COMMENTO

Commento Elisabetta Biason

Nei versi 735-740, Virgilio descrive l’angoscia (confusam eripuit mentem) (mihi nescio quod trepido) di Enea, che nella confusione generale della città distrutta dalla guerra e nella foga di prendere con sé il vecchio padre Anchise e il figlio Ascanio, sembra quasi dimenticare (male numen amicum) la moglie Creusa. Si chiede se la donna sia scomparsa per volere del fato, perché abbia sbagliato strada o perché sia scivolata e si sia fermata (erravitne via seu lassa resedit).

Versi 768-774. Virgilio rappresenta Enea che vaga disperato per la città (furenti) invocando più volte il nome di Creusa che ad un certo punto si mostra. Il poeta descrive la sua apparizione con tre termini: simulacrum, per indicare come all’inizio fosse un’apparizione indistinta, umbra, l’ombra della moglie riconosciuta, e infine imago che specifica la sovrumana imponenza del fantasma.

Versi 790-794. Virgilio con questi versi fa comprendere la commozione di Enea (lacrimantem et multa volentem dicere) per la separazione dalla moglie e la consapevolezza della sorte di lei che svanisce nell’aria lieve (ventis). È una scena molto toccante, perché emerge lo strazio di Enea nei ripetuti tentativi (Ter conatus…ter frustra…effugit imago) di abbracciare (collo dare bracchia circum), di trattenere Creusa con sé e di dimostrarle il suo amore e il suo rammarico.


Commento Emma Nonino

La figura di Creusa, moglie di Enea, ci è nota per la sua scomparsa durante la fuga da Troia.

Infatti, nei versi 735-740, mentre Enea scappa dalla città di Troia con il padre Anchise e il figlio Ascanio, Creusa si smarrisce e l’eroe si volta per assicurarsi che sia dietro a loro quando ormai è troppo tardi. Nei versi 768-774, Enea cerca la moglie che troverà solo come fantasma. La consolazione di Creusa è di non diventare schiava degli Achei poiché salirà al cielo per servire la dea Cibele, e l’ultima raccomandazione a Enea è quella di prendersi cura del figlioletto Ascanio.

La scomparsa di Creusa è oggetto di numerose interpretazioni. Nonostante la sua figura sia marginale, Creusa si dimostra una moglie fedele che accetta il suo destino per il bene di suo marito e, soprattutto, della patria. L’addio tra Enea e Creusa è toccante, dato che lei è consapevole della sua sorte e preferisce non intralciare il piano degli dèi per Enea, e malgrado egli tenti di stringerla tre volte, Creusa svanisce.