La letteratura del terzo anno affronta gli autori medievali e rinascimentali. Le personalità di Dante, Petrarca e Boccaccio, insieme a quelle di Ariosto e Tasso, giganteggiano sulle altre per il modello altissimo, di stile e raffinatezza formale, che rappresentano. Sarebbe banale tuttavia consigliare testi di autori che sono già abbondantemente studiati nel normale corso di letteratura. In questa sezione pertanto, così come per gli anni successivi, sono indicate opere che, ognuna in maniera diversa, possono contribuire ad acquisire un'immagine più compiuta dell'epoca di riferimento. L'obiettivo va raggiunto non nei termini del saggio storico, ma tramite la finzione del romanzo, capace di aprire una finestra sulla vita concreta nella società del tempo che fa da sfondo a queste opere. Per tale motivo sono stati evitati titoli misconosciuti o presunti gioielli nascosti della letteratura secondo il giudizio del singolo insegnante (magari per un mero gusto personale o una moda passeggera), ma solo opere di riconosciuto valore critico e di primissima grandezza. Del resto ciò che a un insegnante di letteratura, anno dopo anno, può apparire ormai scontato, per ogni nuova classe non lo sarà mai dato che questi si troveranno sempre ad affrontare, a scoprire e studiare qualcosa per la prima volta. Quella sensazione della "prima volta" che un insegnante non può più provare, ma può sempre far rivivere nei propri allievi, anno dopo anno, nel modo più pieno e formante possibile; come solo può fare chi già conosce l'esito del viaggio che si apre alla prima pagina di ogni storia.
Il nome della rosa invece ho preso a scriverlo perché avevo voglia di uccidere un monaco… L'opera che ha regalato a Eco il successo e il riconoscimento internazionale, contribuendo a definire il concetto stesso di "bestseller". In una imprecisata abbazia strani delitti colpiscono la comunità dei monaci. Questa dovrà essere a breve il teatro di un importante incontro tra le delegazioni papale e quella imperiale. Giunge in anticipo Guglielmo da Baskerville, francescano inglese con un passato da inquisitore, il mediatore inviato dall'imperatore. A Guglielmo l'abate chiede di indagare sulle misteriosi morti prima dell'avvento delle delegazioni.
Le morti però si susseguono mentre l'indagine di Guglielmo, con l'aiuto del novizio Adso da Melk, prosegue con difficoltà sempre maggiori nella penombra dei cunicoli della imponente biblioteca, in un serrato confronto tra lucida razionalità del monaco (e il suo orgoglio intellettuale) e la devozione dei frati che scivola nella superstizione e in un malinteso timor di Dio, nel contorno di un magnifico affresco della mentalità medievale.
Nel pieno dell'anarchia politica del XII secolo, la ricostruzione della cattedrale di Kingsbridge è la missione del nuovo priore. Questa diviene possibile grazie all'abilità del mastro costruttore, Tom; un uomo dal triste passato che, dopo la morte della moglie, ha abbandonato l'ultimo figlio appena nato. Intorno a questo nucleo si sviluppano le vite dei personaggi di una varia umanità: il nuovo amore di Tom ed Ellen e i contrasti tra i figli di entrambi; le trame dei nobili in competizione per il potere e il rapporto tormentato tra Aliena e Jack.
Una storia che, nell'arco di una cinquantina di anni, traccia la biografia di due diverse generazioni e del conflitto tra morale pubblica e privata, intrecciandosi coi grandi eventi della storia inglese, segnata dallo scontro tra la vecchia nobiltà feudale e la nuova borghesia mercantile che si afferma.
Il 6 Gennaio del 1486, come da tradizione, si celebra la Festa dei folli. Il noioso spettacolo teatrale si trasforma presto in una gara per la smorfia peggiore, di cui risulta involontario vincitore Quasimodo, in realtà il deforme campanaro della cattedrale. Immediatamente dopo, la folla viene si sposta verso la piazza attratta dallo spettacolo della bellissima Esmeralda.
La zingara, con il proprio potere di seduzione (spesso inconsapevole e involontaria), accenderà il desiderio dei diversi protagonisti in un crescendo di passioni che la catapulteranno al centro di un tumultuoso incrocio di volontà di possesso e conquista, di malinteso amore (cercato e deluso), di eroismo, inganno e miseria umana. Un susseguirsi di colpi di scena e continuo rimescolarsi di un "bene" che genera il male, di una libertà che diventa colpa.
Alla fine del XII secolo Cedric di Rotherwood è un nobile sassone che sogna la cacciata dei Normanni e la restaurazione della corona inglese; lady Rowena, orfana, è stata adottata da Cedric e ama Ivanhoe, figlio di Cedric ma rinnegato dal padre perché partito per le Crociate al seguito del re normanno Riccardo Cuor di Leone. Ivanhoe ritorna in Inghilterra ma cela ancora la sua vera identità. Il torneo di Ashby-de-la-Zouche, alla presenza del principe reggente Giovanni, è l'occasione per Ivanhoe, ancora in incognito, per regolare un vecchio conto in sospeso e corteggiare, alla maniera cavalleresca, lady Rowena. Il torneo diventa così il teatro delle trame tra il principe Giovanni e l'usuraio Isaac di York (dalla cui figlia Rebecca il principe è attratto) e dello scontro tra Ivanhoe e Bois-Guilbert. Quando però giunge la notizia della liberazione di re Riccardo dalla prigionia in Terrasanta il panico assale il principe usurpatore.
I rimandi all'epica omerica, personaggi come il principe Giovanni e re Riccardo Cuor di Leone, Il Cavaliere Nero e Robin Hood di Locksley sono i protagonisti di un classico senza tempo, parte dell'immaginario comune in quello che viene considerato il capostipite del romanzo storico europeo.
Su richiesta di Kublai Khan, Marco Polo passa in rassegna le città che ha visitato. La descrizione diventa un pretesto per l'evocazione di luoghi reali e immaginari, elementi concreti che si intersecano, con disarmante naturalezza, con altri di pura fantasia in un quadro di meraviglia e suggestione.
L'opera è una sorta di riscrittura de Il Milione di Marco Polo, tuttavia si rivela solo un pretesto per una architettura narrativa che segue un percorso del tutto originale.
È stato uno dei maggiori successi internazionali dell'autore e uno dei più riusciti esempi della cosiddetta letteratura "combinatoria" che permette al lettore (almeno a quelli più audaci) la possibilità di seguire anche un percorso di lettura parallelo e diverso rispetto a quello tracciato dall'autore.
17 novembre 1973, la giovane Heleni viene ferita durante una rivolta studentesca contro la dittatura dei colonnelli in Grecia; tre studenti l'aiutano a nascondersi. Nello stesso momento un archeologo muore misteriosamente dopo aver ritrovato un antichissimo vaso che raffigura la profezia dell'indovino Tiresia. Un misterioso personaggio legherà i protagonisti in una serie di eventi dall'esito imprevedibile fino a un'estrema, sorprendente, scoperta.
In una Bologna vitale e disordinata un ragazzo cieco passa le notti intercettando le voci della città con uno scanner radio. Un assassino seriale sceglie le sue vittime tra gli studenti al suono del rock più duro. Una giovane commissaria dovrà indagare affrontando i pregiudizi di un mondo di uomini.
Diciotto racconti con le biografie di illustri... sconosciuti! L'autore immagina le vite di persone qualunque, protagoniste di brevi biografie immaginarie, apparentemente insignificanti, ma che mostrano in realtà pulsioni, desideri, virtù e vizi, in una sorta di teatro dei mille sentimenti umani. L'autore si diverte a raccontare con uno stile quasi da cronaca e distaccata ironia, che risalta la mediocrità dei suoi personaggi, in quella che una delle opere più interessanti della letteratura contemporanea.
Un libro profondamente "novecentesco", nelle ambientazioni, nei caratteri e nella morale dei personaggi che rispecchiano l'anima profonda di un'Italia che, forse, non esiste più.