Microabilità dell'ascolto attivo
Vengono utilizzate per condividere e comprendere il mondo fenomenologico dell'altro e facilitare l'autoesplorazione e la consapevolezza.
Importante curare il setting esterno, anche considerando gli aspetti formali e burocratici se ci sono (modalità di comunicazione al di fuori delle sessioni, gestione degli appuntamenti, ecc…)
· Cerchiamo sempre una stanza appartata in cui svolgere il colloquio
· Esplicitiamo la cornice dentro cui si svolge la relazione di ascolto, il “contratto”: privacy, spazio per l'altro, ecc…
Qualità rogersiane:
· Empatia/Compassione
· Accettazione positiva incondizionata del mondo interiore
· Congruenza/autenticità
Altre qualità da sviluppare e tenere presente:
· Non risolviamo problemi
· Una parte della consapevolezza rivolta al nostro stato interiore
Tecniche
Il silenzio è essenziale per dare spazio all'altro, permettergli di riflettere e ragionare sui suoi processi interni, scegliere le parole giuste, sentirsi a suo agio, ecc…
Cerchiamo di rimanere sempre in contatto con il nostro flusso interno e di non riempire necessariamente i vuoti con domande o rispecchiamenti.
Valutare come il silenzio è vissuto dall’altro/da noi (tramite il linguaggio del corpo, il tono di voce, le nostre sensazioni)
· Abbandono
· Ansia
· Non attenzione, non coinvolgimento
· Attenzione
· Coinvolgimento
· Spazio per sè
· Possibilità di crescita e ricerca interiore
Utilizzati per dimostrare empatia, interesse, presenza e attenzione senza interrompere il flusso dell’altro, utilizzarli con moderazione.
· Cenni del capo
· Movimenti del corpo
· Espressioni del viso
· Indicano con il verbale che siamo presenti
· Anche solo di una parola
· Permettono all’altro di focalizzare su punti che noi riteniamo/sentiamo importanti per lui/lei
Ci poniamo come uno specchio dei pensieri e del vissuto interno dell’altro, per aiutare il processo di consapevolezza interno e autonomo.
Semplice
Non aggiunge niente a ciò che viene portato dall'altro:
· Ripetizione delle stesse parole utilizzate dall’altro
· Parafrasi/riassunto di una singola frase
Da pronunciare non con tono di domanda
Ad esempio:
· Sento che, secondo lei, per giocare a calcio bisogna smettere di fumare.
· Mi sembra che … Quello che dice mi fa pensare … Se capisco bene quello che dice … Da quanto sento …
Complesso
Riformulazione di una frase o di una sezione del colloquio per chiarirne o esplicitarne i contenuti
Riassumere
Prima di iniziare il riassunto chiedere il permesso.
· Riassunto di riordino: riassumere una sezione della conversazione per ordinare, chiarificare, gli argomenti e i temi portati
· Riassunto di chiusura: per concludere un argomento e passare ad altro, di solito si conclude con una domanda
Alla fine del riassunto chiedere sempre se si ritrova nelle parole e nei contenuti utilizzati.
· Ho capito bene finora?
· Che cosa mi sono perso?
· Questo descrive bene il punto dove lei si trova adesso?
· Come sto andando?
Utilizzo di metafore
Continuazione del discorso per portare alla luce un concetto non direttamente portato dall’altro che si ritiene sia tra le righe
Riflessioni/rispecchiamenti sullo stato d'animo attraverso le sensazioni corporee
Le riflessione/rispecchiamenti possono essere effettuate su tre livelli:
· Contenuto
· Significato
· Sentimento
Rispecchiare il contenuto verbale dell'altro
· Sintesi
· Riformulare
· Delucidare
· Chiarificare
· Parafrasare
· Riassumenre
Rispecchiare ciò che prova l'altro soprattutto nei confronti di se stesso
· Restituzione delle posture, comportamenti corporei
· Saper stare con gli stati emotivi dell'altro
· Saper stare con le complessità emotive dell’altro
Ad esempio:
· Una parte di te sente... mentra un'altra sente...
· Ad un certo livello provi X, mentre ad una ltro livello provi Y
· Immagino che ti senti (che stai provando)
· Mi sembra di capire che ti senti
· Sono lieto di sentirti dire che sei felice
Unisce sentimento e contenuto, porta il sentimento nel contesto rivelando il significato personale:
· Ti senti... perchè/per il fatto...
· Ti senti triste perchè non vivi più al sud
· Succede X e tu provi Y
L’operatore porta se stesso nella relazione, le sue sensazioni, le sue emozioni. Da valutarne sempre l’utilizzo se è utile all’altro e non perché è gratificante per me:
Utilizzare linguaggio io, l’operatore esprime ciò che...
· Vede
· Sente
· Pensa
· Ascolta
· Immagina
Ad esempio
· Mi sento triste per te in questo momento e voglio dirti che sono qui per trovare il modo di aiutarti
Attenzione spesso è:
· Proiezione
· Controtransfert
Limitare l'uso delle domande dosandole con rispecchiamenti, feedback fenomenologici, ecc…
Le domande spesso sono necessarie ma possono spezzare il ritmo e il clima del colloquio se l’altro sta parlando apertamente.
Preferire sempre domande aperte, legate al flusso psicocorporeo e relative al come:
· Come ti senti?
· Cosa stai provando?
Utilizzare una parte della nostra consapevolezza per monitorare costantemente il nostro processo interiore:
· Sensazioni: che cosa sento
· Emozioni: che cosa sento/provo
· Pensieri: che cosa penso adesso nel qui e ora
Materiali
Bibliografia
Insegnanti efficaci, Thomas Gordon, Giunti
Il colloquio motivazionale con gli adolescenti. Sylvie Naar-King, Mariann Suarez, Erickson
La terapia centrata sul cliente, Carl Rogers, Giunti
Focusing, interrogare il corpo per cambiare la psiche, Eugene T. Gendlin, Astrolabio