Si chiamava Iole, era la mia bisnonna. Purtroppo, non ho potuto conoscerla, ma ho imparato ad amarla e ad ammirarla attraverso i racconti che mia madre e mia nonna mi hanno fatto di lei. Durante la seconda guerra mondiale diversi sono gli esempi di donne giovanissime che scelsero di battersi nella lotta al nazifascismo. Anche la mia bisnonna, allora diciassettenne, entrò a far parte del mondo delle "staffette". Queste non erano armate, per questo il loro compito era particolarmente pericoloso; percorrevano chilometri in bicicletta o a piedi cercando in ogni modo di evitare posti di blocco e di passare inosservate. Tra i loro obiettivi c'era quello di mantenere i contatti fra i partigiani e le loro famiglie, di garantire i collegamenti, utilizzando una borsa con doppio fondo, per nascondere tutto ciò che dovevano trasportare. La mia bisnonna, che d'ora in poi chiamerò "MOZZARELLA" (questo era il suo nome di battaglia dovuto al suo pallore), aveva come compito principale quello di portare messaggi e medicinali ai partigiani nascosti nella campagna romana. Spesso durante i racconti che mi sono stati fatti ho cercato di immedesimarmi in ciò che MOZZARELLA può aver provato in quei momenti: la paura, il freddo, la capacità di mimetizzarsi e di improvvisare gesti e parole credibili, la consapevolezza di cadere nelle mani dei nemici e forse di non vedere più i propri cari. È tutto ciò che ha reso "mitica" ai miei occhi questa figura di donna. (Gianluca Silvestri)
8 marzo 2023
Cos’è la Giornata Internazionale della Donna?
La Giornata Internazionale della donna è un giorno che serve ad affermare i diritti che le donne hanno conquistato nel tempo. In Italia si iniziò a celebrare l’8 marzo 1945 ma ancora oggi in molti Paesi del mondo le donne continuano a non averne: ad esempio ci sono paesi in cui le donne non possono votare e in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia le ragazze a 15 anni sono costrette a sposarsi. Nel nostro Paese un atto di violenza contro una donna, come quello contro un uomo, viene punito dalla legge, mentre ci sono paesi in cui la violenza contro la donna non viene punita, ma ancor peggio giustificata. Anche nel lavoro spesso le donne subiscono delle ingiustizie, infatti in alcuni settori percepiscono - a parità di impiego - uno stipendio inferiore rispetto a quello di un uomo.
Perché si celebra l’8 marzo?
L’8 marzo 1911, a New York, un gruppo di operaie di una fabbrica tessile, decise di scioperare per le pessime condizioni in cui lavorava.
Quelle donne decisero di non andare al lavoro per alcuni giorni e i proprietari pensarono bene di chiuderle all’interno della fabbrica per mettere fine alla protesta. Improvvisamente i materiali da lavoro presero fuoco e 134 di loro, tra cui alcune italiane, morirono. Da allora quel giorno è stato prescelto come data simbolica per celebrare la donna.
Perché si regala la mimosa alle donne l’8 marzo?
Il motivo è semplice: la mimosa fiorisce solo nella prima metà di marzo e nel linguaggio dei fiori è simbolo di forza e femminilità oltre che espressione di libertà, autonomia e sensibilità.
Storie di ragazze ribelli
Balkissa Chaibou
C’era una volta una ragazza di appena dodici anni, di nome Balkissa che voleva diventare medico. Suo zio però la osteggiava perché promessa in matrimonio ad uno dei suoi figli. Lei non voleva sposarsi, né tantomeno con uno dei suoi cugini. In Niger però, le ragazze ancora oggi sono costrette a sposarsi in giovane età contraendo matrimoni combinati. Balkissa decise di chiedere aiuto al preside della sua scuola che tramite l'appoggio di una ONG con cui collaborava intraprese un'azione legale contro il padre e lo zio della giovane studentessa. La causa in tribunale fu vinta dalla ragazza che oggi ha 23 anni e studia medicina all’università. Balkissa continua a battersi contro i matrimoni forzati, visitando i capotribù e incoraggiando le ragazze che hanno vissuto la stessa situazione.
Malala Yousafzai
C’era una volta una bambina pakistana di nome Malala a cui piaceva tanto andare a scuola. Un giorno arrivarono nel suo Paese i talebani che proibirono alle ragazze di andare a scuola. Lei era convinta che fosse una cosa ingiusta e lo scrisse sul suo blog. Una mattina lo scuolabus che Malala prendeva ogni giorno, venne fermato da un gruppo di talebani che saliti a bordo colpirono alla testa la giovane ragazza con un colpo di pistola. Fu portata subito in ospedale e non morì. Anzi, nel 2014 fu la ragazza più giovane a vincere un premio Nobel per la Pace. Da quel momento con il suo blog combatte per far avere un’istruzione alle bambine e ragazze pakistane che non possono andare a scuola.
Manal Al-Sharif
C’era una volta una ragazza che voleva guidare la macchina, ma viveva in Arabia Saudita e lì per una donna è vietato guidare. Si chiamava Manal e un giorno decise di non rispettare questa legge. Prese la macchina in prestito dal fratello e iniziò a guidare, registrando tutto per poi postarlo su YouTube. Le autorità religiose, qualche giorno più tardi andarono da lei e l’arrestarono. Intanto il suo video divenne virale, e qualche giorno più tardi fu liberata promettendo che non avrebbe più guidato. Nel frattempo molte altre donne saudite presero le auto e iniziarono a guidare sfidando le autorità. Manal fu rinchiusa di nuovo, ma continuò a protestare e incoraggiare le donne a guidare e a battersi per i loro diritti. (Filippo Castaldo)
8 marzo 2023
La festa internazionale della donna è una ricorrenza internazionale che si celebra l’8 Marzo di ogni anno. Ma definirla 'festa' non è corretto, perché è dedicata al ricordo delle loro conquiste politiche, sociali ed economiche. Meglio definirla Giornata internazionale della Donna.
Si celebra in memoria di una tragedia avvenuta a New York nel 1911, in una fabbrica, dove persero la vita delle operaie, rimaste uccise per un incendio.
Nel 1977 si scelse di celebrare questa giornata per riconoscere quanto il genere femminile ha lottato per i propri diritti.
La mimosa viene regalata per un senso di forza e femminilità, ma è anche utilizzata in questa occasione come simbolo di libertà, autonomia e sensibilità, caratteristiche che fanno parte del genere femminile.
Per questa giornata a Roma vengono organizzati molti eventi, manifestazioni e mostre.
Curiosità
In alcuni Stati alle donne è negato anche l’ingresso allo stadio. Ad esempio in Iran, dove le donne, dal 1979, non possono assistere - tranne rarissime eccezioni - neanche alle partite giocate dalla squadra nazionale. Le proteste sono andate avanti per molto tempo, ma non sono bastate per far cambiare idea alle autorità. L'ultima volta che le donne iraniane sono entrate in uno stadio per una partita risale ad agosto scorso, in occasione di una partita di campionato. (Francesco Pio Manni)
8 marzo 2023