Lo svolgimento del programma di letteratura non è stato completato e si è fermato all'introduzione alla poesia del ‘400 e Umanesimo (cap.7). Il lavoro è stato certamente condizionato dai tempi dilatati dall'elevato numero di studenti in classe oltre che da una lunga introduzione sul metodo di studio (sia in Italiano che in Storia) all’inizio dell’anno. Inoltre i recuperi trimestrali si sono frazionati in un arco di tempo piuttosto lungo mentre la lunga pausa pasquale si è saldata all’insieme delle varie attività (progetti, alternanza, corso sicurezza) che, impegnando l’intera giornata scolastica, hanno ridotto considerevolmente il numero di ore a disposizione. Alla fine dell’anno, considerata anche la settimana del soggiorno inglese, ho preferito fermare il programma e concedere tutto l’ultimo periodo per i recuperi finali per non penalizzare troppo gli studenti già in difficoltà. Pertanto, per creare un efficace raccordo col programma dell’anno successivo, sono assegnati solo i seguenti argomenti esplicitamente indicati:
1. Il primo Quattrocento, tra imitazione e sperimentazione (p.584);
2. L’edonismo umanistico della seconda metà del Quattrocento (p.585); Lorenzo de’ Medici (p.587); Angelo Poliziano (p.594);
3. Il petrarchismo cinquecentesco (p.600); Michelangelo Buonarroti (p.602).
Lorenzo de’ Medici - Trionfo di Bacco e Arianna (p.590)
Angelo Poliziano - I’ mi trovai, fanciulle, un bel mattino (p.597)
Michelangelo Buonarroti - Giunto è già ‘l corso della vita mia (p.603)
Gli argomenti suddetti saranno oggetto di valutazione in ingresso nella classe successiva.
Lo svolgimento del programma non è stato completato per gli stessi motivi indicati nella relazione di Italiano. Ciononostante il programma in classe è stato svolto in classe fino alla fine del Medioevo (cap.8 e parte del 9), per renderlo coerente con quello di Italiano, pur senza svolgerre una formale verifica dell’ultima parte di programma. Tale parte rimane quindi assegnata, da completare come lavoro estivo, con l’aggiunta di un ulteriore capitolo sulle scoperte geografiche.
I capitoli suddetti saranno oggetto di valutazione in ingresso nella classe successiva.
Per gli studenti interessati: la copia del programma consegnato è disponibile sul registro elettronico nella sezione "condivisione documenti".
30.06.2019Come da progettazione triennale, gli alunni devono dimostrare di aver letto almeno un libro nel corso dell’anno. È possibile scegliere un libro tra quelli indicati.
17 novembre 1973, la giovane Heleni viene ferita durante una rivolta studentesca contro la dittatura dei colonnelli in Grecia; tre studenti la aiutano a nascondersi. Nello stesso momento un archeologo muore misteriosamente dopo aver ritrovato un antichissimo vaso che raffigura la profezia dell'indovino Tiresia. Un misterioso personaggio legherà i protagonisti in una serie di eventi dall'esito imprevedibile fino ad un'estrema, sorprendente, scoperta.
"Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c'è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino! » O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace." (Dall'incipit del libro).
In una Bologna vitale e disordinata, un ragazzo cieco passa le notti intercettando le voci della città con uno scanner radio. Un assassino seriale sceglie le sue vittime tra gli studenti al suono del rock più duro. Una giovane commissario donna dovrà indagare affrontando i pregiudizi di un mondo di uomini.
Una raccolta di racconti ispirati allo sport più popolare al mondo, dello scrittore che meglio di tutti è riuscito a coglierne la magia di fondo. Che sia la sfida memorabile di una scalcinata squadra di provincia, o i fatti di campioni reali e mancati, o di epiche sfide come la volta che "El Gato" Diaz dovette affrontare "Il rigore più lungo del mondo".
Più che un'autobiografia. Uno dei più grandi campioni del tennis recente si racconta senza remore o censure svelando la psicologia dello sport e del campione. Dagli allenamenti forsennati di bambino imposti dal padre fino a diventare un campione in uno sport che, pure da numero uno del mondo, ha sempre continuato ad odiare e che non lo ha reso mai felice. Finché ...
Barban - Letteratura: dalle origini al "Dolce Stil Novo".
Audisio, Bertalotto, Zitiello - Letteratura: dalle origini al "Dolce Stil Novo" (verifica I); riscrittura in registro linguistico medio di un testo dato (verifica II, in data diversa).
Alerina - Letteratura: dalle origini al "Dolce Stil Novo" + riscrittura registro linguistico medio di un testo dato. (Recupera, per le numerose assenze, con verifiche programmate individualmente).
Tassone - Letteratura: dalle origini al "Dolce Stil Novo". (Recupera, per le numerose assenze, con verifiche programmate individualmente).
Zitiello - cap.1-2.
Tassone - cap.1-2. (Recupera, per le numerose assenze, con verifiche programmate individualmente).
I seguenti turni di verifica seguono l'ordine autogestito degli alunni. In due casi si è scelto di effettuare un doppio turno in modo da completare il tutto per la metà di novembre, lasciando il tempo utile per lo studio del secondo modulo didattico e l'ultima verifica (scritta) entro la fine del trimestre.
martedì 30 ottobre
Cerutti
Audisio
Gaido
martedì 6 novembre
Gerbino
Cottone
Oprea
-
Zorio
Barus
Bertalotto
venerdì 9 novembre
Macrì
Grigoli
Guglielmino
martedì 13 novembre
Barra
Gallo Rosso
Barban
venerdì 16 novembre
Meneghello
Fontana
Serranti
-
Mola
Zitiello
Tassone
Capita a volte nella storia, della cultura così come della scienza, che alcune importanti scoperte vengano realizzate in modo fortuito. È questo anche il caso del cosiddetto indovinello veronese.
Questo breve testo fu scoperto nel 1924 da Luigi Schiaparelli sul recto della pag. 3 (in alto a destra nella foto) del codice LXXXIX della Biblioteca Capitolare di Verona. Il manoscritto è datato all'inizio dell'VIII secolo, ma alcune righe, in volgare e in latino, sono state aggiunte successivamente sul margine superiore della pagina, al più tardi poco dopo l'anno 800.
Nelle prime due righe si può leggere quanto segue:
se pareba boves
alba pratalia araba
et albo versorio teneba
et negro semen seminaba
La semplice lettura del testo non era certamente difficoltosa, ma sfuggiva il reale significato; sembrava una sorta di cantilena riferita all'agricoltura, ma il senso esatto di quelle parole rimaneva oscuro.
Due anni dopo la scoperta, nel 1926, Vincenzo de Bartholomaeis affrontò l'argomento durante un suo corso all'università di Bologna e trovò, del tutto casualmente, la soluzione. Infatti un'allieva del primo anno, una tale Liana Calza, riconobbe in quei versi un indovinello popolare che lei stessa aveva imparato da bambina. Secondo la testimonianza dello stesso de Bartholomaeis, ne parlò al professore, anche se con la paura di dire una sciocchezza e di fare una brutta figura con l'insegnante. De Bartholomaeis invece intuì quanto prezioso fosse quell'indizio e comprese che proprio quella era la soluzione dell'enigma.
"Orbene: il mistero non tardò a svelarsi, e ciò fu nella scuola stessa. Infatti, ecco che, un giorno, una giovane studentessa di primo anno, la signorina Liana Calza da Borgo S.Donnino [oggi Fidenza] viene a confidarmi che que' versi non le riescivano affatto nuovi. Gliene ronzavano per il capo di altri simiglianti, tra le reminiscenze della sua infanzia, ne' quali era ugualmente questione di prato bianco e di seme nero. Si trattava, diceva, di un umile indovinello, in cui il prato bianco significava nient'altro che la carta da scrivere e il seme nero l'inchiostro. Non era la stessa cosa con il 'ritmo di Verona'? La giovane si mostrava tutta timorosa di aver detto 'una sciocchezza': ella invece aveva colto nettamente nel segno".
Si tratta quindi di un indovinello, una serie di metafore che alludono alla scrittura, o meglio all'attività e al gesto dello scrittore, del copista. Il testo va dunque così interpretato, e forse corretto per restituire la rima:
spingeva davanti a sé i buoi (= le dita)
arava campi bianchi (= i fogli)
e reggeva un aratro bianco (= la penna d'oca)
e piantava un seme nero (= l'inchiostro)
Per quel che riguarda la studentessa, supererà brillantemente l'esame con il suo professore per poi laurearsi nel 1930 con una tesi sulla poesia realistica del XIV secolo. Di lei poi null'altro si sa.
Giovanni Pascoli, nella poesia Il piccolo aratore (dalla raccolta Myricae, 1903 ) sembra ricalcare questa stessa immagine, chissà se in maniera originale e inconsapevole oppure anch'egli, romagnolo come pure era emiliana la Calza, per memoria della stessa antico indovinello.