Ieri, oggi, domani

In che modo l'uomo ha trasformato, fin dalle sue origini, e trasforma, ancora oggi, l'ambiente naturale del pianeta Terra? 

Il rapporto tra natura e uomo all'inizio dei tempi

All’inizio dei tempi, tra l'uomo e la natura c’era un forte equilibrio, l’uomo infatti si preoccupava solo di cacciare quel che bastava per la propria sopravvivenza senza mai andare a modificare gli equilibri dei vari ecosistemi.

La rivoluzione agricola del Neolitico

Tra 10000 e 7000 anni fa, all'inizio dell'Olocene, è avvenuta la prima grande rivoluzione che ha visto come protagonista l’ambiente agricolo. Con essa l’uomo ha trasformato un'economia di sussistenza, basata su caccia e raccolta, in un’economia incentrata sull'allevamento e la coltivazione.

In-sostenibilità urbana

 Gli ultimi 25 anni hanno visto una crescita esponenziale delle città a livello globale. Nella maggior parte delle quali (59%) si è verificato un aumento di consumo del suolo per abitante, riducendo sensibilmente la percentuale di spazi verdi a disposizione di ogni abitante.

Natura e città oggi

 

Attualmente 4 miliardi di persone vivono in aree urbane, ovvero il 54% della popolazione mondiale. La forte crescita delle popolazioni urbane ha implicato anche un’espansione territoriale delle città. Ad oggi sta fortunatamente crescendo l’impegno a ripristinare la natura nell’ ambiente urbano. Negli anni viene sempre più riconosciuto il ruolo indispensabile delle aree verdi per una migliore qualità di vita nelle città e un futuro sostenibile. Ad esempio l’Unione Europea si è posta l'obiettivo di azzerare il consumo netto del suolo entro il 2050.

Idee, pensieri e commenti personali

Dall’era primordiale ad oggi, il rapporto tra uomo e natura è cambiato radicalmente, l’uomo continua ad avere bisogno della natura per vivere; e di questo, in origine, l’uomo ne era consapevole, mentre adesso se ne sta lentamente dimenticando. Alle origini la natura era l’unico mezzo che consentiva all’uomo di mandare avanti la propria vita: cibarsi, stare al caldo, bere; mentre adesso, la maggior parte di tutto ciò, non vede necessario alcun tipo di rapporto o di dipendenza dell’umano nei confronti della natura che lo circonda. E questo si vede da come, piano piano, tutti noi abbiamo iniziato ad allontanarci dagli ambienti naturali: siamo affascinati dalle metropoli industrializzate, dai grattacieli, e dunque per la natura non c’è più spazio. Ma, per fortuna, negli ultimi anni, ci stiamo accorgendo di nuovo di quanto essa, sia in realtà importante, e, infatti, di questo passo molte cose stanno cambiando. In ogni città, a piccoli passi, si sta cercando di costruire spazi verdi: luoghi sostenibili che possano contribuire al miglioramento dell'ambiente, per un benessere che possa durare più a lungo possibile. Ma per cambiare le cose è necessario qualcosa in più rispetto a piccoli spazi verdi disposti in qua e in là per le città. Per rendere migliori le cose nel mondo che ci circonda, ognuno di noi dovrebbe prendere consapevolezza di se stesso, arrivando a capire che chiunque, con le sue azioni è fondamentale per questo processo. E dunque, in fondo, quando si tratta di natura, tornare alle origini e mostrarsi un po' più primitivi, che evoluti e industrializzati, potrebbe essere meglio, soprattutto perché contribuirebbe sia a migliorare noi stessi, che tutto ciò che ci circonda.


Silvia Barsotti, VC


È importante sensibilizzare le persone per far comprendere l’importanza degli spazi verdi nelle città. Solo così si potranno ripristinare le aree naturali andate perse e sostituite dal cemento a causa di decenni di edificazione e urbanizzazione. Il recupero di spazi verdi negli ambienti urbani può essere realizzato in maniera efficiente rimodellando spazi urbani già esistenti piuttosto che demolirli.  Un esempio di questo tipo di opera è il bosco verticale a Milano e le panchine contenenti il liquido 3 che svolge la stessa azione di un albero, ovvero assorbire CO2 e rilasciare O2. 


Elena Severi, VC


Il governo dell’Arabia Saudita ha studiato per anni (insieme ad architetti e scienziati provenienti da tutto il mondo) il modello perfetto di città moderna, ecosostenibile, autosufficiente ed a misura d’uomo. Il progetto NEOM è al momento in costruzione, stiamo parlando di una città a tre dimensioni, inserita in due muri a specchio paralleli, distanti 200 metri uno dall’altro, alti 500 metri e lunghi 170 km, entro i quali si svilupperà una città, grande come il Belgio, su più livelli.

Questa città è stata progettata per avere tutti i servizi a non più di 400 metri di distanza e, poiché tutti gli spostamenti saranno effettuati tramite metropolitane funzionanti a corrente, non ci saranno macchine.

NEOM funzionerà esclusivamente ad energie rinnovabili quali energia solare, eolica e ad idrogeno, se questo modo di vivere la città avrà successo potremo utilizzarlo per modificare le città già esistenti in modo ecosostenibile, andando a migliorare non solo la qualità della vita ma anche l’ambiente in cui viviamo.

Non essendo più possibile tornare a vivere di caccia e di pesca dobbiamo ripensare il modo in cui le nostre abitudini e la nostra tecnologia impattano sull’ambiente che ci circonda.

Porre dei limiti temporali per azzerare le emissioni di CO2, senza però agevolare tecnologie o metodi alternativi a quanto utilizzato oggi, è autolesionista, il futuro sta nel trovare soluzioni pratiche e fattibili e NEOM potrebbe dare il via ad un’alternativa finora inesplorata.


Gabriella Grace Aglioni, VC

All’inizio dei tempi come abbiamo visto tra uomo e natura c’era un forte equilibrio che purtroppo dall’ avvento dello sviluppo industriale e dalla continua crescita delle necessità dell’uomo sta svanendo. L’uomo, in era preistorica, ha sempre dato una grande importanza agli equilibri dell’ecosistema e a come  mantenerli, aveva capito infatti che per poter vivere era necessario mantenere la terra e la natura intatte: l’uomo infatti senza il pianeta Terra non può vivere. L’uomo, nel corso della storia, sembra aver cambiato sempre più il suo pensiero, non prestando più grande attenzione a mantenere intatta la propria “casa”; appare sempre più concentrato sullo sviluppo industriale e a come poter arricchirsi, ignorando i gravi danni che questi processi producono sull’ambiente. Partendo dalle piccole città fino ad arrivare alle metropoli, che ormai sono sempre più sviluppate in ogni paese, e di cui l’uomo sembra sempre più attratto.  Sono proprio queste città che danno un grande contributo all’inquinamento dell’ambiente.

Piano piano, stiamo iniziando a vedere progetti che consentono di migliorare questa situazione, come i giardini verticali, che creano nuovo verde nelle metropoli, andando a migliorare anche l’aria circostante. Dobbiamo mobilitarci tutti per non aggravare ancora di più la situazione, e sperare che questi obiettivi possano arrivare a un traguardo. 


Caterina Viola Da Castello, VC