Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, nasce a Caravaggio, (ma forse a Milano), il 29 Settembre 1571. Si forma presso la bottega del pittore Simone Peterzano nella città di Milano dove recepisce i modi di due tradizioni diverse: da un lato il realismo lombardo, dall'altro il rinascimento veneto, con il quale viene in contatto quando Peterzano lo porta con se in alcuni viaggi a Venezia, dove conosce l'arte del Tintoretto.
A vent'anni si trasferisce a Roma, prima presso Lorenzo Siciliano, di seguito presso Antiveduto Gramatica, poi presso il Cavalier d'Arpino.
Costui gli affida l'esecuzione di quadri di genere, rappresentanti fiori o frutta, genere disprezzato dagli accademici del tempo perchè ritenuti soggetti inferiori rispetto a dipinti in cui venivano rappresentate figure umane. Egli inventa un suo particolare repertorio dipingendo giovani presi dalla strada, messi in posa, accompagnati da cesti di frutta, calici e oggetti di vetro.
Nonostante il mito dell'artista bohemien che trae ispirazione dalla vita di strada e dai fatti di sangue e di malaffare a cui è abituato, Caravaggio trova il suo primo protettore nel cardinal Francesco Maria Del Monte che, incantato dalla sua pittura, acquista alcuni dei suoi quadri, lo prende a servizio trattandolo da amico, inserendolo in un ambiente culturale molto più stimolante. In questo periodo il pittore passa alla raffigurazione delle persone e dipinge capolavori quali "Testa di Medusa", "San Giovanni Battista", "L'amore vittorioso", "Giuditta e Oloferne". Con la "Vocazione di San Matteo" ha inizio la trama stilistica del Caravaggio, espressa nel rapporto luce-ombra, che poi si svilupperà nelle opere successive. Il taglio della luce conduce l'occhio dello spettatore da destra verso sinistra, dal gruppo di personaggi al gesto di Cristo. I personaggi sono rappresentati con abiti del tempo; la luce, una luce soffusa che entra da una finestra fuori scena è l'elemento che caratterizza l'intera opera.
Ma il carattere rissoso e violento del Caravaggio lo porta fatalmente ad un omicidio: durante una partita di pallacorda scoppia una rissa: il pittore viene ferito, ma il suo rivale muore accoltellato. Il tribunale romano lo condanna alla decapitazione, e Caravaggio fugge a Napoli, ma nei dipinti dell'artista lombardo compaiono ossessivamente personaggi giustiziati con la testa mozzata, ed il volto del condannato è il suo autoritratto.
Caravaggio vive tra il 1606 e il 1607 nella città di Napoli, lavorando a "Le sette opere di Misericordia", conservata al Pio Monte di Misericordia e "La flagellazione di Cristo", conservata al Museo di Capodimonte.
Nel 1608 Il pittore si trova a Malta dove viene nominato Cavaliere di Malta, situazione che vorrebbe rappresentare la sua riabilitazione dopo la vita sregolata e la fuga dalla giustizia.
Qui, a Malta, esegue quella che è la sua tela più grande: la "Decollazione del Battista". La scena è piuttosto spoglia, dipinta su una tela di 361 x 520 cm. rappresenta un ambiente squallido, con colori spenti ed ampi spazi vuoti.
Arrestato per un duro litigio con un Cavaliere di rango superiore e scoperta la condanna a morte che pende su di lui, Caravaggio viene rinchiuso nel carcere di Sant'Angelo a La Valletta, da dove riesce ad evadere, mentre i Cavalieri di Malta espellono Caravaggio dall'Ordine con disonore: «Come membro fetido e putrido».
A Siracusa dove si rifugia, il pittore dipinge il "Seppellimento di Santa Lucia", anche in questo caso, come nelle successive opere realizzate a Messina: "La resurrezione di Lazzaro" e "l'Adorazione dei pastori", si conferma la sua tendenza ad utilizzare tele di grandi dimensioni, lasciando significativi spazi vuoti.
Nel 1609 Caravaggio è di nuovo a Napoli dove viene ferito gravemente, qui, perseguitato dalla visione della propria decapitazione, esegue opere come Davide che mostra la testa mozzata di Golia e Salomè con la testa del Battista.
Nel 1610, sulla spiaggia di Port'Ercole, dove era in attesa di rientrare a Roma per ricevere la grazia, scambiato per qualcun'altro, viene arrestato e incarcerato per due giorni, perdendo così tutti i suoi averi.
Il 18 agosto del 1610, sulla stessa spiaggia, dove era tornato per recuperare le sue cose, Caravaggio muore di " febbre maligna", come scrive il Bellori e non aveva ancora 39 anni.