Il programma dettagliato per tutte le materie è disponibile sul sito della scuola alla pagina Studenti e genitori>Compiti per le vacanze.
Per praticità potete scaricarli anche ai seguenti collegamenti:
A proposito di poesia...
Amanda è una giovane poetessa afroamericana. Nata nel 1998, laureata ad Harvard in sociologia, nel 2015, a soli diciassette anni, aveva già pubblicato una raccolta di poesie "The one for whom food is not enough".
I suoi testi hanno un forte impegno civile: il razzismo, l'emarginazione, il femminismo.
Oggi, a 22 anni, è stata scelta dal neopresidente Joe Biden per leggere una sua poesia durante la cerimonia di insediamento: "The hill we climb".
La poesia è stata scritta per l'occasione. Secondo una consolidata tradizione anglosassone e contemporanea non segue rime e versi regolari, e ha un tono declamatorio che suona come un inno allo spirito americano e alla difesa dei valori della nazione.
Vanity Fair
Amanda Gorman, testo e traduzione di una poesia diventata culto
La Repubblica
Inauguration Day, la poesia di Amanda Gorman emoziona gli Usa: "La democrazia non può essere distrutta"
Che cos'è la poesia?
"Io non so cosa sia la poesia, ma la riconosco quando la sento" - Alfred E. Hausman
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Non innamorarti di una donna che legge Martha Rivera Garrido - L'amore che consuma
Cercavo te tra le stelle Primo Levi - L'amore che salva
L'infinito Giacomo Leopardi - Il vago e l'indefinito, il canto del vuoto
Monologo di Ulisse Dante Alighieri - L'orgoglio della scienza dell'uomo
Inno alla morte Giuseppe Ungaretti - Un poeta che legge se stesso
Sonetto 129 William Shakesperare - Il suono al di là del significato (testo e trad.)
Il Lonfo Fosco Maraini - Il suono al di là del significato (metasemantica)
Il programma dettagliato per tutte le materie è disponibile sul sito della scuola alla pagina Compiti per le vacanze. Per praticità potete scaricarli anche ai seguente collegamenti:
Il lavoro che abbiamo svolto in emergenza ci ha costretto ad alcune inevitabili rinunce; tra tutte abbiamo infatti sacrificato la materia di Epica. Tuttavia voglio condividere con voi almeno un ultimo contributo sull'argomento.
Abbiamo tante volte parlato di Omero e abbiamo affrontato a lezione alcune letture dall'Iliade. Non abbiamo avuto il tempo di dedicarci all'Odissea, di cui però, in linea di massima, conosciamo comunque la storia, e cioè l'avventuroso viaggio di Ulisse di ritorno da Troia; un viaggio lungo dieci anni (dopo i dieci della guerra) verso casa, l'isola di Itaca, per ritrovare la propria moglie, il figlio e riconquistare il proprio ruolo di re.
Di tutti gli episodi sicuramente il più famoso rimane quello dello scontro con Polifemo, il gigante con un occhio solo, figlio di Poseidone, dio del mare. Ulisse, per salvare se stesso e i suoi compagni, dovrà ferire il mostro, provocando così l'ira del dio dei mari che maledirà il suo viaggio.
L'Odissea ha naturalmente ispirato anche degli adattamenti cinematografici. Uno dei più famosi è stato realizzato dalla RAI nel 1968. I vostri nonni (più difficilmente i vostri genitori) forse lo ricorderanno.
Pur a distanza di molti anni questo sceneggiato RAI (a mio avviso) rimane ancora la migliore realizzazione cinematografica della storia di Ulisse, la più vicina all'originale spirito omerico del racconto. Alcune soluzioni possono apparire un po' ingenue o naif allo spettatore di oggi, così come gli effetti speciali (si veda soprattutto il difficile gioco della macchina da presa per l'episodio del Ciclope) e lo stile recitativo dell'epoca. Eppure l'interpretazione di Ulisse da parte dell'attore bosniaco Bekim Fehmiu rimane ad oggi un punto di riferimento forse ancora insuperato.
Ogni puntata era introdotta da una lettura del poeta Giuseppe Ungaretti. Purtroppo quelle registrazioni non sono state rese disponibili e sopravvivono solo nella memoria di chi ha potuto assistervi allora. Tra le altre cose fu una grande novità per l'epoca perché si trattò della prima produzione RAI a colori.
Un film precedente, che pure ebbe all'epoca grande successo, è Ulisse di Mario Camerini (USA-Italia 1954) con una interpretazione di Kirk Douglas che è rimasta famosa.
In questi giorni difficili, tra le altre cose, siamo sommersi dalle informazioni: una valanga di notizie non sempre attendibili o verificate, oppure condizionate dall'emozione e dalle esigenze della cronaca. Per questo motivo ho pensato di rimettere un po' di ordine in un argomento ostico che ovviamente ci allarma tutti, riportandolo, per quanto mi compete come insegnante almeno, alla sua dimensione storica. Il passato, anche recente, ci è di esempio e spiega meglio i comportamenti e le decisioni politiche così gravi di oggi.
Non è la prima volta che il nostro paese si trova ad affrontare un'epidemia influenzale di queste proporzioni. Per quanto vi possa sembrare sorprendente questa non è neppure la più grave, né la più diffusa o mortale. Le conoscenze attuali, e l'esperienza acquisita nella storia dalla medicina, ci mettono oggi in condizione di reagire e cercare di bloccare o quantomeno ridurre le conseguenze del male, cosa che nel passato non era possibile fare.
L'origine stessa del Coronavirus (SARS-CoV-2) infatti non è certamente una novità nella storia.
In questo approfondimento troverete una breve storia delle varie epidemie, soprattutto influenzali, che hanno colpito il mondo e l'Italia negli ultimi cento anni: dalla terribile Spagnola di inizio secolo alla Asiatica della fine degli anni '50, la Febbre di Hong Kong del 1969 e l'epidemia di colera a Napoli del 1973, fino ai recenti, ma per fortuna ancora remoti, casi di epidemie degli anni Duemila (SARS, Ebola).
Puoi accedere all'archivio solo utilizzando la mail istituzionale che ti è stata assegnata dalla scuola
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#2 Dopo aver completato l'invio e l'attivazione delle mail d'istituto, invito tutti a seguire le attività e le indicazioni di Google Classroom, che da oggi (5 marzo), e per l'intero perdurare della sospensione, sostituirà di fatto l'attività in classe.
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#1 In questi giorni abbiamo provato a sperimentare Google Classroom per portare avanti la didattica. Purtroppo però sembra non funzionare poiché le email non risultano attivate. Non so se riusciremo a ottimizzare il sistema in tempo utile. Vi invito pertanto a consultare innanzitutto il registro elettronico per le indicazioni generali e i compiti assegnati, e questa stessa pagina per i consueti approfondimenti o avvisi più particolareggiati.
Sono molti i dizionari di lingua latina oggi disponibili per la scuola, ciascuno con una propria storia, con le proprie peculiarità e alcuni punti critici, spesso solamente editoriali e di impaginazione, dovuti alle scelte commerciali delle case editrici. Nessuno è migliore o peggiore dell'altro, nella loro diversità sono tutti perfettamente in grado di rispondere alle esigenze dello studio scolastico. Quella che segue è una breve guida ragionata per orientare la scelta all'acquisto di chi si approccia per la prima volta allo studio della lingua latina nella scuola superiore o semplicemente vuole orientarsi tra le varie scelte.
"IL" vocabolario scolastico per antonomasia, opera di due importanti studiosi Luigi Castiglioni e Scevola Mariotti, sul quale si sono formate intere generazioni di studenti e sui cui suoi lemmi sono costruiti di fatto gli eserciziari dei corsi di latino per la scuola. Giunto nel 2007 quarta edizione (1° edizione 1966), presenta in un unico volume la sezione latino-italiano e quella italiano-latino. Oggi viene pubblicato in tre formati diversi:
Brossura - il più economico e "leggero": agile ma troppo fragile per un uso sistematico nella scuola. Rischia facilmente di rovinarsi se non tenuto con la massima cura.
Copertina rigida - rilegato e decisamente più robusto, è sicuramente il formato più consigliato per l'intenso utilizzo scolastico.
DVD e app Android - l'edizione rilegata viene già fornita con il software su disco per essere utilizzato in versione elettronica, oggi offre anche la versione app Android o iOS (a un prezzo maggiorato). Questa opzione è certamente ottima per chi ha problemi di dislessia o di lettura in genere (non necessariamente solo gli studenti DSA). Anche se è innegabile la praticità di utilizzo di questa versione è bene comunque non abituarsi troppo al suo utilizzo esclusivo perché, allo stato attuale, la normativa non permette l'utilizzo dei dizionari digitali durante le prove in classe, tanto meno agli esami.
Spesso visto come l'anti Castiglioni-Mariotti, è stato realizzato da due professori di liceo all'inizio del secolo scorso: Giuseppe Campanini e Giuseppe Carboni; per molto tempo è stato il principale dizionario in uso nella scuola italiana (1° edizione 1911). Per questo motivo è quello su cui si sono formati molti insegnanti di vecchia scuola che, ancora legati all'uso del Campanini, spesso sono rimasti più restii ad accogliere il "nuovo" Castiglioni. L'opera era assai dipendente dalla personalità e dalla cultura dei due autori e mostrava una minore profondità dei lemmi e meno esempi testuali, redatti senza un rigore sistematico.
La versione attuale è piuttosto diversa rispetto a quella originale: rispetto al numero delle voci, sia nella sezione latino-italiano che in quella italiano-latino, i due dizionari sono ormai equivalenti, così come gli esempi testuali, ora molto più numerosi e logicamente ordinati rispetto alle vecchie edizioni (pre il 1993).
L'opera è acquistabile anche nel formato dizionario digitale, la app "Ubique", con tutte le cautele già illustrate per questo tipo di strumento.
È la pubblicazione più recente (1° edizione 2000). Presenta un'ottima compilazione delle voci, un lessico contemporaneo e privo di quella patina antiquata che talvolta pervade le traduzioni dei termini latini. Il volume comprende anche una versione digitale in cd-rom.
Purtroppo oggi è stampato solo in brossura e con copertina morbida, per questo è molto fragile per un uso intenso nella scuola. Sfortunatamente la versione digitale da consultare in rete non è stata aggiornata ai nuovi sistemi operativi e non è più in disponibile. Un peccato per un'opera che merita certamente maggiore considerazione (innanzitutto da parte dell'editore), e che è di assoluto valore.
Citato talvolta come "il vocabolario latino per chi già conosce il latino", si è guadagnato questa fama per l'analisi approfondita e la completezza delle voci, ma anche e soprattutto perché le frasi di esempio non sono sempre tradotte, poiché viene già data per scontata una buona conoscenza della lingua. L'opera nasceva inizialmente come traduzione del Kleines lateinischdeutsches Handwörterbuch di Karl Ernst Georges (1882) ma dopo successive riscritture, anche causa della guerra, la terza edizione venne pubblicata postuma a nome del solo Ferruccio Calonghi nel 1950. È tradizionalmente affiancato da un secondo volume italiano-latino curato da Oreste Badellino (1° edizione 1966).
L'ultima edizione 2002 è sempre in due volumi e presenta una veste editoriale rinnovata, ma il testo è comunque lo stesso del 1950.
È sicuramente il dizionario più completo, con un lessico dal registro linguistico molto alto anche se talvolta un po' antiquato, ma per le sue caratteristiche non sempre di facile consultazione. Indicato per chi vuole affrontare il latino con maggiore impegno e assoluta profondità, senza facilitazioni di alcun tipo.
Esistono molti altri vocabolari di dimensioni più ridotte e con un lessico facilitato. Spesso sono utilizzati come introduzione alla lingua in alcune scuole nel biennio. Per una disamina più generale e ulteriori giudizi su questi ed altri dizionari si può leggere questo recente articolo della rivista Fanpage.
Corriere della sera "Ocse-Pisa 2018, gli studenti italiani non sanno più leggere"
La Repubblica "Scuola, rapporto Ocse-Pisa: solo uno studente su 20 sa distinguere tra fatti e opinioni"
La Stampa "Scuola, il 35% degli studenti di terza media non capisce un testo di italiano"
Il Fatto Quotidiano "Studenti, rapporto Ocse: solo il 5% dei 15enni ha una comprensione ‘totale’ di ciò che legge. Male anche in Scienze, meglio in Matematica"
Il Sole 24 ore "Scuola, allarme Ocse: un 15enne su quattro è carente in lettura"
In questi giorni molti quotidiani hanno riportato la notizia degli esiti dell'indagine svolta dall'istituto P.I.S.A. (Programme for International Student Assessment) tra i paesi appartenenti all'O.C.S.E. (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Secondo questa indagine "solo in matematica i quindicenni italiani risultano in media con gli altri Paesi; per il resto l'Italia è abbondantemente sotto e addirittura tra il 23esimo e il 29esimo posto per capacità di lettura. Si confermano il divario tra Nord e Sud, tra maschi e femmine e tra licei e istituti professionali". Come si evince dai titoli, i maggiori quotidiani italiani hanno riportato tutti la notizia con toni molto allarmanti, tali da dare dipingere il quadro di un sistema scolastico gravemente deficitario.
La notizia, così come riportata dai giornali, sembra delineare un quadro piuttosto critico della popolazione scolastica italiana, evidenziando un deficit nella preparazione di base di gran parte degli studenti. Al netto dei problemi che certamente sono riscontrabili, con tutte le variabili e generalizzazioni che una rilevazione statistica necessariamente comporta, i dati vanno forse letti un po' meglio, superando una certa tendenza alla gravità e al sensazionalismo che i quotidiani spesso tendono a fomentare per catturare l'attenzione dei lettori.
Un altro articolo del giornale on line Linkiesta infatti ridimensiona, e legge meglio i dati alla fonte. Anche questo giornale però, cercando di sbugiardare i quotidiani ben più famosi, probabilmente esagera nel ridimensionare la notizia presentandola nel titolo addirittura come "fake news". Analogamente il giornale on line Open, che è specializzato proprio nella verifica delle notizie e delle fonti, tenta di leggere meglio, e senza facili sensazionalismi, gli stessi dati. Qual è quindi la verità? Come spesso capita, la verità sta probabilmente nel mezzo. La situazione è certamente grave, ma forse non così grave (o addirittura disastrosa) come presentata da alcuni giornali con toni eccessivamente allarmanti, ma neppure una "notizia bufala" da non considerare.
Leggendo gli articoli sopra indicati avete informazioni sufficienti per farvi una vostra opinione personale. Se volete meglio comprendere quale sia il livello di difficoltà e di comprensione richiesto, per meglio capire potete cimentarvi nei vari test a questo indirizzo.