Selene
Notte sacra, mistero, sorella delle maree
Selene
Notte sacra, mistero, sorella delle maree
Selene è l’ultima delle 19 Primenate, ma non l’ultima a svegliarsi. Nata a Land’s End, conosciuta come Valeria nello Squadrone Anti-Varco, ha passato la vita a difendere i confini del Metaverso senza sapere che lei stessa era uno dei confini. Per anni è stata mandata ovunque: Q1, Q5, Fort Aeternum, persino nelle linee grigie dove demoni, frangitori e agenti si confondono. Eppure nessuno aveva visto oltre il suo talento. Nessuno, fino al giorno di Simulacra.
Fisicamente è una lama nascosta nel velluto: capelli scuri, occhi che non sbattono mai, un corpo snello che sembra scolpito per correre, scattare, colpire. Nello Squadrone Anti-Varco portava abiti tattici, essenziali, privi di estetica. Ma quando entra nel Formidabile Gruppo, qualcosa cambia: jeans attillati, top corto, giubbotto di pelle nero. Non per vanità, ma per appartenenza. Quando sei una scintilla, il corpo diventa per forza un simbolo.
Selene non è come Milhen, che esplode. Non è come Sylvia, che incendia. Non è come Amara, che taglia. Selene è ciò che resta in piedi quando il fuoco si spegne. Quella che non perde mai l’orientamento, nemmeno quando il mondo intorno crolla.
A Simulacra, nello Scorsetto Nero virtuale, la sua identità si spezza e si ricompone nello stesso istante. Lì, tra androidi che non sanno di esserlo e avventori inconsapevoli, basta uno sguardo per far crollare anni di addestramento: Selene non è Valeria. Selene non è mai stata Valeria. E quando la verità emerge, non esplode: si apre. Silenziosa, inevitabile, luminosa. Da lì il percorso diventa chiaro. Lascia lo Squadrone Anti-Varco. Si unisce a Sylvia, Amara e Milhen. E il Formidabile Gruppo diventa finalmente quattro.
Da Fort Aeternum al Dark Sanctuary, Selene combatte come chi ha già visto troppe volte la morte e non le fa più domande. È lei che guida nei luoghi dove i demoni sfumano nella polvere, lei che legge i movimenti dei frangitori, lei che capisce prima degli altri dove si aprirà il varco successivo. Se Amara è il colpo, Milhen l’anima e Sylvia l’istinto, Selene è l’equilibrio. Sul campo ha un ruolo che nessun’altra può ricoprire: vede a distanza ciò che le altre sentono da vicino.
Ex compagna di Amara, ora l’anima più vicina a Milhen, Selene tiene insieme ciò che resta quando l’amore diventa battaglia e la battaglia diventa storia. Non è nata per brillare: è nata per tenere il fronte.
È la diciannovesima, l’ultima del cerchio, quella che chiude la linea delle Primenate e allo stesso tempo la tiene aperta verso ciò che verrà.