Informatica

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Che quarantena sarebbe senza la tecnologia!

Ah la tecnologia! Fino a qualche mese fa per parecchie persone era soltanto un metodo ideato dal governo per controllare le nostre menti (e ne ho sentita di gente così)! 

Ma adesso è cambiato tutto (per colpa di questo Coronavirus, che non poteva starsene in Cina ovviamente). Infatti pochissimi italiani ancora non usano strumenti tecnologici (telefoni, tablet, computer..) per chiamare o videochiamare amici e parenti, per seguire le lezioni dei nostri professori, per guardare serie tv e film che magari prima non avevamo il tempo di vedere oppure addirittura per ordinare la spesa. 

Insomma in questo periodo la tecnologia è diventata parte fondamentale della nostra vita di tutti i giorni e secondo me è un bene come se questa pandemia ci avesse portato nel futuro: un mondo con poco inquinamento, lavoro da casa e piatti fatti in casa, se ovviamente si trova il lievito!  

Ma si può cambiare da un momento all'altro un'intera nazione? Purtroppo no, ed è qui che entra in gioco il digital divide (capita…….era una battuta gioco/digital…..….perché ci sono giochi digitali…...no? ok vabbè nella mia mente era divertente). Il cosiddetto digital divide, in italiano “divario digitale”  è praticamente la disparità tra chi può accedere a internet e chi no. È un parametro che in questo periodo è diventato parecchio evidente. Tra le categorie più minacciate dall’esclusione digitale ci sono gli anziani, le donne non occupate o in particolari condizioni, gli immigrati , le persone con disabilità, le persone detenute e in generale coloro che hanno bassi livelli di scolarizzazione e di istruzione (fonte: Istat).  

Ricapitolando: la pandemia ha fatto diventare tutto più smart ma non bisogna dimenticare chi comunque è in difficoltà.

Marco Mazurek

Lavoro e lezioni da casa