L'importanza del viaggio a Vienna

Il viaggio scolastico a Vienna ha rappresentato un’esperienza importante e significativa.

Non solo è stato un momento di condivisione con i miei compagni e gli insegnanti, con i quali è stato possibile cementare maggiormente i rapporti al di fuori dell’ambiente scolastico vero e proprio e in un contesto di confronto con una realtà urbana e culturale completamente diversa da quella della nostra città, ma ha consentito di immergermi in un contesto quasi irreale.

Vienna ha tutte le caratteristiche della grande capitale.

La città consente di respirare appieno l’atmosfera ottocentesca di un imponente passato da capitale imperiale; le strade, i palazzi, la reggia di Schönbrunn e gli eleganti caffè del centro richiamano continuamente alla memoria gli antichi fasti imperiali e la centralità culturale che la capitale austriaca ha assunto sia dal punto di vista filosofico che artistico- musicale nel corso del diciannovesimo secolo.

A Vienna sono infatti nati e vissuti molti degli importati filosofi che abbiamo studiato in classe, che hanno influenzato il sapere filosofico successivo. 

Vienna ed i fasti dell’impero, di cui la capitale, nell’immaginario collettivo, continua ad esaltare il ricordo -sminuendo, viceversa, quasi a voler dimenticare, la fase delle dolorose vicende che hanno interessato il periodo compreso tra le due guerre mondiali, e quindi l’annessione alla Germania nazista, la condivisione diffusa del pensiero hitleriano e successivamente la distruzione di buona parte della città per effetto dei bombardamenti-  sono invero stati il teatro delle vicende storiche strettamente legate al nostro risorgimento; a Vienna hanno trovato i natali importanti musicisti, autori di opere mirabili come Mozart, Beethoven, Bach, Wagner e vari altri, oltre che filosofi fondamentali come Kant ed Hegel, alla base dello sviluppo del pensiero filosofico successivo.

La visita della città è stata quindi un modo per vivere un’esperienza fortemente coinvolgente rispetto a tutta una serie di conoscenze acquisite nel corso dell’attività scolastica percependo l’esaltazione che la capitale continua ad operare di quel periodo storico, di quella fase grandiosa e di grande respiro culturale, che ha imperniato di sé tutta Europa: la Vienna della Principessa Sissi, di Francesco Giuseppe, della grandezza dell’Impero e culla di cultura esportata in tutta Europa.


La gita a Vienna ha però rappresentato anche un modo importante di confrontarsi, insieme ai miei compagni e pertanto in un ambiente di giovani, con quelle che sono le caratteristiche e le peculiarità di una capitale europea moderna; l’importanza di viaggiare, non solo in Italia, ma anche all’estero, sta infatti proprio nel poter prendere contatto e conoscere culture diverse dalla nostra, anche se simili in quanto accumunate da tratti di storia comune, e quindi modi di vivere, lingue, tradizioni culinarie, abitudini, opzioni e scelte relative al rapporto con il territorio e l’ambiente, che non possono che contribuire ad ampliare il modo di pensare e vedere le cose, espandendo le conoscenze e portando ad una crescita intellettuale.

Un’esperienza che mi ha colpito particolarmente in tale prospettiva è il fatto che non c’è città più verde di Vienna, proclamata vincitrice della classifica delle dieci città più verdi al mondo nel 2020 tra oltre cento metropoli considerate sulla base dei parchi, degli spazi verdi pubblici, dell’utilizzo di energie rinnovabili, della qualità dell'aria, dei trasporti pubblici e dei mercati.

Una qualità della vita decisamente diversa rispetto a quella di molte grandi città italiane.

E’ stata una vera sorpresa, del tutto inaspettata, che mi ha consentito di apprezzare scelte consapevoli operate dalle autorità viennesi in una prospettiva di miglioramento delle condizioni di vita anche in una grade capitale quale Vienna; le aiuole, i giardini, i prati e i viali alberati sono il cuore dei parchi viennesi (basti pensare al Prater che costituisce un vero e proprio patrimonio forestale) , che, sia pur nel breve tempo della nostra gita, è stato possibile notare: luoghi dove le persone, i ragazzi come noi, ma non solo, possono effettivamente spendere il tempo, sgombrare la mente, incontrare gli amici, fare una passeggiata, correre o semplicemente sedersi su una panchina al sole. 

Se la presenza del verde non costituisce una novità per chi come me vive in una cittadina come Lucca, certamente le grandi città italiane hanno grossi problemi da tale punto di vista.

A Vienna il rapporto con l’ambiente e la struttura urbana è vissuto pertanto in modo profondamente diverso, non solo per le ampie aree verdi ivi presenti ma anche per la diffusione delle piste ciclabili (addirittura 1.400 chilometri di piste ciclabili e percorsi ciclabili attraverso zone a basso traffico, con possibilità di noleggiare city bike in 121 stazioni ed esplorare la città), e l’uso delle biciclette che costituisce anch’essa una scelta green capace di ridurre l’uso dei mezzi a motore e l’inquinamento che ne discende: una cultura green che la capitale austriaca sembra aver fatto propria, e che colpisce particolarmente noi giovani che con realismo abbiamo acquisito una spiccata sensibilità per i problemi legati al riscaldamento globale e al clima posto che la situazione del pianeta non lascia sperare nulla di buono nel futuro laddove non si modifichino le abitudini di vita e le scelte di politica energetica e di utilizzo del territorio. 

Anche il trasporto pubblico viene molto utilizzato nella capitale, così come le biciclette, e ho visto che molte persone scelgono di spostarsi a piedi anche per andare al lavoro, e pertanto senza un prevalente uso dell’auto che crea traffico e inquinamento, evidenziandosi abitudini di vita per così dire di tipo “sostenibili” e in linea con una moderna impostazione attenta all’ambiente.


riflessione personale:

Il viaggio nella capitale austriaca mi ha provocato dunque sensazioni molto piacevoli, non solo per la possibilità di apprezzare un patrimonio architettonico e artistico che mi ha richiamato alla mente il periodo fiorente dell’impero e la cultura ottocentesca cui la città ha dato vita e pertanto mi ha portato a riflettere sulle conoscenze storico-filosofiche e artistiche apprese nel percorso di studi, ma anche per le caratteristiche di piena sostenibilità della vita della capitale, ricca di aree verdi, vivibile in condizioni di rispetto per l’ambiente sulla base di scelte oculate per un miglioramento della qualità della vita e in una prospettiva futura in cui i problemi legati all’inquinamento delle metropoli e del pianeta evocano scenari assolutamente oscuri e preoccupanti. 


Gabriele Billet