L’11 novembre scorso ho avuto la splendida opportunità di poter assistere allo spettacolo del corpo di ballo Parsons Dance Company, una compagnia americana venuta qui a Roma, da New York, per dare inizio a un tour teatrale europeo. Lo spettacolo si sta tuttora svolgendo nei più prestigiosi teatri d’Italia e si è tenuto nella nostra meravigliosa capitale, tra l’8 e il 13 novembre, presso il Teatro Olimpico.
Cos’è la Parsons Dance?
La Parsons Dance Company è un’importante compagnia di ballo americana, fondata da David Parsons nel 1987. La compagnia si occupa principalmente di danza contemporanea, ma si esprime in quasi tutti gli stili di danza, con un’importante base di classica. La danza di David Parsons è definita “carica di energia e positività, ma anche acrobatica e comunicativa al tempo stesso”. Avendola osservata in prima persona, posso confermare a pieno questa definizione e aggiungo anche che vederla eseguita insieme in modo così omogeneo e coordinato, è come ammirare un quadro che esprime una moltitudine di emozioni tutte assieme. Queste emozioni scaturiscono dalle figure create dai ballerini a ogni loro passo, ma anche e soprattutto dalle musiche scelte dal coreografo. È doveroso fare anche un elogio al direttore e designer delle luci, che ha contribuito alla formazione del “quadro danzante”.
La straordinaria partecipazione
La straordinaria partecipazione riguarda l’eccezionale ballerina Elena d’Amario, nonché prima ballerina della compagnia che è tornata, dopo tempo, ad esibirsi sul palco insieme ai suoi colleghi americani. Guardare Elena D’Amario è come una boccata d'aria, come una luce, ammetto che vederla dal vivo mi ha emozionata, visto che la considero una vera e propria ballerina con la B maiuscola. Il suo corpo è il suo strumento, che le permette di essere molto versatile in qualsiasi interpretazione lei svolga e che esegue al meglio; la sua danza esprime l’amore per ciò che fa e in una compagnia lei è quel di più, che ammiri con più interesse degli altri, guardi solo lei fra tutti, come ha scritto anche il «New York Times», giornale americano.
Le coreografie
Lo spettacolo dura in totale, senza intervalli, 65 minuti circa e le coreografie sono 6, ognuna con un significato diverso e ben preciso, che si coglie con facilità. Si inizia con “Finding Center”, che è la coreografia in cui si esibisce Elena D’amario e creata su misura per lei da Parsons, qualche anno fa, dove la tematica principale è la ricerca di un proprio centro, obiettivo, cioè ciò che cerca di fare quotidianamente l’uomo. La seconda coreografia con la D’Amario è semplicemente “mozzafiato”, ciò è dovuto alle straordinarie luci che captano esattamente l’attimo in cui le ballerine sono in aria, dando l’impressione di scattare una fotografia.
Queste sono solo due delle straordinarie coreografie della Parsons Dance Company, ma ovviamente la compagnia vi aspetta per il loro tour, che attualmente si sta svolgendo a Milano presso il Teatro Arcimboldi.
Spero che se li andrete ad ammirare, ne sarete soddisfatti come è successo a me. Detto ciò vi invito a partecipare alla visione di questo meraviglioso tour… non ve ne pentirete! (Martina Merra)
28 novembre 2022