La produzione delle fonti orali: la documentazione dell’evento comunicativo

1. La produzione delle fonti orali: la documentazione dell’evento comunicativo

Si forniscono qui alcune indicazioni basilari riguardo alla fase di produzione di fonti orali. In questo paragrafo si farà particolare riferimento alle registrazioni che possono essere considerate “come elemento essenziale di un evento comunicativo” (cfr. supra, par. 1 lett. a).

Tali indicazioni, pertanto, sebbene debbano essere tenute in considerazione soprattutto quando la registrazione si colloca all’interno di un progetto di ricerca (e a prescindere dalla specializzazione disciplinare del ricercatore e dall’eventuale esperienza già maturata), possono risultare utili anche in ambiti diversi (memorie familiari, attività teatrali, etc., cfr. supra, par. 1 lett. b).

Alla fase della produzione va dedicata particolare cura innanzitutto dal punto di vista metodologico: solo prestando la dovuta attenzione al momento della costruzione della fonte e alla relazione che si stabilisce tra chi registra e chi viene registrato, si ha la possibilità di acquisire tutte le informazioni necessarie a identificare la fonte e stabilire tutte le condizioni per consentirne l'accesso e l'uso nel tempo.

Oltre alla giusta attenzione che deve essere dedicata al contatto con quanti sono coinvolti nella registrazione, propedeutica alle registrazioni è anche la conoscenza dei requisiti tecnici dei diversi documenti che, durante l’evento comunicativo, si potrebbero produrre e, di conseguenza, la conoscenza degli strumenti tecnici da utilizzare, che tali requisiti devono garantire.

Si indicano di seguito i formati consigliati per la produzione di documenti di buona qualità:

Documento audio: formato WAW non compresso; codifica in PCM; frequenza preferibile 96 kHz (e comunque tra i 48 e i 192 kHz); risoluzione a 24 bit.

Documento video: formato MPEG-4AVC (anche detto H264 o AVC).

Documento fotografico: formato raw alla massima risoluzione concessa dalla macchina.

Documento testuale: formato PDF/A con livello di conformità u (cioè PDF-A2U e PDF-A3U). Nel caso in cui durante l’evento comunicativo si producessero documenti analogici, si consiglia di adottare una risoluzione di almeno 300 dpi, salvando il documento prodotto nel formato TIFF o PDF/A

Oltre alla cura dell’ambiente e alla scelta degli strumenti e delle modalità di registrazione, estrema attenzione dovrebbe essere riservata alla raccolta e all’annotazione ordinata delle informazioni di contesto, nonché di qualunque altro tipo di dato che sarebbe complicato, quando non impossibile, recuperare in un secondo momento: tutte le operazioni connesse al successivo trattamento delle fonti orali e alle possibilità di restituzione sono infatti strettamente collegate alle informazioni raccolte in questa fase. Particolare attenzione dovrebbe essere poi prestata alle relazioni tra documenti prodotti nell’ambito di un medesimo evento comunicativo, garantendo la persistenza del vincolo originario di produzione documentaria.

È necessario che le informazioni siano il più complete possibile, in quanto esse costituiscono il nucleo informativo essenziale per qualunque successiva attività di descrizione, conservazione e valorizzazione.

La documentazione che ‘conforma’ la fonte orale è infatti da considerarsi tale nella sua organicità e nelle relazioni che i singoli documenti intrattengono tra loro: se è vero che agli occhi del ricercatore la singola registrazione (almeno a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso) è il documento ‘principe’, tale documento sonoro rischia di subire una consistente perdita di significato se sottratto alla rete di relazioni con gli altri documenti prodotti ‘a corredo’ della registrazione. Quanto nelle singole tradizioni disciplinari che producono le fonti orali viene definito ‘materiale di corredo’ (o anche ‘materiale di accompagnamento’, ‘materiale a supporto’) costituisce infatti il complesso documentario di riferimento che struttura e permette di fornire gli adeguati strumenti di lettura della registrazione: i materiali di corredo sono documenti che offrono tutte le informazioni necessarie a definire in modo organico gli eventi comunicativi, i protagonisti di tali eventi, le relazioni ad essi soggiacenti.

Questo approccio ha una serie di implicazioni, sia in fase di registrazione che in fase di descrizione e conservazione: la prima è che le registrazioni devono essere descritte nel rapporto che intrattengono con gli altri documenti prodotti durante la stessa rilevazione e, quindi, in riferimento a un determinato processo di ricerca o lavoro, e in rapporto con gli agenti coinvolti nel processo.

La seconda implicazione (cfr. par. 3 La descrizione delle fonti orali: alcune raccomandazioni) è che le registrazioni non possono essere sottratte al complesso documentario di riferimento.

Per questo motivo è buona prassi dotarsi di una scheda di rilevazione in cui venga riportato il corredo minimo di dati per l’identificazione delle risorse prodotte e di elementi informativi atti a garantire la completa restituzione del contesto di produzione.