pesce, per poi tornare nella nostra struttura dove ci rilassiamo tra bagni e sole. Sul tardi la proprietaria del "Mawimbi", ci avverte della non disponibilità sulla loro barca, allora ritorniamo sulla passeggiata per fermare l’escursione con qualcun altro. Andremo con "Gama Explorer". Rimaniamo d’accordo per le 6:45 del giorno successivo.
Facciamo una fumatina sul balconcino della nostra camera (vietato), dopodiché usciamo per cena.
Mentre passeggiamo ci accorgiamo che è il momento del tramonto e così andiamo in spiaggia per assistere allo spettacolo. C’è un sacco di gente sul molo, tutti in attesa del momento magico. Ed è davvero bello !!!
Troviamo un posticino che ci ispira vicino alla gelateria italiana dove io e papà cediamo alla pizza, mentre mamma prova dei gamberoni al cocco da "Standig Ovation".
Ovviamente la tappa alla gelateria e d'obbligo. Avevamo letto di questa gelateria in qualche forum e dobbiamo ammettere che il gelato è davvero ottimo.
Gironzoliamo ancora su e giù per le stradine del paese. Qui è tutto molto selvaggio, ma ancora vero. A noi i posti così piacciono di più.
Passiamo dalla spiaggia per tornare al nostro albergo ed io suggerisco di metterci sui lettini della spiaggia per guardare le stelle. Che bello concludere la serata così...
...(8 Ago) Stamattina sveglia prestissimo (alle sei) per imbarcarci nell'avventura più attesa: al "Tiburon Balena".
Arriviamo al molo alle 6:45 e ci imbarchiamo con quattro spagnoli, una guida ed il capitano. Facciamo molta strada con la nostra lancia prima di arrivare a destinazione. La lancia sobbalza tanto ma ci divertiamo lo stesso.
Il paesaggio, costeggiando l’isola, è davvero bello: palme, spiagge e mare mare e ancora mare...
Il percorso ci porta a sfiorare anche l’isola "Contoy", ma la direzione e verso l’isola di Cuba. Impressionante pensare che non è molto distante da qui. Dopo circa due ore raggiungiamo finalmente quello che sembra essere un punto di facile avvistamento dello "Squalo Balena". Ci sono molte imbarcazione e dopo un pò li vediamo arrivare !!!
Che emozione enorme. Il "pescione" più grande del mondo è ora davanti ai nostri occhi. Dobbiamo scendere dalla barca per nuotargli affianco due per volta per evitare che ci sia troppo affollamento. E così la prima volta scendiamo io e papà emozionatissimi con la guida. Dopo mamma, con uno dei ragazzi spagnoli. Io e papà riusciamo a nuotargli affianco per un pò. Quando scendo mamma, ha la fortuna di trovarsi sopra due mante giganti che sembrano danzare nell’acqua.
Mamma alla prima discesa, sosta poco vicino allo squalo balena, ma alla seconda discesa ci ritroviamo tutti insieme davanti alla bocca dello squalo balena aperta per mangiare il solito plancton, sì perché e di questo che si ciba il grazioso animale.
E' davvero unico come spettacolo, stare vicino ad un animale così enorme ed è bello sapere che è "innocuo".
In acqua in questo punto c'è di tutto: mante giganti, tartarughe ed altri pesci colorati. E' come stare dentro un acquario e far parte del loro habitat. Davvero una cosa straordinaria !!!
Risaliamo sulla barca eccitatissimi !!! In barca non si è parlato altro di quello che abbiamo appena visto !!! Che emozione !!!
Ci spostiamo in barca e durante il tragitto vediamo anche un delfino. Arriviamo in un punto in cui ci invitano a scendere in acqua per fare snorkeling. Si avvicina subito una tartaruga e tanti altri pesci colorati. Non riusciamo a stare dietro alla moltitudine di pesci da guardare. Bellissimo !!! Vediamo anche un paio di razze giganti ed una murena. Davvero un giorno ricco di emozioni.
Risaliamo in barca e ci attende uno dei migliori "Ceviche de pescado" più buoni che abbiamo mai mangiato. La giornata è davvero perfetta !!!
Facciamo una sosta in un isolotto molto bello dove nidificano cormorani, pellicani e altri uccelli. Sembra di essere in un documentario. Passeggiamo un pò e scattiamo qualche foto.
Torniamo in barca e la nostra ultima sosta è a "Punto Moschitos" dove avvistiamo a distanza dei fenicotteri rosa (molto belli ed eleganti).
Il cielo si è fatto improvvisamente scuro sulla via del ritorno. Sul molo ci salutiamo con i ragazzi spagnoli e decidiamo di farci il "solito" gelato.
Torniamo alla base e siamo davvero eccitatissimi per la giornata piena di emozioni, di incontri inusuali.
Mamma e papà fumano un pò ed io mi rilasso sul lettino. Ma la giornata non è ancora finita !!!
Sulla spiaggia ci fermiamo in un locale, la "Pelapa", a prendere una "Pina Colada". Intanto continuiamo a parlare della giornata in barca.
Presi dall'entusiasmo decidiamo di andare a prendere le bici. E così percorriamo una parte dell’isola fino a "Villa Flamingo", dove eravamo stati anni fa, quando io ero ancora una scriciola.
Con le bici ci divertiamo ad entrare anche sulla spiaggia. A "Villa Flamingo" sostiamo un pò per ricordare la prima volta che siamo venuti ad Holbox.
Riprendiamo la via di casa ma ci accorgiamo che papà ha dimenticato il cappello all’altra spiaggia e così corre in bici a recuperarlo. Io e mamma ne approfittiamo per farci un altro bagno.
Rientrando ci fermiamo a mangiare al "Taco Quelo". Cediamo di nuovo al gelato italiano, passeggiata in spiaggia e poi stremati, crolliamo in camera !!!
...(9 Ago) Oggi per la colazione cambiamo, visto che da noi non è un granché. E così optiamo per una "tortieria" che si trova in paese, gestita da italiani. Ma quanti italiani ci sono su questa piccola isola ???
Dopo l’ottima colazione, visto che il tempo non è eccezionale, decidiamo di noleggiare la "Golf-Car" che avevamo già adocchiato i giorni scorsi.
Puntiamo su "Punta Coco", una delle due estremità dell’isola. Il mio obbiettivo è di guidare la Golf-Car lontano dal paese. E così mamma e papà mi permettono di provare quest'ebbrezza.
Mamma e papà si divertono un sacco vedermi alle prese della guida, a parte quando perdono cinque anni di vita, perché io sembro perdere il controllo del mezzo...ma "dettagli", come dico io !!!
Tutti e tre ci divertiamo a scorrazzare, alternandoci alla guida. Arriviamo poi al lato opposto dell’isola e facciamo di nuovo sosta a "Villa Flamingo" dove decidiamo di "imbucarci", cioè facciamo il bagno nella spiaggia antistante il resort e fin qui nulla da dire, ma poi facciamo anche il bagno in piscina e la doccia. Presi dallo scrupolo consumiamo un buon caffè e nell’attesa vediamo persino un procione !!!
Torniamo a consegnare la Golf-Car dopo avermi fatto guidare un’ultima volta. Prenotiamo una macchina per il transfer per il giorno dopo e la serata "bioluminescenza", non sapendo bene cosa aspettarci.
Torniamo da noi per un bel bagnetto e ci fermiamo a mangiare nella struttura "spartana" affianco alla nostra. La scelta si rivela davvero ottima. Il pesce è buonissimo.
Il resto del pomeriggio lo trascorriamo tra altri bagni, sole e fumatina.
L’appuntamento con la "bioluminescenza" è per le 20:00, ma prima un bel gelato. Arriviamo puntualissimi al molo e ci imbarchiamo per "Isla Pasion".
Sull'imbarcazione ci siamo solo noi tre con il capitano, praticamente un tour privato. Siamo eccitati e curiosi. Sulla carta sappiamo cos’è la "bioluminescenza", cioè un fenomeno per cui gli organismi viventi emettono la luce attraverso particolari reazioni chimiche. Questa è la spiegazione scientifica, ma per noi è stato come vedere trasformare il mare in un cielo stellato !!!
Cominciamo dalla barca a vedere questa trasformazione non appena il nostro accompagnatore di dice di muovere l’acqua con le mani, ma il massimo lo otteniamo quando scendiamo a "Isla Pasion" che è un’isola disabitata che si trova vicinissima ad Holbox.
Qui ci fa fare una camminata straordinaria e mentre muoviamo con i piedi l’acqua lo scintillio intorno a noi ci lascia senza parole. Non si può descrivere a parole ma è un’emozione grandissima.
Sembriamo diventati "bambini impazziti" anche mamma e papà. Io non riesco a contenere il mio stupore e gioco con l’acqua del mare. Il tutto culmina con un bagnetto in cui abbiamo "stelle" dappertutto. Una meraviglia della natura !!!
Torniamo in albergo per farci una doccia, ma siamo frastornati ed ancora eccitati per la splendida serata. Concludiamo la nostra ultima cenetta ad Holbox mangiando pizza e camarones al cocco. Passeggiamo ancora continuando a parlare della nostra serata. Davvero rimarrà nei nostri ricordi come il irripetibile !!!
...(10 Ago) Stamattina dobbiamo lasciare Holbox. Mamma e papà fanno una passeggiata sulla spiaggia e qualche foto. Ultima colazione da noi e poi la Golf-Car Taxi ci preleva e ci porta al battello per Chiquilà.
Riusciamo a prendere il battello che parte trenta minuti prima. Dall’imbarcazione salutiamo Holbox. Siamo stati benissimo questi pochi giorni e la lasciamo davvero a malincuore.
Dalla barca chiamiamo il taxi che ci aspetta a Chiquilà per chiedere se può arrivare un pò prima. Mamma riesce a farsi capire dal ragazzo della barca che chiama lui per lei quello del taxi, che è pure suo amico. E così troviamo ad attenderci il taxi e partiamo alla volta di Playa del Carmen.
Arriviamo al "Playa 38", felici di essere tornati in questo alberghetto che avevamo scoperto noi due anni fa. Lasciamo i bagagli e andiamo a passeggiare sulla Avenida Quinta alla ricerca di un ristorantino per mangiare. Ci fermiamo al "Vagabonda" dove mangiamo bene.
Facciamo poi una passeggiata fino alla spiaggia e rimaniamo delusi nel vedere che è invasa dalle alghe. Purtroppo ormai questo fenomeno è molto diffuso e sta prendendo il sopravvento sulle coste messicane.
Accaldatissimi ci prendiamo un bel gelato per consolarci. Pensiamo allora di andare alla compagnia di noleggio per prendere la macchina che terremo qualche giorno. Facciamo un giro fra due/tre compagnie per capire quale sia la migliore.
Torniamo in albergo per una fumatina (mamma e papà) sul terrazzo e un bel bagno in piscina. Ci prepariamo per uscire...
Abbiamo in mente un solo obiettivo: il "Fogon". Come sempre il "Fogon" è una garanzia. Il nostro ristorante preferito !!!
Ci ritroviamo dopo una bella scorpacciata a camminare per le stradine di adiacenti e troviamo un negozio delizioso dove mamma compra una camicia bellissima.
Arriviamo poi sulla Avenida Quinta ed io insisto così tanto per le treccine che alla fine mamma e papà cedono e mi abbandonano al mio destino.
Mamma e papà camminano un bel pò da soli. Fanno una sosta al "Natural 100%" dove prendono due margarite al prezzo di una. Trovano persino il narghilè dove si fermano a fumare in mezzo a gente davvero stravagante.
Intanto il tempo passa e quando mi recuperano ormai ho la testa piena di treccine. Torniamo in albergo stanchi ma contenti, soprattutto io con il mio nuovo super "Look" !!!
...(11 Ago) Stamattina ci svegliamo al "Playa38" e non ci sembra vero !!! Mamma e papà si gustano un bel caffè sul terrazzo e pensano a quante volte abbiano ripensato di ritrovarsi lì. Ma per la colazione abbiamo un solo obiettivo il "Ceìba". E così saltiamo in macchina e ci gustiamo un ottima colazione con uova, bacon e succhi da applauso. I succhi a base di frutta fresca del "Ceìba" sono "imprendibili" !!!
Dopo una corroborante colazione ci dirigiamo verso la meta di oggi "l’Xplore Park". E' uno dei classici parchi a tema in stile americano, costosissimi ma in mezzo alla natura e così ci accingiamo ad "esplorarlo" tutto !!!
Iniziamo l’avventura con il giro sulla macchina che si guida in mezzo ad una vera giungla !!!
Ma la vera attrazione del parco sono le "Zipline", ovvero i lanci da varie altezze con funi d’acciaio da cui hai una vista spettacolare sulla giungla. E così per un paio d’ore "voliamo" da un albero all’altro a varie altezze divertendoci come bambini.
Dopo tutti quei "giri" sulle funi, ci viene una gran fame e così ci fermiamo per pranzo in uno dei mitici buffet compreso nel prezzo.
Puntiamo dopo la pausa al rafting sulle zattere. Ognuno di noi ha la sua, ma all’inizio moriamo dal ridere perché siamo un pò impediti nel "guidare" la zattera nella traiettoria giusta. Facciamo a gara su chi arriva prima alla meta e incredibilmente, visto l’inizio disastroso in cui quasi non riusciva ad andare avanti vince la mamma, beffandomi sul finale e che ovviamente mi arrabbio !!!
Andiamo poi a nuotare nelle grotte piene di stalattiti e stalagmtiti. Anche qui risate a crepapelle !!!
Non ci facciamo mancare anche il percorso sulle "Zipline" che finiscono nell’acqua. Anche questa molto divertente. Alla fine visto che c’è anche un turno serale, ci buttano letteralmente fuori perché siamo davvero gli ultimi ad uscire !!!
Torniamo al "Playa38", soddisfatti della giornata trascorsa. Ci rilassiamo, mamma e papà con il narghilè ed io in piscina.
Ci prepariamo e andiamo a mangiare al "Fogòn". Facciamo ancora una passeggiata sulla "Avenida Quinta" e poi crolliamo in camera !!!
...(12 Ago) Iniziamo con un buon caffè sul terrazzo del "Playa38", ma si sa, ci aspetta il "Ceìba" per la colazione. Il tempo oggi non sembra un granché, ma noi siamo determinati ad andare alla spiaggia di Xpu-ha. Per noi qui ci sono due/tre posti che sono tappe fisse ed una di queste è la spiaggia di Xpu-ha.
Purtroppo anche qui troviamo le alghe, anche se non come a Playa del Carmen. Certo siamo delusi perché non è il mare che abbiamo nei nostri ricordi, ma in questo posto c’è un’atmosfera che amiamo, per noi è come tornare a casa e cerchiamo di non farci rovinare l’umore.
Facciamo lo stesso il bagno con un pò di sole. Poi arriva il temporale e ci ripariamo sotto la tettoia del ristorante sulla spiaggia. Dopo un pò prendiamo coraggio e decidiamo di farci il bagno comunque con altri pochi pazzi come noi. Mentre sguazziamo sotto la pioggia battente, un tuono improvviso ci fa scappare a gambe levate !!!
Decidiamo di ripiegare al riparo consolandoci con un’ottima "ceviche di camarones" e guacamole in abbondanza !!!
Esce finalmente il sole, poi di nuovo pioggia e di nuovo sole fino alle alle diciotto.
Torniamo al Playa38 per un narghilè (mamma e papà) e piscina per me. Questa volta anche papà mi raggiunge in piscina e mamma ci farà un sacco di foto divertenti.
Usciamo per cena al "Fogòn" (eh figurati) e poi passeggiata sulla Avenida Quinta. Lungo la strada ci fermiamo per un narghilè alla menta e Margarita mentre io mangio un bel gelato.
Torniamo in camera stanchi ma contenti (ed anche un pò brilli) !!!
...(13 Ago) Anche stamattina caffè in terrazza e colazione al "Ceìba". Dovremmo spostarci per una notte a Tulum, scelta per il compleanno di mamma. Già, oggi è il suo compleanno e ieri sera esattamente a mezzanotte ho voluto essere la prima a fargli gli auguri. "Sì, amatemi" !!!
Proviamo ad aspettare l’apertura del negozio delle amache ma non ci soddisfano. Lungo la strada per Tulum incontriamo un pò di pioggia. Speriamo bene.
Arriviamo a Tulum e per fortuna smette di piovere. Arriviamo all’Hemingway e prima di andare in reception, andiamo subito a vedere la spiaggia. Rimaniamo delusissimi, soprattutto mamma che aveva scelto proprio questo posto che ci è molto caro per trascorrere il suo compleanno !!!
Ci guardiamo intorno e ovunque è pieno di alghe ed una puzza tremenda. Usciamo dall’Hemingway in prenda allo sconforto e andiamo a prenderci un caffè nel locale di fronte per decidere il da farsi. Dopo qualche titubanza optiamo per un ritorno a Playa del Carmen. Chiediamo di telefonare al "Playa38" che per fortuna ha ancora posto per dormire.
Optiamo per un ritorno strategico a Playa e sosta a Xpu-ha. Prima di andare facciamo una passeggiata nel "pueblo" di Tulum. Proviamo a cercare il cappello per papà e ci fermiamo in un bellissimo locale a prendere da bere.
Si riparte per Xpu-ha. Qui almeno le alghe non sono così impattanti. Facciamo il bagno, c’è il sole e abbiamo la bella sorpresa di una ragazza che canta benissimo. Finalmente a mamma passa la tristezza del mattino. Mangiamo "quesedillas de camarones" accompagnati dalla musica.
Mamma chiede di poter noleggiare le moto d’acqua e ottiene persino lo sconto per il suo compleanno. Ci fa una sorpresa che io e papà non ci aspettavamo. E così saltiamo sulle moto d’acqua e facciamo un bel giro davanti alla costa, sfrecciando a tutta velocità. Io e papà insieme e mamma da sola sulla sua moto. Ci divertiamo davvero molto !!!
Tornati in spiaggia ci godiamo il relax tra foto ed un buon "Daikiri". Salutiamo Xpu-Ha a malincuore.
Passiamo nel locale in cui avevamo comprato la maglia di mamma per recuperare l’anello che avevo lasciato e passiamo a vedere le amache, ma non ci convincono molto.
Torniamo al Playa38 per narghilè e piscina, intanto scegliamo il locale in cui andare per la cena di compleanno di mamma. Scegliamo lo "Zenzi", davvero scenografico, sulla spiaggia, con palme illuminate e divanetti sulla spiaggia. Tavolini che ti permettono di mangiare a piedi nudi, musica dal vivo e salsa cubana. Non avremmo potuto scegliere un posto migliore. Prendiamo "camarones al cocco", tonno e "aguachiles".
Portano alla mamma a fine cena una fetta di torta con candeline perché all’entrata avevamo detto che era il suo compleanno, questo per farci dare un buon tavolo sulla spiaggia. Intanto anche io e papà volevamo prendere la torta per fargli una sorpresa. E così finita la cena ci incamminiamo sulla spiaggia.
Davanti a noi vediamo una ragazza che fa uno spettacolo col fuoco e così ci fermiamo in un altro locale poco distante dal ristorante e sorpresa, si fuma anche il narghilè. Ottimo davvero !!!
Ci sediamo subito e fra le risate ci rilassiamo a vedere lo spettacolo. Dopo un pò passa anche una ragazza con la tequila che tenta di farla ingoiare a papà dall’alto !!! Davvero divertente.
Torniamo in albergo che ormai è l'una. Davvero una bella serata !!!
...(14 Ago) Stamattina si parte. Siamo tristi. Tra l’altro ci siamo svegliati e abbiamo appreso una brutta notizia. E' crollato il ponte di Genova. Una cosa orribile. Tante vittime.
Prepariamo tutto e ultima colazione al "Ceiba". Ci rechiamo all'aeroporto di Cancún.
E' stata una vacanza bellissima e varia. Abbiamo visto anche la "Grande Mela". La parte centrale del Messico è stata una vera scoperta, il vero Messico con i suoi colori, sapori, le cittadine colonia e la gente festosa.
Ancora una volta questo paese ci ha lasciato un segno indelebile. Abbiamo completato un puzzle, conoscendo un’altra parte del Messico che ci mancava, un’altra parte di civiltà antiche e la popolazione di adesso con le sue contraddizioni ed il suo calore.
Ancora una volta "VIVA MEXICO" !!!
Per sempre nel cuore !!!
Grazie NAT