Agosto 2009: Corsica

Una settimana per visitare l'isola e dedicarsi al relax, poco direi, ma alla fine vacanza memorabile con avventure quasi quotidiane

Giorno 1: da Milano a Tirrenia

Partenzaaa!!!! Sabato ore 13 in punto. Si controllano gli ultimi dettagli e poi via verso Tirrenia, la vacanza è ufficialmente cominciata.

Autostrada fino quasi all'hotel, ma così si arriva presto e si riesce a fare un po' di mare. Seratona in un locale alla moda sulla spiaggia, musica soft, lanterne su stuoie e cuscinoni dove adagiarsi ci rilassano oltremodo, come al solito però non si fa nulla per passare inosservati.

Giorno 2: Fermi a Tirrenia

Giornata dedicata alla spiaggia, qualche discussione con i bagnini dei lidi per attraversare gli stabilimenti, ma relax assoluto. Serata al solito locale sulla spiaggia, il giorno seguente ci avrebbe aspettato la traversata

Giorno 3: da Tirrenia a Corte

Ancora in viaggio, lunedì ore 9 partenza da Livorno con traghetto ipersupermegaveloce per Bastia. Christian, attirato dall'oggetto dei suoi desideri, attacca bottone con una coppia di motociclisti romani che viaggiano su un VFR rosso fiammante, non sarà l'ultima volta che li incontreremo

Finalmente in Corsica, cominciamo a salire per strade tortuose, ma panoramiche, prima tappa la spiaggia nera di Nonza, poi stradone a curve fino a Corte, non manca la pioggia purtroppo, ma è solo nell'ultimo tratto a una ventina di km dall'hotel, va bene così

Arrivati in hotel ci accoglie il titolare, un ragazzotto paffutello che parla una simpatica e singolare lingua, un mix tra italiano, francese e sardo, inimitabile. L'hotel è decente, c'è addirittura il bidet, ma capiamo che anche in Corsica come in Francia l'igiene è qualcosa di relativo... Cena a Corte (con dame, cavalieri e i soliti giullari) in un discreto ristorante, ci voleva proprio dopo la prima fatica, ma ancora non sappiamo quello che ci avrebbe aspettato il giorno seguente

Giorno 4: Gita a Santa Giulia e ritorno per la D69

Strada lunga, dritta che passa dentro i paesini della costa (abbastanza noiosa) ci porta a Porto-Vecchio, graziosa cittadina turistica. Passaggio per la costa in stradine che costeggiano le famose spiagge della Palombaggia. Sosta e bagno nel golfo di Santa Giulia, che acqua!

Salita da Porto-Vecchio per la foresta dell'Ospedale, qui ci perdiamo subito il Boda invasato per curve e asfalto perfetti, da li a poco però il ritmo calerà, panorami mozzafiato (foresta di alberi bruciati e tagliati che la guida definisce "paesaggio lunare" e ci becca in pieno), strada in peggioramento e soste ci faranno rallentare notevolmente

Sosta tecnica a Zonza, per un panino (non c'è) allora crepes (non c'è), solo gelati (confezionati), allora un bel te al limone, ma quando arrivano 2 tazze e una teiera capiamo che forse era meglio portare il dizionario, però un po' di elasticità mentale di sti paesanotti... Ci chiediamo dove siano i famosi cinghiali della Corsica, ne fotografiamo uno, anche se impagliato, ancora non sappiamo quello che ci avrebbe aspettato...

Si riparte e si percorre la mitica D69 che taglia la corsica proprio nel centro tra montagne verdi e senza l'ombra di insediamenti umani, ma ricche di ogni altro animale, anche in mezzo alla strada, ai quali si aggiunge ghiaia, sterrato e sabbia per non pochi km alternati a buche e curve strette. Il Tomtom sembra sicuro dell'itinerario, 2 caccia in volo radente ci fanno letteralmente saltare sulle selle, mannaggia, teniamo i 30-40 km/h di media ed è un bel andare, arriveremo prima o poi?

Finalmente arrivati a tarda sera a un bivio con una strada con addirittura la riga tratteggiata nel mezzo, pochi km ancora (percorsi a gas spalancato) e arriviamo di nuovo a Corte, una rapida rinfrescata e poi subito a mangiare e fare le ultime foto alla cittadina. Distrutti dal viaggio e con la pancia piena di un'ottima cena a base di squisita carne si va a riposare, domani si parte per visitare la Restonica e per andare sulla costa nord a riposarci in spiaggia

Giorno 5: da Corte ad Algajola

Di buon'ora siamo già in sella, ci aspettano le famose gole della Restonica, in pratica una "strada chiusa" di 17 km che culmina in un parcheggio dove lasciare i propri veicoli per continuare a piedi verso i laghi in mezzo alle montagne, ma visto l'abbigliamento abbiamo optato per l'ozio al punto di ristoro. Finita la dormitina, e riempite le bottiglie con la prima acqua che non costava + della benzina, torniamo in hotel a caricare le valigione e sfrecciamo verso il mare

Finalmente sbuchiamo sul mare dopo un'oretta di viaggio, il panorama che si apre davanti ai nostri occhi è meraviglioso, qualche foto e poi via verso l'hotel sulla spiaggia pronti a tuffarci in un'acqua cristallina

Arriviamo in hotel e trattiamo col titolare per avere il posto coperto riservato alle moto e dopo una mezzoretta buona di grandi manovre riusciamo a sistemare tutte e 3 i mezzi al sicuro in un magazzino, saliamo in camera, che magnifica vista che c'è dalle finestre, le onde del mare riecheggiano in tutta la stanza, la musica del locale sottostante ci rasserena, ma il bagno senza soffitto ci diverte non poco ci si può però facilmente passare sopra (doppio senso)

Un po' di spiaggia in tutto relax, la nostra attenzione viene colta da un noleggio moto d'acqua, ci informiamo su tariffe e facciamo un serio pensierino all'escursione di 2 ore, fermi proprio non riusciamo a stare. Un bagno, una nuotata e poi incontriamo di nuovo la coppia di romani col VFR rosso, che coincidenza, scambiati i numeri ci saremmo sentiti + avanti. Una doccia in hotel e di nuovo fuori a cercar qualcosa da mettere sotto i denti, Algajola però offre un ventaglio di possibilità, scegliamo la pierrade di pesce, SCELTA ECCELLENTE, ma fa uno strano effetto... vedere le foto per credere

4 passi per digerire l'abbondante pasto e tutti a nanna

Giorno 6: Fermi ad Algajola

Mattino in spiaggia, aspettiamo ad oltranza il tipo per la gita con le moto d'acqua, ma dobbiamo rimandare causa Gendarmerie. Restiamo d'accordo per le 17, intanto anche la coppia di romani si aggiunge e decidiamo di pranzare alla vicina L'ille Rousse, anche perché è dove c'è il bancomat. Decidiamo di muoverci con il treno, vista la fatica per mettere le moto in garage, mangiamo in panetteria specialità tipiche e bivacchiamo in un parco. Mannaggia mannaggia il cielo si copre e cominciano le prime gocce, prendiamo il treno verso le 15 e piove deciso, scendiamo una fermata prima dal lato sbagliato, non c'è la banchina e dobbiamo scendere in cordata, il tipo delle moto d'acqua è pessimista e rimandiamo al mattino del giorno seguente, quanto ci fa penare sta gita, ci diamo un ultimatum, o domani mattina o niente. Dopo un sonnellino in spiaggia però verso le 17 torna il sole, siamo ottimisti per il giorno seguente

La sera ancora pierrade, sta volta di carne, la comitiva si allarga, infatti si uniscono anche la coppia esplosiva di romani Raudo e Miccetta (Rinaldo e Silvia) e Giorgio e Valeria, 2 amici miei e della Paoletta che erano in vacanza in Corsica anche loro nella stessa zona. Cibo delizioso e compagnia ottima, andiamo tutti a letto con le dita incrociate per le moto d'acqua

Giorno 7: Gita a Saleccia

Mi affaccio alla finestra, è alba, mare piatto e cielo azzurro preannunciano una giornata memorabile

Una sola parola, anzi due: MOTO D'ACQUA!!!!!

Che emozioni, indescrivibili, stiamo in giro 2 ore abbondanti, vediamo pezzi di costa magnifici, facciamo il bagno in un posto irraggiungibile da terra immersi in un'acqua più che cristallina e al ritorno tiriamo il collo alle moto che arrivano poco sopra i 100 km/h, ma che in mare con le onde seppur piccole sembra di essere nell'iperspazio

Un po' di relax dopo la sparata ci vuole, l'adrenalina è ancora a mille

Cena a base di carne in un posto consigliatoci dalla coppia esplosiva. Un vitello intero ci aspetta sul girarrosto e vini deliziosi accompagnano il cibo e le solite cazzate ci tengono in allegria, altra abbuffata da ricordare. All'uscita ci accorgiamo di qualcosa di strano sul muretto, cos'è? (vedi foto)

Salutiamo la coppia esplosiva e facciamo una rapida gita a Calvi, barche da favola, città fortificata, ma i locali sono vuoti, venerdì sera a mezzanotte circa, un po' delusi torniamo in hotel, siamo stanchi e l'indomani in programma ci sarebbe stato il giro delle Calanches di Piana, ci aspetta un'altra dura giornata

Giorno 8: Gita a Piana

Ore 10 partenza per il giro giornaliero, oggi saremmo arrivati fino a Piana, passando per Porto e le Calanches. Tanto per cambiare aspettiamo la coppia esplosiva che si presenta con una mezzoretta di ritardo, una volta al completo si parte, rapido rifornimento e poi via per questa ennesima avventura. Decidiamo di percorrere la strada più veloce che passa affianco all'aeroporto di Calvi e siamo sorpresi comunque per l'ottimo asfalto e il numero di curve. Dopo colline che si estendono a perdita d'occhio finalmente sbuchiamo sulla strada costiera, che vista! Foto di rito e poi via si continua il tragitto

Ci fermiamo in un baretto poco dopo, caffè per tutti, sta volta è buono. La strada continua una curva dopo l'altra, aspettiamo sempre il buco, lo sterrato o la ghiaia, ma per fortuna incontriamo solamente una mucca, la strada è perfetta a parte qualche restringimento. In uno di questi mi infilo tra muretto e pulman fermo, ci passo, ci passo, ci passo, ma forse no, devo far scendere la paola e chiudere le pedane per passarci

Superiamo Porto, ci saremmo fermati al ritorno, cominciano le Calanches, rocce a picco sul mare di color rosso, percorriamo gli ultimi km a passo d'uomo o quasi per goderci il panorama più bello di tutta la vacanza e arriviamo a Piana accompagnati da un forte vento. Spuntino con baratti vari, il Boda tenta l'affare e scambia 1/2 panino per 3/4 di un altro, mentre io e Christian ci esibiamo in un esperimento di telecinesi con una lattina vuota, esperimento perfettamente riuscito

Ripartiamo rifocillati scarsamente e ripercorriamo la stessa strada dell'andata, ma ogni curva ci si ferma a fare foto, con un panorama così è d'obbligo. Fermata a Porto, il bagno non lo facciamo causa onde di 3 metri. Proseguiamo, curve dolci e andatura blanda ci cullano e ci fermiamo un ultima volta per svegliarci e per salutare la costa ovest prima di rituffarci nell'entroterra, ne approfittiamo per foto, foto e ancora foto

Arriviamo in hotel e ci prepariamo per la serata. Cena indovinate dove? Solito posto, solita pierrade, troppo buona, mi sa che ci mancherà una volta tornati in Italia. Finita la cena serata in disco, entriamo pieni d'entusiasmo dopo una lunga camminata per raggiungere questo fantomatico faro nella notte, ma una volta dentro troviamo più persone dello staff che clienti. Dopo una decina di minuti a guardare 2 tipi che ballavano da soli in mezzo alla pista avvolti da fumo bianco e fissate 2 cameriere che si scambiavano suonerie col bluetooth usciamo ridendo a crepapelle, meglio andare a dormire, l'indomani ci aspettava un lungo viaggio di ritorno (purtroppo)

Giorno 9: da Algajola a Milano

Sveglia e ultima colazione corsa a base di deliziosi croissant, preparazione valige, tiriamo fuori le moto dal bugigattolo, anche il cielo è triste e riversa qualche lacrima su di noi. Optiamo per una strada nuova che in un'ora e mezza circa ci avrebbe portato a Bastia, curve e controcurve con asfalto nuovo bello nero. Procediamo lenti, proprio non vogliamo abbandonare questa meravigliosa isola, essendo in anticipo ci fermiamo a fare la seconda colazione, come gli Hobbit del Signore degli Anelli, anche il disinfettante per mani della Chiara è finito, giusto giusto, un pasticcino a forma di orsetto ci rimette un po' di buon umore.

Arriviamo al porto, la nave è in orario, carichiamo le moto e le assicuriamo alla ringhiera, il viaggio lo passo dormendo, almeno così non soffro la nave. Sbarcati procediamo velocemente verso casa per non incorrere nel brutto tempo, per sta volta le nuvole ci grazieranno. Pranzo e ultime chiacchiere con un centauro che guarda incuriosito il mio Bagster poi via si riparte

Ci salutiamo al casello, le nostre facce sono tristi per la fine dell'avventura, ma il ricordo di questa vacanza ci accompagnerà per molto tempo e ci darà l'entusiasmo per superare anche i momenti meno felici