Su esplicito invito del ministro dell'istruzione (lettera 14 novembre 2015) le lezioni di laboratorio del venerdì saranno dedicate all'approfondimento della storia recente del medio oriente e all'analisi delle cause che hanno portato alla nascita e al diffondersi dell'integralismo e del terrorismo islamico.
Tale approfondimento sarà a tutti gli effetti parte del programma di esami e perciò potrà anche utilizzato dai ragazzi come linea guida per una rielaborazione personale di una tesina da presentare in sede di esami.
Le lezioni si svilupperanno sugli argomenti qui illustrati nella loro sequenza storica.
Mappa dell'Islam contemporaneo
sciiti (i seguaci di Alì nipote di Maometto)
sunniti (i fedeli all'insegnamento originale di Maometto: la Sunna e la Shari'a) > wahabiti > salafiti
1) Ibn Sa'ud: la fine dell'impero turco ottomano e la nascita del regno "sunnita-wahabita" dell'Arabia Saudita - (1932)
2) La fondazione dello stato di Israele e le guerre arabo - israeliane - (1948 - 1973)
3) Reazione palestinese: L'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) di Yasser Arafat (1964). Settembre nero (1970 - 1973) e la strage alle Olimpiadi di Monaco '72. La stragi all'aeroporto di Roma Fiumicino del 1973 (e del 1985).
4) In Iran: Mohammed Mossadeq contro la dittatura dello scià Reza Pahlavi (1953). Ruhollah Khomeini e la rivoluzione islamica "sciita" in Iran - (1979)
5) La guerra Iran - Iraq: (Khomeini vs Saddam Hussein). Il "doppio gioco" degli Stati Uniti: lo Scandalo Iran-Contras - (1980 - 1988)
6) La Guerra del Golfo: Stati Uniti e alleati vs Saddam Hussein - (1990 - 1991)
7) Osama Bin Laden e la creazione dell'organizzazione terroristica Al Qaeda. In Palestina: Hamas e la "nuova" strategia degli attacchi suicidi (1989)
8) "L'undici settembre" : l'attentato alle torri gemelle di New York. La guerra in Afganistan - (2001 - in corso)
9) La Seconda Guerra del Golfo in Iraq: Stati Uniti e alleati vs Saddam Hussein - (2003 - in corso)
10) Dopo l'uccisione di Saddam Hussein: vuoto di potere in Iraq. La nascita dell'ISIS: l'autoproclamato califfato "salafita" di Abu Bakr al Baghdadi - (2006)
11) La cosiddetta Primavera araba e l'espansione dell' IS in Siria e nord Africa - (2010 - in corso)
Subito dopo gli attentati dell'11 settembre la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci fu invitata dal direttore del Corriere della Sera (Ferruccio de Bortoli) a scrivere un articolo di commento su quanto accaduto. Ne nacque un lungo intervento della Fallaci pubblicato sul giornale il 29 settembre 2001 intitolato La rabbia e l'orgoglio. Da questo primo articolo nacque poi un vero e propio libro con lo stesso titolo che ebbe un notevole successo.
Sia l'articolo che il successivo libro sono ricchi di spunti, spesso polemici o vere e proprie accuse, nei confronti della decadenza dell'Occidente che non fa abbastanza per salvaguadare e proteggere se stesso e la sua cultura. Allo stesso tempo il libro è ricco di critiche nei confronti del mondo islamico che sono valse anche accuse di razzismo nei confronti dell'autrice, accusata soprattutto di rifiutare l'idea di integrazione tra le culture e di fomentare ulteriore odio. Negli anni successivi si dovette difendere da tali critiche pubblicando altri due libri nei quali ribadiva le sue convinzioni: La forza della ragione 2004;Oriana Fallaci intervista sé stessa - L’Apocalisse 2004.
Anche dopo la morte dell'autrice, nel 2006, il dibattito non si è ancora spento. Tuttora, nei libri, sui giornali ma anche nel dialogo tra le persone comuni, ci si divide sulle idee espresse da Oriana Fallaci.
a) C'è chi le accetta e, in nome della difesa della cultura occidentale, rifiuta l'idea di integrazione e perciò considera l'Islam un pericolo in quanto tale. L'islam è una cultura che rifiuta i valori del mondo laico e civile occidentale e in realtà non vuole per nulla integrarsi, anzi, se ne ha la possibilità, mira piuttosto a distruggere tali valori.
b) C'è chi invece considera tali idee sbagliate, dettate appunto più dalla rabbia e dall'orgoglio di un mondo ferito che dalla ragione e dallo studio. Queste idee perciò sono incapaci di portare ad una vera soluzione del problema del terrorismo e del difficile rapporto tra le culture diverse. Queste idee, pericolose e sottilmente razziste, ottengono piuttosto il risultato contrario, e cioè quello di mostrarci incapaci di comprendere le ragioni del fenomeno terrorista e, rispondendo in modo irrazionale e disordinato, rischiano solo di aggravare il problema.