Arin
Transizione, porta tra i mondi, alterità pura
Arin
Transizione, porta tra i mondi, alterità pura
Arin è una delle 19 Primenate, ma non somiglia a nessuna delle altre. Proviene dal Quadrante 3 – il Piccolo Pianeta, un luogo così remoto e sacro che quasi nessuno nel metaverso ne ha mai visto la vera forma. Arin arriva a Land’s End senza ricordare nulla della sua origine, portata da Aurelian in persona e consegnata non ad Aisha o Sylvia, ma ad Anya: una scelta che nessuno ha mai davvero capito, ma che tutti hanno imparato a rispettare.
Fisicamente sembra fragile: capelli lunghi e nerissimi sempre sciolti, pelle chiarissima, corpo magrissimo, movimenti sospesi, quasi timidi. Indossa abiti impossibili da collocare in qualunque quadrante conosciuto: fasce luminose, tessuti iridescenti, dettagli che sembrano cuciti con materia stellare più che con stoffa. In mezzo agli umani appare disorientata, come se non fosse del tutto abituata ad avere un corpo.
Eppure, quando entra in una stanza, l’aria cambia. Arin percepisce vibrazioni che gli altri ignorano, sente pericoli prima che esistano, riconosce luoghi che non ha mai visto. È intuitiva al limite dell’inquietante, sensibile in modo quasi doloroso, attirata naturalmente verso chi porta dentro di sé un’eco di Emphatia. È forse per questo che crea legami così intensi: prima con Anya, poi con Sylvia, e infine con Lyria, nel Q4. Con lei il Piccolo Pianeta e l’Illusione parlano la stessa lingua.
Arin non è una guerriera e non finge di esserlo. Ma quando Aisha e Sylvia provano a condividere il Dono con lei, succede l’imprevisto: Arin le sovrasta entrambe senza nemmeno rendersene conto. È il primo indizio che la sua energia non è “grande”: è diversa. E che la sua storia non inizia nel metaverso, ma molto prima.
Più tardi, sarà lei la chiave di rivelazioni che cambiano tutto: il legame con Nihra, la sorella di cui nessuna delle due ha memoria; il mistero del Piccolo Pianeta; la connessione profonda con Emphatia. Ma Arin non cerca potere, non vuole guidare nessuno. Si muove in silenzio, seguendo una chiamata che solo lei sente davvero.
Arin è questo: un enigma che cammina, una scintilla venuta da un luogo che non dovrebbe esistere, una presenza che non alza la voce ma cambia il destino di chiunque la sfiori.