Aisha e Adamas
Dal Diario di Aisha – Lumenforte, dicembre 2024
Non avrei mai pensato di scrivere un diario. Non io. Io sono quella che agisce, che non si ferma mai a riflettere troppo. Eppure, eccomi qui, seduta su una sedia antica nella biblioteca del castello di Lumenforte, con una penna in mano e un vuoto da riempire.
Non è facile descrivere cosa provo in questo momento. Questo luogo ha significato tutto per me. Mi ha vista prigioniera e libera, spaventata e determinata, sola e amata. Sono passati due anni da allora, ma le mura di questo castello sembrano sussurrare ancora i segreti che custodiscono.
Sylvia è qui con me. È stata lei a suggerirmi di prendermi un momento per me stessa. "Scrivere ti aiuterà," ha detto con quel tono tranquillo che riesce sempre a mettermi a mio agio. E aveva ragione. Mi ha lasciata sola per un po', seduta accanto alla finestra che si affaccia sul cortile. La vedo da qui, mentre cammina tra le piante di rose, le stesse che crescono grazie alla magia di Eleanor.
Eleanor... il fantasma del castello e baluardo della Resistenza. Non saprei nemmeno da dove cominciare a raccontare di lei. Potrei dire che ci ha unite, Adamas e me, ma non renderebbe giustizia a ciò che ha fatto. È come se la sua essenza vivesse ancora in queste stanze, sussurrando alle pareti, intrecciandosi con la luce che filtra dalle finestre.
Ma non è di Eleanor che voglio parlare oggi. Non ancora. Questo diario è per me, per mettere ordine nei pensieri, per non lasciare che i ricordi si disperdano. E, forse, per capire cosa mi ha portata fin qui.
Ricordo bene quei momenti al Labirinto. Il momento in cui Adamas mi disse che dovevo andare via, da sola...
Pianura della Mimosa, 2022
Dopo il Labirinto, Aisha cavalca la Freccia Rossa verso la Pianura della Mimosa. Il vento le scorre addosso come una promessa: ogni respiro la riporta a ciò che è stata e a ciò che sta diventando.
Non più la poliziotta di Cronos, ma una donna che ha guardato la morte e ha scelto la vita. Il mondo sembra tremare, e lei non sa ancora che il destino la sta spingendo verso un altro piano dell’esistenza.
Aisha – Il Richiamo
Aisha stringeva il manubrio della Freccia Rossa, il pensiero fisso su Adamas e sulla Rosa perduta. Ogni chilometro la avvicinava a qualcosa che non sapeva spiegare: un battito che non era suo, un’eco che sembrava chiamarla da lontano. Poi, il lampo. Un suono profondo, come un tuono dentro la mente.
La moto sbandò, la luce la inghiottì, e il mondo si capovolse.
Adamas – L’Inganno del Labirinto
Nello stesso momento, nel cuore del Labirinto, Adamas era sola. Credeva di trovarsi al sicuro, finché una figura non apparve dal nulla: la Strega. Il sorriso era familiare, ma qualcosa — un battito, un silenzio troppo perfetto — le fece intuire che non era lei. Non fece in tempo a reagire. L’illusione si dissolse, l’agente colpì. Il dolore esplose come una stella dietro gli occhi, e il corpo crollò nel vuoto.
Il Dono si risvegliò di colpo, proiettandola fuori dal piano fisico.
Là dove la luce e il sogno si toccano.
Il Primo Vero Incontro
Non era morte. Era un Quadrante sospeso tra realtà e sogno. Nel silenzio liquido del Mondo Onirico, Aisha la vede: Adamas, viva, luminosa, bellissima. Per la prima volta si incontrano davvero. «Tranquilla, poliziotta. Sei viva. Stai solo viaggiando, come faccio sempre io…»
Le loro voci si intrecciano senza suono, la distanza scompare. Si sfiorano, e la luce pulsa come un cuore solo. Poi la forma di Adamas comincia a dissolversi. «Fai presto, Aisha.»
«Sarò un lampo.»
Lacrimasilva
Bendata, prigioniera in una limousine nera. Due agenti ai lati, lo sguardo vuoto di chi serve l’oscurità. Il motore ronza come un cuore artificiale, mentre Adamas tace. Dentro di sé sente muoversi un’eco antica: l’energia di Lacrimasilva. È viva, risvegliata dal dolore e dalla rabbia. La riconosce. Gli agenti non la percepiscono — sono come androidi, gusci senz’anima — ma i demoni sì: loro non sono umani, ma sono veri, e già fremono, inquieti. Adamas sorride. Sa che, se solo potesse togliersi la benda, la luce che porta dentro ridurrebbe i demoni in polvere e gli agenti in milioni di byte.
Poi, un pensiero la attraversa: solo Aisha può rompere questo equilibrio, solo lei può cambiare il corso di ciò che sta per accadere.
Lo Scontro
Un rombo nel cielo squarcia il silenzio della pianura. Adamas alza il capo, percependo un’energia che non appartiene al buio: Aisha sta arrivando. La Freccia Rossa piomba dall’alto come una cometa di metallo e fuoco, fendendo l’aria e la notte insieme. Sotto di lei, la limousine frena tra polvere e panico. I demoni urlano, e Aisha li polverizza in un lampo di luce. Restano gli agenti — freddi, senz’anima, ma sensibili al Dono.
Aisha lo sa: la sua forza non basta. Solo Adamas, se libera il suo sguardo, può distruggerli.
Il Dono della Principessa Diamante
Uno degli agenti prese il cellulare, pronto a chiamare rinforzi. Aisha capì subito che era il momento di agire. Accarezzò il serbatoio della Freccia Rossa e sussurrò: "Pronta?" La moto rispose con un ruggito: "Sempre." Aisha partì a una velocità spaventosa, puntando verso l'agente che non teneva Adamas. Il colpo fu preciso e devastante. L'agente fu sbalzato contro il suo compagno, e tutti e due caddero a terra, portandosi dietro Adamas.
Aisha rotolò sull'erba, dolorante ma determinata. Si rialzò per prima e corse verso Adamas. Con un gesto rapido fece la cosa che sapeva di dover fare: le tolse la benda dagli occhi. Quando lo sguardo di Adamas incontrò quello degli agenti, un sorriso dolce si disegnò sulle sue labbra. Gli agenti, ora visibili ai suoi occhi, non ebbero scampo. Sentirono il loro sistema crollare, il loro codice corrompersi in un ciclo infinito di errori. Era più di un system error. Era un crash definitivo. Le loro armi caddero a terra, e un istante dopo si dissolsero in milioni di byte, atomizzati dal Dono della Principessa Diamante.
Da quel momento, tutto il Mondo Oscuro sa che Adamas, la Principessa Diamante, ha ritrovato il suo potere:
Il Dono di Brahma.
Lacrimasilva
Il Ritorno di Adamas
Le corde si dissolvono, la polvere si posa, e Adamas torna libera. Aisha la guarda, ancora ferita ma sorridente: due scintille sopravvissute al caos. Lacrimasilva le accoglie — un luogo vivo, fatto di energia pura e silenzio. Tutto comincia di nuovo da qui.
La Casa sulla Collina
Adamas crea per loro una dimora: una casa bianca incastonata nella natura, con un giardino surreale e un fiume che scorre ai piedi della collina. Un rifugio perfetto, quasi vivo, che riflette emozioni e desideri.
Confessioni e Silenzi
Aisha e Adamas si avvicinano sempre di più. Aisha si apre sul suo passato di poliziotta al servizio di Cronos, un tempo nemica della Resistenza. Adamas ascolta senza giudicare, ma custodisce a sua volta un segreto: la sua vera identità di Principessa Diamante.
La Prova del Dono
Sulla riva del fiume, Adamas invita Aisha a chiudere gli occhi. Non è una lezione, ma un rischio. Vuole capire se la sua scintilla è pronta.
Il Dono la attraversa come una corrente viva — luce, memoria, dolore e amore insieme. Per un istante Aisha vede oltre i limiti umani: il passato di Adamas, i mondi antichi, la materia stessa del tempo. Poi tutto si dissolve. Il corpo cede, la mente si spegne.
Adamas la stringe tra le braccia, consapevole di aver toccato il limite tra rivelazione e distruzione.
La Condivisione del Dono
Quando Aisha si risveglia, il sole cala oltre le colline. Adamas le sorride, ma nei suoi occhi brilla un segreto. “Il Dono non è potere,” dice. “È ciò che ci unisce. È vedere con gli occhi dell’altra.”
Questa volta non la mette alla prova: la accoglie. Le loro mani si cercano, e il Dono scorre libero tra le due scintille, intrecciando le loro anime. Il respiro si fa unico. Aisha sente il mondo cambiare dentro di sé. Non è più una testimone: è parte del Dono, e del destino che da ora le unirà per sempre.
Un Legame che Cambia Tutto
Il Dono non è solo un potere, è una connessione che lega anime e destini. Condividerlo significa camminare insieme su una strada che nessuna delle due avrebbe potuto affrontare da sola.
Aisha e Adamas sanno che la loro storia non sarà più la stessa: da Lacrimasilva inizia davvero il loro viaggio comune.
Adamas: l’Indomabile Principessa Diamante
Il Richiamo del Castello
Sulla strada per il paese, la luce filtra tra gli alberi come una promessa e una minaccia. Aisha, ancora fragile dopo l’impatto del Dono, percepisce ogni emozione come un’onda. Accanto a lei, Adamas cammina in silenzio, vigile.
Un oste le indirizza al castello di Barlow — vampiro antico, alleato di Serak. Il nome basta a mutare l’aria in presagio.
Il Rapimento
La notte si era fatta immobile. Solo il vento, come un respiro trattenuto, ricordava che il mondo era ancora vivo. Poi, il suono di zoccoli. Ritmico, cupo. Una carrozza nera emerse dal buio, tagliando la strada come un presagio. Aisha si voltò di scatto. “Adamas…” sussurrò — ma non fece in tempo a finire. Le porte si spalancarono e mani gelide la afferrarono, trascinandola via. Tentò di reagire, ma un colpo le piegò il polso e la fece crollare.
“Corri!” gridò Adamas, colpendo uno degli agenti con la forza del Dono ancora instabile. Un lampo violaceo squarciò la notte. Adamas barcollò, poi cadde: il sangue le scese lungo la guancia come un marchio.
La carrozza le inghiottì entrambe. Il portello si chiuse con un tonfo sordo — come una bara che sigilla il proprio destino.
Il Patto Oscuro
Le ruote stridevano sulla ghiaia quando la carrozza raggiunse il castello di Barlow. Dentro, il silenzio aveva il peso della paura. Aisha e Adamas furono separate: Aisha issata sul palco, appesa per i polsi sopra la bocca dell’inferno; Adamas legata a una sedia nella platea, costretta a guardare.
Davanti a loro, Barlow e Serak, il vampiro e il demone, celebrarono la loro unione con un brindisi di sangue. L’obiettivo era uno solo: rubare i Doni.
La Rinascita
Quando il dolore del rito divenne insostenibile, Adamas svenne. Ma la sua essenza volò e si fuse con quella di Aisha. La scintilla divenne doppia. Le catene tremarono, la pietra stessa del castello reagì. Barlow e Serak sentirono il potere mutare: non più due prigioniere, ma un’unica fiamma. L’energia esplose come un sole. Barlow e Serak fuggirono, travolti dalla forza del Dono, mentre gli androidi, semplicemente, smisero ogni movimento. Nel bagliore, Aisha si inginocchiò accanto al corpo di Adamas — e nel suo sguardo riconobbe se stessa, la parte che aveva sempre cercato.
Quello fu il momento che la Resistenza conquistò il castello di Lumenforte.
La Cripta di Barlow
Uno spettro appare, tenue, appena visibile indica un luogo, lì è nascosto il sarcofago di Barlow. Con Barlow dentro.
Nelle profondità del castello, il sarcofago pulsa come un cuore d’ombra. Adamas avanza stringendo un candelabro di ferro, il viso rigato dalla rabbia. Il primo colpo abbatte il silenzio: la pietra si spacca, il buio esplode. Aisha viene scaraventata a terra, ma si rialza. «Insieme», dice. Un colpo ancora — e un altro. Con l’ultimo impatto, il sarcofago si frantuma in luce. L’energia di Barlow implode, il suo corpo si dissolve in cenere.
Eleanor
Dalla luce emerge Eleanor, non più spettro tenue ma anima radiosa. «Mi avete liberata», dice, la voce come un canto. «Ora posso andare, ma prima voglio legarvi nella Luce.» Un bagliore dorato avvolge Aisha e Adamas. Eleanor traccia un rito antico: una goccia di sangue, un bacio, un legame. Le due scintille si guardano, unite da un potere che supera la carne. "Ora siete unite nella carne e nello spirito, l'essenza dell'una è ora dentro l'altra. Sentirete la gioia ma anche il dolore, dell'una verso l'altra. La vostra empatia è la prova che Emphatia possa essere raggiunta."
Il Dono
L’esperienza a Lumenforte segna il primo vero banco di prova per Aisha. Il potere del Dono pulsa dentro di lei come un cuore nuovo, ma ancora indomabile. Adamas la guida con calma, la osserva mentre prova a incanalare la luce. “Non combatterla,” le dice, “lascia che scorra.” Ma la città è un vortice di presenze: spiriti, memorie, desideri che si intrecciano. Ogni volta che Aisha prova a dominare l’energia, viene travolta. Il corpo non regge. Il sangue pulsa troppo forte, le mani tremano, e poi lo svenimento.
Decidono di tornare a Lacrimasilva, luogo protetto dove il Dono può essere allenato senza distruggere chi lo porta.
Gli Androidi di Serak
La quiete di Lacrimasilva viene spezzata nel cuore della notte: dieci androidi, emissari di Serak, irrompono nella casa. Invisibili al Dono, colpiscono Aisha e la usano come scudo. Adamas reagisce con potenza, liberando un’onda di energia che li annienta.
Ma sa che la pace è finita: Serak ha scoperto la loro posizione. Tra macerie e silenzio, Adamas e Aisha capiscono che non possono più restare. L’unico luogo ancora protetto è Lumenforte — il castello dove tutto è iniziato.
Aisha accende la Freccia Rossa, Adamas si stringe a lei. Nella notte, sfrecciano verso il loro destino.
Lumenforte
Il Ritorno a Lumenforte
La strada verso Lumenforte, pur non essendo lunga, sembrava infinita. Aisha guidava la Freccia Rossa, Adamas sedeva dietro di lei, silenziosa, le braccia strette intorno alla vita della compagna.
Quando il castello apparve in lontananza, imponente contro il cielo, non immaginavano ancora quanto quel luogo avrebbe cambiato le loro vite. Quella sera, nella quiete ritrovata, Aisha le donò un piccolo ciondolo d’argento, un gesto semplice, ma pieno di tenerezza. Adamas lo strinse tra le dita e sorrise: non servivano promesse, c’era già tutto in quel silenzio.
Eleanor
Nella notte, una voce la chiama. Adamas segue quel richiamo e trova Eleanor nella sala principale, la figura eterea illuminata dal fuoco. “Non puoi più nascondere chi sei,” le dice. Aisha è la scintilla chiamata a portare il Dono oltre i confini, e il nome di una città dimenticata riemerge: Emphatia.
Le Prove
Per mettere alla prova Aisha, Eleanor la guida in una stanza di rune che riflettono desideri e paure. Aisha affronta illusioni di pace e dolore — la madre che la invita a restare, il fuoco che divora, la scelta tra la salvezza e il sacrificio. Ne esce più forte e più consapevole: il Dono risponde finalmente al suo cuore.
I Libri
Aisha legge “Nothing: The Book”, “Emphatia 1809” e ”Nothing by Korvo Korvo”. Ogni pagina è una rivelazione, la Resistenza, le scintille, la verità di Adamas come Principessa Diamante, la missione di riportare la Fiamma di Emphatia nel Mondo Cardine. I testi diventano chiavi, leggere significa riconoscersi, e ogni parola la avvicina a Emphatia.
Le Istruzioni
Prima di partire, Eleanor le riunisce per un’ultima cena.
“Avete compiuto in tre giorni ciò che richiedeva dieci,” dice. “Riprendete fiato. Poi raggiungete il Labirinto: lì riceverete ciò che vi serve. Non abbassate mai la guardia.” Le due scintille si scambiano un ultimo sguardo con Eleanor.
Da Lumenforte riparte il loro destino.
Korvo Korvo
Al Labirinto si manifesta Korvo Korvo, il corvo millenario, il messaggero viaggiante. Con tono enigmatico annuncia che il fuoco di Emphatia non è simbolo ma realtà, energia viva da custodire. Aisha e Adamas imparano a proiettarla per diffonderla, insieme, durante giorni di addestramento e complicità al Labirinto.
Verso il Futuro
Con il cuore saldo e il Dono più maturo, Aisha e Adamas ripartono. Lumenforte e il Labirinto hanno consolidato la loro unione. Ora la strada conduce a Land’s End, e da lì verso un destino che intreccia amore e battaglia, luce e oscurità.
Il Portale Purgatorio
Il Sentiero Oscuro
Aisha e Adamas lasciano il Labirinto, dirette verso il confine tra Luce e Oscurità. La Freccia Rossa sfreccia tra montagne e boschi inquieti, il vento taglia il silenzio, e un ululato lontano annuncia la presenza del Lupo Bianco, guardiano delle anime pure. È lui a salvarle dall’attacco di un demone e a guidarle tra le ombre del Sentiero Oscuro.
Il Dark Sanctuary
Il viaggio le conduce al Santuario, luogo di pace e bellezza. Tra affreschi e melodie antiche, la luce sembra pura, ma un’ombra nascosta inquieta i loro cuori. È qui che scoprono il segreto del portale: il Purgatorio, passaggio che riconosce solo le anime luminose.
Le Carte del Baro
Non trovano il Baro, ma Korvo Korvo, uccello messaggero, plana dall’alto lasciando una busta sigillata. Due carte e poche parole: il portale è una prova, non un dono. Analizza paure, desideri, ricordi. Chi mente a se stesso non ne esce. Il Baro non verrà, ma crede in loro. Il resto lo farà il cuore.
Le Prove
Aisha e Adamas si tengono per mano. Due carte, due scintille, una luce che divora il buio. All’interno, il tempo si spezza: Aisha affronta la gelosia e il fantasma di Kalki, comprendendo che l’amore vero non teme il confronto. Adamas incontra il Guardiano, che le mostra il fuoco della fiducia assoluta, la forza di credere in Aisha anche senza vederla. Quando entrambe scelgono la verità del cuore, il portale si apre e le riunisce.
Il Dono del Portale
Il portale riconosce le due scintille e le restituisce i loro ricordi: l’incontro sulla Freccia Rossa, l’aiuto reciproco, il rito di sangue a Lumenforte. Ogni immagine è un sigillo d’amore. Quando si ritrovano a Land’s End, nulla è più come prima: ora sanno che il loro legame è l’unica chiave per affrontare il futuro.
Land's End
Il Portale e il Baro
Varcano il portale abbracciate: la luce calda di Land’s End le accoglie. Accanto alla Freccia Rossa le attende il Baro: il varco ha fatto la sua parte, ora il viaggio riparte con le loro forze. La moto è intatta: “Land’s End vi attende.”
Casa, Quiete… e un’Ombra
Nella casa di Adamas tutto sembra perfetto: il mare a pochi passi, la luce che filtra tra le tende, il profumo del caffè e della pelle amata. Ma la quiete è un’illusione. Nel silenzio della sera, Aisha sente una voce dentro la mente, un sussurro gelido che non appartiene a questo mondo. “Non pensare di essere al sicuro, scintilla.” È Serak. Non ha bisogno di corpo per entrare: basta un pensiero, un dubbio, una crepa nel cuore.
Lo Scorsetto Nero e il Film
Thamar le aggiorna: in città una troupe gira un film su di loro; Carla ed Elena imparano a “diventare” Aisha e Adamas. Lo Scorsetto Nero è un luogo aperto e luminoso, crocevia di voci, amicizie e segreti. Ma tra i sorrisi e i brindisi, Serak osserva da lontano e prepara la sua prossima mossa: un emissario dei Servizi Speciali è già in viaggio.
Eleanor e la Prima Assemblea
Mezzanotte. Nello scantinato dello Scorsetto, Eleanor convoca la Resistenza. Il Presidente parla dei quattro cavalieri e della Fiamma di Brahma che sola può riaccendere il Mondo Cardine. “Non c’è più tempo,” sussurra, mentre la speranza sembra spegnersi. Adamas si alza, lo sguardo limpido come una promessa: “Andremo. Ma avremo bisogno del vostro pensiero, della vostra fede, del vostro silenzio.” La sala esplode in un’ovazione trattenuta. Per un istante, la notte di Land’s End sembra respirare di nuovo.
Allarmi Silenziosi
La città esulta, ma qualcosa si incrina. Elena sviene sul set, Thamar nel magazzino. Tutti sorridono per scacciare la paura, ma tra i brindisi serpeggia un gelo sottile. Qualcosa si muove, invisibile, nelle crepe della realtà. Land’s End trattiene il respiro.
Il Tavolo Particolare
Al tavolo dello Scorsetto siedono il Sig. Mah, l’Orologiaio e Korvo. I bicchieri tintinnano piano, ma l’aria sa di presagi. Si parla di Ishtar, la Cacciatrice: non si uccide, si cambia. La Rosa di Adamas, ancora sulla vecchia barca nel Quadrante 2, potrebbe riscrivere gli equilibri. Nessuno osa brindare. La notte, in ascolto, trattiene la sua fiamma.
La Seconda Assemblea: il Protocollo
La sala dello Scorsetto è gremita, cinque volte più viva di prima. Sul tavolo, un foglio solo: il Protocollo. Il piano è tracciato — portale in piazza, passaggio nel Mondo Cardine, Vecchio Mulino, poi la Crosa Lunga e Stretta per entrare in Nothing. Lì si trova la barca, e forse la Rosa di Adamas. “Una moto sola, jeans e maglietta entrambe,” ordina il Presidente. “Per Emphatia, e per la Luce.” Applausi, commozione, speranza: Land’s End respira all’unisono con loro.
Fuga di Thamar
Mentre la città prepara il protocollo e applaude le eroine, Thamar non c’è più. O meglio, il suo corpo c’è, ma guidato da un’altra volontà: il demone. Nella notte, sfreccia via su una moto nera verso lo Stige. Nessuno se ne accorge: l’assenza si confonde nell’euforia generale.
Partenza
La città applaude, cartelli e lenzuola di incoraggiamento. Jeans e maglietta entrambe, una moto sola: la Freccia Rossa impennata nel portale. Dall’altra parte, notte e strade del Mondo Cardine, quindi il Vecchio Mulino: sul ponte li attendono Korvo e il Viandante. “Da qui cominciano i sogni.” Il varco rosso si accende: “Per Emphatia!”
Quadrante 2: Nothing
Quadrante 2: Nothing
L’aria si fa cupa e vibrante. Ombre più scure, nebbia fitta, silenzi interrotti solo da presenze invisibili. Aisha stringe il manubrio, Adamas scruta l’oscurità: la Freccia Rossa avanza in un mondo inquieto.
La Regina
Una luce dorata squarcia la nebbia: le creature si ritirano. Tra i prati in fiore appare la Regina, abito dorato, corona lieve, aura di pace. Le accoglie nel suo giardino, rifugio di luce.
Nella sua dependance trovano cibo, letti morbidi, respiro di primavera. La Regina spiega: a Nothing il tempo non esiste, si piega alle energie di chi lo attraversa.
Il Custode del Bivio
La strada si divide. Una figura incappucciata appare: “Sono il Custode del Bivio. Ogni scelta ha conseguenze.” Seguendo il consiglio della Regina, scelgono l’est. Ma Nothing le riporta allo stesso bivio: il cammino è circolare, inganno del tempo.
Il Casolare Abbandonato
Decidono la via opposta e trovano un rifugio fatiscente. Dentro, polvere e ragnatele, fuori un vecchio viandante che lascia loro cibo e indicazioni. Misterioso, ma prezioso.
Il Fiume della Morte
Seguendo la traccia raggiungono il fiume. Un bagno si trasforma in incubo: Aisha resta intrappolata sott’acqua, il suo perizoma rosso diventa il segnale che permette ad Adamas di salvarla. Ridono tra le lacrime: “il nostro salvavita.”
Il Punto di Confine
Non c’era un albergo, non c’era una locanda, non c’era nulla di nulla.
Il fiume sembrava non finire mai. Poi, all’improvviso, apparve: il capannone del Punto di Confine. Lo riconobbero subito, avendolo visto sui libri di Nothing. Avvicinandosi, parcheggiarono la moto e si prepararono a entrare. Dentro, il capannone era vuoto. Non c’era traccia di Kalki, né di alcun Cavaliere dell’Apocalisse. Solo uno squarcio sul tetto e alcuni resti di cartoni per pizza.
Fu allora che la notte si incrinò, e qualcosa — molto più grande di loro — cominciò a respirare.
L’Urlo della Chiaroveggente
All’alba del giorno seguente, un suono tremendo lacerò il cielo.
L’urlo della Chiaroveggente riecheggiò nell’aria, agghiacciante e penetrante, come se provenisse da ogni direzione. Aisha e Adamas si bloccarono, i corpi irrigiditi dal terrore, mentre il cielo sopra di loro si spaccava in due, rivelando visioni del Mondo Cardine in rovina. La sofferenza e il dolore dell’umanità si materializzavano nel Punto di Confine, come se tutte le forze convergessero lì. Aisha si aggrappò ad Adamas, sentendo il cuore battere all’unisono con il suo. Poi l’urlo cessò, il cielo si richiuse, e un silenzio inquietante calò sul luogo. “Abbiamo letto dell’urlo della Chiaroveggente,” sussurrò Aisha. “Ma non pensavo fosse così… devastante.” “Sì,” rispose Adamas, ancora fissa sul cielo. “È come se avessimo sentito il dolore di tutto il mondo.”
La Chiaroveggente
L’urlo della Chiaroveggente non smette di vibrare nell’aria. Aisha e Adamas, ancora scosse, decidono di cercarla. Le mappe indicano la direzione, ma il luogo sembra abbandonato da secoli: ruderi, silenzi, un vento che sa di attesa. Lungo il cammino, un campo di fiori gialli e rossi le ferma — il profumo è intenso, ipnotico. Un respiro profondo, poi il buio. Si risvegliano altrove: catacombe di pietra, una luce fioca e la presenza di una donna che sembra conoscerle da sempre. La Chiaroveggente parla di futuri che si intrecciano e di scelte che possono mutarli. Il suo dono è uno specchio antico, capace di riflettere i destini del Metaverso nei cieli di Nothing. Al risveglio, lo specchio è davvero accanto a loro — insieme a un vaso di fiori chiamati Somnium.
Segni di un’Intrusione
Nel pomeriggio, tornano al capannone. Lo specchio appeso al muro cattura la luce come un portale dormiente, i fiori di Somnium sembrano respirare. Fame e quiete le spingono nel bosco, tra bacche e foglie mosse dal vento. Quando rientrano, la scena le gela: la porta è socchiusa, e fuori, al sole, un vestito lavato si asciuga. Non sono più sole. Qualcun altro è passato da lì. E probabilmente ora si trova dentro al capannone.
Kalki
I Fili del Destino
Nel silenzio sospeso del capannone appare Kalki, la guerriera attesa. Adamas la riconosce: anni prima le aveva affidato la sua Rosa in un sogno. L’abbraccio tra le due suggella un legame antico, mentre Aisha assiste all’incontro che intreccia destini.
Il Pranzo Miracoloso
Kalki le invita a sedersi e sul tavolo trovano pansotti al sugo di noci, gnocchi al pesto e vino. È un banchetto che trasforma la fame in festa e la diffidenza in fiducia. La custode del capannone rivela di attendere i Cavalieri dell’Apocalisse, Carestia e Morte, ma il suo dono inatteso, estratto dalla sacca di Carestia, diventa per Aisha e Adamas uno strumento di speranza e di gioia, preludio a un periodo in cui non avrebbero più patito la fame, almeno non nel capannone del Punto di Confine.
Il Racconto di Kalki
La guerriera non racconta una lotta, ma una perdita. Durante un viaggio della sua essenza a Wahnfried, guidata dall’assenzio, il suo corpo era rimasto inerme sulla spiaggia del Lido del Piccolo Pianeta, al confine est di Nothing. Fu lì che Ishtar le strappò la Scintilla e le rubò la Rosa, gettando il suo corpo nella vecchia barca marrone. Da allora Kalki navigò sospesa tra i mondi, fino a quando la Rosa di Adamas — lanciata nella stessa barca anni prima come gesto estremo — si illuminò e la risvegliò.
Il Tradimento di Thamar
La quiete viene spezzata dall’arrivo di Thamar, manipolata da Cronos. Vestita come una poliziotta di Bergderbil, tenta di catturare Aisha e Adamas. Solo l’intervento di Kalki ribalta la trappola, smascherando l’inganno: ciò che resta è un’amica prigioniera dei ricordi falsi.
Verso gli Sciamani
Aisha e Adamas decidono di salvarla. L’assenzio e il laudano aprono la via: i loro spiriti si fondono in una sola scintilla e vengono guidate al fondovalle, dove gli Sciamani mostrano come spezzare i falsi ricordi e liberare Thamar.
La Rosa di Adamas
Lungo il fiume riappare la vecchia barca, quella da cui Adamas aveva lanciato la sua Rosa anni prima. Ora la Rosa si illumina di rosso e torna alla sua scintilla, fondendosi con lei. Adamas rivive tutti i suoi cicli vitali e riconosce duecentoquarantaquattromila volti, ciascuno con il proprio nome. L’evento scuote il Metaverso: il Monitor Infernale di Zadkiel impazzisce.
La Nuova Alleanza
Con la Rosa ritrovata, Adamas e Aisha condividono con Kalki la nuova consapevolezza. Il loro legame è ormai indistruttibile, la missione comune chiara: portare la luce di Emphatia in tutto il Metaverso.
Il Demone Ishtar
L’Inferno del Quadrante 9
Nel dominio di Ishtar si estendono lande desolate, popolate da demoni e da centinaia di migliaia di Rose rubate alle scintille. Cronos e Zadkiel osano varcare quell’inferno, uniti dal timore della Principessa Diamante. Ishtar li accoglie con disprezzo: il nome di Adamas scuote il Metaverso.
La Minaccia della Cacciatrice
Ishtar non è un demone qualunque, ma una scintilla corrotta, immortale. Conosce bene il potere delle Rose e brama quella di Adamas per completare la sua collezione. Cronos e Zadkiel tacciono, celando il segreto che li tiene in vita: la sua Rosa custodita altrove. Ishtar li scaccia con furia, promettendo di trovare lei stessa la Principessa.
Una Nuova Speranza a Land’s End
A Land’s End, Thamar annuncia la notizia che cambia tutto: Adamas ha ritrovato la sua Rosa. Lo Scorsetto Nero si riempie di voci e di speranza, mentre il Nothing News diventa un’arma della Resistenza: non solo un giornale, ma un richiamo clandestino per risvegliare scintille in ogni Quadrante. Sostenuta dal Presidente, dall’Orologiaio e dal Sig. Mah, Thamar assume l’incarico di diffondere la verità. Ogni parola, ogni messaggio può risvegliare una scintilla dormiente. Emphatia non è più un mito: è una promessa concreta di libertà.
L’Avvertimento di Kalki
Kalki, dopo aver accompagnato Thamar al Vecchio Mulino, torna al Punto di Confine. Con il cuore pesante rivela ad Aisha e Adamas il percorso verso Wahnfried, il luogo d’origine. Indica la mappa, consapevole di lasciare loro un compito più grande di lei. Le lacrime segnano la separazione, ma anche la fiducia.
Il Buio e la Cacciatrice
Nella Valle della Morte il cielo si oscura. Aisha viene colpita e cade priva di sensi. Adamas affronta Ishtar, la Cacciatrice, in un duello di luce e oscurità. La Principessa Diamante grida il suo potere e respinge l’attacco con un’esplosione che piega l’invincibile. Ishtar fugge: per la prima volta ha fallito.
La Rivelazione delle Streghe
Dalle Pendici dell’Ombra emergono le Streghe, testimoni dello scontro. Riconoscono in Adamas la forza che ha piegato Ishtar, ma lei non parla di distruzione: vuole cambiare la sorella perduta. Rivela la verità custodita nella Rosa: Ishtar non è un demone, ma una delle 19 Primenate, la seconda nata. E la prima… è lei stessa.
Una Casa Nascosta
Le Streghe offrono rifugio. Appare una piccola abitazione schermata, invisibile a occhi nemici. Adamas e Aisha vi entrano esauste, consapevoli che il viaggio verso Wahnfried dovrà attendere. Per ora, l’unica certezza è che Ishtar non è invincibile.
Le Pendici dell'Ombra
Le Pendici dell’Ombra
Nella casa schermata delle Streghe, Aisha e Adamas trovano rifugio. La notte è carica di silenzi e domande: il lampo verde, la ferita che non sanguina, l’enigma di una forza che non si piega. Adamas ricorda l’istante in cui Ishtar, colpita, restò in piedi: non è una creatura comune, ma una scintilla corrotta, nutrita da un demone. Aisha ascolta, e da quel racconto nasce un pensiero nuovo: non distruggere, ma comprendere.
L’Alba di un Ricordo
Tra veglia e sonno riaffiora un frammento remoto. Adamas e Aisha rivivono una vita primordiale, quando un bacio unì due popoli e cambiò il destino di intere generazioni. Il legame che le unisce attraversa i secoli, riaffiorando in ogni ciclo vitale.
Il Monitor Infernale
La rivelazione scuote il Metaverso: solo Adamas ha ritrovato la sua Rosa, e il Monitor Infernale di Zadkiel impazzisce. Ogni Quadrante trema davanti a un potere che non può essere contenuto.
Verso Wahnfried
Il progetto si fa chiaro: passare dalla Fata delle Pietre, ricevere protezione e poi raggiungere Wahnfried. Solo lì, tra le origini, potrà nascere la possibilità di liberare Ishtar dal demone che la incatena.
Il Viaggio Astrale di Adamas
L’assenzio guida Adamas in un viaggio astrale. Rivede la sorella corrotta, prigioniera di un’oscurità che non è sua. La tragedia di Ishtar non è fine a se stessa: è il segno che il male si è innestato nel cuore delle scintille.
La Scintilla di Kalki
Nel Quadrante 2, presso il Punto di Confine, una barca di legno marrone solca da sola il fiume, illuminata da un bagliore rosso. Sulla riva, Kalki attende in silenzio. Dal fondo dell’imbarcazione si innalza una fiamma che non brucia, calore dell’anima. La guerriera si libera della tunica e accoglie quella luce: la fiamma si fonde con lei, la pelle si accende d’oro, il corpo vibra di energia pura. Poi braccia invisibili la sollevano dolcemente e la adagiano nella barca. L’imbarcazione riparte lenta, portando Kalki lungo il fiume — viva, risorta, in viaggio verso la sua vendetta contro Ishtar.
La Fata delle Pietre
Nella sua abitazione nascosta, Seraphina, la Fata delle Pietre, accoglie Aisha e Adamas. Dalle sue mani nascono collane intrecciate con gemme viventi, capaci di schermarle dalle energie oscure e dai nemici. È un dono di protezione, antico e prezioso.
L’Ultimo Riposo
La notte porta tregua. Aisha ha appena guarito un uomo all’osteria, rischiando di esaurire le forze. Seraphina le veglia in silenzio, consapevole che all’alba ripartiranno. Nel frattempo, sul fiume, la barca di Kalki continua la sua discesa: luce e silenzio, verso il mare del Piccolo Pianeta.
Il Lido del Piccolo Pianeta
Il Lido del Piccolo Pianeta
Aisha e Adamas giungono al mare, consapevoli che solo la Principessa può attraversare il portale. L’addio è doloroso ma carico di promesse. Aisha resta in attesa, mentre Adamas si immerge e il mare la trascina verso il vortice di Wahnfried. Sullo sfondo, la vecchia barca marrone continua il suo viaggio silenzioso.
La Visione di Wahnfried
Adamas, sospesa tra spirito e corpo, rivive la creazione: le scintille di Brahma, i volti delle Primenate, la sorella perduta. Una voce rivela la verità: Ishtar potrà tornare solo riconoscendo l’amore. Poi lo spirito rientra nel corpo, riportato da Aisha sulla riva. Ma la vecchia barca marrone con Kalki a bordo è sempre più vicina.
La Vendetta di Kalki
Ishtar arrivò come sempre, spegnendo il sole. Ci fu un boato che sembrava un tuono e tutto divenne nero. Ishtar vide Adamas nello stesso modo in cui aveva visto Kalki quando le rubò la rosa, indifesa e vulnerabile. Ma Adamas aveva un vantaggio che Ishtar sottovalutò: aveva Aisha. Con un gesto, Ishtar fece volare via Aisha per venti metri, Aisha si rialzò. Ishtar sorrise e colpì di nuovo Aisha, facendola volare una seconda volta. Ma Aisha si alzò ancora.
"Complimenti, poliziotta, sei migliorata," disse Ishtar compiaciuta, prima di farla volare una terza volta. Ma Aisha si rialzò di nuovo. "Adesso basta!" esclamò Ishtar, alzando le mani per sferrare il colpo decisivo, il colpo mortale. Aisha corse verso Adamas incurante di ciò che stava per subire da Ishtar.
In quel preciso momento, un'esplosione di energia pari a cento fulmini colpì Ishtar, facendola cadere al suolo.
Aisha si girò di scatto e vide, dietro Ishtar, con le braccia alzate e gli occhi di fuoco, Kalki pronta a vendicarsi. Ishtar era stata presa di sorpresa ancora una volta. Tentò di fuggire, ma Kalki la incalzava.
"La mia rosa, demone vigliacco! Colpisci chi non può difendersi," gridò Kalki, colpendo ancora. Per la seconda volta in vita sua, Ishtar fu costretta a fuggire.
Ritorno da Seraphina
Ishtar scomparve tra le ombre, ma non era svanita. Dalle rovine ancora fumanti, i suoi occhi le seguirono da lontano. Nessuno sentì quel respiro nel vento, ma lei c’era: ferita, nascosta, e viva.
Aisha e Kalki sollevarono Adamas e insieme ripresero il cammino verso Seraphina. La Fata delle Pietre le accolse nel silenzio del suo giardino. Tra racconti e sorrisi ritrovarono forza e un fragile senso di pace. Ma oltre le finestre della locanda, un bagliore oscuro restava desto: Ishtar le osservava ancora.
Il Somnium
Il giorno seguente, un’esperienza con la pianta sacra lega Aisha e Kalki in un viaggio spirituale. Le coscienze si intrecciano, nasce una connessione nuova, profonda, che Adamas osserva con complicità. La fiducia tra le tre cresce, preparando il terreno per un futuro comune.
Lo Sguardo di Ishtar
Ma un’ombra non le lascia mai sole: Ishtar osserva. Non per colpire, ma per capire. Adamas rivela che la sorella combatte la sua battaglia interiore, attratta dall’amore che vede tra loro. La via non è la distruzione, ma la trasformazione.
La Rivoluzione del Quadrante Nero
Mentre le tre guerriere si rafforzano, nel Quadrante Nero Cronos e Zadkiel diffondono la propaganda contro Ishtar. Il potere vacilla, i demoni esitano, e l’ombra della Principessa Diamante continua a minacciare gli equilibri.
Aisha si Lascia Catturare da Ishtar
Tra sorrisi e confidenze, Aisha, Adamas e Kalki nascondono una decisione estrema: usare Aisha come esca per attirare Ishtar. Solo così potranno affrontarla e tentare di spezzare il legame con il demone. Nella penombra di una grotta, il piano prende forma. Aisha si lascia catturare, il corpo offerto come trappola mentre l’anima resta vigile. Ishtar la stringe con furia, ma la scintilla che vive in lei resiste, innescando la battaglia più sottile: non di armi, ma di volontà.
La Resa di Ishtar, la Scintilla Nera
Di fronte alla tenacia di Aisha, Ishtar vacilla. La maschera di demone cade: affiora la fragilità della scintilla corrotta. Tra lacrime e furia spenta, si lascia andare in un abbraccio che rompe secoli di oscurità. Non è più la Cacciatrice, ma una sorella ritrovata, una scintilla che chiede redenzione. Con passo incerto, ma non più sola, segue Aisha verso la casa delle Streghe, dove le altre le accolgono: non più tre, ma quattro, unite dalla stessa fiamma.
L'Ultimo Respiro del Demone
L’Ultimo Respiro del Demone
Le difficoltà di Ishtar nel parlare erano immense, ma Aisha, Adamas e Kalki le costruirono attorno un silenzio accogliente. Il vino tra le mani, la luce dorata delle lanterne, la normalità ritrovata: per la prima volta dopo secoli, la Cacciatrice imparava la semplicità della vita.
Aisha le tolse il mantello con delicatezza, rivelando la pelle scura e luminosa della seconda Primanata. Nella luce tremolante, quella bellezza sembrò riflettere l’origine stessa delle scintille: una grazia antica, figlia di Brahma. Quando Ishtar sorrise, la stanza si riempì di un calore nuovo — non più un demone, ma una sorella tornata alla luce.
Rifugio Sotto le Stelle
Nel giardino illuminato dalla luna, Aisha, Adamas, Kalki e Ishtar brindarono al nuovo inizio. Le lanterne tremolavano tra i fiori, e nell’aria si mescolavano vino e promessa. Ishtar camminava piano, toccando la terra come chi torna a vivere dopo secoli d’ombra. Ma in quella stessa notte di pace una verità sconvolgente emerse: la sua Rosa era custodita da Zadkiel e Cronos. La scoperta non la spezzò: per la prima volta, Ishtar comprese di non essere più sola nel cercarla.
La Notte di Ishtar e Aisha
Nella quiete della casa schermata, Aisha le prese la mano. Nessuna promessa, solo la verità dei gesti. Davanti allo specchio, Ishtar vide per la prima volta se stessa: non un demone, ma una donna viva. “Ogni giorno sarà una scoperta,” sussurrò Aisha. La notte finì in silenzio, come un respiro che diventa luce.
Il Piano di Aisha
All’alba, l’odore di caffè riempì la cucina. Aisha propose di accompagnare Kalki in moto fino al Punto di Confine, lasciando che Adamas e Ishtar restassero insieme. Era più di un piano: era la nascita di una nuova alleanza. Le quattro scintille si abbracciarono, consapevoli che nulla, da quel giorno, sarebbe stato più lo stesso.
Verso il Punto di Confine
La Partenza
Nella casa schermata, saluti brevi e sguardi lunghi. Aisha accende la Freccia Rossa, Kalki le stringe la vita: è un viaggio di promessa e curiosità. Adamas e Ishtar restano sulla soglia, consapevoli che qualcosa sta cambiando per tutte e per sempre.
Il Viaggio
Uno spiazzo, un bacio, un capannone che diventa mondo. La strada si apre, il bosco le accoglie, la libertà ha il suono delle loro risate. Si cercano, si sfidano, si riconoscono: due scintille che imparano la misura dell’altra. La sera, una locanda, il vino, il silenzio. L’alba le ritrova più vicine, consapevoli che quel viaggio non è solo distanza percorsa, ma destino che prende forma.
Il Punto di Confine
Arrivano verso sera, tra luce di lune e profumo di resina. La strada finisce in silenzio, e con essa ogni certezza. Si muovono leggere, come chi sa che la quiete durerà poco. Ridono, si sfiorano, si promettono forza. In quella calma sospesa, Aisha e Kalki vivono ogni respiro come fosse l’ultimo dono prima della tempesta.
La Voce di Adamas
Un lampo invisibile, poi il silenzio. Aisha vacilla, cade in ginocchio: la mente attraversata da una voce che non è di questo mondo. Kalki la stringe, la chiama, la implora di restare. Le parole di Adamas le attraversano l’anima come fuoco e rivelazione. Quando Aisha riapre gli occhi, sente che qualcosa si è spezzato e rinato insieme: il respiro di Adamas vibra ancora nell’aria, e il destino delle scintille è ormai pronunciato.
Le Rose e il Quadrante 7
La rivelazione: le Rose delle diciannove Primenate sono sepolte nell’inferno del Quadrante 7, l’inferno che Ishtar stessa ha creato. Lì, da qualche parte, dormono anche le loro. In quelle Rose è racchiusa la conoscenza di tutti i cicli vitali, la consapevolezza del proprio essere, la memoria.
Ogni Rosa porta con sé i nomi e i volti di tutte le 244.000 Scintille ora inconsapevoli, disperse nei nove quadranti conosciuti del Metaverso.
Recuperarle significa risvegliare la coscienza e dare alle Scintille l’arma più potente, quella capace di distruggere gli imperi di Shiva e Vishnu.
L'inizio della Leggenda di Kalki e Aisha
Finirono il vino sedute a gambe incrociate, scambiandosi baci affettuosi e pieni di complicità. La decisione di partire il giorno dopo era ormai presa.
Mentre si preparavano per la notte, Kalki prese la mano di Aisha e le disse: "Sento che faremo qualcosa di grande Aisha, qualcosa che non è riuscito a fare nessuno." Aisha sorrise, rispondendo con un bacio sulla fronte di Kalki. "Lo sento anche io Kalki, e ti confesso che ho un po' di timore."
Le due si coricarono. Non lo sapevano, non potevano saperlo ancora, quello che sarebbero riuscite a fare. Le loro gesta saranno ricordate e raccontate, proprio come questo libro sta facendo ora. Come hanno fatto altri prima di esso. E come faranno altri ancora, nel tempo a venire. Aisha e Kalki stavano per lasciare un segno indelebile nella storia del Metaverso.
Aisha e Kalki
Ultimi Preparativi al Punto di Confine
L’alba le ritrova pronte, jeans e vento, la Freccia Rossa che vibra. Aisha chiama Adamas per un ultimo saluto, poi partono. La sacca di Carestia resta al Punto di Confine; davanti solo la corsa e il rombo del motore. Il viaggio è puro respiro, un atto di fede nella direzione del destino.
L’Incontro con la Regina
Nel verde che odora di pace, la Regina le accoglie con un abbraccio.
Parole semplici, vino e fiducia. Le due raccontano la loro missione: le Rose, Ishtar, la speranza. La Regina ascolta, poi sorride: «Andate, il mondo Cardine vi aspetta.» Ripartono al tramonto, con il cuore più leggero.
Lo Scrutatore
Il castello dello Scrutatore è un labirinto di memoria e polvere. Le pareti parlano, la musica scorre da corridoi invisibili. Li attende un uomo che conosce ciò che ancora non è accaduto. Parla di illusioni e Quadranti, di Emphatia e porte che non si riaprono. Offre una mappa, un vino, e un monito: «Andate, ma non perdete voi stesse.»
La notte le trova insieme, strette nel silenzio e nel desiderio.
Il Mondo Cardine
Un ponte nella nebbia, un portale che non si vede.
Avanzano piano, finché la strada diventa discesa e il respiro manca. Il Vecchio Mulino le accoglie, e con esso Korvo, il guardiano del tempo. L’acqua scorre nera, ma l’eco delle leggende la purifica. Korvo parla, e ogni parola riscrive la missione: il Poco Corretto, Land’s End, la Resistenza. Aisha e Kalki annuiscono: la Storia le attende.
Kalki guida la Freccia Rossa
Per una volta Aisha cede il comando. Kalki sorride, accende il motore e insegna le regole del Mondo Cardine: limiti, precedenze, pazienza. Aisha ride, spiazzata dalla normalità. La loro corsa è lenta ma intensa, una pausa di umanità fra due infinite battaglie.
Il Poco Corretto
Mezzogiorno di luce e vino. Il locale è gemello dello Scorsetto Nero: stesso odore, stesse voci, stesse ombre. Lì le attende l’Orologiaio, custode dei varchi. Parla di sovrapposizioni e di un’ora precisa in cui il tempo si piegherà su se stesso. Aisha e Kalki ascoltano, brindano, e il giorno scorre tra presagi e leggerezza.
Quando la luce cala, si avviano verso il punto d’incrocio: il tavolo undici. Dieci secondi alla sovrapposizione. Il motore della Freccia Rossa si accende, il tempo si ferma. Un lampo, una curva, un salto.
La piazza di Land’s End si ricompone come una visione familiare.
Il mare brilla, gli amici accorrono, le voci riempiono l’aria.
Sono tornate a Land's End.
Lo Scorsetto Nero
Il Ritorno a Land’s End
La piazza esplode di sorrisi, Thamar corre ad abbracciarle. Dentro lo Scorsetto Nero il silenzio dura un attimo, poi il brindisi diventa festa: vino, musica, e la sensazione di essere finalmente a casa. Al mattino la quiete si riaccende, ma il richiamo del dovere le raggiunge presto. Nel sotterraneo del locale, la Resistenza prepara il futuro: il Presidente mostra la mappa del Metaverso, e la rotta verso il Quadrante 4. Lì, tra i confini dell’ignoto, le attende qualcosa — o qualcuno. Eleanor, forse.
Eleanor Unisce per Sempre Kalki e Aisha
Il tempo si ferma. Eleanor le unisce con il sangue e con la luce, poi guarda Aisha con dolce fermezza: «Ora farai con Kalki ciò che Adamas ha fatto con te. Il Dono deve continuare.» Il vento si piega al suo comando, mentre il potere passa di mano e la scintilla si rinnova. “Quando le vostre vite finiranno insieme, ne cominceranno un’altra,” sussurra Eleanor. Il fiume trattiene il respiro: ha assistito a un patto eterno.
Il Dono
Aisha insegna, Kalki impara. Il legame tra loro cresce, e il Dono scorre come luce viva. All’inizio è troppo, Kalki sviene più volte, ma ogni volta si rialza più forte. Giorno dopo giorno l’empatia si trasforma in controllo, la paura in fiducia. Quando Aisha torna sola allo Scorsetto Nero, sa che Kalki la sente anche da lontano. Il Presidente parla di missioni e di rose perdute, Thamar porta vino e sorrisi. Tra le luci del locale, Aisha capisce che da ora in avanti amore e destino cammineranno insieme.
Il Miracolo di Kalki
Land’s End trattiene il respiro. Kalki attraversa la folla, ogni passo è equilibrio, ogni sguardo una promessa. Aisha la segue con il cuore in gola: nessun tremito, nessuna caduta. Quando entra allo Scorsetto Nero, l’energia diventa tempesta — un lampo, poi la scritta tra le nuvole: “Emphatia sarà raggiunta.”
La piazza esplode di applausi e lacrime. Nel sotterraneo, Eleanor e il Presidente brindano al futuro: il Dono è compiuto, la Resistenza pronta. Sopra di loro, le stelle di Land’s End brillano come un giuramento. Il viaggio verso Emphatia è appena iniziato.
Cinque Giorni a Land’s End
Cinque giorni sospesi tra luce e vino. Kalki e Aisha si muovono tra amici e sorrisi, accolte come eroine. Thamar scrive di loro, la Resistenza si rafforza, l’aria vibra di speranza. Ma sotto la festa cresce il richiamo del viaggio: l’eco di Emphatia, la promessa di ciò che deve ancora compiersi.
Sulla Riva dello Stige
Il sole cala e il fiume divide i mondi. Aisha guarda verso il passato, Kalki verso ciò che deve ancora nascere. Poi, dal buio, emerge una barca: Caronte rema lento, la sua voce rimbomba come un’antica preghiera. «Non servono monete, scintille. Quando verrà il momento, il passaggio vi sarà aperto. Io traghetto le anime… ma voi, voi siete la mia speranza.» Le acque si richiudono dietro di lui e resta solo il silenzio.
Più tardi, Aisha scrive: un demone con un’anima, un custode che sogna la fine dei tempi. Forse non è la forma a definire la luce — ma il desiderio di averne ancora un frammento.
L’Ultima Notte allo Scorsetto
La sera scende su Land’s End, e il dehor dello Scorsetto diventa un confine tra ciò che è stato e ciò che verrà. Il Presidente ed Eleanor parlano piano, davanti a un maplet e a due bicchieri di vino. «Domani, alle diciotto, il portale si aprirà davanti al tavolo undici.» Nessun addio, solo un arrivederci. Poi la musica torna, le risate riprendono. L’addio sa di vino e di luce. Aisha e Kalki camminano verso casa sotto le stelle. Si amano come chi sa che domani, tutto comincerà davvero.
La Partenza
Il sole filtra tra le tende, e la casa profuma di caffè e nostalgia. Kalki prepara il maplet, Aisha la Freccia Rossa. «Sarà la fine della tranquillità,» sussurra Aisha. «Ma sarà insieme,» risponde Kalki, ridendo.
Alle 17:55 la piazza è piena: il Presidente alza la mano, Eleanor sorride. Nessuno piange, nessuno trattiene. Solo vento, luce, e promesse non dette.
Il tavolo undici si accende, la Freccia Rossa vibra. Un lampo, un confine che si piega. Aisha cede il manubrio, Kalki guida. Alle diciotto esatte, attraversano il portale.
Nel Mondo Cardine, al Poco Corretto, nei pressi del tavolino 11, apparve una moto rossa guidata da una bellissima ragazza dai capelli corvini, con abbracciata a lei un altrettanto bellissima ragazza bionda. I dieci giorni a Land's End si chiusero lì.
Quadrante 1: Il Mondo Cardine
Il Percorso nel Mondo Cardine
Il Segmento Terra scorreva veloce sotto le ruote della Freccia Rossa: nove giorni per raggiungere il punto in cui avrebbe toccato il Quadrante 4. Kalki guidava, Aisha dietro di lei, unite dal vento e dal loro legame. Una sosta sotto il cielo stellato, poi una notte sulla montagna, sole al mondo. Nella canadese, tra respiro caldo e desiderio, trasformavano l’ignoto in un rifugio. All’alba, solo la strada, il sud, il confine da raggiungere a ogni costo.
La Locanda sui Monti e il Mondo Cardine in Guerra
Tra le montagne trovarono una piccola locanda: fuoco, stufato, un locandiere gentile e avventori che parlavano a mezza voce. Il Mondo Cardine era in guerra, schiacciato dal “gregge” senza anima, e ogni città ne portava i segni. In una di queste, la cappa di odio rischiò di travolgere Kalki, che imparò a filtrare il buio e a riconoscere le anime luminose. Ripartirono subito: quel mondo non voleva equilibrio, e non voleva loro.
Demoni sulle Strade e la Notte alla Locanda
La notizia del loro viaggio raggiunse Bergderbil, e Serak schierò i suoi demoni in divisa lungo la via del sud. In un paesino tranquillo trovarono riposo, ma cinque falsi militari entrarono nella stanza nel cuore della notte. Il Dono esplose all’unisono: i demoni si dissolsero in un lampo, e la Freccia Rossa riprese la corsa. Ma la caccia non si era fermata, e il sud chiamava sempre più forte.
Il Bosco Tranquillo
Un bosco calmo offrì un momento di pace: una tenda, la luna alta, un animale curioso che fece sobbalzare Kalki. Riposarono, sapendo che quella tregua non sarebbe durata. All’alba ripartirono verso sud, e il bosco rimase alle spalle come un ricordo di normalità possibile.
Poco dopo, il mondo tornò ostile.
Il Posto di Blocco e la Prigionia
La strada si chiuse in un posto di blocco immenso: camionette, moto, una cinquantina di falsi militari. I documenti non interessavano a nessuno: due colpi alla testa, e per le scintille fu buio.
Rinchiuse in celle separate, spogliate e incatenate, subirono il gioco sporco di demoni e frangitori. Aisha finse di essere ancora svenuta, attese, e trasformò l’arroganza dei demoni nel loro errore fatale. Catene, frangitori, imboscata: tutto polverizzato. La fuga fu un lampo verso la notte.
Il Lago Nyasa ed Eldrin
Sul lago Nyasa il mondo sembrò tornare quieto: acqua scintillante, case dai tetti rossi, un pranzo al sole. Poi arrivò Eldrin, uomo d’altri tempi, che conosceva i loro nomi e il cammino verso il Quadrante 4. Le guidò fino alla radura in montagna, mostrò mappe sicure e parlò dell’Illusione, dove il loro legame sarebbe stato messo alla prova.
All’alba, una fotografia: Eleanor immutabile accanto a un bambino che era lui. Un abbraccio, un augurio, una promessa. La Freccia Rossa ripartì verso sud, e il Quadrante 4 era sempre più vicino.
Verso Sud, Sempre Verso Sud
Il Demone Morak
Seguendo le indicazioni di Eldrin, Aisha e Kalki scendono lungo il Segmento Terra, attraversando villaggi quieti e paesaggi che sembrano innocenti. Un ruscello, un bagno per sciogliere l’inquietudine, poi il buio improvviso che inghiotte Aisha: quando riapre gli occhi, qualcosa dentro di lei non è più suo. Un’ombra rossa si mischia ai pensieri, un predatore senza forma che solo Kalki riesce a vedere entrando nel suo mondo interiore. L’entità fugge, ma non è una sconfitta: è un avvertimento. Da quel momento, la presenza invisibile le segue come un’eco.
Gli appunti di Eldrin danno un nome alla minaccia: Morak, demone dei servizi speciali, capace di infiltrarsi solo quando una scintilla perde i sensi. Aisha e Kalki decidono di ribaltare la regola. Il Somnium, un sonno condiviso, due corpi indifesi e una sola trappola. Nel luogo di luce e ombre dove si ritrovano, Morak entra sicuro di dominare, ma trova due scintille in piedi ad aspettarlo. Il Dono unito lo avvolge, lo stringe, lo spegne senza un suono. Poi un messaggio a Serak, uno a Eldrin, e un tuffo nel fiume: il corpo si rilassa, la mente no. Hanno vinto, ma hanno visto cosa può fare il Q1 quando decide di colpire.
La notizia di Morak corre più veloce del vento. A Land’s End, Thamar pubblica un’edizione straordinaria: il demone invisibile è caduto per mano di due ragazze in moto verso il sud. A Bergderbil, Cronos trasforma la notizia in furia, mentre tra i demoni circola finalmente una consapevolezza: le scintille non sono più prede. A Salem, i vampiri della notte parlano di Aisha con rispetto. E in tutto il Metaverso nasce un’idea pericolosa, per chi tiene le redini dell’oscurità: anche il male può essere superato.
Cape Town: Lusso all’Estremo Sud
La strada le porta fino a Cape Town, un’oasi di vetro e luci che sembra estranea al Mondo Cardine ferito. Suite sull’oceano, aragosta, vino bianco e il V&A Waterfront che brilla come se la guerra non esistesse. Per una notte si concedono il lusso di fingere normalità, due ragazze in vacanza invece che due scintille in missione. Brindano alla loro vittoria su Morak, ridono, si lasciano guardare. Ma sotto la superficie del gioco, qualcosa si incrina: una sottile ombra di superbia si insinua nel loro modo di camminare nel mondo.
L’Ombra della Superbia
La mattina dopo, abiti provocanti e colazione vista oceano: Aisha e Kalki sfidano gli sguardi senza più nascondersi. È in quel teatro di cristallo che appare Zadkiel, seduto tra i ricchi della costa come se fosse sempre stato lì. La fuga in minigonna, le cinque moto nere alle spalle, la Freccia Rossa che taglia il traffico verso sud. Il pulsante nero non funziona, il Q1 non perdona scorciatoie. Una fabbrica abbandonata, un diversivo, un’altra corsa nel buio. Quando le luci di Cape Town svaniscono, resta solo una certezza: hanno peccato di superbia e l’hanno pagata caro, ma quella ferita le renderà più lucide.
Verso il Sud, Sempre a Sud
Con il mare su entrambi i lati e Zadkiel ancora troppo vicino, scelgono una stradina laterale e un paese che sembra sospeso fuori dal tempo. Una casa quasi abitata, una bottiglia di vino trovata per caso, il cielo pieno di stelle come unico tetto. Tra battute, baci e corpi che si cercano, trasformano la fuga in un frammento di vita rubata alla guerra. All’alba ripartono: Aisha alla guida, Kalki stretta a lei, la strada che corre verso la fine della parte mobile del Segmento Terra. Ogni chilometro è un passo in più verso il confine con il Quadrante 4.
Il Casolare di Elias
Un casolare come una dogana dimenticata, una sbarra e un uomo dagli occhi azzurri che sembra sapere chi sono prima ancora che si presentino. Elias offre cibo caldo, letti semplici e una frase che pesa più di qualunque minaccia: “Questo è l’ultimo rifugio prima della parte fissa del Mondo Cardine.” Tra scaffali polverosi trovano libri sull’allineamento e sul Quadrante Illusione. Il luogo è tranquillo, forse troppo. Aisha e Kalki accettano la tregua, ma sanno che qui qualcosa le sta già osservando, in attesa che chiudano gli occhi.
L’Ombra di Illusione
La notte porta due incubi, non due sogni: Aisha morta tra le braccia di Kalki, poi mostro; Kalki marionetta vuota che tradisce Aisha in un cerchio di simboli rossi. Morte, colpa, deformazioni dell’amore: il Quadrante 4 li prova in anticipo, dentro la loro mente. Si svegliano urlando, nude e tremanti, abbracciate come unica ancora. Elias spiega che è solo l’inizio: Illusione lavora con ciò che credi, non con ciò che vedi. Regala loro un libro antico, L’Arte di Navigare tra le Illusioni. All’alba, su una spiaggia deserta, studiano, si tuffano in mare per respirare, confessano la paura di non farcela. Poi decidono di andare comunque: mente lucida, cuore saldo, insieme contro ciò che ancora non ha nome.
Il Punto dell'Allineamento
Il Punto dell’Allineamento
Aisha e Kalki raggiungono l’estremo sud del Segmento Terra, dove l’acqua segna la fine della parte mobile del Mondo Cardine. Davanti a loro, la massa immobile della Terra Fissa si avvicina lentamente: due continenti che si cercano e si sfiorano una volta ogni ciclo. Montano il campo sulla sabbia, leggono il libro di Elias e aspettano la sera, tra studio, battute nervose e il respiro del mare che sembra voler tranquillizzare nessuna delle due. Quando il cielo diventa oro e viola, l’allineamento comincia davvero: le due terre si uniscono per poche ore. Aisha stringe la mano di Kalki, la Freccia Rossa scatta, e attraversano il confine come se stessero passando in un altro destino. Si fermano subito dopo, nel punto più lontano da Illusione: stanche, ma finalmente al sicuro — almeno per ora.
Incubi dal Quadrante 4
Nella parte fissa del Mondo Cardine la calma dura poco. Accendono un fuoco, leggono, discutono, cercano soluzioni, ma la paura di dormire è un peso sulle costole. Provano turni di veglia, meditazione, strategie improvvisate, ma gli incubi arrivano comunque. Kalki cade in un sogno troppo reale: corridoi che si stringono, una porta mai vista, una figura incappucciata che parla con voce che scava. Aisha la sveglia appena in tempo. Capiscono solo una cosa: più si avvicinano al confine del Quadrante 4, più gli incubi diventano violenti. E il sonno è diventato un territorio nemico.
Una Breccia nella Tempesta
All’alba tentano di ragionare, ma la stanchezza vince. Kalki propone una tregua disarmante: un bagno in mare. Per qualche minuto ridono, giocano nell’acqua, si ricordano di essere vive. E proprio lì, nella semplicità, nasce una soluzione: Aisha decide di testare il Somnium su Kalki. Funziona. Nessun incubo, nessuna ombra. Calcolano le dosi, si addormentano vicine sulla sabbia, e per la prima volta da giorni il sonno è profondo e pulito. È solo una vittoria temporanea, ma la vittoria è reale.
L’Anomalia
La mattina dopo il maplet dà una risposta impossibile: segnala ghiacciai dove loro vedono solo mare. Decidono di andare a vedere. La Freccia Rossa le porta verso ovest, fino a un bosco morto che non dovrebbe esistere. Montano la tenda, provano a dormire, ma l’incubo sfonda di nuovo la barriera. Una figura nel buio, un cerchio di simboli: Illusione diventa più forte a ogni passo.
Il Silenzio della Freccia Rossa
All’alba tentano di ripartire… ma la Freccia Rossa non si accende. Nessun guasto, nessuna logica. È come se il Quadrante avesse spento il mondo intorno a loro. Decidono la scelta più difficile: proseguire a piedi, quasi nude e senza riparo. Ogni metro diventa più pesante del precedente.
Verso Illusione
Camminano per ore, stremate, senza acqua né sonno. Si fermano in una caverna, si stringono, provano a dormire ancora una volta, ma l’incubo torna e le sveglia come un colpo. Ripartono. La spiaggia sembra infinita e il caldo taglia il fiato. L’amore diventa un’ancora, ma non basta a tenere in piedi i corpi.
L’Ombra della Fine
Aisha e Kalki non parlano più, camminano e basta. La fame è un dolore sordo, la sete una lama. Quando crollano sulla sabbia, abbracciate, capiscono che non possono andare oltre. Aisha sussurra un “Ti amo” che sembra un addio e sviene. Kalki tenta di trascinarla con sé, ma cade a sua volta. La notte le avvolge entrambe, vinte dal corpo ma non dallo spirito. Il mondo tace.
E, nel silenzio, due figure emergono dal buio e le raccolgono.
Quadrante 4: Illusione
Dentro l’Illusione
Aisha si sveglia in una strada troppo perfetta, senza ombre né rumori, mentre Kalki riapre gli occhi in una copia quasi identica dello stesso paese. Il sole non si muove, la luce non cambia, e le due si cercano con il pensiero, camminando nella stessa direzione finché la fame e il silenzio non diventano un muro. Poi il buio le prende insieme: quando tornano coscienti capiscono che l’Illusione le ha già inghiottite. Il mondo attorno muta in un istante: un leone esplode dalla curva, poi una tribù urlante che sembra uscita da un incubo. Aisha urla che non sono reali, chiede a Kalki di correre loro incontro—e tutto svanisce come polvere.
Livia, la Custode
Quando l’incubo si dissolve, Aisha e Kalki riemergono sul pavimento di una casa sconosciuta, salvate dal sorriso caldo di una signora anziana e dal minestrone più semplice e perfetto della loro vita. Mangiano abbracciate, come chi ha appena riconquistato il respiro, mentre fuori la finestra si apre un giardino che sembra un altro mondo. La donna le invita a fare due passi: il sentiero nel bosco è quiete pura, foglie e profumi che lavano via ciò che resta delle ombre. Quando tornano, la signora si rivela: Livia, la Custode di Zanara, al confine tra Illusione e il Quadrante 1. Due gatti diventano uomini, e Livia stessa muta da anziana a giovane radiosa. Qui tutto è codice che si riscrive, identità che si scelgono, e l’orrore era solo il filtro del Quadrante per capire se erano pronte.
La Casa sul Lago
Azar ed Elion le accompagnano alla loro dimora: una casa a due piani che sembra cresciuta direttamente dal lago. Muri avvolti da rampicanti, finestre spalancate sulla luce, interni morbidi e caldi come un abbraccio. I libri raccontano il Quadrante 4 come un filtro severo: dentro non entra la negatività, tutto il resto è vibrazione che si modella. Aisha e Kalki capiscono che città, boschi, cannibali, leoni erano solo scenografie istantanee sopra una struttura fissa. Illusione lavora così: ti colpisce nel profondo e poi ti offre un rifugio. Quella notte si addormentano strette, in un silenzio pieno di promesse.
Il Cuore di Illusione e il Ponte verso Emphatia
Il giorno dopo, Livia è un giardiniere che sorride e torna a zappare la terra, come se cambiare volto fosse solo un modo di respirare. Al lago, Azar ed Elion attendono Aisha e Kalki per la prima vera lezione. Le conducono in una radura dove un albero immenso pulsa come un cuore vivo: è il centro del Quadrante 4, la matrice che trasforma il pensiero in realtà. Qui raccontano che Brahma ha creato Illusione come rifugio per le scintille: una struttura fissa, pura, protetta, dove tutto il resto può mutare a seconda dell’energia di chi vi abita. I demoni — Cronos e Zadkiel — hanno sempre diffuso menzogne su questo luogo, descrivendolo instabile e pericoloso per tenere lontane le anime. Ma Illusione è un paradiso blindato: nessun essere senza anima può attraversarne la soglia. Nella Piazza della Luce incontrano Lyra e Nara, e la fontana di cristallo che riflette arcobaleni come se il Quadrante stesso parlasse.
Le parole di Azar uniscono finalmente i frammenti: il Galaxy Express non passa dal 1809, Emphatia è sigillata, e il Quadrante 4 è sempre stato la sala d’attesa per le anime pronte. I demoni stanno sfaldando il Mondo Cardine usando il Quadrante 5 come base, e il passo successivo sarà Illusione, l’ultimo ponte verso Emphatia. Aisha vede il disegno completo: se Illusione cade, cade il percorso spirituale che porta alla Fiamma della Creazione. Kalki aggiunge il tassello decisivo: la loro missione è raggiungere Emphatia e portare quella Fiamma nel Mondo Cardine per risvegliare tutte le scintille, ma per farlo servono le Rose delle Primenate nascoste nel Quadrante 7. Il Dono in coppia — amplificato all’infinito — è il loro unico passaporto. Aisha e Kalki si guardano: capiscono di trovarsi nel punto in cui l’amore non è più solo un legame, ma una strategia cosmica. Un varco che nessun altra coppia avrebbe potuto aprire.
Non Dimenticare i Demoni
Dopo i discorsi, resta il bisogno di stare sole. Aisha e Kalki tornano alla casa sul lago, immerse nella bellezza quasi insopportabile del Quadrante 4. Ridono, bevono vino, si stringono sul divano, mentre fuori il cielo si spegne piano. Aisha richiama il giorno precedente: quello che hanno vissuto prima era il mondo dei demoni, questo è solo un’anteprima di ciò che dovrebbe fiorire ovunque. Il rischio è lasciarsi addormentare dal paradiso. Loro, invece, sono lì per imparare a portare Illusione fuori da Illusione.
Grotte e Visioni
Chiamate in sogno da Livia, Aisha e Kalki partono verso le grotte. Il Quadrante le guida tra foreste, prati, villaggi, saluti di bambini, finché l’aria si fa densa e vibrante. Le grotte pulsano come bocche di pietra vive; dentro, il silenzio ha un suono preciso. I pensieri si sciolgono, il corpo si alleggerisce, la coscienza scivola via. Quando riemergono, sono diverse: più leggere, più connesse, come se Illusione fosse entrata dentro di loro. Le visioni parlano di luce, armonia, passi futuri verso Emphatia. Ogni svenimento è un atto di fiducia nella terra che le accoglie.
Luminara e la Terra dei Sogni
Mano nella mano, Aisha e Kalki attraversano i villaggi come si attraversano stati interiori. Luminara è luce che nasce dai pensieri belli, un luogo dove la pace diventa architettura. La Terra dei Sogni è colore vivo: murales che rispondono alle emozioni, pietre che trattengono l’eco di ciò che senti. Una roccia incisa richiama Kalki e la fa svenire come una seconda grotta all’aperto: quando riapre gli occhi, è Velna ad attenderle, una scintilla che spiega ciò che Illusione non dice mai ad alta voce. Qui ogni caduta allinea, ogni perdita di sensi aggiorna il codice, ogni momento plasma ciò che le due scintille diventeranno. Illusione lavora dentro, non fuori.
La sera, nella casa sul lago, Livia torna ancora — piccola, leggera, nelle sembianze di un folletto sorridente. Ascolta, annuisce, e ricorda loro che Illusione non toglie la scelta: la affina. Quando sarete pronte, dice, trovate un luogo che sentite vostro, chiudete gli occhi… e pronunciate una sola parola: Phantaris. Non serve spiegare di più. Aisha e Kalki restano sedute sul lago, consapevoli che il Quadrante 4 sta tracciando una mappa dentro di loro, e che quella parola, silenziosa e immobile, aspetta solo il momento esatto per aprire il prossimo varco.
Oltre l'Illusione
Il Lago di Phantaris e le Lune di Elysium
Si abbracciano su una collinetta, dicono “Phantaris” e il mondo cambia pelle. Il corpo si scompone in miliardi di particelle, senza dolore, come un unico respiro. Il lago li attende con cascate che non cadono, alberi che non si imparano, animali che non ubbidiscono alla fisica. Un cartello inciso dice ciò che basta: Phantaris. Nessuna istruzione superflua, solo invito. Un altro abbraccio, una nuova parola: Elysium. La luce li ricompone sotto due lune che sembrano due occhi: argento e oro in un cielo che non fa rumore, ma presenza. Il terreno si fa morbido, le foglie rifrangono ogni movimento, l’aria rallenta per accorgersi di loro. Sedute sotto “Elysium” sentono quanto il luogo stia lavorando su di loro. L’amore non si spiega. Si sente. E l’empatia rimane nell’aria, come un’attesa silenziosa, prima del passo dopo.
Livia e il Fuoco di Emphatia
Livia riappare sul sentiero, Custode e rivelazione. Spiega perché i demoni temono il fuoco di Emphatia: la scintilla crea i quadranti, loro no. Se le scintille ricordassero chi sono, ogni Quadrante diventerebbe Illusione… e poi Emphatia, dove per i manipolatori non è previsto posto. Parla di un treno che un tempo raccoglieva anime empatiche sotto i mari, portandole a Emphatia. Ora i ponti sono stati spezzati: arconti e arcangeli, schiavi di Vishnu e Shiva, vogliono il controllo anche del Quadrante 4. La determinazione entra dove prima c’era solo stupore: proteggere la scintilla, proteggere il Quadrante, riaprire le porte di Emphatia.
Il Privilegio della Scelta
Davanti a un bicchiere di vino, la domanda che brucia: restare in paradiso o tornare a proteggere chi non può farlo? Land’s End, gli amici, le scintille che non vedono tutto questo: quanto sono lontani loro… o quanto sono lontane Aisha e Kalki? Quadrante 4 da solo non basta: ha senso solo se è ponte verso Emphatia. 244.000 scintille scelte da Brahma, ma solo diciannove Primenate, e tra loro Aisha e Kalki. Capiscono che non è solo un compito, è un privilegio: loro possono combattere, gli altri possono solo sperare. Versano l’ultimo bicchiere, si baciano e vanno a dormire sapendo che a breve dovranno lasciare il paradiso per difenderlo.
Atlante di Illusione – Lacrimosa e Sylphoria
Un libro pieno di nomi, centinaia di migliaia di villaggi, e loro che ne hanno visitati appena due. Scelgono “Lacrimosa”: alberi che piangono gocce d’argento, fiori che nascono da ogni lacrima, un bosco che trasforma la malinconia in bellezza. Poi “Sylphoria”: una prateria infinita, cielo limpido, montagne lontane, un albero solitario con la parola “Armonia” sul tronco. Ogni luogo, una lezione sottovoce: serenità, equilibrio, respiro condiviso con il Quadrante. Illusione non è fuga: è addestramento emotivo, un percorso che scolpisce l’anima invece del corpo.
La Bellezza dell’Anima
In Sylphoria, qualcosa cambia nello sguardo. Kalki vede Aisha ancora più bella, come se la luce le uscisse dalla pelle. Una voce senza volto spiega: è l’anima, non la carne, a renderle così. A Illusione l’anima viene in primo piano, si prepara per Emphatia, impara a non nascondersi più. Camminano tra ruscelli e fiori che brillano, e ogni passo sembra dire la stessa cosa: ciò che siete davvero non invecchia mai. La bellezza diventa promessa, non ornamento.
Echo Serene, Aquaelum ed Evasha
Echo Serene le accoglie con un lago che riflette più di un cielo. Ogni sasso lanciato nell’acqua svela un ricordo: la casa delle Streghe, il cammino condiviso, le ferite e le risate. L’ultima increspatura mostra il volto di Aisha, che si stacca dal riflesso e diventa presenza: Aisha Illusione la sfiora, la accarezza e torna nel lago. È reale e impossibile allo stesso tempo, come tutto il Quadrante. Il messaggio è chiaro: Illusione conosce le loro memorie, le custodisce, le rimanda indietro perché possano rivedersi, riconoscersi, accettarsi. Un tuffo nel lago diventa discesa in un oceano nascosto. Città sottomarina, chiesa di coralli, bambini che giocano nella luce liquida: Aquaelum è un mondo intero sotto la superficie. L’acqua si respira, i corpi sono leggeri, la magia si comporta come se fosse normale. Aquaelum dà loro un altro specchio: Evasha, nata dall’immagine di Aisha filtrata attraverso lo sguardo di una madre. “Quando sono nata, ti osservava,” dice. “Ha desiderato che io fossi come te.” Capiscono che il loro passaggio lascia tracce ovunque, che i mondi possono generare vita a partire da un ricordo d’amore.
La Prova delle Grotte
Riemerse sulla spiaggia, con la sabbia che incolla l’acqua ai perizomi neri, Aisha decide di tornare al punto più difficile: le grotte. Vuole sapere se sono cambiate loro… o se è cambiato il modo in cui il Quadrante le attraversa. Entrano, pochi passi, e di nuovo il buio: svengono entrambe, come la prima volta. Ma al risveglio qualcosa è diverso: la paura non c’è più, c’è solo lucidità. Capiscono che non ci sono limiti alla creazione, che una mente immensa dà forma a tutto, e che loro possono partecipare a quel gesto. Le grotte non le puniscono: le aggiornano.
Krystallia – Codice della Connessione
Il “Codice della Connessione” arriva nelle loro mani come se le stesse aspettando da sempre. Ogni pagina parla di corpi che diventano antenne, di tecniche che cambiano a seconda del villaggio, di energie che possono attraversare la carne. A Krystallia, tra cristalli vivi e case di luce, Aisha e Kalki si siedono in una radura, respirano al ritmo del luogo finché il confine del corpo si fa sottile. Sul bordo di un laghetto, provano la tecnica più estrema: lasciare che l’essenza esca dal corpo. L’anima di Aisha si stacca, guarda se stessa, guarda Kalki che la vede davvero per la prima volta. Capiscono che tutto è sempre stato lì, sotto la spazzatura mentale che le ha tenute al buio. Quando Aisha rientra, Emphatia non è più un’idea: è un’eco vicina, e perfino il tempo di Krystallia si piega ai loro stati d’animo, non è più una gabbia ma un alleato.
Un Presagio di Fine
Passeggiando tra i cristalli, parlano di quanto siano cambiate, di quanto sia diventato fluido il tempo. Il libro spiega che qui il tempo non è lineare: si allunga o si accorcia secondo l’intensità con cui si vive. Allora decidono di smettere di contarne i minuti e di misurare solo ciò che sentono. Ma una sensazione sottile le attraversa: qualcosa sta finendo. Illusione le ha plasmate, ora deve lasciarle andare. Non c’è tragedia, solo un velo di tristezza dolce: Il paradiso non è ancora per loro: è per ora solo un passaggio. Lo lasceranno non perché debba finire… ma perché possa un giorno cominciare per tutte le anime di luce.
L’Ultima Benedizione di Livia
Un ultimo “Zanara”, un ultimo ritorno al lago vicino a casa. Livia le aspetta: la crescita spirituale è completa, dice, il Quadrante ha fatto il suo lavoro. Prima di Emphatia, però, c’è il Quadrante 7: il forziere infernale dove Ishtar ha nascosto le Rose. Consegna loro un libro “non attendibile”, pieno di mappe sbagliate e trappole, perché nessuno sa davvero cosa si nasconda lì. Con un solo nome – “Miraluna” – le teletrasporta all’ultimo villaggio dell’Illusione verso sud. Poi le abbraccia: tristezza, orgoglio, speranza. Non è un addio, ma la chiusura di un cerchio.
Il Padre – Sulla soglia di Illusione
Miraluna è quieta, luminosa, normale come solo i luoghi di confine sanno essere. “La Rosa dei Venti” offre una stanza, cibo caldo e una partita di carte dove le risate di Kalki accendono il momento leggero prima del viaggio. Poi la notte si fa immobile. Nessun suono teorico, nessun annuncio: solo il vento che sembra pensare da solo. Tra gli alberi appare un uomo altissimo, scalzo, jeans consumati e una maglietta bianca che riflette appena la luce delle due lune. Non parla, ma sorride in un modo che pesa più di un dialogo: amore puro, venato da una tristezza antica, come chi sa che l’inizio non è mai facile. Quando pronuncia Aisha, non lo fa come un nome qualunque: è la pronuncia del Padre, il suono che le ha consegnato quando l’ha chiamata al mondo. Un istante, un lampo senza rumore, e il bosco si richiude di nuovo nel silenzio. Aisha si voltò verso Kalki. I loro occhi si incontrarono, ma nessuna parola fu necessaria. Tra loro passò una sensazione condivisa: qualcosa è accaduto. Rimasero sedute in silenzio. Il cielo sopra di loro tratteneva il respiro. Poterono vedere ancora per quella notte le due lune di Miraluna risplendere sul Quadrante 4, l'Illusione, ma da quel momento quella piccola sensazione sempre avuta di non essere sole... divenne molto più concreta.
Oltre la Soglia – Verso il Quadrante 7
La mattina seguente, dopo una buona notte di sonno e una colazione abbondante, Aisha e Kalki si prepararono a partire. Salirono sulla Freccia Rossa, pronte per affrontare il loro prossimo destino. "Pronta?" chiese Kalki, con un sorriso incoraggiante. "Sempre," rispose Aisha, stringendo la mano di Kalki. "Andiamo a prendere quelle rose."
Con il cuore pieno di speranza e determinazione, si diressero verso il Quadrante 7, il Quadrante senza nemmeno un nome.
Quadrante 7: Aisha e Kalki
Il Confine che Scompare
Dal paradiso surreale del Quadrante 4 al deserto del Quadrante 7 bastano pochi metri. Una linea di demarcazione, un cartello freddo, nessun nome. Aisha si ferma, guarda l’Illusione un’ultima volta e capisce che da lì non si torna indietro. Quando attraversano, il Quadrante 4 svanisce come se non fosse mai esistito. Rimane solo aridità, silenzio e un cartello che loro ribattezzano: “Quadrante 7 – Aisha e Kalki”. Prima di capire il nemico, lo segnano col proprio nome.
La Rocca Abbandonata
Nel vuoto del paesaggio, l’unica presenza è una rocca scura, crepata, invasa dal tempo. Dentro, mappe e appunti parlano di trappole, passaggi segreti, percorsi che si biforcano. Sulla carta, il Quadrante 7 è diviso in due: nord montuoso e brullo; a ovest una lunga fascia verde attraversata da un fiume e da un ponte. Nessuna indicazione sulle rose, nessuna trappola ancora attivata. Proprio questo vuoto le orienta: dove non c’è nulla da difendere, non vale la pena restare. La decisione è semplice e pesante: puntare verso la zona verde, sapendo che ciò che cercano sarà al centro della corruzione.
Villaggi Nascosti e la Ferita nella Foresta
Il viaggio verso ovest è una marcia sotto un sole ostile. Poi, improvvisa, la vita: alberi, acqua, il ponte sul fiume, piccoli villaggi che spuntano dal verde come segni di un mondo antico. Le case ricordano un medioevo tranquillo, fatto di legno, pietra e mani sporche di terra. Gli abitanti sono ospitali, ma ignorano quasi tutto di Ishtar e delle sue rose: quelle storie, per loro, sono solo leggende lontane. È Einar, un anziano con vecchie cartine logorate, a dare un primo appiglio vero. Nelle mappe passate, il Quadrante era interamente rigoglioso; in quelle recenti, al centro della vegetazione è comparsa una macchia arida, una zona incolta nata “da pochi decenni”. Qualcosa ha bruciato il cuore del verde. Forse una trappola, forse una protezione. In ogni caso, un segnale chiaro: se le rose ci sono, stanno lì.
Le Terre Verdi, l’Incidente e il Quartier Generale
Dal cuore della zona verde, Aisha e Kalki seguono l’intuizione di Einar: se le terre aride sono nate dentro un eden rigoglioso, allora al centro c’è qualcosa di nascosto. La vegetazione si assottiglia passo dopo passo; l’aria si asciuga, il terreno si spacca, come se il Quadrante 7 stesse togliendo i colori uno a uno. Quando la distorsione nel suolo vibra appena, è già tardi: la moto salta, si ribalta, le scaraventa lontano. Dolore, polvere, vertigine. Ma restano in piedi. E ripartono, più lente, più tese, finché una costruzione di pietra appare come un miraggio: un rifugio nudo, senza elettricità, acqua e quattro sedie. Il minimo indispensabile per chiamarlo “quartier generale”. Qui il mondo tace. Le terre brulle attorno sono un deserto inquieto, eppure vivo: demoni affiorano dal terreno, lanciano minacce rituali e svaniscono. Nessun attacco, solo avvertimenti. Diversivi più che guardiani. Il tipo di ostacolo pensato per consumare la mente prima del corpo.
Quando ripartono a piedi, mappe e Codice della Connessione in mano, la logica si stringe: se tutto attorno è distrazione, l’unico punto che conta è il cerchio segnato sulle mappe — una nota minuscola al centro della desolazione. Lo raggiungono dopo ore, e lì lo vedono: un altare di pietra, quasi inghiottito dalla polvere. Aisha si avvicina, e l’altare si sveglia. La scarica la colpisce in pieno, Kalki la raggiunge, poi cade anche lei. Due figure scattano fuori dall’ombra, premono un interruttore, trascinano Aisha giù per una botola. Kalki, riaprendo gli occhi sotto il sole, disattiva la corrente, solleva la botola e scende. Sotto c’è un villaggio impossibile: l’inferno che Ishtar ha costruito per proteggere le rose.
L’Inferno Sotto la Terra e la Fuga
Sotto l’altare, il Quadrante cambia pelle. Kalki scopre un villaggio di demoni, un inferno ordinato dove il fuoco è architettura e le prigioni respirano. Aisha è nuda tranne il perizoma, appesa, interrogata, umiliata da un demone che non cerca solo risposte: cerca di misurare chi ha davanti. La connessione mentale diventa l’unico filo pulito in quel caos. Kalki la chiama silenziosamente, le chiede di restare calma, di fingere. Aisha obbedisce: lascia che il corpo cada come se fosse tornato nel buio. I demoni la riportano in cella, certi di averla spezzata. Da lì in avanti, è questione di precisione. Kalki avanza nei corridoi eliminando pochi demoni, senza rumore, senza residui. Raggiunge la cella, libera Aisha, risale la via a ritroso, sfruttando lo stesso canale con cui è entrata. Quando la botola si richiude alle loro spalle, c’è solo polvere, respiro affannato e una battuta istintiva per spezzare la tensione. Il mondo di sopra è ancora duro, ma almeno ha il cielo. Il quartiere generale, per quanto spoglio, torna a essere rifugio, punto zero, luogo da cui ripensare tutto.
Villaggio, Locanda e Libreria Esoterica
Capiscono presto che non possono restare incollate al margine dell’inferno. Tornano nella zona verde, affittano una stanza in una locanda per dieci giorni, scegliendo consapevolmente una pausa di umanità: cibo caldo, un letto, una doccia, un po’ di liquore condiviso sul bordo della stanchezza. Parlano dei demoni, dell’altare, di ciò che Kalki ha visto sotto, cercando di trasformare la paura in strategia.
Nel villaggio trovano una libreria esoterica, nascosta in una stradina laterale. L’uomo che la gestisce sembra sapere molto più di quanto dica. Suggerisce libri su culti legati a Ishtar, protezioni, antichi riti, demoni e loro debolezze. Aisha e Kalki passano ore tra scaffali, carte, appunti, collezionando più domande che risposte ma sentendo che il quadro, lentamente, sta cambiando densità. Non è ancora il momento di tornare all’altare, ma non sono più cieche come prima.
Il Messaggio di Adamas
Di notte, nella stanza della locanda, quando la stanchezza dovrebbe chiudere tutto, qualcosa si riapre. Aisha si alza di scatto, gli occhi vitrei, il corpo in movimento come tirato da un filo invisibile. Kalki la osserva e capisce che c’è qualcun altro, lì con loro. Il nome affiora da solo: Adamas. In una luce dorata che non appartiene a nessun Quadrante, Adamas attraversa il vuoto tra mondi, entra nella mente di Aisha e le consegna ciò che Zadkiel ha cercato di cancellare: l’inferno del Quadrante 7 così come lo vedeva Ishtar, e il punto esatto in cui le rose sono state nascoste. Non è una spiegazione, è un’impronta a fuoco nella memoria. Aisha vacilla, travolta da immagini e dolore. Quando Kalki le chiede di condividere, Aisha le prende le mani e lascia che quella mappa impossibile passi anche in lei. La trasmissione è fisica, bruciante, come se ogni nervo dovesse reimparare a reggere ciò che vede. Alla fine restano sedute, esauste, con un bicchiere in mano e il cuore pieno di una malinconia dolce: Adamas non le ha mai abbandonate, neanche da lontano.
Ora sanno dove sono le rose. Non come arrivarci, non ancora. Ma il Quadrante 7 ha smesso di essere solo un deserto ostile: è diventato un enigma preciso, con un centro da raggiungere e un prezzo da pagare.
Per le Rose e per la Luce
Il Giorno di Riposo e i Volti Sbagliati
Aisha e Kalki si concedono una pausa, studiando le mappe e ricordandosi che la missione non ammette errori. Il villaggio sembra offrire tregua, ma alcuni sguardi rivelano presenze camuffate. Dietro la normalità si nasconde qualcosa che le osserva. Capiscono di non poter restare: il Quadrante è già in allerta. Ripartono in fretta, sapendo che la quiete non era che un’illusione. E che il vero pericolo sta solo iniziando a mostrarsi.
La Nuova Locanda nella Terra Verde
Trovano un paese più quieto, nascosto tra colline e acqua chiara. Qui tutto sembra autentico: voci, sorrisi, anime presenti. Per qualche ora, la normalità torna possibile. Studiano le persone, ascoltano, annusano il pericolo che non arriva. Il vino, la luce dell’osteria, il silenzio della notte allentano la pressione. Ma sanno che questa tregua è solo un ponte. Presto dovranno attraversarlo.
La locanda diventa un rifugio, per la prima volta da settimane, si concedono una cena vera e un bagno caldo. La tensione scivola via, lasciando spazio alla vicinanza e a un affetto che diventa forza. La notte le accoglie come non accadeva da tempo. Ma l’alba porterà di nuovo il Quadrante dentro la stanza.
Il Nuovo Messaggio di Adamas
All’improvviso Aisha crolla sotto nuove visioni: Adamas le mostra che Serak ha liberato agenti senza anima e frangitori, mimetizzati ovunque. Il pericolo cresce e la missione diventa più complessa. Kalki condivide il peso, trasformando lo shock in lucidità. Poi arriva la risposta decisiva: riconoscere chi non ha un’anima è l’unico modo per prevedere l’attacco. Il Quadrante 7 diventa una mappa da leggere con il Dono, presenza per presenza. Se incontreranno qualcuno senza anima, sapranno che è un agente. E la caccia potrà finalmente iniziare.
L’Amore, la Decisione e la Riscossa
All’alba ritrovano forza e lucidità: non saranno più fuggitive, ma cacciatrici. La complicità diventa scelta, la doccia un rito, i vestiti da pistolere il simbolo di un nuovo inizio. Prima di partire verificano tre villaggi: tutti animici, il terreno è pulito. Da ora in poi chi non ha anima è un agente. Serak le crede in fuga, invece si stanno preparando a colpire. La caccia può cominciare. E il Quadrante 7 dovrà rispondere.
La Caccia, l'Inferno e... le Rose!
La Caccia nel Quadrante 7
Non fuggono più. Aisha e Kalki attraversano i villaggi del Quadrante 7 come una sentenza che cammina. Demoni e agenti vengono riconosciuti, smascherati, cancellati. Ogni paese liberato diventa un punto sulla mappa, ogni volto salvo una prova che il buio può arretrare. La Freccia Rossa non rallenta, la voce corre più veloce di loro.
I numeri crescono, ma non sono un vanto: sono una misura del crollo. Serak ritira le sue pedine dalla superficie, l’inferno si richiude su se stesso. Quando il conteggio finisce, Aisha e Kalki lo capiscono insieme: la caccia è terminata. Ora resta solo il cuore del nemico.
La Decisione e l’Esplosione
Non attendono rinforzi, non cercano approvazione. Sanno che un Dono condiviso vale dieci volte la forza di uno solo. Sanno anche che il prezzo sarà alto. Vestite come pistolere, scendono verso il paese infernale del Quadrante 7, non per colpire in superficie, ma per spezzare l’illusione di invincibilità.
Il Dono viene liberato alla massima potenza. L’inferno implode. Frangitori, demoni, strutture e fuoco vengono travolti da un’onda che non distingue carne, pietra o menzogna. Quando la luce si spegne, resta solo cenere. E due corpi a terra.
Le Rose, sepolte nei sottofondi, restano intatte. Come promesso da Brahma.
La Veglia
Kalki si risveglia per prima. Aisha è incosciente, pallida, fragile come non lo è mai stata. L’inferno è silenzioso, ma non morto. Kalki veglia, combatte, cancella ciò che risale. Interroga un agente superstite e legge ciò che non può essere detto a voce: le Rose sono nell’ultimo anello. L’amore diventa guardia armata. La solitudine pesa, ma non spezza. Kalki resta. Aspetta. Protegge.
La Discesa
Scendono negli anelli dell’inferno di Ishtar. Dieci livelli. Dieci mondi sepolti. Gli agenti cambiano forma, i demoni mentono, il buio tenta di dividerle. Un inganno riesce: Kalki viene catturata. Aisha resta sola, ma non perde il filo. La connessione tra loro non si spezza. Si tende. E resiste.
Il Ricatto
Nel decimo anello, Kalki è sospesa sopra il fuoco. Le fiamme salgono lente, l’aria è satura di cenere e menzogna. Il demone di rango superiore crede di avere finalmente una leva. Propone uno scambio, convinto che la paura possa piegare ciò che resta della volontà. Aisha risponde senza esitazione. Non con parole, ma cancellando metà dell’esercito rimasto in un solo gesto. Il messaggio è chiaro: non c’è trattativa possibile. Non c’è ricatto che tenga. Lei non chiede. Impone.
Il demone capisce. Tradisce i suoi simili, libera Kalki e la trae fuori dal fuoco con mani tremanti. L’equilibrio dell’inferno si spezza definitivamente. Non è più un regno: è solo un luogo in rovina.
Il demone viene risparmiato per un solo motivo. Portare un messaggio. Viene mandato via con parole che non ammettono repliche: l’inferno del Quadrante 7 è caduto. Le Rose sono state recuperate. E il prossimo a rispondere sarà il Quadrante 9.
Le Rose delle Primenate
Il cofanetto viene aperto. Non è un gesto semplice: è una soglia che cede. Diciassette Rose riposano al suo interno, intatte, impossibili da corrompere. Materia vedica, nata prima dei cicli, prima delle guerre, prima delle menzogne. I nomi sono incisi nella sostanza stessa: le Primenate. Ogni Rosa porta con sé una storia, una vita, una scelta che ha attraversato il tempo.
Le Rose sono diciassette. Adamas custodisce la sua. Quella di Ishtar è nascosta, trattenuta nell’ombra da Cronos e Zadkiel.
In quell’istante, il Metaverso reagisce. I vettori cambiano direzione, le soglie tremano, qualcosa si riallinea. È molto più di una vittoria.
Da questo momento, gli equilibri non sono più gli stessi.
La Leggenda
A Land’s End, il cielo cambia colore. Una luce attraversa l’orizzonte e risale verso l’alto, come un segnale che non può essere ignorato. Eleanor e il Presidente sono tra i primi ad accorgersene. Poi tutta la città alza lo sguardo. Non servono parole, né annunci: qualcosa è successo, qualcosa di impossibile.
La luce proviene da Wahnfried, dal Quadrante 8, dal luogo in cui le scintille sono nate e i nomi sono stati scritti. È una risonanza antica, un’eco che risponde alle Rose tornate alla luce. Il Metaverso riconosce l’atto. La storia prende atto di sé stessa.
Aisha e Kalki escono dall’inferno insieme.
Ferite, stanche, ma intatte nel nucleo. Non sono più solo viaggiatrici, né semplici portatrici del Dono. Hanno attraversato l’inferno e ne sono uscite con le Rose. Hanno fatto ciò che nessuno avrebbe dovuto poter fare.
Da questo momento, la guerra cambia forma. La Luce non è più solo resistenza. Ora ha memoria. E una leggenda.
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