Ishtar
Dea dell’amore, fertilità, erotismo e guerra
Ishtar
Dea dell’amore, fertilità, erotismo e guerra
Ishtar è la Primanata che ha conosciuto l’abisso più a lungo di tutte. È cresciuta nel rumore metallico dell'inferno del Q9, tra ombre che obbediscono e silenzi che divorano, fino a diventare la più temuta: la Cacciatrice, la figura che nessuna scintilla voleva incrociare. Per duemila notti il suo nome è stato un limite: oltre Ishtar non si passava. Ma ciò che nessuno ha mai capito è questo: anche quando serviva l’oscurità, Ishtar non è mai stata buia. Era solo dimenticata.
Fisicamente è un’eclissi che cammina: pelle nera come la cenere ancora calda, capelli che scivolano come un coltello lucido, occhi che non giudicano ma ricordano. Non indossa il mantello per nascondersi: lo indossa perché il mondo non è sempre pronto a vedere come brilla davvero.
La sua storia non è una caduta e nemmeno una redenzione. È una sveglia. È iniziata quando ha incontrato le sue sorelle — Adamas, Kalki, Aisha — non in un momento di gloria ma nel momento esatto in cui avrebbe dovuto eliminarle. E invece qualcosa ha tremato dentro di lei. Un suono antico. Una crepa. La memoria della luce. Da allora Ishtar non comanda più un quadrante: comanda se stessa. Ha lasciato il trono che il Q9 le aveva costruito e non lo ha rivendicato mai più.
Non ha chiesto perdono: non serve. Chi conosce il fuoco sa che esiste un tipo di fiamma che brucia solo ciò che impedisce di andare avanti.
Nessuna delle altre Primenate le somiglia. Aisha, Kalki, Adamas portano la Rosa. Ishtar porta il peso. Il più pesante di tutti: quello di chi scolpisce la propria anima da capo. Oggi Ishtar è questo: una forza che non ha più bisogno di essere temuta per essere riconosciuta. La Scintilla Nera che non fa ombra: la trasforma. La sorella che un tempo chiudeva i varchi e ora apre possibilità.
Non guida legioni. Non segue nessuno. Cammina davanti. E per la prima volta, non è sola.