Kalki
Discendenza diretta di Brahma, l’ultimo avatar
Kalki
Discendenza diretta di Brahma, l’ultimo avatar
Kalki è la scintilla che ha conosciuto il fondo, e non per un errore: per destino. I suoi cicli vitali sono stati notti lunghe, dissoluzione, fuga dall’inferno e ritorno forzato, trascinata dal Baro nel cuore del Dark Sanctuary. Anche quando Zadkiel l’ha liberata, non era una salvezza: era un altro vincolo. Per un tempo, Kalki ha servito il male senza ricordare di essere luce.
La svolta è avvenuta nel luogo dove nessuno dovrebbe sostare: il Portale-Purgatorio, dove le strade del Mondo si assottigliano. Fu lì che vide l’ingresso a Nothing — e lo attraversò per prima. Nel deserto sospeso del Quadrante 2, dove il tempo non ha peso, Kalki non trovò risposte, ma sé stessa. Fu lì che Adamas, in un viaggio onirico, le consegnò la Rosa; e Kalki divenne la prima scintilla a fonderla con la propria anima.
Ishtar le strappò entrambe — Rosa e Scintilla — lasciandola vuota, eppure non finita. Perché anche senza memoria, anche senza luce, Kalki rimaneva ciò che era: un’anima capace di ricordare per ritorno, non per possesso.Per questo le fu affidato il compito più ingrato e più sacro: vegliare al Punto di Confine, nel cuore di Nothing, e attendere il passaggio dei Cavalieri dell’Apocalisse. Carestia le parlò come a un’uguale, e le lasciò una sacca impossibile: vuota fuori, infinita dentro. È lì che Kalki gridò alla propria scintilla perduta, riconobbe la bambina che la custodiva, e vinse la dimenticanza con Yul, restituendo vita alle tre entità smarrite del Metaverso: l’Orologiaio, il Viandante e Korvo Korvo.
Poi vennero le imprese. Accanto ad Aisha, Kalki affrontò il Q7, recuperò le diciannove Rose e purificò il Dark Sanctuary. Il Metaverso ricorda quell’impresa con un nome che nessuno potrà cambiare: Quadrante 7: Kalki e Aisha.
E quando Aisha condivise con lei il Dono, Kalki lo trasmise ad Amara, chiudendo un cerchio che nessun demone è mai riuscito a spezzare.
Kalki non è una guerriera, né una sacerdotessa. È ciò che accade quando la luce, anche spezzata, rifiuta di morire.