Profondo, ironico, turbolento, irritabile, sensibile. Tanti sono gli aggettivi che si possono attribuire a Sinisa Mihajlovic, calciatore e allenatore serbo ma con cittadinanza italiana, morto a 53 anni il 16 dicembre 2022 dopo aver combattuto come un leone contro una leucemia mieloide acuta, diagnosticata e coraggiosamente resa pubblica dallo stesso Sinisa in una conferenza stampa nel luglio del 2019.
Nato a Vukovar da madre croata e da padre serbo, Sinisa Mihajlovic esordisce nel 1990 nella Stella Rossa , squadra di Belgrado con la quale vince una Coppa dei Campioni, per poi trasferirsi nel 1992 in Italia, precisamente a Roma, dove militerà per due anni, prima del passaggio alla Sampdoria, alla Lazio ( dove resterà per sei anni e ne diventerà uomo simbolo) e all'Inter, dove concluderà la sua carriera da calciatore. Dal 2006, Sinisa si reinventa allenatore, inizialmente come secondo di Roberto Mancini all'Inter, poi come capo allenatore di Bologna, Catania, Fiorentina, Nazionale serba, Sampdoria, Milan, Torino, Sporting Lisbona e nuovamente Bologna, dove la sua carriera si concluderà ma non prima di aver dato a tutti, sportivi e non, dimostrazione di quale grande uomo sia stato e di come si possa affrontare una malattia con il coraggio e la determinazione di chi non si arrende mai, arrivando al punto di allenare la propria squadra in collegamento da una stanza di ospedale. Sinisa in Italia ha costruito una grande carriera: inizialmente schierato come centrocampista dal sinistro spietato, specialista dei calci piazzati, viene poi convinto a cambiare ruolo dall'allenatore svedese Sven Goran Eriksson, che lo piazza al centro della difesa, rendendolo uno dei migliori difensori del panorama calcistico degli anni '90. In Italia Sinisa non ha solo costruito una grande carriera, ma anche una invidiabile famiglia: dalla moglie romana Arianna Rapaccioni ha avuto cinque figli (Viktorija, Virginia, Miroslav,Dusan e Nicholas) ed è anche diventato nonno. Proprio alla sua famiglia, durante l'intero corso della sua malattia, Sinisa ha sempre rivolto parole e pensieri, le stesse parole e pensieri che nel giorno della sua morte la moglie gli ha dedicato, e con le quali ci sembra doveroso ricordarlo: «Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte».
Addio grande Sinisa. (Alfredo De Angelis)
19 dicembre 2022