L’attività rendicontativa ha messo le scuole davanti alla necessità e all’opportunità di analizzare nei dettagli i propri comportamenti al fine di rendere conto. Le istituzioni scolastiche sono delle organizzazioni a legami deboli che attuano meccanismi di apprendimento comunitario in maniera quasi inconsapevole. Se, quindi, non c’è una riflessione su di sé difficilmente le scuole si aprono ai diversi scenari con cui sono chiamate a confrontarsi. Ecco dunque che ci si trova davanti ad modello di scuola, che prende corpo dentro pratiche ordinarie e procedure consolidate. E quindi esiste una situazione che coerentemente deve essere analizzata e valutata come un insieme. Quando parliamo di modello e di modellazione, noi diamo a questa modalità comunicativa sempre un’accezione positiva anche perché difficilmente se un modello fallisce e non riesce questo diventa pubblico. Quindi dentro una “mission” che uniforma il Liceo scientifico Marinelli a tutti i Licei scientifici d’Italia e dentro una “vision” comune e diffusa, ma non necessariamente univoca, nasce un modello di scuola su cui poggia il futuro di questo Liceo udinese nato nel 1923.
Si ha, quindi, una coincidenza tra quello che è il modello attuale del Liceo Marinelli e quella che è la sua prospettiva di sviluppo, dentro una logica strutturale molto forte e consistente. Il modello del Liceo Marinelli si basa su alcuni punti essenziali: maggior inclusione possibile, minore dispersione possibile, ampie possibilità per tutti i suoi studenti, grande apertura verso il futuro dei suoi studenti che è – per mission e vision naturale – l’Università. La propensione del Liceo Marinelli ad essere dentro un processo rende necessaria un’indicazione chiara del suo rapporto con l’Università dei suoi studenti. Per cui il primo elemento del proprio modello è quello che riguarda i risultati a distaqnza, cioè gli esiti universitari.
Il Modello Marinelli ed Eduscopio. Le valutazioni di Eduscopio (il portale sulle scuole superiori gestito dalla Fondazione Agnelli) di questi ultimi anni premiano il Liceo Marinelli di Udine in quella che è una rilevazione cruciale per gli studi liceali: i risultati all’Università. Da quando vengono pubblicate le rilevazioni di Eduscopio il Liceo Marinelli si è sempre trovato nella “parte alta della classifica” beneficiando di titoli sui giornali e di un certo risalto mediatico che comunque (e giustamente) si spegne dopo un po’ di clamore. In questa occasione il Liceo Marinelli ribadisce la sua posizione sull’argomento, che sarebbe la stessa anche se non fosse in cima alle rilevazioni, ma che assume forse un carattere più intenso vista la “posizione in classifica”. Le rilevazioni di Eduscopio hanno una grande incidenza mediatica soprattutto perché il Ministero non pubblica niente di simile e anche i dati Invalsi (che riguardano comunque un altro tipo di contesto) non sono pubblici e – soprattutto - “non fanno classifica”. Pur interessati ai risultati di Eduscopio non siamo favorevoli a questa classifica pubblica, che ci vede primi in una gara che non c’è. La nostra scuola come le altre scuole che si occupano di preparare gli studenti per l’Università (Licei, ma anche Istituti Tecnici e Professionali) hanno contesti di riferimento, numeri di studenti, storie e problematiche troppo diverse e troppo complesse per essere inserite in una semplicistica classifica. Accade poi che molti studenti non rispondano per motivi personali alle attese maturate nel percorso superiore o che si perdano in percorsi personali o che rallentino gli studi universitari per problematiche che nascono in itinere. L’Università non è la vita, ma solo una parte importante della formazione personale. Dunque il Liceo Marinelli è felice dell’indice raggiunto, che conferma quanto emerso negli anni precedenti, ma nota come alla base della ricerca ci sia una sorta di “infantilismo universitario” che fa iniziare e finire il mondo con gli studi universitari, quasi che la vita precedente fosse una “breve attesa” e quella successiva un “lungo addio”. Direi che un’analisi più matura e più complessa forse farebbe meglio alla scuola, ma la Fondazione Agnelli è un soggetto privato che meritoriamente mette a disposizione di tutti i dati così come li ha raccolti e valutati. Solo da quest’anno la rilevazione Eduscopio, però, mostra anche un ulteriore dato molto interessante: quello relativo alla percentuale dei “diplomati regolari”, cioè di quegli studenti che non sono mai stati bocciati. In questo caso il divario tra il Liceo Marinelli e le altre scuole di confronto è molto alto e questo è un dato molto oggettivo. Anche in questo caso penso sia necessario essere moderati, ma non può sfuggire che la tesi che bocciando molto si alza il livello della scuola non pare sia un dato confermato da Eduscopio, che un certo successo universitario oggettivamente lo monitora. Un dato che, invece, non emerge da Eduscopio è il numero dei diplomati annuali: nel Liceo Marinelli sono circa da da 300 a 350 l’anno, anche perché nel Liceo Marinelli c’è il numero chiuso per le iscrizioni e dunque oltre 350 diplomati circa non si può andare. Inoltre il Liceo Marinelli è un Liceo scientifico puro, senza altri indirizzi istituzionali, ma solo con opzioni aggiuntive di carattere didattico. E un Liceo scientifico con 60 classi senza indirizzi aggiuntivi è piuttosto raro da trovare e quindi anche da confrontare. Nell’ambito dunque delle considerazioni sopra esposte e di una notevole cautela su dati eccellenti, ma comunque legati ad una rilevazione e classificazione troppo aggressiva, facciamo notare come essere attenti agli studenti migliori cercando di limitare al minimo la dispersione scolastica sia una strada che vale la pena percorrere. Il Liceo Marinelli, pur applicando una didattica che tende a recuperare il maggior numero di studenti, punta ad innalzare il livello degli studenti di alto e altissimo livello attraverso un’offerta formativa e culturale ampia e completa che permette a tutti gli studenti di realizzare le loro potenzialità. In conclusione il Liceo Marinelli è soddisfatto dei risultati di Eduscopio, ma invita a considerarli in maniera moderata e contestualizzata.
Il Modello Marinelli e l’Invalsi. I dati sull’esito delle prove Invalsi degli ultimi tre anni non sono univochi, soprattutto in matematica. E’ necessario perciò attivare un’analisi attenta della questione nel suo complesso. Nel caso della rilevazione delle classi seconde nell’ambito del triennio appena terminato c’è stata un’indubbia flessione, dovuta soprattutto al numero molto alto di studenti di seconda. Questo non deve ingenerare alcun tipo di allarme, ma venir contestualizzato dentro una logica di sistema per cui l’Invalsi testa in un modo le competenze matematiche, mentre nell’altro modo vengono testate attraverso un’analisi coerente del rapporto tra l’apprendimento in matematica e l’esito degli studenti del Marinelli all’Università. Sempre più stretto è il rapporto tra studi liceali e andamento all’Università, anche in rapporto a studenti che non sono tuttologi e che dunque collocano la matematica dentro un ventaglio più ampio di possibilità. L’Invalsi si colloca nello spettro più ampio della valutazione non-formale e dunque rientra nel percorso di sviluppo di una nuova considerazione della matematica.
Il Modello Marinelli e l’innovazione. Tutta l’attività del Liceo verte verso l’innovazione didattica e metodologica e la sua disseminazione. I piani di sviluppo sono soprattutto tre:
- Nuove metodologie didattica
- Nuove metodologie valutative
- Progettualità molto forte orientata verso la dimensione laboratoriale orientativa
E’ molto interessante notare come oltre il 70% dei docenti si è impegnato su attività innovative e di ricerca didattica, tutte le classi hanno svolto percorsi pluridisciplinari, il Modello Marinelli si fonda una costante rivisitazione e analisi di quanto viene prodotto e sviluppato a favore degli studenti. L’attività innovativa e di ricerca di tipo curricolare o progettuale prevede comunque grandi investimenti che rendono il Liceo aperto al territorio per raccogliere idee, sfide, proposte.
Il Modello Marinelli e la valutazione. L’impegno del Liceo Marinelli nell’ambito della valutazione si collega a tre elementi caratterizzanti:
- la divisione disomogenea del periodo valutativo
- la valutazione del non-formale e dell’informale
- il credito disciplinare
Il Liceo Marinelli adotta una divisione disomogenea dell’anno scolastico ai fini valutativi, che ha queste motivazioni didattiche:
- rivisitazione della progettazione e del processo di apprendimento al fine di valorizzare la fase diagnostica e di renderla funzionale a un successivo percorso più flessibile e continuativo, consentendo anche la realizzazione di una didattica più personalizzata
- superamento di meccanismi di valutazione rigidi e a tratti penalizzanti: mancato riconoscimento formale delle alte valutazioni ottenute durante gli scrutini del primo quadrimestre, da un lato, e del valore aggiunto costituito dai progressi degli alunni con difficoltà, progressi che si esplicitano necessariamente nel lungo periodo, dall’altro
- anticipazione delle attività finalizzate ad affrontare con tempestività ed efficacia le difficoltà di apprendimento; precoce attivazione e diversificazione delle iniziative di recupero che possono essere realizzate in tempi meno pressanti e perdurare anche in forma di tutorato per periodi più lunghi.
La divisione in periodi disomogenei (12 settembre – 31 ottobre e 2 novembre – 11 giugno in questo anno scolastico) permette un diverso approccio alla valutazione, valutazioni di cui si tiene sempre conto, maggiori possibilità di recupero.
Tutto questo rientra in una forte spinta all’inserimento della valutazione non formale e informale dentro il sistema valutativo del Liceo, che permette soprattutto agli studenti migliori di far valere le loro potenzialità anche in funzione orientativa.
Il sistema inoltre ha ridotto a forma residuale la dispersione facendo sì che tutti gli studenti trovino nel Marinelli le loro potenzialità migliori.
Il Dirigente Scolastico
Stefano Stefanel