Alphonse Mucha nasce a Ivancice, nella Repubblica Ceca, nel 1860. Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, si dedica all’arte e nel 1887 si trasferisce a Parigi dove affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt, l’attrice più bella e famosa dell’epoca, che affida a Mucha la sua immagine rendendolo popolarissimo.
Nasce il mito delle “donne di Mucha”, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, dando vita alle intramontabili campagne pubblicitarie come quella del cioccolato Nestlé, dello champagne Moët & Chandon, e ancora delle sigarette, della birra, dei biscotti e dei profumi.
Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale.
Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava. Mucha morirà a Praga nel 1939.
Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all’incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca. Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti.
Nasce con lui una nuova forma di comunicazione: la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, voluttuose e seducenti figure, rappresentate con uno stile compositivo unico, sono diventate caratteristiche del famoso “stile Mucha”. Le sue immagini diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti.
I dipinti dell’Epopea slava indagano alcune cruciali tappe della storia slava in ordine cronologico, traendo anche ispirazione dai miti, dalle leggende e soprattutto dal folklore. Oltre ai personaggi storici raffigurati, ci sono infatti anche divinità del paganesimo slavo, ninfe e fanciulle che indossano colorati abiti tipici, arricchiti da ricami e intrecci floreali.
Tutte le tele del progetto vennero donate alla città di Praga nel 1928, con l’idea di collocarle in una esibizione permanente dedicatavi; tuttavia, nel marzo del 1939 Mucha venne fermato e interrogato dalla Gestapo, in quanto esponente della intelligencija e della vita pubblica ceca, e con l’inizio della Seconda guerra mondiale le tele vennero imballate e nascoste nel castello di Moravský Krumlov (non lontano da Ivančice, luogo di nascita dell’artista), al fine di prevenirne il sequestro da parte dei nazisti. Mucha venne presto rilasciato dalla Gestapo, ma affranto e impotente, morì di polmonite pochi mesi dopo il rilascio, il 14 luglio 1939.
Oggi i 20 dipinti sono stati ricollocati in un museo presso il castello Moravský Krumlov e sono finalmente riuniti insieme in un’immersiva e maestosa mostra. Uno sguardo sulle tele e gli avvenimenti a essi collegati:
La celebrazione di Svantovit (Wikipedia)
1. Gli slavi nella loro Terra Natale (1912) raffigurante un campo slavo in Europa centro-orientale, in una notte luminosa;
2. La celebrazione di Svantovit (1912) inteso come dio pagano dell’abbondanza e della guerra, Svantovit è incluso in particolare nel pantheon slavo dei polabi (popolazione slava occidentale oggi estinta);
3. L’introduzione della Liturgia Slava (1912) il dipinto raffigura l’adozione del cristianesimo e la celebrazione della messa in lingua slava;
4.. L’incoronazione del bulgaro zar Simeon (1923) dedicato sovrano del I Impero bulgaro (823-927 d.C.), fu uno dei più potenti regnanti slavi dell’area balcanica nel X secolo;
L’incoronazione del bulgaro zar Simeon (Wikipedia)
5. Il Re Ottokar II di Boemia (1924) definito anche “Re di ferro e Re d’oro”, apparteneva alla dinastia di Přemyslid che governò le regioni di Boemia e Moravia tra IX e XIII secolo;
6. L’incoronazione dello zar serbo Stefan Dušan come Imperatore d’oriente (1926) dedicato al glorioso evento del 1346;
7. Jan Milíč di Kroměříž (1916) raffigura il prete cattolico ceco Jan Milíč, protagonista della Riforma religiosa della Boemia nel 1372;
8. Il maestro Jan Hus predica nella cappella di Betlemme (1916): Jan Hus fu un importante filosofo e teologo ceco, che nel XIV secolo ideò una cruciale riforma religiosa nel Regno di Boemia;
9. L’incontro a Křížky (1916): il dipinto ritrae Koranda, un radicale monaco che nel 1419, dopo la morte di Jan Hus, invitò i suoi seguaci a non perdere la fede e ricordare i suoi insegnamenti; l’incontro tra i fedeli e Koranda avvenne nella località di Křížky (Cechia del sud)
L’incoronazione dello zar serbo Stefan Dušan come Imperatore d’Oriente (Wikipedia)
10. Dopo la battaglia di Grunwald (1924): la battaglia avvenne nel 1410 tra i cavalieri teutonici e lo stato Polacco-Lituano del XV secolo;
11. Dopo la battaglia del Colle Vitkov (1923): il dipinto si riferisce allo scontro tra gli ussiti di Jan Žižka, gruppo di protestanti cechi, e Sigismondo di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero;
12. Petr Chelčický a Vodňany (1923) ritrae il pensatore cristiano Petr Chelčický nella Boemia del XV secolo;
13. Il Re ussita Poděbrad (1923) raffigura il sedicesimo Re di Boemia, che governò la regione nel XV secolo;
14. La difesa di Szigetvár di Nikola Zrinski contro i turchi (1914), sanguinaria battaglia tra l’esercito del generale croato-ungherese Nikola Zrinski e l’Impero ottomano, per il controllo della città di Szigetvár;
15. La stampa della Bibbia di Kralice a Ivančice (1914): la tela riguarda uno degli avvenimenti più importanti per lo sviluppo del ceco: la Bibbia di Kralice fu il primo volume tradotto e stampato interamente in lingua ceca, pubblicata nel 1564;
16. Gli ultimi giorni di Jan Amos Komenský [Comenius] a Nardeen (1918): Jan Amos Komenský fu un importante filosofo e teologo protestante della Moravia del XVII secolo
Il giuramento di Omladina sotto l’albero di tiglio slavo (Wikipedia)
17. Il Sacro Monte Anthos (1926): il monte Athos è da sempre simbolo e cuore spirituale dell’ortodossia, fondamentale per gli slavi orientali e meridionali; situato in Grecia, nella regione della Macedonia, esso è sede di oltre 20 monasteri risalenti almeno al IX secolo;
18. Il giuramento di Omladina sotto l’albero di tiglio slavo (1926): il tiglio veniva considerato come albero sacro nel paganesimo slavo, in particolare da alcune tribù polacche, ceche e slovacche; il dipinto raffigura uno storico giuramento proprio sotto ai rami di un grosso tiglio, tra un gruppo di ribelli cechi, che si battevano per la libertà politica e intellettuale dei giovani lavoratori sotto l’amministrazione austro ungarica;
L’abolizione della servitù della gleba in Russia (Wikipedia)
19. L’abolizione della servitù della gleba in Russia (1914) ritrae l’evento più importante del 1861 tra i confini dell’Impero russo: in quell’anno i contadini russi furono finalmente liberati dalla millenaria schiavitù cui erano sottoposti dalla classe nobiliare;
20. Apoteosi degli slavi (1926): uno dei quadri più maestosi dell’intero ciclo pittorico, raffigura l’insieme di tutti i popoli slavi, che celebrano, muniti di verdeggianti ramoscelli e le rispettive bandiere nazionali, la loro comune storia e appartenenza.
Apoteosi degli slavi (Wikipedia)