2013: Alpi Francesi e Verdon

La sveglia suona alle 6,30, stranamente riesco ad alzarmi dal letto senza far fatica come per andare a lavorare, chissà perché... Mi preparo con estrema tranquillità, c'è tempo per arrivare all'appuntamento con gli altri.

Autostrada deserta fino all'Autogrill di Novara sud, dove mi incontro con Santo, poi procediamo assieme fino all'area di servizio tra Alessandria e Asti, dove poco prima delle 8,30 arrivano Loca, Ivan e Tatiana, ora il gruppo è completo e possiamo partire, non prima però di aver fatto una buona colazione.

Solita strada dritta e noiosa, in breve tempo arriviamo a Cuneo, da qui seguiamo le indicazioni, inizialmente con un po' di fatica, per il colle della Maddalena e una volta giunti a Vinadio deviamo per il colle della Lombarda. La strada è pessima, stretta e con asfalto irregolare, ma regala dei panorami molto suggestivi. Una volta in cima sbirciamo dalla parte francese e l'asfalto sembra ottimo, bene abbiamo fatto tanta strada, ora comincia il divertimento.

La discesa è un misto stretto, ma regala anche qualche bel curvone. Arrivati ad Isola il caldo si fa sentire, molto diverso il clima da quello incontrato a 2350 metri. Facciamo rifornimento e decidiamo di fermarci a mangiare più avanti, nonostante fossero già le 13 passate.

Dopo una mezz'ora abbondante di strada, purtroppo a tratti rovinata, arriviamo a Beuil, troviamo un baretto economico, baguette lunga più di 40 centimetri con prosciutto e formaggio a 3,5 €, incredibile!

Finalmente rifocillati ci dirigiamo verso le gorges du Cians, rocce rosse a destra e fiume a sinistra ci accompagnano per parecchi chilometri, la strada alterna veloci curvoni a passaggi in piccole gallerie, teniamo un bel ritmo nonostante le soste per immortalare il magnifico scenario.

Alla fine delle gorges una strada veloce ci porta fino ad Entrevaux, cittadina molto caratteristica con la sua fortezza che domina il paese dall'alto, poi comincia la spettacolare discesa verso Castellane, asfalto, varietà di curve e di panorami la rendono adatta a tutti i motociclisti, dallo smanettone al mototurista.

Arrivati a Castellane, dopo aver rifornito le nostre moto con benzina a 1,55 € a litro, decidiamo di fare il giro del Verdon, anche se nubi minacciose alle nostre spalle tentano di farci cambiare idea. Ci dirigiamo subito verso la riva sinistra del fiume, sempre lasciandoci dietro tuoni e lampi, per fortuna siamo più veloci del temporale e la strada è talmente bella che le soste per fotografare il panorama si riducono al minimo, altrimenti si perde il ritmo.

Giungiamo nei pressi di un ponte sul fiume dove assistiamo anche ad un salto di bungie jumping, dopo il quale minuto inizia a piovere, per fortuna troviamo riparo sotto un tendone di un bar e mentre ci bardiamo con indumenti a tenuta stagna smette quasi di piovere.

Ripartiamo scafandrati, ma dopo pochi chilometri dobbiamo fermarci a togliere gli antipioggia, perchè fa caldo e non piove più. Qualche foto e giù verso il lago di Sainte-Croix, sempre facendo una scorpacciata di curve ovviamente. Siamo a circa 40 km da Castellane e abbiamo più di un'ora di tempo per arrivare alla cena, possiamo permetterci di immortalare le nostre moto davanti alle acque del Verdon che hanno un colore incredibile, le foto purtroppo non riescono a rendere l'idea del colore reale.

Percorrendo allegramente la sponda destra del fiume arriviamo in hotel, gli ultimi 10 chilomentri li abbiamo percorsi sul bagnato, probabilmente aveva smesso di piovere da poco. Una volta cambiati ci sediamo a tavola, fuori in veranda. Ivan e Tatiana indossano la giacca, io e Loca optiamo per il solo maglioncino e cominciamo a tremare dal freddo, Santo sfoggia invece un completo Caraibico, maglietta, pantaloncini e infradito, che scorra sangue finlandese nelle sue vene?

La cena è come al solito decente, in Francia non si può chiedere di più, terminato il pasto facciamo 4 passi in paese, nelle viette una band suona musica di dubbio gusto ad un pubblico alticcio, mi sa che c'era una festa paesana, decidiamo di berci digestivi e birrette in un locale di fianco all'hotel e a mezzanotte siamo nei nostri letti dove crolliamo dal sonno.

Attendiamo che Santo ci svegli alle 8.00, ma il suo cellulare non suona e nemmeno aperte le persiane riusciamo a svegliarlo, meno male che la sera prima si vantava che sarebbe stato sveglio dalle 6.30... Mitica colazione alla francese, croissant, pan au chocolat e baguette con marmellata e poco dopo siamo pronti per partire.

Ci dirigiamo a nord, percorriamo una strada già percorsa il giorno precedente, ma dopo alcuni chilometri prendiamo il bivio per le Gorges du Daluis. La strada è più trafficata rispetto alle altre volte che l'ho percorsa, ma si viaggia spediti e si pennellano curve su curve. Ad un certo punto le rocce diventano rosse e ci fermiamo a fare la foto di gruppo nel solito punto dove inizia il vero e proprio canyon.

Il sole ci scalda e la temperatura è gradevole. Proseguiamo fino a Guillaumes, poi seguiamo l'indicazione per la Route des Grandes Alpes, strada come al solito magnifica, ripassiamo per Beuil e Isola e incominciamo la salita al colle della Bonette. Qui il paesaggio si apre, l'arrampicata è dolce e cosparsa di curvoni aperti, difficile scegliere se tenere un'andatura sportiva o godersi il panorama.

In cima solite foto di rito di fianco alla stele, 2802 mslm, difficile arrivare più in alto su una strada asfaltata, vedere il panorama da questa altitudine è qualcosa di molto suggestivo, nonostante per me sia stata la terza volta è sempre emozionante.

Visto che l'ora di pranzo si stava avvicinando la discesa la percorriamo quasi tutta d'un fiato, sempre però godendoci il panorama e i molti ruderi risalenti alla seconda guerra mondiale.

A valle vaghiamo inutilmente alla ricerca di un bar dove rifocillarsi, decidiamo dunque di proseguire, ma sul nostro cammino solo ristoranti poco economici. Una volta arrivati a Vars troviamo un bel posticino dove pranzare, alle 14,30 era anche ora.

Con la pancia piena e dopo l'abbuffata di curve decidiamo di non percorrere il col d'Izoard, Ivan e Tatiana avevano ancora molte curve da fare prima di arrivare a Grenoble e anche io e Loca non eravamo proprio freschi, solo Santo insisteva per farlo, facile essere riposati con il GS...

Arriviamo a Briancon a tardo pomeriggio, ci salutiamo con Ivan e Tatiana e proseguiamo verso l'Italia. Percorriamo il Monginevro e poi la statale fino a Susa, dove prendiamo l'autostrada.

Chilometri su chilometri tutti dritti, ma siamo stanchi e non vediamo l'ora di arrivare a casa. Ci salutiamo all'area di servizio nei pressi di Novara, un po' dov'era cominciata questa mini vacanza, in mezzoretta sono in box dove realizzo che questo sarebbe stato l'ultimo giro sulla R1200S prima di venderla. Nessun rimpianto, veramente una chiusura in bellezza!

Ed ecco qualche numero, 1.100 km di cui circa 350 di autostrada, 5 km di pioggia, 20 km di strada bagnata, 14 ore in sella il primo giorno e 11 il secondo, 5 partecipanti. Numero di risate e di curve talmente alto da non essere quantificabile