Il termine inglese design, che letteralmente significa “progetto” o “disegno”, si riferisce al processo di progettazione di un oggetto qualsiasi: un mobile, una macchina, una caffettiera, un apparecchio elettronico.
Il designer, molto spesso un architetto, è infatti colui il quale si occupa di pianificare la realizzazione di un prodotto, studiandone attentamente, attraverso disegni su carta o al computer, attraverso simulazioni e analisi dei materiali, l’efficienza e l’utilità ma anche la gradevolezza delle forme.
Il concetto di design è oggi strettamente legato alla produzione industriale, poiché si riferisce il più delle volte a oggetti prodotti in serie grazie a procedimenti meccanici.
Oggi, l’uso della parola design viene esteso ad ambiti diversi: al disegno di pagine web, di veicoli pubblici e privati, all’arredamento, alla grafica, all’oggettistica, ai gioielli.
In tutti questi settori si richiede, infatti, una fase di alta progettualità, in grado di prevedere la funzionalità pratica del prodotto, la sua gradevolezza e, di conseguenza, il suo successo di mercato.
Designer, scultore e scrittore italiano (Milano 1907 - ivi 1998). Considerato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del 20° secolo, ha mantenuto inalterata la sua estrosa creatività a sostegno dell'indagine costruttiva della forma attraverso sperimentazioni visive e tattili e, insieme, la sua grande capacità di comunicarla attraverso parole, oggetti, giocattoli. Inizialmente vicino al futurismo, se ne allontanò poi gradualmente dedicando la sua ricerca all'approfondimento di forme e colori e all'autonomia estetica degli oggetti. Tra le realizzazioni più emblematiche le «macchine inutili» (dal 1933), congegni meccanici presentati come modelli sperimentali che indagano sulle possibilità percettive, che fecero di M. un precursore dell'optical art.