Foreste e deforestazione 

“Senza le piante non ci sarebbe l’acqua perché la temperatura della Terra sarebbe così elevata da farla evaporare. E poi è grazie alla traspirazione delle piante nella foresta amazzonica se si formano le nuvole, le perturbazioni e tutto i componenti del ciclo dell’acqua che a sua volta garantisce in tutto il mondo la pioggia, e quindi la vita, ciò che beviamo e mangiamo. Senza la vegetazione la Terra sarebbe come Marte.”  Stefano Mancuso

Le foreste coprono il 31% delle terre emerse del pianeta, rappresentando l’85% della vita sulla terra, e costituiscono l’habitat per il 75% della biodiversità terrestre.

La deforestazione è una delle principali cause del riscaldamento globale, poiché produce dal 12 al 20 % delle emissioni di gas serra. Secondo i dati più recenti risulta che le foreste pluviali producano oltre il 40% dell’ossigeno terrestre e grazie al processo della fotosintesi clorofilliana, contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico. 

Nel periodo fra il 1990 e 2015, la superficie di foreste è diminuita di 129 milioni di ettari, un’area che equivale quasi all’intero Sudafrica. La perdita netta annuale media nel periodo 2010-2015, invece, è stata di 3,3 milioni di ettari e la maggior parte riguarda le foreste naturali

Perché la deforestazione? 

Le cause principali che producono deforestazione sono: 

Ma dove finiscono le terre sottratte alle foreste? 

Gran parte vengono utilizzate per produrre beni commercializzati a livello globale. Il consumo dell'UE rappresenta circa il 10% della deforestazione globale, principalmente olio di palma e soia, che rappresentano oltre i due terzi; tra i principali prodotti importati nell'UE con provenienza da terreni disboscati ci sono: Olio di palma 34%, soia 32,8%, legno 8,6%, cacao 7,5%, caffè 7%, gomma 3,4%, mais 1,6%.

Emissioni alla rovescia...

L’Accordo di Parigi, approvato dalla cosiddetta "COP 21", si pone l'obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, e di fare il possibile per limitare l’aumento a 1,5°C.  Nell'accordo, oltre ad una massiccia riduzione a breve termine delle emissioni di gas climalteranti, si richiede anche l’applicazione di tecniche di “emissione negativa” che estraggano dall’atmosfera l’anidride carbonica già emessa. La fotosintesi clorofilliana - processo che estrae l’anidride carbonica dall’aria e, utilizzando luce ed acqua, la trasforma in biomassa vegetale - è uno dei mezzi naturali che da 3,5 miliardi di anni permette di assorbire CO2 ed è ovviamente molto utile nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Cosa prevede l'Agenda 2030, Goal 15 - Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre


15.2 Entro il 2020, promuovere una gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste, arrestare la deforestazione, ripristinare le foreste degradate e aumentare ovunque, in modo significativo, la riforestazione e il rimboschimento.

15.5 Intraprendere azioni efficaci ed immediate per ridurre il degrado degli ambienti naturali, arrestare la distruzione della biodiversità e, entro il 2020, proteggere le specie a rischio di estinzione.

15.b Mobilitare risorse significative da ogni fonte e a tutti i livelli per finanziare la gestione sostenibile delle foreste e fornire incentivi adeguati ai paesi in via di sviluppo perché possano migliorare tale gestione e per la conservazione e la riforestazione.


Idee, pensieri e commenti personali

Per me la natura è sentirsi parte di qualcosa di più grande, andare oltre la propria individualità e vedere il mondo con uno sguardo più ampio. Mi capita spesso di fare passeggiate per i parchi e nei boschi ed è sempre un piacere ammirare c'ho che mi circonda; se ci si sofferma anche a riflettere un istante, la stessa aria che si respira è diversa. E' triste vedere come oggi si sia completamente arrivati a fraintendere il ruolo della natura nella società umana, essa non è profitto, è vita, e privandocene solo per il lucro, siamo  privati della possibilità di vivere. 

Emma Fambrini, VB

Con la deforestazione l’uomo ottiene il legno per vari utilizzi e per fini economici. Tagliando gli alberi si creano strade, ferrovie, ma anche superfici per utilizzo agricolo e industriale. Questo processo però porta a conseguenze molto pesanti sull’ecosistema, andando a distruggere habitat naturali di numerose specie animali e vegetali che vengono tolte e strappate dai loro ambienti naturali, portando ad una perdita di suolo fertile e ad una progressiva desertificazione. La deforestazione non è da eliminare totalmente, ma è necessario regolamentarla. L’uomo, da quando comprese l’importanza dell’agricoltura e dell’allevamento per gestire al meglio la propria vita, ha avviato la distruzione di foreste per stabilirsi in villaggi e costruire ampi campi da coltivare. Ma l’abbattimento di alberi deve essere controllato e seguire delle norme al fine di diminuire la distruzione di habitat e l’effetto serra; in quanto la deforestazione incoraggia la crescita dell’effetto serra, poiché porta all'accumulo in atmosfera di anidride carbonica, facendo aumentare in questo modo la temperatura del pianeta.

Ludovico Balducci, VB

Penso che oggi, in generale, l'uomo sia portato a distruggere qualsiasi cosa di buono e positivo della propria vita, e questa tendenza all'auto sabotaggio è ben visibile anche nel trattamento che riserviamo alle foreste e alla natura; tendiamo a distruggere qualsiasi cosa che c'è di positivo nella natura e che ci viene messa a disposizione, convinti che è proprio distruggendo che traiamo il massimo beneficio, ma non è così. Ci priviamo da soli di ciò che ci è più importante per vivere, convinti che saremo pronti ad affrontare le conseguenze nel futuro, rimandando tutto ad un domani sconosciuto e scaricando tutte le responsabilità su chi verrà dopo di noi. Non deve essere così, il futuro è già oggi e bisogna smettere di pensare solo alla nostra vita personale e iniziare a ragionare in un'ottica più globale. 

Bianca Miniero, VB