ICONOGRAFIA

È interessante vedere come Cassandra sia rappresentata la maggior parte delle volte nell’episodio del suo stupro e raramente in altre scene. Sarebbe interessante vederla ritratta da neonata insieme a suo fratello Eleno nel cantoncino in cui erano stati lasciati dai genitori, magari quando i serpenti sussurravano loro nelle orecchie donando loro il potere divinatorio, ma niente. Forse gli artisti ritraevano le scene più famose e più rilevanti o forse le scene più richieste dal pubblico.

Lo stupro di Cassandra

Artista: Kodros

Datazione: 440-430 a.C.

Luogo di conservazione: Parigi, Musée du Louvre

È un tipico vaso greco di ceramica a figure rosse, le cui figure sono dettagliate ma non hanno profondità. Rappresenta un episodio della guerra di Troia, o meglio una parte del sacco di Troia: lo stupro di Cassandra da parte di Aiace nel tempio di Minerva.

La scena è drammatica: c’è Cassandra in primo piano che si aggrappa ad una statua di Minerva, nell’espressione del volto si nota un misto di paura e di supplica (alla dea). A destra c’è Aiace armato, con lo scudo e la lancia nella mano sinistra e con la destra cerca di portare via Cassandra dalla statua, ha le gambe divaricate e fisse sul terreno per fare presa, è quasi in punta di piedi.



Datazione: V-VI sec a.C.

Luogo di conservazione: collezione privata

Questa opera è un dipinto vascolare, che raffigura, come il precedente, lo stupro di Cassandra durante il sacco di Troia. Qui si può notare, a differenza della precedente immagine, che Minerva è irata dal comportamento irrispettoso e miscredente di Aiace: infatti un serpente (animale caro a Minerva) sta per attaccare Aiace, armato con elmo e spada a sinistra. Cassandra è in mezzo e a destra c’è un altro soldato armato di lancia e scudo questo decorato con un immagine di un serpente. Tale soldato sembra voler combattere contro Aiace. Dietro Aiace c’è un’altra figura femminile: forse è Minerva ma probabilmente è solo la sua statua.


Datazione: V sec a.C.

Luogo di conservazione: Napoli, Museo Archeologico Nazionale

Come riferito già in precedenza, lo stupro di Cassandra è il tema più raffigurato dagli artisti greci, infatti questa è la stessa scena, ma dipinta su un vaso di ceramica diverso e con uno schema diverso. È un vaso di ceramica la cui scena è a figure rosse. Cassandra, questa volta nuda, con addosso solo un mantello sulle spalle, cerca protezione attaccata allla statua di Minerva, la quale con scudo e lancia sembra voler attaccare Aiace. Cassandra col viso guarda Aiace e con la mano quasi vuole fermare inutilmente la spada di Aiace che quasi sembra che non la voglia stuprare, ma uccidere. Nello sfondo ci sono altre due figure umane che si corpono le orecchie, come se la scena facesse troppo rumore per essere sopportata.


Datazione: I sec a.C. (da un originale del V-IV sec a.C.)

Luogo di conservazione: Roma, Villa Borghese

Ecco l’ennesima opera che rappresenta lo stupro di Cassandra. È un alto rilievo in pietra. Stupisce perché rispetto ai precedenti la scena è molto diretta. Assomiglia alla prima opera, ma risulta più realistica e più violenta: Cassandra è seminuda perchè Aiace le sta strappando i vestiti, si sta tenendo alla statua di Minerva e in questo caso la dea non mostra la sua rabbia. Infine c’è Aiace nudo a sinistra, con solo un mantello sulle spalle e con entrambe le mani libere dalle armi che stringono come due tenaglie le braccia di Cassandra per tenerla ferma e portarla via. Nella faccia di Cassandra si vede disperazione, in quella di Aiace brama di potere.

L'ultima profezia

Datazione: VII sec a.C.

Luogo di conservazione: Atene, Museo Archeologico Nazionale

È un alto rilievo scolpito su parete. Rappresenta quelle che sono le conseguenze della guerra di Troia. Cassandra predisse la congiura di Clitemnestra ad Agamennone, fu la sua ultima previsione, anche questa rimasta inascoltata. Cassandra viene coinvolta nella congiura e viene uccisa da Clitemnestra, vicenda rappresentata molto efficacemente dall'opera.