MONDO RASTER = mondo asemantico, realtà composta dallo schermo (quindi devo intervenire nelle porzioni di schermo, cancellare, raddoppiare, ruotare, ecc. e solo sullo schermo posso operare) e dai puntini.
Per comprendere meglio i vari ambienti dell'informatica, immaginiamo di eliminare gli strumenti moderni come il computer e l'elettricità, riportandoci idealmente ai tempi di Leonardo Da Vinci.
1. Come farebbe Leonardo a trasmettere un disegno o un testo a distanza senza l'ausilio di strumenti elettronici?
Attraverso una griglia o uno schermo bitmappato è possibile trasmettere un'informazione raster, ovvero un dato che corrisponde direttamente alla struttura stessa dello schermo. Questo avviene attraverso un CODICE (= una convenzione utilizzata per comunicare, ma risulta basico perché riflette la natura elementare dello schermo) che fornice un'informazione binaria "c'è" o "non c'è". La griglia diventa quindi uno schermo raster virtuale dove ogni cella è accesa (1) o spenta (0) formando così l'immagine. Non è il computer a interpretare il significato dell'immagine, ma chi legge il codice: ogni punto bianco o nero è un'informazione base che chiamiamo "bottom", ovvero informazione raster.
Lo schermo lavora a una risoluzione standard di 72 dpi (= dimensione schermo), 150 dpi = definizione media. Per aumentare la definizione bisogna aumentare la griglia, ma di conseguenza--> aumenta il tempo di trasmissione dunque l'energia--> aumenta il peso del file !
Invio le informazioni attraverso i seguenti codici: B2, C3, D4, E5
Posso creare il colore nel sistema raster?
Colore e profondità di colore: per il colore è necessario introdurre un codice come il modello RGB (Rosso, Verde, Blu). Si parte dalla rappresentazione binaria (bianco e nero = presenza o assenza di colore) per poi arrivare a una base cromatica composta da 4 colori fondamentali (rosso, giallo, blu e nero). Variando la concentrazione dei singoli colori, è possibile creare nuove tonalità. I primi computer gestivano solo 16 colori, oggi invece milioni di sfumature introducendo il concetto di PROFONDITÀ di colore.
BIT = unità minima di misura della profondità, lavora esclusivamente sullo schermo e ha consapevolezza solo della sua esistenza e del suo colore. Quindi l'unico modo per manipolare un bit è agire su una porzione di schermo senza influire sulla sua sostanza.
Un'immagine raster ad altissima risoluzione offre più informazioni di quelle che possiamo cogliere a occhio nudo da distanza naturale (es. visitando virtualmente una galleria su internet).
(I programmi di grafica raster non prevedevano layer (strati), un concetto più tipico del mondo vettoriale. I layer sono stati successivamente introdotti, rivoluzionando la grafica raster e consentendo un controllo molto più preciso sulle immagini.)