2017 Thailand

...(22 Lug) Oggi è il 22, finalmente si parte. Chiudiamo tutto, il micio l'abbiamo portato in pensione ieri e a parte che mamma è ancora debole per via della febbre va tutto bene.

Perdiamo qualche colpo subito all'inizio in tangenziale, quando papà preso da un raptus improvviso sta per girare per Caselle. Con un urlaccio la mamma lo riporta alla realtà e arriviamo a Malpensa. Partiamo puntualissimi e subito rimango affascinata dalla compagnia aerea, la Thai: bellissima, la migliore. Ma quando ci stiamo per sedere tranquilli ci accorgiamo che manca la valigia rossa, papà l'ha dimenticata vicino un negozio al duty free. Corre a prenderla e per fortuna riesce a recuperarla senza problemi. Decidiamo che è proprio ora di andare in ferie !!!

Il volo procede bene, è davvero un'ottima compagnia per cibo e intrattenimento.


Arriviamo a Bangkok e subito prendiamo il volo per Chiang Mai.

A Chiang Mai ci aspetta un gran bel posto, il "The Rim" che avevamo prenotato da casa. E' in perfetto stile Lanna e con la sua piscina refrigerante ci dà una sferzata di energia per metterci subito in pista nonostante il fuso orario. Ma visto che abbiamo le idee chiare ci cerchiamo subito un centro massaggi e la scelta ricade sul "Lila", scelta azzeccatissima !!!

...(23 Lug) Arriviamo, ci lavano i piedi, ci mettiamo i loro vestiti e per un'ora ci stacchiamo dal mondo, per entrare in perfetta sintonia con la Thailandia. Mamma e papà sognavano i massaggi Thai dal lontano duemila. Che meraviglia. Io sono entusiasta e confrontando i massaggi in Indonesia non ho dubbi "questo è il migliore".

Usciti dal "Lila" ci buttiamo nel "Sunday Market" che è una tappa d'obbligo quando si è a Chiang Mai. Mangiamo quello che troviamo nelle varie bancarelle, quello che più ci ispira in pieno stile "Street Food". Bancarelle colorate ovunque, tra cibo, vestiti, cianfrusaglie e cose curiose.

Siamo ancora storditi dal viaggio ma non riusciamo a sottrarci a questo dolce "supplizio". In Thailandia i mercati sono un must e ogni mercato è un mondo a sé ed è giusto farsi una personale opinione. Io poi non rinuncio certo al tuffo delle bancarelle...è un richiamo tipo "sirene" !!!

Fino a sera nonostante la stanchezza quindi rimaniamo al mercato, nel mezzo del quale troviamo anche il bellissimo tempio in tek famoso a Chiang Mai, che è davvero bello e diverso dagli altri. E' il nostro primo impatto con i templi in Thailandia.

Rientriamo in albergo per una fumatina (mamma e papà) e ad attenderci c'è il bellissimo letto del "The Rim" che è degno di menzione. Dormiamo quasi 12 ore filate...


...(24 Lug) Dopo un'ottima colazione, decidiamo di noleggiare lo scooter (la mamma proprio non vedeva l'ora) per andare a visitare il tempio Wat Phrathan di Doi Suthep che si trova fuori Chiang Mai. Mi diverto un sacco per le strade che portano al tempio e anche Mamma e papà sembrano apprezzare.

Arriviamo al tempio e già nel vedere la scalinata di trecento gradini per accedere alla parte alta, mamma si emoziona perché ha un bellissimo ricordo di questo posto che diciasette anni prima con papà ha raggiunto in viaggio di nozze. Aveva nella sua mente il ricordo di lei con papà che rideva in motorino e di quanto gli fosse piaciuto questo posto.

Ai lati della scalinata si srotolano due lunghi serpenti Naga a sette teste risalenti al XVI secolo. Il serpente Naga è un simbolo della religione induista e viene posto per protezione dei templi. Terminata la scalinata (accompagnati dal suono di un uccello indecifrabile) ci troviamo all'entrata del tempio dove si trova l'elefante bianco che si dice abbia portato per giorni un osso dalle proprietà magiche, appartenuto al Buddha, fino alla cima del monte in cui è stato costruito il tempio.

Comunque il tempio è bellissimo ed io rimango affascinata dal posto. Nel centro si trova una grande stupa dorata, cuore del complesso e luogo di venerazione. I fedeli camminano attorno alla struttura pregando e portando in mano fiori di loto ed incenso. Io vedendo i fedeli e monaci faccio la stessa cosa affascinata e coinvolgo anche i miei genitori. Attorno allo stupa vi sono tante statue raffiguranti il Buddha.

Questo posto ha qualcosa di magico ed infatti credo che sarà un altro "posto del cuore". Era già così e l'abbiamo ritrovato...

Riscendiamo i trecento scalini lasciando questo posto bellissimo per riprendere i motorini...


Qualche chilometro più avanti arriviamo ad un villaggio di minoranze etniche, carino ma abbastanza turistico. Ci aggiriamo nel villaggio osservando e facendo qualche pausa, una per il caffè e l'altra, arrivati in cima, per giocare con freccia ed arco.

Camminiamo e troviamo vari scorci panoramici in mezzo alla vegetazione ed anche una cascata. Ritornando al motorino, percorriamo una strada più impervia per raggiungere un villaggio più vero. La strada è anche sterrata ma a noi non ci ferma nessuno. Raggiungiamo un villaggio Hmong dove non ci sono turisti, solo persone che vivono con poco, in baracche fatiscenti, ma quando passiamo ci sorridono e ci salutano. Qui è tutto più vero !!!

Facciamo la strada a ritroso e torniamo al tempio di Doi Suthep. Ci fermiamo per uno snack, spiedini di porco e succo al mango.


Si torna a Chiang Mai, siamo un pò cotti per la giornata e così decidiamo di farci coccolare un po' al "Lila".

Usciti da lì ci rechiamo al Night Bazar per un giretto. Siamo stanchi ma la curiosità di rivedere un posto del genere non ci fa perdere d'animo. E' pieno di bancarelle, ma noi ricordavamo che ci fossero anche negozi di artigianato. Io intanto penso alle unghie e quindi mi lasciano nelle mani di una ragazza che sembra capace. Mamma e papà cercano da mangiare e ripieghiano nello "Street Food".

Andiamo a posare lo scooter e torniamo al "The Rim", fumata e super nanna !!!


...(25 Lug) Dopo una super colazione arriviamo in zona templi e così vediamo il Wat Phra Singh, Wat Phra Luang ed il What Chiang Man.

Il Wat Phra Singh è uno dei migliori esempi di architettura Lanna, risale al XIVº secolo e ospita alcune statue del Buddha molto antiche e venerate. La struttura più antica è il chedi principale, completamente dorato di forma circolare con base quadrata. Ognuno dei lati e decorato con figure di elefanti. E' davvero bello ma il caldo comincia a farsi sentire.

Al prossimo tempio ci andiamo in tuk-tuk. Passiamo al Wat Phra Luang. Il suo grande chedi centrale fa sì che il complesso sia molto suggestivo. E' stato anche in parte ricostruito. Anche questo tempio ci piace molto.

Il terzo che visitiamo si chiama What Chiang Man. Il chedi centrale si erge da una base quadrata circondata da quindici elefanti a grandezza naturale. Gli elefanti sembrano portare i livelli superiori dell'edificio sulle loro spalle.

Giriamo tutti i templi ma alla fine siamo davvero stremati dal caldo e ci facciamo portare in hotel da un tuk-tuk. Ci godiamo un bel bagno in piscina rigenerante, un pò di relax con narghilè e pianifichiamo i successivi giorni.


Decidiamo di fare una passeggiata nel pomeriggio per cercare un'agenzia per prenotare il tour al "Doi Inthanon". Mentre camminiamo vediamo un bellissimo caffè dove ci fermiamo per una sosta dolce e divertente... Sì, perché qui io dirò la famosa frase "Non posso mica mangiare come un vitello" riferita ad una fetta di dolce. Raggiungiamo il "Green Bambù" dove volevamo farci fare un massaggio, ma non riusciamo ad entrare, è tutto prenotato e così replichiamo sul "Lila" che si trova qui vicino.

Mentre ci massaggiano viene giù il diluvio universale !!! Quando finiamo ci troviamo un lago d'acqua davanti al "Lila" e per andar via arriva provvidenzialmente un Songthaew, uno di quei taxi con pick-up che ci porta letteralmente via in salvo insieme ad altri due ragazzi, mentre continua a piovere a dirotto.

Ci facciamo portare ad un ristorante Thai che avevamo scelto lì vicino, che si rivelerà essere il migliore in assoluto. Arriviamo al "Cooking Love" affamati e ci troviamo benissimo. Sembra di essere al "Fogòn", il locale è spartano ma la cucina è da applauso. Quello che ci voleva !!!

Sazi e contenti prendiamo un tuk-tuk per tornare al "The Rim". Fumatina e super nanna !!!


...(26 Lug) Dopo colazione partiamo per il tour che abbiamo concordato Per il Doi Inthanon. Una prima sosta la facciamo una cascata, carina ma noi siamo abituati a vedere paesaggi così. Anche la seconda sosta alla seconda cascata è un'occasione per fare foto ma niente di chè. Altra sosta al punto più alto del parco del Doi Inthanon a 2565 metri. Questa è davvero la cima più elevata della Thailandia. Fa persino freddo, che qui solo a dirlo viene da ridere.


Ci si ferma ancora per visitare le pagode del re e della regina costruite dalla Royal Air Force per celebrare il compleanno del re e della regina. Le pagode sono abbastanza recenti e si ergono su un bel paesaggio, con giardini curati tutti intorno.


Prima di pranzo facciamo una sosta ancora ad un mercato alimentare in cui assaggiamo frutta secca e fresca. Si giunge poi al posto in cui è stabilito il pranzo.

L'ultima sosta prima di rientrare dal tour la facciamo presso un villaggio in cui assaggiamo un ottimo caffè, vediamo la pianta del caffè e dei tessuti fatti con telaio a mano.

Rientriamo al nostro albergo e ci buttiamo un pò in piscina. Arriva l'ora anche del nostro massaggio al "Green bambù", che questa volta avevamo prenotato. Di nuovo ci coglie una pioggia torrenziale come la sera prima, sempre mentre facciamo il massaggio.

Stasera bissiamo al "Cooking Love". Cena ottima, torniamo in albergo con il tuk-tuk, narghilè e nanna. La giornata è stata carina ma i tour organizzati non fanno per noi...


...(27 Lug) Oggi sveglia alle sei per il tour con gli elefanti. Riusciamo a far colazione e poi veniamo "caricati" su un mezzo 4×4 tutto aperto con altri quattro ragazzi. Facciamo una breve sosta caffè e poi arriviamo dopo circa un'oretta all'Elephant Jungle Sanctuary.

Arrivati a destinazione vediamo subito gli elefanti e abbiamo subito voglia di salutarli, ma prima ci fanno cambiare, facendoci indossare i vestiti delle tribù indigene Karen e facciamo un breve briefing sugli elefanti.

La sensazione che hai guardando e sentendo parlare le persone che li accudiscono è che qui si viva nel rispetto di questi bellissimi animali. Qui si ha la possibilità di avvicinarsi, accarezzarli, imparare a conoscerli.

Qui lo scopo è di accudirli e farli conoscere senza sfruttarli in faticosi trekking o lavori. E così dopo la spiegazione finalmente li avviciniamo. Ci suggeriscono di prendere delle banane per dare loro da mangiare. Rebecca si riempie le tasche e uno di loro, il più piccolo, infila la proboscide nella tasca, svuotandola completamente e provocando le risate di tutti.


Dopo averli sfamati e accarezzati, li portiamo a giocare con il fango come se fosse una specie di "spa" e ne usciamo più infangati di loro.

Li accompagniamo quindi fino al fiume, in un contesto naturale molto bello e qui fra risate, secchiate d'acqua, ci divertiamo a farci il bagno con loro.

Nonostante il contatto con loro qui sia molto stretto e la loro mole imponente, non abbiamo nessuna paura, sembra quasi che si divertano con noi. E' davvero una grande emozione poter stare loro così vicini e divertirsi insieme. Sicuramente viviamo uno dei momenti più emozionanti della vacanza.

Facciamo poi la doccia e andiamo a mangiare tutti insieme. Intorno a noi lo scenario è molto selvaggio, ma a noi piace proprio perché è così. Infine salutiamo gli elefanti prima di andar via.

Lasciamo questo posto a malincuore e anche i nostri "enormi" amici.

Torniamo in albergo con il nostro mezzo 4×4 e ci rilassiamo in piscina, narghilè e poi andiamo a prenotare il nostro bus per Chiang Rai. Mi lasciano in un negozio a farmi le unghie mentre mamma e papà vanno a pagare il bus per l'indomani. Prendiamo un tuk-tuk e ci facciamo portare al night bazaar e qui ci separiamo per un'oretta, io e papà insieme e mamma da sola. Dopo un'ora di giretti in mezzo alle bancarelle ci ritroviamo per farci portare al "Green bamboo" dove anche oggi ci facciamo massaggiare per un'ora. Io mi addormento clamorosamente, russando; avevamo prenotato il massaggio piedi testa, ma non ho sentito nulla...che ridere !!!

Non poteva mancare per l'ultima sera la cena al "Cooking Love" che salutiamo con dispiacere. Che cena !!!

Torniamo in albergo consapevoli che questa è l'ultima notte qui. Domani cambiamo posto. Narghilè e nanna !!!


...(28 Lug) Ultima colazione al "The Rim", oggi si parte per Chiang Rai. Al "The Rim" ci siamo trovati benissimo, personale squisito e sempre disponibile.

Prendiamo un Songthaew che ci porta alla stazione degli autobus. In tre ore arriviamo a Chiang Rai.

In poco tempo ci ritroviamo al "Nak Nakara", un albergo di Chiang Rai. Anche questo è molto carino, soprattutto la piscina. Ci ambientiamo un attimo e poi siamo di nuovo operativi !!!

Decidiamo di noleggiare il motorino per recarci subito al Tempio Bianco che si trova a circa quindici chilometri da Chiang Rai. Ma prima facciamo tappa in un posto consigliato dalla Lonely Planet per mangiare (posto pessimo).


Ci avviamo con i nostri motorini verso il Tempio Bianco. Una volta arrivati parcheggiamo proprio di fronte al tempio. L'impatto è forte: o ti piace o no. E' un particolarissimo tempio buddista ed induista progettato da un pittore visionario: Chalermchai Kositpipat.

La sua costruzione ebbe inizio nel 1997 e come la Sagrada Familia non si sa quando finirà. E' tutto fatto in gesso bianco e specchietti che chiaramente riflettendo il sole creando dei bellissimi giochi di luce. Noi decidiamo che...ci piace, anche se più guardi i particolari più ti sembra tutto un pò surreale.

Appena si entra ci sente accerchiati da decine di mani bramose. Si vedono arti che spuntano da una vasca a forma circolare come se fosse dall'oltretomba. Queste rappresentano il desiderio che secondo il pensiero buddista è causa di tutte le sofferenze. Tutte le sculture e strutture del tempio hanno un significato simbolico. Persino il ponte all'ingresso è un passaggio dal mondo delle tentazioni, al regno del Buddha e alla liberazione. Ci sono ovunque immagini di vecchie creature raccapriccianti, simbolo dell'impermanenza della vita.


Il mondo dell'autore è davvero strano, gli insegnamenti buddhisti sono rivisitati in chiave moderna e originale.

Giunti all'interno, i tradizionali dipinti buddhisti sono arricchiti con immagini di personaggi famosi dei film e dei cartoni animati: Spiderman, Kung Fu Panda, Doraemon, Michael Jackson. Siamo senza parole, fra lo stupore e lo sbalordimento.


Ad un certo punto vediamo tante foglie metalliche appese, con nomi di persone e ci chiediamo cosa siano. Scopriamo che li chiamano "Lucky Leaf" e sembra che le persone tendono a comprarli ed appenderli in un punto del tempio dove saranno benedetti. Ognuno può esprimere un pensiero o mettere solo i nomi delle persone care.

Io non mi lascio sfuggire l'occasione, compriamo un "Lucky Leaf" e lo appendiamo subito. Ma prima scrivo i nostri nomi incorniciati da un cuore con scritto ...My Family !!!

Prima di riprendere i motorini compriamo l'ennesimo succo di frutta e poi via: verso l'albergo !!!

Ci divertiamo un pò in piscina giocando a palla e scherzando ma non c'è più tempo per i massaggi. Con i nostri motorini ci avviamo al night bazaar e mangiamo qualcosa al volo. Si torna in albergo, mamma e papà il solito narghilè in piscina e pianificazione del giorno dopo, mentre io mi rilasso in camera.


..(29 Lug) Dopo colazione usciamo dall'hotel con le idee molto chiare, peccato che alla prima curva ci ferma un poliziotto. E così ci "becchiamo" due multe, una io perché non ho la patente internazionale ed una Giorgio perché ha lasciato la patente in albergo. Morale 200+200=400 bath, che alla fine sono 10 Euro.

Partiamo un pò bastonati e con tanta fatica troviamo dopo diverse svolte il "Five Tribes Village". E' un villaggio per turisti in cui si ha la possibilità di vedere cinque diversi tipi di tribù di queste zone. Si ha la sensazione di vivere qualcosa di artefatto, ma tutto sommato si entra in contatto con popolazioni che non si vedono così facilmente se non dopo aver attraversato punti diversi e lontani in Thailandia.

Le tribù riunite sono cinque: Akha, Yao, Karen Longneck, Lahy e Kaer. Qui si ha la possibilità di acquistare i loro prodotti e di avvicinarsi un pò alle loro usanze. Alcuni di loro ci hanno anche fatto vedere le danze dei loro villaggi. E' stato carino ma i sentimenti che ti pervadono guardandoli sono un pò contrastanti, perché in effetti non è come andare nei loro villaggi d'origine e guardali nella vita di tutti giorni. E anche le "donne giraffa" alla fine ci fanno quasi un pò pena, per cui siamo andati via con un sentimento strano nel cuore. Non so se lo rifarei.


Riprendiamo i nostri motorini con direzione Mae Sai, verso il confine birmano. Il tempo scorre veloce, ma anche noi siamo velocissimi con i nostri mezzi a due ruote. Questo mezzo ci consente di goderci il panorama intorno e qui da vedere c'è sempre tanto. La gente, i paesi, i colori, la vegetazione, i profumi: un mix che ti entra dentro e ti conquista.

Arriviamo presto a Mae Sai. Qui non manca il solito mercato e le centinaia di bancarelle multicolori. Ci fermiamo anche noi e compriamo delle ottime imitazioni degli occhiali Oakley (380 bath). Ma "potevamo fare meglio", la contrattazione era da sudare !!! Papà prende in giro mamma !!!

Fa un caldo devastante, ma facciamo lo stesso un breve giro al mercato. Papà insiste per sorpassare il confine ed entrare in Myanmar. Siamo davvero a due passi e non ha senso non farlo. E così paghiamo la tassa d'ingresso e passiamo. Dall'altra parte ci fermiamo in un bar a fare uno spuntino, ci riprendiamo un pò e ci guardiamo intorno. Facciamo qualche foto e vorremmo fare un giro nell'immancabile mercato. Ma non c'è tempo. Siamo contenti di aver attraversato il confine. Ripassiamo il confine verso la Thailandia e riprendiamo il motorino.


Ci avviamo verso il triangolo d'oro. Lungo il tragitto ci godiamo il paesaggio, paesi, villaggi e la natura lussureggiante.

Arriviamo a Sob Ruak, punto nevralgico del triangolo d'oro sul fiume Mekong. Questa zona è tristemente famosa in passato per essere stata uno dei punti chiave per la produzione dell'oppio. Ora invece accoglie migliaia di turisti attratti dalla particolarità di vedere il punto in cui si incrociano tre stati: Thailandia, Birmania e Laos. C'è un punto di osservazione sul fiume in cui sorge un santuario con una gigantessa statua di Buddha tutta dorata ed una balconata da cui si possono fare foto.

C'è la possibilità di fare anche gite sul fiume, ma non abbiamo tempo. Siamo assetatissimi e matidi di sudore. Prendiamo una specie di granita al limone per refrigerarci un pò ed io chiedo del ghiaccio per strofinarmelo addosso.

Riprendiamo lo scooter e percorrendo circa dieci chilometri arriviamo alla cittadina di Chiang Saen.


Questa cittadina è stata la capitale dell'antico regno e ne conserva ancora molte testimonianze. Decidiamo di visitare uno dei molti tempi presenti il Wat Pra Dhat Pha-Ngao. Rimaniamo colpiti dalla bellezza e dall'atmosfera che si respira in questo tempio.

Questo tempio si trova su una collina. Da quassù si gode una vista ottima del fiume Mekong in direzione del Laos. Ci soffermiamo nella parte bassa dove si trova un chedi posizionato su un'enorme roccia. E qui mi cimento a suonare il gong.

Poi risaliamo col motorino dove troviamo un tempio in teak, molto suggestivo. E in ultimo in cima alla collina dove si trova una grande pagoda bianca. Anche qui mi cimento a suonare il gong, coinvolgendo anche mamma e papà. Il suono è essenzialmente una vibrazione, è quasi ipnotico il suono che emette. Una guida presente lì per altre persone, ci invita a provare lo sfregamento delle mani e appoggiarle sul centro del gong...anche così si sente una vibrazione intensa. Ora capisco perché si dice che il suono armonico di questo strumento aiuti a meditare, pregare e a ritrovare la concentrazione. Dicono che infonda calma e rilassamento e persino a purificare l'energia degli ambienti.

Vorremmo fermarci ancora in questo posto così affascinante, ma la strada che abbiamo davanti è lunga e noi dobbiamo riconsegnare i motorini per le diciotto.

Partiamo che sono le 16:55. Percorriamo una strada molto bella con panorami con risaie, case in teak e contadini ancora intenti a lavorare. Pian piano ci accompagnano le luci del tramonto, ma per fortuna ci avviciniamo a Chiang Rai.

Arriviamo in albergo stanchi ma contenti, in tempo per lasciare il motorino. Ci buttiamo in piscina a giocare e rilassarci, tra risate ed entusiasmo per la giornata trascorsa.

Abbiamo percorso ben 140 km in moto, non ci sembra vero. Non pensavamo di poter fare un itinerario così lungo, invece è stato fattibile e divertente.

Prenotiamo un posto consigliato per cena, ma passando per il "Saturday Market" di Chiang Rai, veniamo rapiti dalle cose carine che troviamo e così lasciamo perdere la cena e ci buttiamo a capofitto nel mercato. Io impazzisco di gioia anche perché trovo gli "squishy" e quindi non c'è verso di farmi muovere dal mercato. Mangiamo qualcosa nei vari stand e troviamo il tempo anche per un ottimo massaggio ai piedi di trenta minuti. Ne avevamo davvero bisogno dopo una lunga giornata.

Ultimo giro nel mercato e rientro in albergo. Narghilè sotto le stelle in piscina (mamma e papà) e nanna.


...(30 Lug) Oggi lasciamo il "Nak Nakara". Andiamo in aeroporto con la navetta dell'albergo per prendere il volo per Ko Samui.

Arriviamo a Ko Samui in un bellissimo aeroporto, che non sembra tale, tutto aperto con i fiori di loto nel laghetto antistante. Davvero carino. Ci ha ricordato quello di Sukotai di tanti anni fa. Ci mettiamo in attesa della navetta che ci deve portare all'imbarco per Ko Tao, ma visto che pochissime persone vanno a in questa piccola isoletta, aspettiamo tantissimo una navetta disponibile. Quando finalmente arriva ci capita un'avventura drammatica...

Il conducente della navetta, sulla strada, carica sua moglie e suo figlio, ma lungo il tragitto il bimbo ha una crisi epilettica a causa della febbre alta. Ci fermiamo per prestargli soccorso anche perché il bambino non respira e siamo tutti in apprensione. Quando si riprende, ci viene l'ansia per paura di perdere il traghetto. Quando finalmente arrviamo al molo non ci sembra vero. Ci rimane il pensiero di sapere se il bambino starà bene. Speriamo.

Finalmente ci imbarchiamo, ma il tragitto è lungo. Prima fa sosta a Ko Phangan e poi Ko Tao. Meno male che ad attenderci al molo c'è una navetta mandata dall'albergo che avevamo prenotato.

Arriviamo al Charm Churee Villa che è un "Rustic Resort", con bungalow di legno perfettamente integrati nella giungla. La struttura è molto carina, con tanti bungalow dislocati in vari punti, con tanti saliscendi in mezzo alla natura.

Come primo impatto ci piace molto. Ci dicono che ci hanno fatto un "upgrade", quindi ci hanno dato una camera più bella di quella che avevamo prenotato. E in effetti la camera si presenta con un bel letto a baldacchino, un bel terrazzo immerso nella giungla e un bagno particolare, molto grande.

Siamo stanchi ed affamati e così decidiamo di andare nel paesino vicino per rifocillarci. Facciamo un bellissimo percorso a piedi immersi nella vegetazione per arrivare al paese, dove ci fiondiamo in un locale con vista mare per mangiare: io, hamburger e patate e mamma e papà una pad thai molto buona.

Vista la stanchezza torniamo al nostro resort, ma lungo la strada non perdo l'occasione di comprarmi una collanina. Narghilè e nanna.


...(31 Lug) Facciamo colazione su una piattaforma semicircolare che ha una vista spettacolare sul mare. Mentre facciamo colazione papà perde una capsula del dente !!! Un dente in ogni viaggio...

Oggi decidiamo di goderci spiagge mare ...e che baia !!!


Quella di "Jemson Bay" è davvero una delle baie più belle di tutta l'isola. Il sole picchia e così senz'altro indugio ci facciamo un mega bagno in questo mare bellissimo.

Ci sono anche piccole piattaforme fatte a zattere a poca distanza dalla riva.

Abbiamo anche l'attrezzatura di snorkeling compresa nel prezzo e così ci rituffiamo per cercare di vedere qualcosa fra pesci e coralli. Di pesci ce ne sono tanti, vengono anche fino a riva non appena ti getti in in acqua. E' davvero bello essere circondati da pesci multicolori ed avere i coralli a due passi da noi, ma purtroppo i coralli sono parecchio rovinati. Rimane comunque una bella emozione fare snorkeling anche in questa parte del mondo, per quanto i colori del Mar Rosso rimangono ineguagliabili. Ci godiamo il momento pienamente senza pensare ad uscire (almeno io e mamma).

E' un pò tardi quando ci decidiamo di andare a mangiare qualcosa in paese e finiamo in un posto anonimo. Si mette anche a piovere e mamma va a recuperare gli asciugamani sulla spiaggia. Mamma e papà si fumano un narghilè, poi usciamo e sulla via del paesino incontriamo un noleggiatore di barche per fare il giro dell'isola. Si chiama Tony, è italiano, sembra un tipo che sa il fatto suo e quasi ci convince a fare un giro l'indomani. Prendiamo tempo per prendere informazioni. Ci sembra un pò caro e così andiamo a farci un massaggio Thai.

Torniamo da lui e pattuiamo 5000 bath, che sono veramente tanti per essere in Thailandia, ma la barca è solo per noi e poi abbiamo la guida in italiano. Così andiamo a comprare un pò di cibo al supermercato per l'indomani, narghilè e nanna.


...(1 Ago) Stamattina facciamo colazione presto perché abbiamo appuntamento con Tony per il giro in barca. Un'amara sorpresa però ci accoglie perché il tempo è nuvoloso. Andiamo comunque all'appuntamento e Tony ci suggerisce di partire lo stesso perché il tempo potrebbe cambiare e così dopo qualche titubanza ci "imbarchiamo" in questa nuova avventura.

La barca è molto confortevole ma Tony contrariamente a quanto ci aspettavamo non è un granché come guida, bisogna fargli continuamente domande a cui risponde a monosillabi. "Forse era meglio una guida in inglese" !!!

Facciamo una prima tappa per lo snorkeling in un punto molto bello dove si trova anche una grotta. Ci dilunghiamo parecchio perché qui c'è molto da vedere. Per fortuna il sole c'è eccome, il tempo improvvisamente è virato al bello.

Torniamo sulla barca e lungo la costa, che è molto bella e particolare, mi viene da fare una domanda al "capitano". "Ma queste rocce mi ricordano quelle delle Seychelles, ma come mai hanno questa conformazione così particolare ???" Risposta, "ecco me lo sono chiesto anche io, ma chi ce le ha messe queste pietre lì ???" Da quel momento in poi abbiamo capito chi avevamo davanti.

Le tappe per lo snorkeling sono cinque. L'isola non è molto grande per cui scendiamo e saliamo dalla barca a distanze riavvicinate.

Non c'è verso di avere informazioni più dettagliate sull'isola dall'unica fonte a noi vicina, il capitano Tony guarda davanti a sé senza battere ciglio.


In uno dei punti del punti dello snorkeling in cui scendiamo, ci capita una cosa davvero particolare. Mentre io e papà stiamo tornando alla barca perché stanchi, intravedo la sagoma di uno squalo di barriera è così velocemente risaliamo in preda allo sgomento e all'eccitazione. Mamma purtroppo non avrà la fortuna o sfortuna di vederlo.

Tornati a bordo troviamo Tony indaffarato a fare ripartire la barca... La barca però non parte proprio !!! Ma Tony ha la soluzione e così si riparte. Da lì in avanti il mutismo di Tony si trasforma in un esilarante monologo in cui attacca a raccontare tutte le "sfighe" che gli sono capitate con la barca precedente e la casa che "si è fatto da solo guardando i tutorial". Noi lo guardiamo sgomenti, in un attimo si è trasformato da "muto capitano" in una "macchietta da cabaret". Sparla dell'inefficienza nel lavoro dei thailandesi...etc...etc, insomma un fiume in piena. Meno male che noi abbiamo da fare il nostro snorkeling.

E comunque il mare è davvero bello e un pò ci dispiace non poter fare una bella immersione.

L'ultima tappa dell'isola è a Nang Yuang che è molto conosciuta e fotografata perché è caratterizzato da un lembo di spiaggia che unisce due isolotti. Tutto intorno circondato da un mare molto bello e da una vegetazione lussureggiante. Peccato non potersi veramente godere questo posto spettacolare, perché purtroppo è preso d'assalto da orde di turisti e imbarcazioni. Anche la barriera davanti che solitamente è nota per la visibilità e bellezza è intorbidita da una quantità enorme di subacquei. E così vediamo a malapena i famosi "Japanese Garden".

Mamma e papà salgono in cima ad una collinetta, anche questa piena di turisti per vedere bene il paesaggio che è sicuramente degno di attenzione. Io rimango giù per godermi il mare.

Rientriamo sulla nostra barca e via verso la base. Salutiamo Tony, che come guida lascia molto a desiderare, ma che ci ha fatto divertire.


Torniamo al nostro bungalow per la doccia, relax e narghilè. Ma la giornata non è ancora finita, perché scopriamo un lato di "Sairee Beach", che ci era sfuggito le altre due sere.

La spiaggia si prolunga su un lato dove è pieno di gente e di locali. Ci arriviamo in motorino e rimaniamo senza parole, questo lato è davvero vivo e festaiolo. Ritorniamo però nel nostro lato "tranquillo" per farci un rigenerante massaggio ai piedi che per i miei tutor è degno di menzione, io invece ormai "esperta massaggiatrice" ho da ridire sulle capacità della povera malcapitata.

Ritorniamo sui motorini alla "Sairee Beach" festaiola e sulla spiaggia vediamo un sacco di locali. Ne scegliamo uno a caso, il "Victor", mentre tutt'intorno a noi ci sono ragazzi che intrattengono la gente coi giochi di fuoco. Ci accomodiamo sui puff sulla spiaggia a due minuti dal mare. E' troppo bello godersi il panorama con i piedi nella sabbia, il cielo stellato, le luci delle candele (...peccato!!!). Mangiamo un'ottima pad thai ed hamburger cullati dalle onde del mare.

Siamo attirati dai giocoliere del fuoco e rimaniamo affascinati a guardarli. A me pitturano il viso con colori fluorescenti. Partecipo a qualche gioco e sono affascinata dai colori ed il fuoco intorno a me.

Stanchi torniamo al bungalow coi motorini. Narghilè e nanna.


...(2 Ago) Oggi si parte la scoperta dell'isola e delle sue spiagge. Facciamo una puntatina alla spiaggia di Sairee, andiamo poi verso nord ed entriamo in un bel resort, il "Dusit Buncha". Da quel momento noi siamo gli "imbucati della Infinity Pool", perché effettivamente ci siamo introdotti senza che nessuno ci notasse, per osservare la vista sulla mitica Nuang Yang, ovvero l'isolotto del giorno prima. E così mamma ha coniato questa frase per noi, che mi sembra adatta all'occasione.

Il posto è davvero incantevole e così non ci perdiamo l'occasione per "spararci le pose" in mitiche foto e soprattutto per goderci il posto.

La pausa diventa molto divertente tra bagno in mare con asiatici giapponesi armati di improbabili maschere che li fanno sembrare dei ninja. Poi ovviamente non ci perdiamo la piscina, anzi la "Infinity Pool" con vista sull'isolotto di Nang Yang. Dopo tutti questi bagni, a malincuore decidiamo di abbandonare il resort e torniamo al nostro motorino per intraprendere un intrepida salita. E non sarà l'unica, anzi qui a Ko Tao è tutto un saliscendi, ma per questo diventa ancora tutto più divertente.


Ci avventuriamo verso nord per cercare la "Mango beach" ma è pieno di strade sterrate non proprio facilissime per il motorino. E proprio mentre mamma si sofferma a guardare un cartello che indica un bel "Seaview", cade dal motorino sbucciandosi tutto il ginocchio destro. Io mi accorgo che non è dietro di noi, come sempre e sento che un uomo grida "accident accident" e così scendo dal motorino e la raggiungo. Sopraggiunge anche papà, ma per fortuna si tratta solo di abrasioni un po' di spavento.

Andiamo a vedere questo famoso punto di vista un pò impervio, carino ma non meritava tanta fatica. Ci facciamo una Chang e Water e via di nuovo operativi sui motorini.

Raggiungiamo un'altra spiaggia, quella Ho Him Wong, un posto stupendo, con una baia ed un mare fantastico. Parcheggiamo i motorini e ci facciamo un bel bagno refrigerante, dove rischiamo di perdere papà. Ci facciamo una doccia con la pompa del ristorante, tutto molto spartano, ma davvero in tema con questo posto paradisiaco ma selvaggio. Decidiamo di fermarci per pranzo in questo ristorante spartano ma familiare. La scelta è azzeccata, la cucina è ottima anche se "molto piccante". Papà prende una pad thai, ma io e mamma optiamo per un "Massman Curry" che ricorderemo come il più piccante di tutta la vacanza. Hanno davvero rischiato di perdermi.

Per andar via ci cimentiamo con una salita ai limiti delle possibilità del motorino. Io sono costretta a scendere e a farmela piedi.

Questa volta si va verso sud, verso la spiaggia di "Chalok". Il caldo si fa sentire e così torniamo alla base per un bel bagno nella nostra baia.

Nuotiamo fino alle zattere e ci rilassiamo sulle sdraio, ridendo per la bella giornata trascorsa e ricordando le frasi del mitico capitano Tony.

Rientriamo in camera per narghilè (mamma e papà) e relax. Il piano per la serata prevede una bella passeggiata a Sairee zona negozi.

Parcheggiamo il motorino e lungo la via compriamo una maglia. Siamo colpiti dalla quantità di negozi che fanno tatuaggi. Ci sono molti negozietti carini, ma noi siamo stanchi ed affamati e alla fine ripieghiamo al "Victor", locale della sera prima. Mangiamo di nuovo molto bene sui nostri sacconi sulla spiaggia, ci facciamo coinvolgere anche stasera dai giochi di fuoco sulla spiaggia e questa volta io partecipo attivamente al gioco per dieci minuti buoni. Infine riprendiamo i motorini, ultimo narghilè sul terrazzo e nanna.


...(3 Ago) Stamattina mamma e papà si alzano presto per andare a restituire i motorini al capitano "Tony". Fanno la strada a piedi che abbiamo percorso i primi giorni, in mezzo alla vegetazione ad altri resort. Mi hanno lasciata in camera, anche se stamattina anche io mi sono svegliata presto, a causa di un millepiedi che mi ha fatto visita (orrore!!!). Per cui mi hanno ritrovata "urlante" nel mio letto. Si sa in un "Rustic Resort" le "bestie" possono venire a trovarti, ma qui si esagera tra gechi e serpentelli che cadono dal tetto, di bestioline ne abbiamo viste tante. Il problema in realtà è legato più alla manutenzione del posto che alle bestioline presenti.

Il "Charm Churee", per quello che costa e per la posizione, meriterebbe una bella rinfrescata. Comunque facciamo l'ultima colazione dopodiché ci avviamo al molo e aspettiamo il traghetto per Ko Phangan.

Salutiamo a malincuore la nostra bella Ko Tao, ma sappiamo che altre avventure ci aspettano, nella prossima isola.


Sbarcati a Ko Phangan troviamo ad aspettarci il taxi per il "Long Tail Beach Resort", che si trova nella parte nord-est dell'isola.

Lungo la strada, notiamo anche qui la vegetazione e i continui saliscendi, ma le strade, almeno sono asfaltate. Il paesaggio ci colpisce molto e l'impatto con la nostra struttura è ottimo.

Ci sono diversi bungalow, perfettamente integrati con l'ambiente. Ci dicono di aspettare un momento per l'assegnazione del nostro e quindi ne approfittiamo per tuffarci in piscina. Anche questa è davvero carina, per non parlare della spiaggia che è davvero da sogno.


Ci danno un carinissimo bungalow con una piccola veranda con l'amaca. Mangiamo nell'ottimo ristorante. Io rimango in piscina, mentre mamma e papà fanno un bagno al mare ed una passeggiata sulla spiaggia. Il pomeriggio lo trascorriamo nel relax, i miei coinquilini con narghilè sulla veranda ed io tra la piscina e la camera.

In serata ci concediamo una cena seria al ristorante, che ci sforna ottime pietanze servite su barchette. E' bellissimo cenare con i piedi nella sabbia, alla luce di candele e piccoli lampioncini sugli alberi. Finiamo con una passeggiata serale con io che chiedo sempre storie di quando papà era piccolo, narghilè e nanna.


...(4 Ago) Dopo un'ottima colazione, usciamo per prendere i motorini. Almeno qui ci sono i caschi. La strada è un saliscendi come a Ko Tao, ma alcune sono ben asfaltate. Dovunque ti giri è pieno di palme e vegetazione rigogliosa e lussureggiante. Tentiamo di prendere una strada a piedi che porta ad una cascata ma poi lasciamo perdere.

Ci inoltriamo invece su una strada che ci porta ad una spiaggia meravigliosa. Si chiama Haad Than Sadet Beach. Ci facciamo un bel bagno ristoratore e poi ci prendiamo un caffè nel resort spartano che si trova sulla spiaggia. Facciamo un pò di foto, poi doccia e poi via alla ricerca di altre spiagge.

Prendiamo la strada per Thong Sala per poi puntare verso nord, verso Haad Chaloklum. Lungo la strada ci fermiamo, assetati a gustarci un attimo succo a base di frutta fresca. (Qui sono fantastici)

Arriviamo alla spiaggia di Chaloklum, anche qui vorremmo fare il bagno ma non c'è una doccia così desistiamo. Ci godiamo il panorama che è davvero bello !!!

Proseguendo facciamo tappa a Head Mae Haad, spiaggia bellissima, piena di gente che fa i massaggi, vorremmo fermarci ma ci sono troppe cose da vedere.

Anche qui c'è un lembo di spiaggia che unisce due isolotti. Facciamo la doccia (io trovo un braccialetto) e prendiamo una strada interna verso ovest ma sopraggiunge un acquazzone.

Tutto il tragitto di ritorno verso Thong Sala, lo facciamo sotto l'acqua. Decidiamo allora di fermarci al mercato coperto, per mangiare qualcosa.

Io sono affetta da "napoletanite acuta" per cui mamma e papà decidono di concedermi una pizza. Appena possibile riprendiamo i motorini, ma la pioggia e ci coglie di nuovo e non ci lascia per tutto il tragitto. Arriviamo in un punto dove troviamo persino la nebbia, sembra un tempo da lupi e papà grida "Milano Marittima" !!!


Finalmente arriviamo a destinazione, nella nostra bella Thong Pan Yai Beach. E sta per uscire un raggio di sole. Siamo bagnati fradici e infreddoliti. Ci togliamo tutto e ci buttiamo in piscina. Relax con narghilè e poi finalmente un massaggio da sogno che ci fanno nella struttura stessa. Che meraviglia !!!

Ci godiamo ogni minuto di questo massaggio dopo la giornata in motorino.

Ceniamo da noi e poi passeggiata sulla nostra bellissima spiaggia. Su questa spiaggia ci sono alcuni localini e ci fermiamo in uno di questi, il Flip-Flop per bere un Mango-Daikiri e per una partita a biliardo. La partita diventa tutta da ridere. Giochiamo io e mamma contro papà. La partita si conclude tra una risata e l'altra con la vittoria di papà. Ma io sto già pensando alla rivincita...

Torniamo al bungalow, narghilè e nanna.


...(5 Ago) Dopo una buona colazione oggi decidiamo di goderci un pò il posto in cui siamo, quindi piscina e spiaggia. Ma dopo un pò ci viene voglia di noleggiare le canoe così ne prendiamo due, una la prende Giorgio da solo e l'altra io con mamma.

Ci dirigiamo verso la spiaggia vicino alla nostra, costeggiando gli scogli, fra due siamo anche passati in mezzo. Arriviamo all'altra spiaggia che dovrebbe ospitare i resort più lussuosi della nostra. A mamma avevano parlato bene del "Rasamanda" e così rompe le scatole a tutti finché non riusciamo ad "imbucarci" e andare a vederlo. Ma poi alla fine questi posti dove ostentano troppo lusso non fanno per noi. Alla fine la struttura è bella ma troppo moderna, invece i nostri bungalow, anche se spartani, sono in perfetto stile thai e non stonano con l'ambiente in cui sono.

Torniamo infine alle nostre canoe e remando alla nostra spiaggia più "easy". Sarà "easy" ma noi la troviamo bellissima e vera. Pranziamo da noi e il pomeriggio trascorre fra piscina, spiaggia e passeggiate. Non può mancare il narghilè pomeridiano ed un super massaggio da noi. Anche oggi chiedo notizie dei super biscottini che le gentili signorine mi hanno omaggiato la sera prima. Arriva l'ora di cena, io insisto per una partita a biliardo dove perdo clamorosamente e metto su un muso da "competizione". Per chiudere la giornata, narghilè sul nostro terrazzino e nanna.


...(6 Ago) Oggi si riprende il motorino e sulla strada che ci conduce verso Thong Sala, ci fermiamo a visitare il tempio buddista che si chiama What Pho, come quello più famoso di Bangkok. Questo è piccolo e senza visitatori, sarà perché è presto o perché qui i turisti vengono soprattutto per il mare, ma a noi piace, forse perché siamo solo noi e si respira comunque un'atmosfera mistica.

Ci soffermiamo a fare foto e ci piacerebbe fermarci anche per un bel massaggio e bagno turco alle erbe che si trova proprio qui di fronte, ma abbiamo tante cose da fare e da vedere e non è il momento per il relax.


Lungo la strada vediamo scorci carini e quindi ci fermiamo per altre foto. La meta oggi è la spiaggia di Haad Rin e per arrivarci è ovviamente tutto un saliscendi. Nel percorso ci fermiamo al caffè "View Point", dove ovviamente prendiamo il caffè e guardiamo il paesaggio.

Un'altra tappa la facciamo al "Tree House Bar" che è davvero una casa sull'albero, ma prima ci lanciamo con la corda sulla spiaggia che ci fa da altalena. Io coinvolgo mamma e papà, che da perfetti bambini quanto me, si lanciano come se fossero delle scimmie. Che ridere !!!


Arriviamo alla spiaggia di Haad Rin, ma prima di mettere piede sulla spiaggia dobbiamo assolutamente comprare le maglie per il "Full Moon Party" che ovviamente avevo già adocchiato qualche giorno prima. Passiamo una mezz'oretta a provare e riprovare finché io e papà troviamo la maglia giusta. Mamma opta per la sua maglia.

Finalmente mettiamo piede in spiaggia, la famosa "Sunset Beach" dove ogni mese si svolge il folle, divertente, magico "Full Moon Party", che richiama turisti, giovani, meno giovani, di tutto un pò per ballare, bere e divertirsi sotto la luce della luna piena. La spiaggia è lunga e bellissima, piena di gente e ne approfittiamo per un bagno. Per la doccia, come sempre, cerchiamo di "imbucarci" in una struttura.

Ci mettiamo in sella al motorino e questa volta ci "imbuchiamo" al famoso "Coco Hut Beach Resort", ma solo per vedere la spiaggia e il panorama che ovviamente è assolutamente degno di attenzione. C'è persino un pontile in mezzo al blu del mare e un'altalena tra due palme. Che dire, davvero da cartolina !!!


Prendiamo la strada che va verso la costa sud-ovest. Il panorama è molto bello, ma diverso dal lato est in cui stiamo noi. Cerchiamo il resort "La Dolce Vita" perché avevamo letto ottime recensioni, ma rimaniamo delusi perché lo troviamo abbandonato. Dopo poco troviamo un altro posticino che ha una vista dall'alto sulla spiaggia così decidiamo di pranzare lì. Ma prima di mangiare approfittiamo per buttarci in piscina per riprenderci dal caldo.

Dopo mangiato scendiamo alla spiaggia di "Haad Salad", spiaggia enorme e piena di localini carini. Non possiamo fermarci molto, ma una pausa caffè ci vuole. Qui c'è un chiosco che fa un buon caffè e l'ambiente con la musica e i massaggi inviterebbe a fermarci, ma abbiamo voglia di rilassarci da noi e così ci mettiamo in moto.

Ritornati al nostro bungalow, ci tuffiamo in piscina, narghilè e ovviamente gli immancabile massaggi con biscottini che io adoro.

Ceniamo, passeggiata sulla spiaggia e poi sorpresa: troviamo i giocolieri di fuoco come a Ko Tao. Ci sediamo sulle stuoie sulla sabbia, sorseggiando un cocktail (Chili Coconut) e ci godiamo lo spettacolo. Io sono alle prese con i miei volteggi, cerco di imitare i giocolieri ma senza fuoco. Alla fine stanchi, ripieghiamo su narghilè e super nanna !!!


...(7 Ago) Stamattina ci svegliamo con una gran voglia di camminare e così mamma e papà mi lasciano nel letto a dormire e vanno a fare una passeggiata sulla spiaggia. E' davvero bello a quest'ora del mattino camminare sulla spiaggia, le luci, i colori tenui e gli alberghetti che si risvegliano, i colori del mare...

Fanno anche qualche foto, ma in lontananza c'è aria di burrasca !!! Mi sto avvicinando più arrabbiata che mai perché mi hanno lasciata sola nel bungalow. In realtà mi avevano lasciato un biglietto per avvertirmi ma io non l'ho davvero visto.

Per fortuna una buona colazione scaccia il malumore. Mamma e papà riportiamo il motorino al noleggio, ma prima vanno a vedere il panorama della baia dall'alto.

Oggi restiamo al nostro resort. Cominciamo con bagnetto in piscina e poi riprendiamo il kajak (2 + 1). Anche questa volta ci avventuriamo verso l'altra baia, ma il mare è un pò mosso verso la spiaggia. Fatichiamo a rimetterci sul kajak per tornare e una volta arrivati ci accorgiamo di aver perso il tappo del kajak. (oddio che casino !!!)

Si torna da noi per il pranzo e il pomeriggio trascorre tra bagni in piscina, io che ho praticamente adottato i cagnolini di una cameriera thailandese e il relax sotto le palme con la compagnia di un buon narghilè (mamma e papà). Oggi però niente massaggio. C'è una eccitazione nell'aria perché non penso ad altro che alla festa di stasera.


Abbiamo già prenotato il pulmino che ci porterà ad "Haad Rim" per il famosissimo "Full Moon Party". Ogni mese qui infatti l'isola si ferma per festeggiare la luna piena con una festa all'insegna del ballo, divertimento, cibo e alcol, il tutto festeggiato rigorosamente in spiaggia.

Prima della festa, prepariamo le valigie e alle venti si parte. Arriviamo nel delirio del "Full Moon Party". Ovunque troviamo gente che utilizza colori fluorescenti per dipingersi il viso ed il corpo. Ovviamente anche io prima di uscire dal bungalow ho provveduto ad abbigliarmi e a truccarmi adeguatamente per l'evento, coinvolgendo anche mamma e papà.

E' un delirio di gente e di colori, ovunque si trovano cibo e da bere. L'alcol ed il resto delle bevande vengono servite in secchielli colorati. C'è musica ovunque e tanta voglia di divertirsi. Ci avviamo dopo aver mangiucchiato qualcosa verso la spiaggia e lì la vera festa, con musica palla, distribuita un pò ovunque in punti diversi di questa lunghissima spiaggia. Ci sono anche vari punti in cui ci sono i giocolieri del fuoco che coinvolgono la gente in vari giochi e anche noi ci lanciamo in qualche gioco.

Proviamo a mangiucchiare tra un ballo e l'altro, kebab e pancake. Torniamo nel delirio e la luna piena è sulle nostre teste che ci sorride beffarda. E' difficile sottrarsi alla fiumana di gente, ma quando comincio ad essere stanca decidiamo di cercare il punto di "raccolta bestiame" per tornare a casa. Ma in preda ai fumi dell'alcol, troviamo il posto di raccolta con difficoltà. A mamma e papà gira la testa, ma ci può stare in una serata così. Approfittiamo di un taxi di quelli parzialmente scoperti per tornare.

Sono le 24:00 ma qui si va avanti fino al mattino !!! Ma per noi va bene così, ci siamo divertiti e domani si riparte per Bangkok !!!


... (8 Ago) Ci svegliamo presto, stanchi ma contenti per la sera precedente un taxi prenotato ci porta al molo, ma arriva parecchio in ritardo.

Arriviamo alla sede della "Lampraya" dove facciamo una colazione volante e poi con un mezzo ci portano al molo. La stanchezza comincia a farsi sentire per cui sul traghetto "ronfiamo" alla grande.

Arrivati a Ko Samui, prendiamo un taxi collettivo che ci porta all'aeroporto e tra una cosa e l'altra arriviamo a Bangkok verso le 14:00. Da lì tra treno e BTS in albergo arriviamo per le 15:30.

Il nostro albergo si chiama "Eastin Grand Sathorn" e mamma aveva letto ottime recensioni. È vicinissimo alla BTS, ma noi non vediamo l'ora di buttarci in piscina e rilassarci un pò.

Ci mettiamo il costume e ci dirigiamo alla piscina dell'albergo. Vedendola rimaniamo senza parole, è una "Infinity Pool" con vista sui grattacieli di Bangkok. Davvero spettacolare !!!

Io non sto più nel costume e mi getto a capofitto. Dopo tanti giorni sulle isole è strano trovarci in una piscina a sfioro con vista grattacieli. E' sicuramente tutto molto eccitante ma a noi manca il nostro bungalow sulla spiaggia...

Prendiamo un cocktail e ci rilassiamo. Dopo una bella doccia, decidiamo di recarci a Pat Pong, forse anche per ricordare quel posto di tanto tempo fa. Qui ovviamente è pieno di bancarelle e mamma e papà fanno fatica a portarmi via per andare a cena. Mangiamo in un posto piuttosto anonimo. Papà finalmente trova pace perché riesci a trovare il suo mitico "contapassi" (step counter). Finalmente, non lo so portavamo più !!!

Passiamo anche al "Tawana Ramada" (che i miei genitori hanno ricordato tante volte). Papà decide di lasciare una scritta sul libro del "Tawana"...

Per loro è una grande emozione essere qui dopo tanti anni...

Torniamo in albergo un pò stanchi e convinti mamma e papà si recano in piscina pensando di fumare, ma gli dicono che qui non si fuma. Delusi torniamo in stanza dove crolliamo in un letto da applauso !!!


...(9 Ago) Ci svegliamo e ci rechiamo a far colazione. Che dire !!! ...una colazione da urlo !!! Mega buffet, dove qualsiasi desiderio culinario si avvera. Caspita.

Decidiamo di andare al Sathorn Pier (il molo) a piedi. Il caldo però ci fa rimpiangere di non aver preso il BTS. Prendiamo il "Long Tail" fino al Pier per What Pho, anche se noi avevamo chiesto per il Palazzo Reale. Ma non importa io e Giò non abbiamo avuto la fortuna di vedere il sole a Bangkok, solo tanta afa. La navigazione sarà molto movimentata. Onde alte infatti ci fanno ballare per tutto il tragitto !!!


Il sole però oggi ci sta letteralmente cuocendo, ci saranno 50°. Questo non ci impedisce di ammirare il bellissimo tempio di What Pho, detto anche il tempio del Buddha sdraiato. Conserva infatti al suo interno il Buddha disteso più grande di tutta la Thailandia ed è anche il tempio con più statue di Buddha. Se ne contano all'interno circa mille, la maggior parte di loro proviene dai Ayutthaya e Sukhothai.

Inoltre all'interno ospita anche la scuola di massaggio più importante della Thailandia. Il tempio fu fondato nel XVII secolo. Rama I fece costruire il tempio utilizzando frammenti di un'enorme statua di Buddha. La maggior attrazione è il Buddha sdraiato, ma a noi è piaciuto davvero tutto il complesso. Mamma e papà lo ricordavano bene, con affetto e nostalgia.

Il Buddha sdraiato ha dimensioni impressionanti, quindici metri in altezza e quarantasei metri in lunghezza. Reb non sa più dove guardare. I piedi sono lunghi cinque metri e sono decorati con immagini in madreperla raffiguranti caratteri e segni di buon auspicio.

108 è un numero considerato sacro nella religione buddista e simboleggia le 108 azioni e segni positivi che hanno aiutato Buddha a raggiungere la perfezione. Allora prendo il cestino di monete e comincio a depositarle nei 108 contenitori di bronzo che si trovano lungo le pareti del tempio. E' un rituale che dicono porti fortuna.

Ci sono tantissime cose da vedere qui intorno e le foto si sprecano. Sono bellissimi anche i quattro chedi a forma di campana, ognuno rivestito di porcellana colorata, che si elevano da una base a più piani.

Non ci lasciamo ovviamente sfuggire l'occasione di un massaggio nel centro più importante della Thailandia, ma dobbiamo accontentarci di un massaggio rapido perché qui l'attesa è lunga. Che bel momento di relax !!! Compriamo anche il mitico olio al cocco, con l'idea di utilizzarlo a casa.


Usciamo dal Wat Pho e andiamo verso il "Grande Palazzo Reale". Camminiamo accaldatissimi verso la nostra prossima meta !!!

Arrivati all'ingresso ci fanno mille problemi per l'entrata, dobbiamo avere spalle e gambe totalmente coperte. Quindi non bastano i parei che abbiamo con noi. Papà ed io siamo costretti ad acquistare una maglietta per me e dei pantaloni buffissimi per papà. I pantaloni con gli elefanti ci fanno sorridere nonostante il caldo pazzesco. Rassegnati ci adeguiamo e finalmente riusciamo ad entrare.

Il "Palazzo Reale" è enorme, bellissimo ma affollatissimo. E' la residenza ufficiale del Re dal 1785. Il complesso del palazzo reale occupa un'area di due chilometri e mezzo ed è interamente circondato da un muro bianco. Una volta dentro sembra di fare un salto nel tempo, circondati tra antichi palazzi e templi colorati.

All'interno del complesso c'è il tempio del "Buddha di Smeraldo" che è considerato il tempio buddista più importante di tutto il paese e conserva una statua del Buddha scolpita in una unico blocco di giada. La cosa che colpisce del Palazzo Reale è che non è un singolo edificio, ma un complesso di diversi edifici, templi, cappelle, palazzi e porte.

Ci aggiriamo affascinati ma anche accaldatissimi. Usciti da lì cerchiamo di reidratarci e mangiamo un pò di frutta. Prendiamo infine il tuk-tuk per fare un tratto anche breve perché siamo davvero stravolti. Ci facciamo portare al molo per prendere il traghetto per What Arun.

Arrivati dall'altra parte del fiume, ci fermiamo ancora per un caffè e poi via...a visitare il tempio !!!


Questo tempio è stato eretto sulla riva destra del fiume Chao Phraya ed è chiamato "Tempio dell'Alba" per gli stupendi effetti cromatici che le prime luci del mattino gli conferiscono. Fu costruito dal Re Taksin per conservare la statua del Buddha di smeraldo.

E' caratterizzato da un'imponente chedi centrale che si erge da tre terrazze ottagonali ed è circondato da altri quattro chedi più piccoli. Questo chedi è diverso dagli altri, presenta una torre più sottile e ha più verticalità, anche le terrazze dalle quali si eleva sono più alte. Tutte le superfici sono decorate con porcellana cinese al posto dei mosaici di vetro. Le terrazze sono sostenute da statue di guardiani che sono mezzi uomini e mezzi uccelli, inginocchiati spalla contro spalla che sembrano sforzarsi di tenere il peso superiore.

Dalle terrazze più alte si gode di una vista molto bella sul fiume e sui tetti del "Grande Palazzo Reale". Ne approfittiamo per scattarci un pò di foto.


Riprendiamo il battello e anche se stanchissimi, mamma e papà decidono di farmi un "regalo". Facciamo tappa a Chinatown dove abbiamo letto che ci sono i famosi squishy che cerco dall'inizio della vacanza. Quando me lo dicono "scoppio" di gioia. E in effetti da lì a poco incrociamo una serie di negozietti che vendono i miei amati pupazzetti morbidosi. Non so dove guardare prima, ne trovo tanti e belli.

Stanchi morti, torniamo finalmente in albergo. Ci rilassiamo un pò in piscina, godendoci l'incredibile panorama. ci spingiamo quindi in stanza per una doccia e poi si decide di andare nel quartiere di Siam.

Rimaniamo però parecchio delusi perché qui è solo pieno di centri commerciali. Mamma trova anche una custodia carina per il suo telefono, ma questo posto non ci emoziona per niente. Ripieghiamo a mangiare in un McDonald, dopodichè crolliamo in albergo per la stanchezza !!!


...(10 Ago) Dopo un'altra memorabile colazione all'Eastin, prendiamo un taxi per andare alla Hertz per noleggiare una macchina. Alla fine abbiamo optato per il noleggio perché non volevamo vincoli con un autista. E così ci buttiamo nel pazzo mondo del traffico di Bangkok. Per fortuna ne usciamo senza troppa fatica. Papà si muove bene in mezzo al traffico, persino in quello di Bangkok.

La prima tappa di oggi è il famoso mercato galleggiante di Damnoen Saduak. Ovviamente è pieno di turisti, ma nonostante ciò, ci piace ugualmente.

Noleggiamo una barca a remi con guida e ci tuffiamo nei canali. Questo tradizionale mercato si è trasformato in una attrazione per turisti, che affollano le rive del canale, non solo per acquistare prodotti tipici, ma anche per scoprire una tradizione molto antica che risale ai tempi di Rama IV, che ci permette di conoscere quelle che sono le abitudini e la vita quotidiana di questo luogo.

Ai tempi di Rama IV fu realizzato questo canale ad opera degli abitanti del posto ed i militari. Questo permise di realizzare un'opera utile per il trasporto e l'irrigazione dei campi. Il canale fu collegato ai fiumi, favorendo il trasporto su acqua delle merci. Qui nel mercato ci si perde volentieri, fra varietà di frutta e verdura. Una volta concordata un'imbarcazione si viene catapultati nel tempo, ma alla fine la gente del posto vende perlopiù paccottiglia per turisti. Ma è lo stesso bello immergersi in questo mondo.

Il giro è divertente e colorato. Riusciamo da assaggiare anche un saccottino dal sapore non precisato, meglio non indagare !!!

Torniamo alla macchina per la prossima meta.


Ci dirigiamo verso Kanchanaburi. La zona è quella del fiume Kwai. Il ponte su questo fiume è diventato tristemente famoso in tutto il mondo durante la seconda guerra mondiale. I treni trasportava le truppe e le merci verso l'India, fu costruito molto in fretta a scapito della vita di molti prigionieri e asiatici che furono costretti a lavorare in condizioni disumane. Qui persero la vita circa settemila persone.

Ora questo posto è diventato una meta turistica per la bellezza delle montagne e del paesaggio circostante.

Arrivati sul fiume decidiamo di mangiare qualcosa, ma qualcosa qui mi attrae, anche qui ci sono gli squishy. A fatica mamma e papà riescono a portarmi via.


Finalmente mangiamo, ma mamma ha già adocchiato un bel tour da fare sul fiume. Infatti subito dopo ci ritroviamo a navigare sul fiume e ci rilassiamo godendoci il panorama e le costruzioni sul fiume.

In questo tour sono previste tre soste: una alla grotta del Buddha, la seconda in un cimitero di guerra e la terza al museo sulla guerra.

La prima tappa alla grotta ci consente di camminare dentro una grotta appunto dove troviamo diverse statue di Buddha. La seconda tappa è uno dei cimiteri che si trovano qui intorno che per commemorare le vittime di guerra. La terza tappa al museo la saltiamo anche perchè dobbiamo ancora raggiungere il campo tendato prenotato per stasera.


Per arrivarci è davvero un'impresa, ma alla fine il posto ci ripaga della fatica. "l'Hin Tok River Camp" è un campo tendato che si trova accanto al famoso "Hell Fire Pass". Si trova nella zona del "Sai Yok National Park". E' una destinazione immersa nella natura che ti permette di staccare la spina con il mondo circostante.

Dopo aver formalizzato il nostro arrivo, ci assegnano la nostra tenda. Ovviamente all'interno non manca nulla, sono ben attrezzate e confortevoli. C'è persino un piccolo terrazzino con le sdraio. Avevamo vissuto un'esperienza simile in Sudafrica al "Tembe". Tutte le tende sono dislocate intorno alla zona predisposta per la cena barbecue sotto le stelle. E' tutto bellissimo e non appena scende la sera vengono accese tutte le fiaccole intorno ed il fuoco centrale. Siamo eccitati da questo bellissimo posto.

Prima di cena ci facciamo due passi nel resort e scopriamo che esiste una piscina naturale perfettamente inserita nell'ambiente la cui acqua sfocia nel fiume. Nonostante i tempi stretti non rinunciamo al bagno di rito, poi doccetta e siamo pronti per la cena.

Alle 19:30 offrono questa cena barbecue, davvero buona per tutti. Ci ritroviamo con tutti gli ospiti delle tende a mangiare, ognuno al suo tavolo, sotto le stelle. E' indescrivibile !!!

Siamo parecchio stanchi per le sensazioni della giornata, per i chilometri fatti e per il caldo, ma è troppo bello. Mamma e papà si attardano ancora sul terrazzino per una fumatina mentre io mi rilasso nella tenda. Anche il "Tembe" allora, ci aveva regalato intense emozioni e qui ora sembra di aver fatto un salto nel tempo !!!


...(11 Ago) La nostra notte in tenda è trascorsa bene, stamattina ci aspettano le cascate di Erawan. Ma prima ci rifocilliamo con un ottima colazione nel nostro bel camp. Ci mettiamo in macchina e dopo circa un'oretta arriviamo al parco di Erawan. Prima facciamo sosta per comprare cibarie in un supermercato.

Le cascate sono famose per i loro sette salti. Ogni salto prevede la possibilità di fare il bagno (o quasi tutte), dipende dalla voglia e dalla bellezza del posto. Noi siamo attrezzati con costumi e asciugamani. Unico lato negativo è che ovviamente c'è un sacco di gente che si bagna per divertimento e per refrigerarsi perché in effetti anche qui diciamolo: "Fa caldo" !!!

Il sentiero parte facile, dal centro visitatori nel cuore del parco e risale il fiume che attraversa la riserva e compie sette salti nel suo percorso. I primi tre salti sono facilmente raggiungibili e noi ci lanciamo subito per goderci al massimo il posto. Quando ci ricapita di farci il bagno in mezzo alla giungla tropicale e poi distendersi in un'altalena di mangrovie ??? E così via di bagni e tuffi !!!

Il sentiero però via via però si fa più impegnativo e stancante perché ovviamente è in salita e fa molto caldo. I più belli sono i livelli tre e quattro, il primo perchè ha una cascata grande con un grosso lago blu, ma per me e mamma il top lo raggiunge la cascata quattro, perché il fiume ha creato degli scivoli naturali divertentissimi.

Papà questa volta desiste e si limita a fotografarci mentre io e mamma ci lasciamo scivolare più volte come bambine.

Arriviamo fino all'ultimo salto faticosamente, ma il paesaggio merita lo sforzo. Quando ridiscendiamo io inciampo e scivolo un pò per la stanchezza e un pò per le scarpe non adatte.

Dopo questa bella gita ritorniamo al nostro bel campo tendato. Ma prima facciamo sosta per chiedere informazioni sugli elefanti.


Arrivati al campo prenotiamo un bel massaggio. Prima però relax sul terrazzino con narghilè (mamma e papà). Il massaggio lo facciamo in un'altra tenda ...bello !!! Quello che ci vuole dopo una giornata così !!!

Arriviamo anche in piscina, ma ci andranno solo mamma e papà. Questa piscina è davvero particolare, ci facciamo anche qualche foto sul pontile che dà sul fiume. Ci ritiriamo quindi in tenda per doccia e dopo poco siamo pronti per la cena. Di nuovo ci sorprende una serata stupenda, con tanto di stelle e fuoco acceso per la nostra cena. Chiacchieriamo amabilmente della giornata appena trascorsa, ci attardiamo un pò intorno al fuoco che ci affascina sempre e poi ci ritiriamo in tenda per l’ultima nottata qui. Domani si torna a Bangkok !!!


...(12 Ago) Si ricomincia stamattina con un’ottima colazione, poi chiediamo informazioni per fare un bel giretto sul fiume con la barca. Detto e fatto. Partiamo per il giro con una "pseudo guida", in realtà non parla una parola di inglese e così ci godiamo il paesaggio sul fiume Kwai da quest’altro lato. Il giro è molto carino e rilassante.


Ritornati alla base, salutiamo l’HinTok River Camp, che ci ha regalato momenti di relax immensi nella natura. Facciamo sosta uscendo anche all'Hellfire Pass che è davvero un viaggio nella memoria. Esso è un museo che fornisce un’idea concreta di quello che avvenne durante la seconda guerra mondiale, per la costruzione della famosa ferrovia che collegava la Thailandia con la Birmania.

Qui persino la vita 100.000 persone in maggioranza asiatici ma anche prigionieri di guerra che lavoravano in condizioni disumane.

Usciti dal museo si può fare anche una passeggiata di circa un chilometro lungo un pezzo di ferrovia, parte della quale è stata tagliata nella roccia viva. Le foto all’interno sono sconvolgenti.

Usciamo di lì un pò stravolti e recuperiamo l’auto per il nostro rientro a Bangkok...

Pensavamo di avere tempo anche per gli elefanti, ma lungo la strada ci rendiamo conto che è meglio rientrare a Bangkok e restituire l’auto.


Troviamo tanto traffico ma è dovuto ad un incidente. Riusciamo ad arrivare alla Hertz e consegniamo l’auto.

Tornati in albergo ci concediamo una bella pausa in piscina e pianifichiamo la giornata di domani.

Questa sera ci dirigiamo a Chinatown. Il quartiere è pienissimo di gente, ci sono tanti venditori ambulanti. Decidiamo di fermarci qui e là dove ci ispira, ma la pulizia lascia molto a desiderare...

Ad un certo punto mentre mangiamo ad un banchetto, vedo due scarafaggi e sicuramente questo non ci invoglia a proseguire con la "degustazione". Ci fermiamo anche in un posto per un massaggio ai piedi, ma questo quartiere a dir la verità non ci fa impazzire. Ma il massaggio piacevole. Torniamo in albergo stanchi per la giornata densa di avvenimenti.


...(13 Ago) Non so se vi avevo detto ma in albergo hanno fatto trovare una fetta di torta. Ebbene sì oggi è il compleanno di mamma !!!

Dopo gli auguri ed una energetica colazione, decidiamo di avventurarci nel mercato di Chatuchak. Questo è il mercato più grande del sud-est asiatico. E' aperto solo nel weekend, ma a differenza di tutti i mercati visti, qui è possibile trovare anche delle cose particolari e oggetti di artigianato di un certo pregio.

E'un dedalo infinito di bancarelle e si vede di tutto e di più. in effetti bisognerebbe perdersi per una giornata intera. C’è una quantità di gente indescrivibile. Colori e profumi si confondono. Il caldo come sempre è soffocante, ma noi vogliamo vedere il più possibile. Compriamo qualcosa qua e là ma alla fine cediamo ad un massaggio ai piedi per trenta minuti. Che meraviglia !!!

Ad un certo punto io e papà spariamo misteriosamente mentre mamma compra qualche souvenir. Alla fine decidiamo di sottrarci alla bolgia infernale, perché dopotutto abbiamo ancora voglia di vedere qualcos’altro.


Prendiamo un tuk-tuk super spericolato dove temiamo di perdere la vita ad ogni curva, ma devo dire che diventa anche uno dei giri più divertenti sui tuk-tuk.

Arrivati al molo decidiamo di imbarcarci per un tour nei canali di "Thonburi". In questi canali si vede uno spaccato di vita quotidiana. Lungo i canali, vecchie case di teck rovinate e logore attraggono la nostra attenzione, ma si trovano anche case più moderne e qualche tempio. Ci sono diverse imbarcazioni su e giù per questi canali, persone che lavano i vestiti nelle acque e bambini che lanciano cibo per i pesci. Facciamo tappa anche in un mercato galleggiante.

Dopo esserci goduti questo tour, prendiamo un’altra imbarcazione per tornare alla base.


...sullo Sky Bar del Lebua State a Bangkok !!!

Arriviamo in albergo e ovviamente facciamo tappa in piscina dove sorseggiamo un cocktail e già pregustiamo l'idea di salire in cima alla torre, anzi lo "Sky bar" dell’hotel "Lebua", diventato famoso perché ci hanno girato una scena di "Una notte da leoni".

E così torniamo in camera per vestirci adeguatamente. Lo "Sky Bar" ci aspetta !!!

Arrivati all’albergo saliamo al 64º piano da dove si vede ovviamente tutta la città. E' decisamente una delle viste più belle di Bangkok e anche se i cocktail costano un "botto" non rinunciamo ad un brindisi quassù per il mio compleanno. Arriva persino un regalino a mamma da parte mia e di papà. Mentre mamma era distratta al mercato di Chatuchak le abbiamo preso una collana di legno carinissima.

Così dopo le varie foto d'obbligo, decidiamo di scendere per cercarci un ristorantino per la cena. Ne troviamo uno molto carino dove io preparo anche patatine sul momento. C’è un angolo dedicato ai clienti dove ci si può cucinare qualche snack in attesa dei piatti principali. La mamma quando torna al tavolo trova un’altra simpatica sorpresina. Un quadretto con le proboscidi intrecciate di alcuni elefanti. Mangiamo bene: la solita Pad Thai e altre prelibatezze Thai.

Concludiamo la serata in albergo, tentando di fumare il narghilè nella parte antistante l’albergo (mamma e papà). Domani ci attende Ayutthaya !!!


...(14 Ago) Stamattina abbiamo un programma ambizioso, dobbiamo arrivare ad Ayutthaya. Quindi dopo l’ennesima ottima colazione decidiamo di prendere il BTS per arrivare alla stazione. Ma visto che siamo in ansia, scendiamo e prendiamo un taxi. Abbiamo paura di perdere il treno !!! Ma arrivati alla stazione scopriamo che il treno è in ritardo.

Comunque dopo ritardo finalmente saliamo sul treno e dopo due ore arriviamo ad Ayutthaya, la grande città sacra.


Ci accoglie un caldo infernale e ciliegina sulla torta torta, noi decidiamo di prendere le biciclette per visitarla. Il caldo ci mette davvero a dura prova, se non fosse per questo, sarebbe bellissimo visitare questo enorme tempio con le bici.

Ayutthaya fu fondata nel 1351 da U Thong. Fiorì dal XIV al XVIII secolo per 417 anni, durante i quali regnarono 33 sovrani. All’apice della sua gloria nel XVIII sec., controllava un impero che copriva gran parte della Thailandia odierna, il Laos, la Cambogia e parte della Birmania. Essa era in una posizione ideale, punto di collegamento fra occidente ed oriente. Il grande clima cosmopolita favorì ed influenzò l’arte e l’architettura, contribuendo a creare lo stile di Ayutthaya. Nel 1991 fù dichiarata patrimonio dell’Unesco.

Anche se la maggior parte dei monumenti sono in rovina, sono considerati sacri ai buddhisti.

Ci muoviamo in mezzo a tutti questi monumenti con estrema lentezza, facciamo foto ma siamo rallentati dal caldo. Non riusciamo a coprire tutte le distanze in bici, in breve ci rendiamo conto che il tuk-tuk era l’opzione migliore per non rimanere "liquesi". (Gigi Proietti cit.)


Vediamo che organizzano piccoli tour con l’elefante e così mamma e papà decidono di farmelo fare. Dopo una breve sosta decidiamo di fare tappa anche per una breve fumata (mamma e papà). Dopodiché raggiungiamo la stazione per il rientro. Riceviamo un’amara sorpresa, perché il treno di seconda classe non ha più posti. Per tornare dobbiamo per forza prendere il treno di terza classe. Era finita così anche quella volta che erano stati in Thailandia mamma e papà, ma non era stato così drammatico !!!

Così ignari di quello che ci aspettava, prendiamo il treno di terza classe. Quando ci troviamo sopra, è peggio di un incubo. Sembra di essere in un lager. Tutti in piedi, pochi "eletti" seduti, senza aria condizionata. Con delle micro finestre semi aperte. Cerchiamo di non farci prendere dallo sconforto, ma vi assicuro che due ore e mezza così sono state devastanti. Mamma e papà mi hanno messo veramente a dura prova, devo ammetterlo.

Arrivati in albergo per fortuna possiamo ancora usufruire della piscina e della doccia e così ci riprendiamo. Decidiamo di rimanere lì fino all’ora in cui dobbiamo recarci in aeroporto perché il servizio dell’albergo ce lo consente. E così ci rilassiamo ancora in piscina dopo questa estenuante giornata. Ci facciamo anche una pizza. Abbiamo ceduto alla fine !!!

Siamo consapevoli che ormai siamo alla fine della nostra vacanza e così recuperiamo le valigie per recarci in aeroporto.


Abbiamo trascorso molti giorni in questa splendida terra, che ci ha regalato sorrisi e gioia (anche qualche spina), che ci ha fatto sognare ad occhi aperti in templi sacri, coccolati dai sapori e dai massaggi in ineguagliabili di tante mani. Il senso di spensieratezza di quei giorni in motorino con il vento nei capelli e l’unico pensiero di cercare una spiaggia dove crogiolarsi un pò al sole e cogliere l’attimo con l’ennesimo scatto della macchina fotografica, i sorrisi dei bambini, il sapore di un piatto di Pad Thai, il profumo dei fiori e l’incanto dei colori.

Tutto questo e molto altro è il nostro viaggio in questa magica terra del sorriso !!!

Grazie Nat