RILETTURE MODERNE

Sovente utilizziamo figure provenienti dal mito per spiegare fenomeni e situazioni che si ripresentano nelle nostre vite. Questo utilizzo moderno tocca anche a Cassandra, protagonista di questi versi. Figlia di Priamo ed Ecuba, era una fanciulla bellissima, tanto bella che il dio Apollo se ne innamorò follemente e le donò la capacità di fare profezie per spingerla ad accettare le sue proposte amorose. Ella però rifiutò l’amore del dio, il quale la punì assegnandole un infausto destino: mantenne la sua capacità di prevedere il futuro, ma gli altri smisero per sempre di credere alle sue previsioni (dei iussu non umquam credita Teucris, v 247). Oggi si parla dunque, in psicologia e sociologia, di “sindrome di Cassandra”. A coniare l’espressione del complesso di Cassandra fu il filosofo francese Gaston Bachelard, nel 1949. Da allora il concetto si è evoluto in ambito psicologico per indicare una condizione patologica che porta l’individuo che ne è affetto a fare costantemente profezie sul destino proprio e degli altri, senza che questi vi credano, come era per la troiana. Conseguentemente a questa mancanza di fiducia da parte degli altri, il soggetto finisce per perdere fiducia in se stesso, iniziando una disperata ricerca di approvazione da parte delle altre persone. La “Cassandra”, inoltre, si colpevolizza e si svaluta, rischiando di cadere nella cosiddetta “profezia autoavverante”, che è in psicologia una previsione sul proprio futuro che si realizza per il fatto stesso di essere stata espressa. In altre parole, sbaglierà e fallirà solo perché il fallimento è quello che si aspetta da sé. Evidentemente, è facile che questa condizione porti a uno stato di depressione e frustrazione costanti e all’incapacità di osservare in maniera obiettiva la realtà, condannando chi ne soffre a una vita di insuccessi.

Cassandra è inoltre la protagonista di un omonimo romanzo di Virginia Wolf, una delle più importanti scrittrici inglesi del ventesimo secolo. I riferimenti mitologici sono spiccatamente marcati tant'è vero che la trama in alcuni passaggi ricalca la vicenda originale: Cassandra, la veggente figlia di Ecuba e di Priamo, racconta il tramonto e la rovina della sua città e si affollano alla memoria la traversata dell'Egeo in tempesta, l'arrivo a Troia delle Amazzoni, i delitti di Achille la bestia, la rottura con il padre Priamo accecato dal meccanismo inarrestabile della guerra, la vita delle comunità femminili sulle rive del fiume Scamandro, l'amore con Enea.