Figlia d’arte, Eva Gonzalès nata nel 1849 a Parigi, da padre scrittore e madre soprano, venne avviata allo studio della pittura e a soli 16 anni ottenne dai genitori il permesso di frequentare l’atelier di Charles Chaplin, un artista che dava lezioni alle ragazze altolocate. Il suo grande talento divenne visibile fin da giovanissima. La disciplina accademica le appariva però inadeguata e mortificante, decise così di lasciare l’atelier e di studiare da autodidatta. crebbe in un ambiente di letterati. Sentendo una vera vocazione per la pittura, Fu l’incontro con Édouard Manet, di cui divenne allieva a soli vent’anni, a rivelarsi determinante per la sua svolta stilistica, posò come modella per alcuni suoi dipinti. È qui che ebbe modo di conoscere Berthe Morisot, ma tra le due non nacque nessuna amicizia o collaborazione artistica. Anzi, a differenza della Morisot, Eva Gonzalès riuscì a conquistarsi molto presto l’ammirazione del pubblico francese. Nella sua prima apparizione al Salon del 1870, riuscì a piazzare un suo dipinto nelle collezioni dello Stato. Divenuta ormai un’artista affermata e autonoma, sposa l’incisore Henri Guérard.
Gli anni Ottanta segnano però un declino della carriera di Eva. Negli stessi anni Berthe Morisot primeggiava sulla scena pittorica parigina, mentre la Gonzalès veniva rifiutata dai Salon cadendo in una profonda depressione che la costrinse a ritirarsi per alcuni anni. Quando riprese a dipingere si dedicò principalmente a quadri raffiguranti nature morte e fiori. Dopo il grande dolore per la morte di Manet, Eva muore pochi giorni dopo a causa di un’embolia durante il parto. Fu suo marito Henri a selezionare le opere da esporre in una mostra retrospettiva a lei dedicata con lo scopo di promuoverne anche la vendita. Si trattò però di un flop, soltanto due dei dipinti di Eva Gonzalès vennero acquistati a basso prezzo dallo Stato francese.