Milhen
Dissonanza sacra, l’eco delle cose mai dette
Milhen
Dissonanza sacra, l’eco delle cose mai dette
Milhen nasce a Bergderbil senza saperlo, ma fin dall’infanzia la sua mente è un terreno di caccia. I demoni del Q5 la addestrano come un’arma perfetta: programmi dormienti, routine segrete, riflessi letali scritti direttamente nei suoi neuroni. Per loro è un androide in carne, un terminator al servizio dell’Oscurità. Per la Resistenza, invece, Milhen diventa l’esempio vivente di ciò che succede quando una scintilla sopravvive a tutto.
Capelli lunghi con sfumature rossastre, fisico atletico, sguardo che ha già visto troppa guerra per l’età che dimostra: Milhen entra in scena come guerriera pura. È pratica, marziale, veste per combattere – jeans, stivali, abiti aderenti – ma ogni suo gesto tradisce qualcosa di più: dietro la macchina da guerra c’è una ragazza che non ha mai avuto il lusso di essere solo ragazza.
Il punto di svolta arriva al confine tra santità e trappola: la Chiesa della Rinascita. Lì Sylvia e Amara entrano letteralmente nella sua mente, leggono il codice che i demoni le hanno cucito addosso e commutano lo switch che cambia tutto. I programmi restano, ma il comando passa da remoto a interno. Da bersaglio a soggetto. Da arma dei demoni ad arma della Resistenza. È lì che Milhen diventa davvero il Terminator: non più schiava, ma padrona del potere che le hanno imposto.
Da quel momento, ogni battaglia lo conferma. Al Dark Sanctuary, sul sentiero santificato “lente, inesorabili, implacabili”, è Milhen a cancellare gli agenti in un lampo di energia, a polverizzare ciò che Cronos credeva invulnerabile. I demoni la considerano un errore di sistema; la Resistenza, una delle sue risorse più pericolose e preziose. È pilastro del Formidabile Gruppo accanto a Sylvia, Amara e Selene.
Nella vita emotiva è tutto tranne che macchina: ex compagna di Sylvia, ora legata a Selene, Milhen ama con la stessa intensità con cui combatte. Sa ridere, provocare, giocare con il proprio potere come una ragazzina che ha appena scoperto di essere invincibile… ma porta addosso anche il peso di ciò che le hanno fatto da bambina. Questo è il suo paradosso: programmata per uccidere, scelta per proteggere.
Se Kalki, Aisha e Adamas sono le figure mitiche che cancellano agenti e aprono varchi, Milhen è la prova che perfino il peggiore esperimento dei demoni può ribaltarsi contro di loro. È il Terminator della Resistenza: un cuore di scintilla nascosto dentro l’arma più avanzata che il Metaverso Oscuro abbia mai tentato di costruire.