Domenica 13 ottobre è avvenuta una vicenda pazzesca sotto gli occhi di migliaia di turisti nel museo più famoso del mondo, nella capitale della Francia: quattro ladri travestiti da operai hanno fatto irruzione e hanno rubato dalla Galerie d'Apollon una quantità di gioielli corrispondenti a 88 milioni di euro ed estremamente significativi per tutto il popolo francese.
I ladri si sono serviti di un "monte-meuble" (una specie di scala elettrica usata per spostare mobili dai balconi) passando per una finestra che non era stata allarmata per manutenzione (fonte FranceInfo). Sono stati rapidissimi: in sette minuti, con una smerigliatrice, hanno rotto la teca e sottratto una quantità di monili favolosi, secondo l'elenco diffuso dal Ministero della Cultura francese: il diadema della parure, la collana della parure di zaffiri e l'orecchino della stessa parure di zaffiri tutti appartenenti alle regine Maria Amalia e Ortensia di Beauharnais (la prima era la moglie di re Luigi Filippo, 1830-1848, e la seconda era la matrigna di Napoleone I, 1783-1837), la collana di smeraldi della parure dell'imperatrice Maria Luisa (figlia di Francesco I d’Austria, 1791-1847), la coppia di orecchini con smeraldi della parure dell'imperatrice Maria Luisa, la spilla "Reliquiario", il diadema dell'imperatrice Eugenia (moglie di Napoleone III, 1826-1920), il grande fiocco da corsage dell'imperatrice Eugenia (spilla).
Alle ore 9:37 di domenica è scattato l'allarme "Ramses", la piattaforma che collega il Louvre al Ministero dell'Interno francese, ma con un’azione "particolarmente rapida e brutale", malgrado l'intervento di ben cinque addetti del museo, i ladri hanno effettuato il colpo e sono scappati sugli scooter Yamaha T-Max, come delle star di un film d'azione.
Gli inquirenti pensano che possa essere una banda molto organizzata di professionisti, forse stranieri, che avevano avuto delle "soffiate" dal personale interno al Louvre. Eppure, hanno lasciato dietro di sé alcuni oggetti, da cui la polizia intende estrarre il DNA dei colpevoli, oltre alla corona di Napoleone, fortunatamente recuperata: un casco da motociclista, un guanto, una coperta, un walkie-talkie e una tanica di benzina. Sicuramente, stanno nascondendo la refurtiva all'estero dove, forse, hanno già fatto delle copie dei preziosi (dato che ne sono già comparsi dei fac-simile su siti online dedicati alla vendita di gioielli).
Mentre i malviventi scappavano, ripresi dalle telecamere del museo, sono scattati protocolli di sicurezza che hanno bloccato tutti i visitatori all'interno del luogo del furto. Loro, spaventati, hanno cominciato ad agitarsi e a battere le mani contro il vetro della Pyramide di Ieo Ming Pei. Dopo l’evacuazione del pubblico, il Louvre è rimasto chiuso fino al 21 ottobre compreso.
Insomma, questa rapina al Louvre della collezione napoleonica è stata molto spettacolare e rocambolesca, a tal punto da ferire l'animo di milioni di francesi che la stanno vivendo come la tragedia del grande incendio della cattedrale storica di Notre-Dame de Paris del 15 aprile 2019. (Giuseppe Cardarelli)
23 ottobre 2025