Fonti orali e archivi orali

1. Fonti orali e archivi orali

Le fonti orali sono prodotte registrando con vari dispositivi audio e audiovisivi eventi comunicativi che avvengono mediante l'uso di una varietà linguistica (lingua, dialetto), sia essa parlata o segnata.

Gli eventi comunicativi registrati si possono distinguere in base a due tipologie:

1. Eventi prodotti intenzionalmente a scopo di ricerca e che prevedono la registrazione come elemento essenziale dell’evento stesso;

2. Eventi per la cui esistenza la registrazione costituisce elemento accessorio, ossia eventi che accadono anche in assenza della registrazione, che viene compiuta allo scopo di salvaguardarne la memoria in sostituzione di appunti manoscritti.

Due elementi teorici vanno primariamente evidenziati:

1. la registrazione/fonte orale è in relazione organica con gli altri documenti di contesto. La registrazione sonora o audiovisiva decontestualizzata e priva di elementi di corredo conserva il suo valore di fonte ma perde capacità informativa in quanto priva della rete di relazioni con gli altri documenti prodotti in preparazione o contemporaneamente o a conclusione della registrazione; tali documenti contengono le informazioni necessarie a comprendere gli eventi comunicativi, i protagonisti di tali eventi e le reciproche relazioni;

2. la relazione tra la registrazione sonora o audiovisiva e tutti gli altri materiali prodotti propedeuticamente, contemporaneamente e successivamente all’evento va salvaguardata; particolare attenzione va prestata alle eventuali pubblicazioni realizzate a partire dalle interviste, che vanno accuratamente indicate e, qualora sia possibile, conservate nel medesimo luogo delle registrazioni, in quanto rappresentano uno strumento privilegiato per la contestualizzazione.

Ciascuna fonte orale può essere costituita da uno o più documenti, anche di tipologie e su supporti diversi, inerenti a un determinato evento comunicativo allo scopo di dotarlo di efficace rappresentazione.

È auspicabile, pertanto, che tali fonti orali siano custodite e consultate in istituti di conservazione in cui i documenti sonori o audiovisivi permangano in relazione con tutti gli altri documenti prodotti nell’ambito di uno stesso evento comunicativo e che tali relazioni siano rappresentate in forma evidente, permettendo la restituzione del contesto di produzione.

a) Registrazione come elemento essenziale di un evento comunicativo

Sono fonti orali le registrazioni di eventi intenzionalmente prodotti, realizzate con il consenso esplicito di tutte le persone coinvolte, nell’ambito di una ricerca concepita e promossa da soggetti privati o da enti e istituzioni diverse per necessità di indagine.

Nel caso in cui la registrazione sia effettuata nell’ambito di una ricerca, quindi, l’approccio teorico sopra evidenziato ha importanti implicazioni, sia in fase di produzione sia in fase di descrizione e conservazione delle registrazioni:

le registrazioni devono essere fin dall'origine accompagnate da una serie di informazioni sul contesto di ricerca in cui nascono;

le registrazioni devono essere mantenute nel rapporto che intrattengono con gli altri documenti/materiali di corredo all’evento comunicativo, quali appunti, descrizioni, fotografie e altri documenti che accompagnano la registrazione, quali dichiarazioni dell’avvenuto consenso informato all’intervista, trascrizioni e schede di corredo delle interviste, fotografie dell’incontro

il trattamento descrittivo delle fonti orali, che è funzionale alla loro accessibilità, impone di rappresentare i contesti di riferimento all’interno dello strumento di consultazione (per esempio, inventario archivistico e/o catalogo bibliografico), che deve puntualmente contenere la descrizione del progetto di ricerca e le relative informazioni amministrative e sulla privacy, nonché dare conto dell’esistenza di tutta la documentazione relativa al progetto di ricerca, eventuali lettere e scambi di e-mail con le persone intervistate, eventuali documenti consegnati dai testimoni o comunque reperiti nel corso della ricerca (epistolari, fotografie, diari, ritagli di giornale...), le pubblicazioni eventualmente prodotte nell’ambito della ricerca.

In sostanza tutta la documentazione sopra ricordata costituisce l’“archivio di ricerca” o “di progetto” e deve essere conservata unitariamente. In quest’ottica si parla di “archivi orali”, archivi, cioè, in cui la documentazione sonora è mantenuta nella relazione con il contesto di produzione e descritta avendo cura di rappresentare adeguatamente tale relazione.


b) Registrazione come elemento accessorio di un evento comunicativo

Sono fonti orali anche le registrazioni in forma audio e audiovisiva realizzate come elemento accessorio di un evento comunicativo che potrebbe tranquillamente prodursi e conservare il suo valore anche in assenza di registrazione.

Stiamo parlando, ad esempio, di consigli di amministrazione, di diverse fasi di procedimenti giudiziari, di riunioni di associazioni culturali, di organi legislativi o di consigli comunali, di convegni e conferenze, di manifestazioni etc.

Si tratta di fonti molto importanti per studiosi di varie discipline (storici, sociologi, antropologi, politologi, linguisti, ecc.) che non di rado utilizzano tali registrazioni per scopi diversi da quelli per cui sono state prodotte.

La conservazione nel tempo di tali fonti non sempre è scontata. Può infatti accadere che la registrazione venga utilizzata per stilare un resoconto o un verbale della riunione e poi venga distrutta. Oppure, più frequentemente, può darsi che la registrazione venga abbandonata senza nessuna indicazione di corredo dopo essere stata utilizzata per stilare il resoconto; l'autore del resoconto (altrimenti chiamato verbale) trasforma e modifica, talvolta in modo radicale, il documento originale e la registrazione viene quindi ad assumere un valore documentario essenziale; le discrepanze tra quanto rimane nell’innocente eco audio o audiovisiva e quanto viene poi scritto costituiscono infatti un elemento molto interessante per la ricerca, ma solo a patto che la registrazione venga conservata e resa accessibile.

La traccia registrata conserva e trasmette informazioni che nella trascrizione scritta vanno perdute, quali le inflessioni e i timbri vocali, le reazioni degli astanti, in caso di audiovisivo le immagini delle persone e la loro gestualità.

Anche per queste registrazioni è fondamentale la conservazione della documentazione di contesto, dai dati relativi all'evento ed ai partecipanti (sia parlanti sia silenti) fino alle eventuali trascrizioni, in tutte le forme disponibili (manoscritte, registrate agli atti, pubblicate etc.) e ovviamente tutti i documenti di corredo (fotografie, convocazioni, pubblicità dell'evento etc.)

Fanno parte di questa seconda tipologia di fonti orali anche le registrazioni di eventi teatrali e musicali che non rappresentano l’esecuzione di un testo ma che si realizzano in modo spontaneo e sempre diverso: si pensi, per fare solo uno tra i molti esempi possibili, alle contese tra poeti in ottava rima, dove ogni protagonista improvvisa una risposta alle ottave del contendente.

Anche i materiali che risultano dalle sale di registrazione di eventi canori e le registrazioni di concerti live permettono di conservare possibili modifiche nell’esecuzione di alcuni brani vocali e le reazioni del pubblico, che le versioni edite non sempre conservano. Si tratta in quest’ultimo caso di una zona di confine, sia perché spesso le versioni edite propongono registrazioni live, sia perché è molto probabile che quanto viene registrato come prova nelle sale di registrazione venga comunque conservato dall’autore o dalla casa discografica.