Il sito inglese di Stonehenge (2.800-1.100 a.C.), famoso per la particolare disposizione circolare dei sui grandi massi di pietra (megaliti), possiede una particolarità meno conosciuta, nei suoi pressi infatti si trova un viale che corre lungo il prolungamento dell'asse della struttura; questo viale è costruito in perfetto allineamento con i raggi del solstizio d'estate (21 giugno). Non è questo un fatto unico. Forse nella stessa epoca, ma ad una latitudine assai diversa, un fenomeno simile di "architettura astronomica" si verifica anche in Egitto, in due famosi monumenti realizzati però in maniera assai più ingegnosa e sofisticata.
Nei pressi della antica capitale Tebe (oggi Luxor), lungo la riva destra del Nilo, sorge questo grandioso complesso templare composto da numerosi edifici di epoca diversa. Il giorno del solstizio d'inverno (21 dicembre) il sole si allinea al corridoio centrale che porta al tempio di Amon. ll dio era la originaria divinità protettrice della capitale Tebe, ormai assimilato al dio sole con il nome di Amon-Ra. L'allineamento del sole al tempio sta evidentemente a simboleggiare la "rinascita" del sole quando, raggiunto il giorno più breve dell'anno (nove ore di luce e quindici di buio), le giornate ricominciano ad allungarsi.
Un altro affascinante fenomeno, dietro il quale in realtà non si nasconde nulla di miracoloso, ma solo un raffinato progetto architettonico. Il tempio infatti è ricavato dal fianco roccioso di una collina, con una sala scavata all'interno. La sala interna è normalmente buia, ma si illumina solo due giorni all'anno: il 22 febbraio e il 22 ottobre. In questa occasione infatti i raggi del sole penetrano in linea retta attraverso lo stretto corridoio che porta alla sala, arrivando a illuminare la parete su cui si trovano quattro statue. I raggi del sole illuminano direttamente il volto del faraone Ramesse II e in parte quelle delle divinità che gli stanno a fianco: Amon-Ra (divinità suprema assimilata al Sole) e Ra-Harakhti (una sorta di divinità secondaria anch'essa assimilabile al Sole). La quarta statua, quella del dio Ptah (il primo a sinistra), non viene mai illuminata; è il dio delle tenebre e per questo motivo la sua figura è collocata volutamente in modo da restare sempre al buio. Naturalmente le date in cui verifica tale fenomeno non sono casuali: la prima infatti corrisponde all'inizio della stagione del raccolto (in Egitto la bella stagione inizia molto prima che Europa), la seconda alla fine delle piene del Nilo (che iniziava a inondare i campi in estate e raggiungeva il punto massimo alla fine di ottobre).
Il tempio oggi non si trova nella posizione originale. Durante i lavori per la costruzione della diga di Assuan (1960-1970), che avrebbe creato il Lago Nasser e che avrebbe sommerso il tempio, nacque una sorta di gara internazionale per un progetto che permettesse di salvare il tempio. Alla fine la facciata del tempio fu letteralmente tagliata in pezzi e rimontata su una collina artificiale costruita 300m circa più distante dal sito originale e 65 metri più in alto, in modo che rimanesse sopra il livello del lago artificiale che veniva a formarsi.
Tra gli altri un ruolo importante lo ebbero degli esperti marmisti italiani delle cave di Massa Carrara, chiamati appositamente per la loro esperienza nei grandi tagli di precisione.