C’è un’età, in particolare quella che va dai 16 ai 22 anni, in cui si è molto emotivi, in cui ci sono donne che sono molto sensibili e vanno incontro alle prime grandi storie d’amore.
Quindi capita che sei attratta da un ragazzo, che per te è la persona più bella al mondo e mai la vorresti perdere.
C’è l’innamoramento, fare le prime cose insieme, cucinare, andare in giro in centro; ma quando si ha a che fare con uno di certi soggetti, lui inizia a essere possessivo, a controllare, a controllarti, a limitarti sul tuo essere, sul tuo modo di vestirti, di truccarti e di rapportarti con gli altri.
Ma le donne sensibili cercano di fare di tutto pur di farlo ragionare, pur di non perderlo. E quindi evitano di truccarsi, evitano di vestirsi bene: «…cosa mi cambia mettere una maglietta più larga rispetto a una maglietta stretta o una gonna più lunga?». O evitano di uscire con le proprie amiche: «…non ci esco…o magari faccio in modo che venga anche lui insieme a me». O vedono solo la sua parte buona: «…perché io voglio solo la parte buona, io non voglio più la sua parte cattiva».
Queste piccole donne sono disposte a tutto pur di fargli cambiare idea, ma poi non basta.
Nonostante tu inizi a vestirti come lui vuole, a non truccarti, ad andare in giro ‘come uno schifo’ perché lui non vuole che tu vieni guardata dagli altri, comincia lo stesso a non bastare. Lui inizia a odiare il benessere che ti circonda, quello che ti è rimasto, il tuo sport e tutto ciò che occupa il tuo tempo: la famiglia. Tutto il tempo che tu puoi dedicare a lui…e dopo tanti anni non ne puoi più e inizi a dire: «Basta, non ce la faccio più, voglio lasciarlo, non lo voglio, non è una cosa che fa per me». Ma qui subentra la parte difficile: lui ti fa sentire in colpa, ti dice «Sei tu la colpevole, sei tu che mi togli il tempo». E quindi ti obbliga ad accettare le sue richieste minacciando di uccidersi, iniziando a correre in modo sfrenato con la macchina o di buttarsi giù da qualche parte.
Tu ti senti male, ti fai forza concentrando l'attenzione sulla piccola parte buona che a lui è rimasta – perché loro sono molto capaci, ti portano i fiori, i biscotti – e quell’ 'amore' che tu hai dentro cresce nuovamente quando lui fa questo per te, perché speri che ti porti solo i biscotti o solo i fiori. Ma poi accade di nuovo, e di nuovo, e inizia a strapparti la catenina dal collo, ti si presenta sotto casa, ti sputa in faccia, ti dà uno strattone. Quindi queste piccole donne iniziano ad avere degli istinti ‘autodistruttivi’ «…perché tanto se lo lascio la fa finita… se faccio questo mi colpisce ancora», e si annullano. «Tanto vale sopportare, piuttosto che faccia qualche cavolata lui e ci vada di mezzo io…». Queste donne si annullano fino a quando a un certo punto non hanno più paura neanche della morte. «…perché tanto vale morire piuttosto che vivere così…».
Allora lì, davanti a certe persone, queste donne, alcune di loro, riescono a trovare il coraggio di dire: «Non me ne importa più niente di te, se ti vai ad ammazzare, fallo, io non voglio vederti mai più». E con l’aiuto di adulti o di persone che hanno studiato (famiglia, psicologi, amici, insegnanti, istruttori, adulti), che comprendono il loro problema alcune donne si salvano... ALCUNE. Ma non tutte riescono purtroppo. Bisognerebbe parlare con le persone giuste e avere una protezione.
Cara Giulia, sono addolorata che tu non abbia fatto in tempo…proteggici da lassù. (Sofia Lucilla Sava)
20 novembre 2023