ICONOGRAFIA

Le fonti iconografiche legate a Creusa riguardano la fuga da Troia di Enea, in cui la moglie dell’eroe è spesso raffigurata vicino ai familiari, mentre altre volte si trova qualche passo indietro, come se fosse sul punto di perdersi o di essere rapita. Le raffigurazioni sulla scomparsa di Creusa sono discordanti, in quanto la sorte della donna narrata da Virgilio è incerta e molto dibattuta.

Fuga di Enea da Troia

Artista: Ludovico Carracci

Tecnica: affresco

Datazione: 1586-1587

Luogo di conservazione: Bologna, Palazzo Ratta

L’affresco rappresenta la fuga di Enea da Troia. Tra le figure in primo piano troviamo Creusa, la quale stringe la mano al figlio mentre viene rapita da un uomo la cui identità può essere interpretata quale uno dei Coribanti, sacerdoti della dea Cibele, o un semplice soldato nemico. Il rapimento è una variante molto rara per la sorte di Creusa. Sulla sinistra è raffigurato l’inconsapevole eroe troiano che, continuando a marciare, abbandona la moglie al suo destino e decide di salvare il padre Anchise.


Artista: Apollonio di Giovanni

Datazione: 1463 circa

Luogo di conservazione: Firenze, Biblioteca Riccardiana

L'opera è una delle illustrazioni presenti nel celebre Virgilio Riccardiano, codice manoscritto dell'Opera Omnia virgiliana corredato da numerose miniature. La raffigurazione è estremamente fedele al testo virgiliano, (si noti la pelle di leone indossata da Enea) ma l'artista interpreta la scena dell'abbandono di Creusa enfatizzando i gesti di Ascanio: il bambino appare turbato e la sua dinamicità si contrappone alla figura della madre, serena e statica.