Origini fossili

Che origini hanno avuto i giacimenti di combustibili fossili? Che impiego si fa ancora oggi del carbone, e con quali impatti per l'ambiente? 

Un colpo di scena

Intorno a 450 milioni di anni fa il livello di concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera raggiunse picchi più elevati di quelli che abbiamo oggi, portando a temperature molto elevate, radiazioni ultraviolette, tempeste e fenomeni naturali violenti. Questo ambiente rendeva difficile la sopravvivenza delle prime forme di vita che iniziavano ad affacciarsi sulla terraferma. Ma qualcosa, in un tempo relativamente breve, cambiò.

Le piante, che per la prima volta si manifestavano sulla terra, risolsero la difficile situazione. Le nuove foreste arboree, in pochi milioni di anni, iniziarono ad assorbire l'anidride carbonica presente nell'atmosfera, e utilizzando il carbonio per produrre sostanze organiche, ne ridussero la concentrazione di circa dieci volte, rendendo possibile l'inizio della vita animale terrestre. La grande quantità di carbonio assorbita venne fissata nelle piante e negli organismi marini fotosintetici. La sepoltura e la trasformazione chimico-fisica di questi organismi nella crosta terrestre ha creato nel sottosuolo dei giacimenti di carbone e di petrolio, che poi l'uomo ha deciso di estrarre e bruciare, rilasciando ogni giorno grandissime quantità di anidride carbonica, che amplificano l'effetto serra e aumentano le temperature.

Origine del petrolio

La formazione del petrolio richiede dai 10 ai 100 milioni di anni a seconda della temperatura. I resti organici si depositano sul fondo dei mari, e sono ricoperti da strati di sabbia e argilla, che ne impediscono la decomposizione. Man mano che si formano altri strati di sedimenti, i resti organici vengono sepolti sempre più in profondità e si trasformano in idrocarburi, in un ambiente tipicamente anossico. I movimenti tettonici deformano gli strati di roccia e creano le trappole petrolifere, dove gli idrocarburi e il gas naturale si accumulano nei vuoti delle rocce porose. Nel tempo, i sedimenti si solidificano in roccia madre, che matura e si trasforma in kerogene e poi in idrocarburi naturali. Il petrolio, essendo un liquido oleoso, si sposta dalla roccia madre alle rocce permeabili più vicine che fungono da roccia serbatoio. Queste sono prevalentemente rocce arenarie che creano una trappola per il petrolio, che si ferma e crea un giacimento. 

Il carbone ancora oggi nel mondo 

Il carbone è la fonte di energia fossile che ha dato avvio alla prima rivoluzione industriale, ed è la più inquinante. E' considerato responsabile di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana, come il biossido di zolfo, l'ossido di azoto e le particelle fini, come le micro polveri (in particolare PM2.5). La combustione del carbone produce inoltre molte sostanze chimiche cancerogene certe secondo l'IARC come il benzopirene, le diossine, il benzene e gli idrocarburi policiclici aromatici, e rilascia inoltre grandi quantità di isotopi radioattivi che hanno effetti mutageni sul genoma degli embrioni. 

Il carbone è quindi responsabile del 45% delle emissioni di CO2 causate dai combustibili fossili. Ridurre il suo utilizzo e adottare fonti di energia pulita e rinnovabile sono passi cruciali per affrontare il cambiamento climatico. Nonostante ciò, il carbone rappresenta ancora oltre il 28% dell'energia consumata a livello mondiale. Paesi emergenti come la Cina e l'India, ma anche Russia e Stati Uniti continuano ad utilizzare in modo massiccio il carbone per sostenere la loro crescita economica, nonostante la sua natura nociva. La produzione mondiale di carbone è cresciuta significativamente tra il 1978 e il 2020, raggiungendo valori record nel 2014, 2018 e 2019. Nel 2020 si è registrata una leggera diminuzione, tranne in Cina dove la produzione è aumentata dell'1,1%. 

Il carbone viene principalmente utilizzato nei settori energetico, del cemento e dell'industria chimica. In Italia, le centrali a carbone coprono circa l'11% del consumo elettrico totale, ma contribuiscono ancora per circa un terzo delle emissioni di CO2 nel sistema elettrico italiano. Nonostante in passato ci fossero progetti per la costruzione di nuove centrali a carbone, questi sono stati abbandonati a causa dei cambiamenti nel mercato e dell'opposizione pubblica.

Idee, pensieri e commenti personali

Io penso che sia necessario prendere più consapevolezza dell'utilizzo che facciamo del carbonio (petrolio, carbone, gas naturale), non solo per le forti conseguenze negative che questo eccessivo consumo ha, ma anche perché questi giacimenti di carbonio da cui noi attingiamo in grande quantità non sono infiniti e, nel momento in cui si esauriranno, non avremo più modo di proseguire la nostra vita perché noi ci appoggiamo troppo su questa fonte di energia non rinnovabile. Credo che la soluzione per cercare di non portare il nostro pianeta in una condizione irrimediabile sia quella di fare un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili pulite e capire che l'utilizzo del carbonio sta portando la Terra a morire, con temperature molto elevate che rompono gli equilibri degli ambienti e creano difficoltà nella vita degli organismi che popolano il pianeta

Eleonora Marfia, VB

Personalmente credo che noi tutti dovremmo renderci conto di ciò che potrebbe significare non avere più a disposizione queste fonti fossili di energia. Noi utilizziamo energia non rinnovabile senza renderci conto che prima o poi le risorse finiranno. Prima riusciamo a trovare una soluzione che possa andare incontro ai bisogni attuali senza però creare inquinamento o danno per il pianeta, prima riusciremo a vivere meglio. Oltre al fatto di essere non rinnovabili, queste fonti sono anche altamente dannose per l'uomo e per il clima. Dobbiamo sforzarci per trovare qualcosa che possa sostituire tutto questo e che non sia dannoso, né per l'uomo né per il pianeta. Dobbiamo tornare allo stato precedente della Terra, sempre che ciò sia ancora possibile, altrimenti in poco tempo il nostro pianeta morirà con noi. 

Aurora Nannizzi, VB

Io credo che dovremmo tutti prendere consapevolezza dei danni che l’utilizzo di carbone e di fonti non rinnovabili stanno causando al pianeta su cui viviamo; soprattutto dovremmo capire tutti che questo è l’unico che abbiamo a disposizione, pertanto dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardarlo.

Infatti il vasto utilizzo di fonti non rinnovabili produce grandi quantità di emissioni che vanno a danneggiare l’atmosfera e il pianeta intero. Ma sono da tenere in considerazione anche i danni che questo inquinamento causa alla nostra salute, infatti l’inquinamento dell’aria e delle acque è altamente pericoloso; in queste condizioni l’aria che respiriamo è ricca di componenti dannose ed il cibo che ingeriamo è inquinato. 

Dovremmo tutti affrontare un momento di riflessione riguardo alle nostre scelte quotidiane, poiché è questo ciò che possiamo migliorare nel nostro piccolo; mentre a livello globale dovremmo cercare di adottare il più possibile misure per contenere l’utilizzo di fonti non rinnovabili, ad esempio sfruttando centrali nucleari, centrali idro-elettriche e impianti eolici.


 Beatrice Pinelli, VB