Sylva
Bosco, memoria vivente della natura e dei cicli
Sylva
Bosco, memoria vivente della natura e dei cicli
Sylvia Blake non nasce come una scintilla, né come un’eroina. Nasce come Indagatrice dell’Incubo del Mondo Cardine: una ragazza che vede ciò che gli altri non vedono, che ascolta ciò che gli altri non osano sentire. Per lei, gli spettri non sono ombre: sono persone. E lei li aiuta, li consola, li segue. È il Dono che già pulsa dentro di lei — ma Sylvia ancora non lo sa.
Il suo destino cambia quando due forze la reclamano: l’amore umano per Elena, e il germe vampirico lasciato in lei da Valerian. Nessuna delle due vince. E quando due potenze così grandi non riescono a sopraffarsi… si fondono. Nasce così uno dei rarissimi vampiri ibridi del Metaverso. Nel mondo intero, solo due esseri portano questa natura: Sylvia e Amara, la vampira rumena di 250 anni. Era inevitabile che i loro destini si intrecciassero, come fili tirati dalla mano invisibile di Aurelian.
Guidate verso il Quadrante 4 – Illusione, Sylvia e Amara incontrano per la prima volta il Metaverso: un luogo dove la materia risponde all’anima, dove l’energia modella il cammino, dove l’empatia diventa potere. Amara le mostra la forza. Aisha le mostra la via. E presto sarà Sylvia a guidare Aisha, in un legame che la storia del Metaverso non dimenticherà più. Diventeranno insieme le Guide della Resistenza, portando luce dove tutto sembrava perduto.
Ma Sylvia farà ciò che nessuno aveva mai osato — né mai creduto possibile: Entrerà a Emphatia. Con Fiona al suo fianco, attraverserà il luogo più sacro, più nascosto, più temuto del Metaverso. E quando il mondo di prima sarà solo un ricordo, sarà Sylvia a riconoscere in Nihra una vibrazione antica: qualcosa che un tempo apparteneva anche a lei. La scintilla di Brahma.
Con Nihra, nel Quinto Veda, Sylvia seguirà Aurelian e l’Ignis Star. E da lì, persino l’impossibile potrà ricominciare.