'Mpàra l'arte...

Ogni dialetto ha i suoi detti e i suoi proverbi. In essi si condensano le esperienze di una società, legate alle occupazioni quotidiane, dalle quali scaturiscono insegnamenti ed ammonimenti. Per il contiglianese ciò si riassume nel detto: 'mapara l'arte e mìttila a parte!I detti hanno una loro peculiarità in quanto sono prevalentemente patrimonio linguistico di una sola comunità e non sempre è possibile estendere il loro contenuto ad altre realtà, anche se prossime a quella che li ha enunciati. I proverbi sono contenitori di saggezza popolare tramandata. Sono il frutto dell'elaborazione degli strùtti (istruiti) dalla vita, cioè di coloro che, pur non avendo ricevuto un'istruzione, erano capaci di osservare con attenzione ciò che accadeva attorno a loro e di trarne insegnamento.

I detti del dialetto contiglianese sono prevalentemente legati alla vita contadina, a quel lavoro dei campi che, fino al boom economico del XX secolo, costituiva l'occupazione principale della popolazione. Tutto ruotava intorno alle fasi della produzione, dalla semina alla vendita dei prodotti agricoli, ed inevitabilmente anche le relazioni ne venivano condizionate. Qui ne sono stati raccolti un buon numero secondo il criterio alfabetico, stabilito tenendo conto della lettera che li introduce o dell'iniziale della prima parola che li compone.

I proverbi contiglianesi, alcuni dei quali comuni ad altri dialetti del centro-Italia, partono dalle situazioni che insorgono all'interno di una società legata alla parola sussistenza, nella quale la parsimonia, il rispetto delle cose, la previdenza sono atteggiamenti assunti con consapevolezza: in essi si percepisce la simbiosi tra le persone e le cose, tra i ritmi naturali e le azioni quotidiane; sono pillole di ironia che talvolta sdrammatizzano contesti troppi seri e rendono accettabili verità amare e scomode. Come per i detti, la raccolta dei proverbi qui proposta segue l'ordinamento alfabetico.