Natura in città

La via dell’attuale modello di espansione urbana non è più percorribile, perché causa un continuo soffocamento delle aree verdi naturali. Fortunatamente la biodiversità urbana ha assunto un'importanza mai vista in passato. Per fermare il declino della natura è necessario infatti che quest’ultima venga accolta nelle città, anche per renderle più vivibili. Per comprendere meglio questo argomento, è necessario porsi 3 domande:

1. In che modo la natura influenza le città e i suoi abitanti?

2. Quali sono i benefici che il verde apporta alla vita urbana? 

3. In che modo il verde urbano influisce sulla qualità della vita e sulla salute fisica e psicologica dei cittadini? 

Ecco alcune risposte. Effetti e benefici della NATURA in CITTA'...

Conserva la bio-diversità

I fattori critici che in ambiente urbano tendono a deprimere la biodiversità sono molti, fra cui la frammentazione degli habitat, l’isolamento delle aree verdi, la semplificazione della struttura della vegetazione, l’inquinamento atmosferico, acustico e luminoso. Si stima che circa l’8% delle specie di vertebrati terrestri presenti nella Lista rossa dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature) sia principalmente minacciata dall’espansione urbana. È necessario sostenere la vita delle specie animali e vegetali nelle città che si trovano spesso confinate in minuscoli spazi contornati da cemento.

LA NATURA URBANA PUÒ FARLO! Gli spazi verdi determinano un aumento della biodiversità che può supportare ricchi assembramenti di fauna selvatica, tra cui anche molte specie rare e minacciate. Con gli opportuni interventi di recupero naturalistico è possibile istituire persino oasi urbane in cui specie autoctone, endemiche e di passaggio possano trovare dimora, contribuendo anche a riqualificare aree degradate. Le città verdi, quando ben progettate, possono quindi diventare addirittura degli hotspot di biodiversità.

Abbatte l'inquinamento

L’inquinamento atmosferico è uno dei principali fattori di rischio di morte al mondo, ed è anche uno dei principali fattori di rischio di malattia, L’Italia è il primo Paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con lo smog. Siamo, infatti, primi in UE e undicesimi nel mondo per morti premature da esposizione alle “polveri sottili” con 29 città che hanno superato i limiti di polveri sottili (PM10) nel 2022. È necessario dunque ridurre i livelli di PM10, che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) potrebbero ridurre del 15% la mortalità nelle città, e portare le concentrazioni di PM2,5 a livelli sicuri. 

LA NATURA URBANA PUÒ FARLO! Contribuisce a ripulire e disinquinare l’aria delle città rimuovendo fino al 20% del particolato emesso dal traffico, dall’edilizia e dalle industrie. 1 ettaro di foresta urbana può rimuovere mediamente 17 kg/anno di PM10 e 36 kg/ anno di ozono troposferico. Questo grazie alla capacità di ritenzione delle foglie che assorbono direttamente il particolato rallentandone la diffusione. Non solo purificazione dell’aria, ma anche delle acque di deflusso urbane, che sono molto inquinate. Le infrastrutture verdi contribuiscono a filtrare le acque provenienti dalle città, riducendo così la diffusione degli inquinanti nei suoli e nei corsi d’acqua delle aree extraurbane, come in mare.

Contiene le ondate di calore

La temperatura media nelle aree urbane può essere fino a 15°C più alta rispetto ad aree naturali circostanti, e la velocità del vento inferiore del 10- 30%. I diversi materiali da costruzione possono raggiungere temperature fino a 40°C più alte rispetto all’aria-ambiente, con conseguenti flussi termici elevati sia verso l’interno sia verso l’esterno degli edifici. Inoltre, tanto più grandi e compatti sono i centri urbani, tanto maggiore sarà l’aumento termico e la riduzione della circolazione dell’aria. Tale fenomeno è denominato “effetto isola di calore urbana”. Peraltro, l’utilizzo dell’aria condizionata incrementa i livelli di CO2 e di calore all’esterno degli edifici. Una sorta di circolo vizioso mortale! Oltre il 4% della mortalità estiva nelle città europee è attribuibile alle isole di calore urbane soprattutto nella fascia di età over 65. È necessario mitigare l’effetto dell’isola di calore urbana anche per abbattere i rischi per la salute dei cittadini. 

LA NATURA URBANA PUÒ FARLO! Il posizionamento strategico degli alberi è in grado di far scendere la temperatura anche di 8°. Questo perché le chiome degli alberi garantiscono un comfort termico che deriva sia dalla traspirazione che dall’ombreggiamento. Complessivamente, si stima che il verde urbano in Italia sia in grado di assorbire 12 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Secondo la FAO, inoltre, il verde urbano contribuisce a ridurre del 30% il consumo di aria condizionata, facendo quindi risparmiare. Un’altra importante azione da realizzare in città è la sostituzione dell’asfalto con pavimentazioni più ecologiche che permettano una buona conservazione del suolo, l’assorbimento dell’acqua piovana e un ridotto accumulo di calore.

E' una palestra naturale

La popolazione mondiale contemporanea non raggiunge i livelli sufficienti di attività fisica. Nonostante numerosi studi abbiano dimostrato come le persone non attive abbiano un rischio di morte del 20-30% superiore rispetto alle persone attive.               È stato dimostrato che la presenza di aree verdi accessibili stimoli l’attività fisica e permetta di svolgerla con una qualità superiore rispetto a svolgerla in ambienti chiusi o artificiali; contrastando così lo stile di vita sedentario.


Contrasta l'alienazione

Diversi studi evidenziano l’esistenza di un disturbo da deficit di natura, che affligge sempre più persone tra adulti e bambini.  La vita del XXI secolo porta le persone a passare pochissimo tempo a contatto con la natura, e questo allontanamento causa, soprattutto bambini, problemi di salute psicologica e fisica, oltre ad una serie di deficit rispetto ai coetanei cresciuti in zone “rurali” che sfociano in una maggiore aggressività, dipendenza, tristezza e una minor capacità di prendere iniziative e concentrarsi.

La natura urbana contrasterebbe questa tendenza, concedendo ai cittadini la dose necessaria di esperienze a contatto con la natura, in maniera accessibile, così da alleviare i livelli di stress negli adulti, e assicurare ai bambini uno sviluppo psico-fisico adeguato.

Promuove la cultura e stimola la creatività

Nelle città e negli ambienti urbani le persone sono vittime di una sovrastimolazione e una monotonia cronica che opprime la facoltà umana di pensare sovraccaricandolo di cose inutili. Compromette molte delle facoltà cognitive umane, e favorisce l’isolamento sociale, compromettendo così lo sviluppo culturale delle persone e quindi della società. Gli spazi verdi nelle città favorisco la coesione sociale e liberano la mente dal sovraccarico urbano dando la possibilità di pensare in maniera autonoma, con un conseguente sviluppo di idee creative, e della facoltà di pensare, rendendo così le aree verdi anche degli importanti centri di sviluppo socio-culturale.

Riduce il rumore

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rumore costituisce la seconda causa ambientale di problemi di salute, immediatamente dopo l'inquinamento atmosferico da particolato. L'esposizione prolungata al rumore può generare effetti dannosi sulla salute, come irritabilità, disturbi del sonno, impatti negativi sul sistema cardiovascolare e metabolico, e compromissione delle facoltà cognitive nei bambini. In Europa, oltre il 20% della popolazione, corrispondente a più di 100 milioni di persone, è esposta a lungo termine a livelli di rumore dannosi per la salute, soprattutto provenienti dal traffico stradale. A Roma, addirittura il 60% della popolazione è esposto a livelli di rumore dannosi. Il fogliame degli alberi agisce come un filtro, spezzando e ammortizzando le onde acustiche, riducendone significativamente l'intensità. La presenza di alberi lungo le strade può contribuire a mitigare il disturbo da inquinamento acustico. Quando necessario, è possibile creare vere e proprie barriere fonoassorbenti vegetali posizionando gli alberi in più filari, contribuendo così a ridurre ulteriormente il livello di rumore.

Fornisce benessere psico-fisico

A livello globale, una persona su otto è affetta da un disturbo mentale, con 300 milioni di individui che soffrono di disturbi d'ansia e 280 milioni che affrontano la depressione. Ricerche indicano che nelle aree con una carenza di spazi verdi, il rischio di sviluppare disturbi mentali a lungo termine, come depressione, ansia e abuso di sostanze, aumenta del 50%. La presenza di spazi verdi urbani è positivamente correlata alla felicità per diverse ragioni chiave. Innanzitutto, esiste un'innata affinità emotiva dell'essere umano con la natura, nota come "biofilia". In secondo luogo, la natura può contribuire a ridurre gli ambienti malsani e promuovere comportamenti benefici per la salute fisica e mentale. Infine, gli spazi verdi aperti favoriscono la coesione sociale, un fattore chiave correlato alla felicità insieme ad altri elementi socioeconomici. L'ambiente naturale agisce come un luogo di pace, contribuendo al benessere e alla felicità delle persone. Questo sottolinea l'importanza di far tornare le persone a essere un pilastro essenziale delle società, enfatizzando il ruolo cruciale degli spazi verdi urbani nel promuovere la salute mentale e il benessere.

Protegge dalle piogge intense

L'impatto negativo dell'impermeabilizzazione del suolo, ovvero la copertura con materiali come cemento e asfalto, aumenta il rischio di inondazioni. Nell'Unione Europea, la superficie urbana è cresciuta del 78% dalla metà degli anni '50, contribuendo all'impermeabilizzazione del suolo. In Italia, l'impermeabilizzazione e la cementificazione sono progredite rapidamente, con una media di 19 ettari al giorno negli ultimi 3 anni, equivalente a 26,5 campi da calcio. Questo ha portato alla perdita di suolo naturale e seminaturale, con una media di 77 km² all'anno negli ultimi 15 anni, principalmente a causa dell'espansione urbana. La perdita di copertura vegetale riduce la capacità del suolo di assorbire e trattenere l'acqua, aumentando il rischio di inondazioni. In Italia, più del 70% degli allagamenti da piogge intense e delle esondazioni fluviali tra il 2010 e il 2021 sono avvenuti in aree urbane. Nel 2023, sono stati registrati 73 eventi climatici avversi di pioggia intensa, con un notevole evento alluvionale in Emilia orientale e Romagna, dove sono caduti 4 miliardi di metri cubi su un territorio di 1.600 km², causando l'allagamento di 540 km² di aree. Un dato preoccupante riguarda l'Emilia-Romagna, che detiene il record negativo per la cementificazione nelle aree alluvionali, con la costruzione di 79 ettari in aree ad elevata pericolosità idraulica e 502 ettari in quelle a media pericolosità tra il 2020 e il 2021. La de-impermeabilizzazione del suolo, ottenuta tramite il ripristino di aree verdi naturali, rappresenta una soluzione per favorire l'infiltrazione delle acque, anche in ambiti urbani con regimi idrici fortemente vincolati. La presenza di vegetazione in città, sia lungo le strade che sui tetti e, in particolare, la creazione di vere e proprie aree verdi, contribuisce a ridurre il deflusso dell'acqua sul cemento. Questo intervento aiuta a prevenire e contenere i danni provocati da inondazioni e precipitazioni intense, agendo come un ostacolo naturale al flusso dell'acqua e promuovendo un assorbimento più efficace nel terreno.

Idee, pensieri e commenti personali

Leggendo i paragrafi precedenti, si può intuire l’importanza fondamentale che hanno le aree verdi, come parchi o viali verdi, all’interno delle zone urbane delle città. Maggiori polmoni verdi all’interno delle città garantirebbero protezione dalle inondazioni, accentuate invece dalla continua impermeabilizzazione del suolo con cemento e asfalto, per non parlare del beneficio che porterebbero ai cittadini a livello acustico, Il fogliame degli alberi infatti agisce come un filtro spezzando e ammortizzando le onde acustiche riducendone significativamente l'intensità. La presenza di alberi lungo le strade può contribuire quindi a mitigare il disturbo da inquinamento acustico. Inoltre questi spazi contribuirebbero al benessere psico-fisico dei cittadini, prevenendo da malattie di tipo fisico e mentale. L'ambiente naturale agisce come un luogo di pace, contribuendo al benessere e alla felicità delle persone. Personalmente avendo visitato la Spagna, rispettivamente Madrid e Valencia, posso affermare che è un Paese molto sviluppato da questo punto di vista con grandissime aree verdi nei centri urbani, come Parque de el retiro a Madrid o Parc Gulliver a Valencia, che incidono non poco sull’inquinamento delle città e di conseguenza sulla qualità della vita dei cittadini.

Lorenzo Piegaia, VC

Le grandi città con immensi spazi verdi come New York, Monaco e Londra non solo hanno un’aria più pulita e meno inquinata, ma sono proprio abbellite da questi spazi naturali che spesso e volentieri caratterizzano la città stessa: Central Park, l’Olympia Park e tutti i parchi di Londra contribuiscono all’eleganza, alla modernità e alla bellezza delle città. In questi spazi naturali vengono allestite una marea di iniziative e attività per renderli vivi non solo dal punto di vista strettamente biologico, ma umano: piste di pattinaggio sul ghiaccio, impianti sportivi,  ecc… incrementando anche il tasso di turisti. Io personalmente sono stato in tutte e tre le città che ho citato e sono sicuro dell’enorme valore aggiunto che portano alla vita urbana e spero che anche altre grandi metropoli prive di questi spazi verdi seguano l’esempio di queste città, e che queste incrementino sempre di più l’attenzione verso la natura.

Tommaso Di Bene, VC

Oggi come mai è indispensabile investire nell’introduzione e ampliamento della natura urbana. La presenza di spazi verdi nelle città è una soluzione per contrastare il mancato contatto con la natura che gli abitanti delle città hanno.  Nonostante negli ultimi anni si sia diffusa la consapevolezza di quanto benessere possa portare il legame con la natura, non per tutti è possibile ritrovare questo legame e quindi lasciare la città.  Perciò il verde urbano è la soluzione più democratica, in quanto accessibile a tutti.  E la più concreta, perché permette alle persone di portare avanti la loro vita nelle città non dovendo rinunciare alla propria salute e al proprio sviluppo personale. Nella società contemporanea la natura ha assunto un ruolo troppo marginale rispetto a tutte le vacuità che ogni giorno ci vengono proposte e imposte, a cui dedichiamo la maggior parte del nostro tempo. Tempo che tutti vogliono e cercano di guadagnare facendo cose, in maniera sbrigativa e inadeguata, per arrivare poi ad un punto in cui non puoi far altro che chiederti cosa fare con tutto quel tempo che hai risparmiato, ma soprattutto se quel tempo lo hai risparmiato davvero, o ne hai semplicemente buttato dell’altro.  Purtroppo la maggior parte delle persone non arriva a riflettere su questo cose, perché la società in cui viviamo non favorisce il pensiero critico individuale, anzi direi che proprio non favorisce il pensiero. Perciò stare all’aperto ci farebbe distogliere l’attenzione da tutte le distrazioni e aiuterebbe nello sviluppo socio-culturale della comunità.

Mattia Toschi, VC